Vogliono Tassare Il Web
In questi giorni, sia l'AD di Fast-web che quello di Telecom Italia hanno chiesto alla Commissione Lavori Pubblici del Senato che i grandi fornitori di servizi (Google, Amazon, YouTube, Flickr etc. etc.) debbano pagare i costi dell'uso della rete italiano per evitare il collasso della stessa.
Non è la prima volta che tale richiesta viene avanzata dai gestori della rete ma è la prima volta che viene fatta a livello istituzionale forse contando sulla scarsa (ad esser gentili) preparazione tecnica dei nostri politici a cui la richiesta viene avanzata.
In pratica, i gestori della rete vorrebbe scaricare sui produttori di servizi web sia la mancanza di investimenti nelle infrastrutture che i cattivi investimenti fatti (vi ricordate gli scavi di quasi tutte le strade delle grandi città per far passare una fibra ottica mai attivata?).
I gestori della rete, omettono che il traffico internet non è ne è mai stato gratis, esattamente come avviene per tutti i privati che pagano il loro abbonamento adsl, anche chi fornisce i contenuti, come lo stesso WinInizio, paga per la banda internet che consumano i suoi server.
Dimenticano pure di dire che la scarsità di investimenti nella rete ha fatto sì che in Italia vi siano pochi server rispetto a quelli esistenti in Germania, Francia o Gran Bretagna e come se non bastasse, viene richiesto un costo di banda internet anche di 10 volte quella di un analogo server in Europa, costringendo, di fatto, molte aziende a recarsi all'estero per l'hosting (pagando lì la banda internet).
Con questa richiesta i gestori di rete, Invece di rimediare alla mancanza di investimento, preferiscono che si tassi chi ha già pagato a monte la sua banda internet, non essendo, infatti, un pagamento a fronte della fornitura dl servizio che non mi stanco di ripetere è stato già pagato a monte.
In pratica sarebbe come se la Società Autostrade chiedesse una percentuale del carico dei TIR che percorrono le autostrade italiane o che l'Enel chiedesse una percentuale del fatturato delle aziende a cui fornisce l'energia elettrica.
Non dimentichiamo che in questa cronica mancanza di investimenti gioca un ruolo non indifferente anche il governo che ha pur avendo più volte promesso investimenti (in prossimità di elezioni) non ha poi concretato quanto promesso (ad elezioni fatte).
Alcuni maligni potrebbero pensare che vi possa essere una correlazione tra la mancanza di investimenti di un governo guidato di un magnate televisivo che ha sicuramente capito che proprio il web l'unico concorrente alla TV.
Resta il fatto che in Italia non abbiamo una rete web a livello europeo (solo Grecia e Bulgaria hanno una rete più lenta della nostra) e che mentre in Svezia stanno già fornendo connettività web a 100 Megabyte per i servizi di web del domani, noi non riusciamo a fornire la banda agli italiani per i servizi di oggi.
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