Ministro Della Semplificazione Normativa O Della Complicazione Agli Italiani?
Ieri c'è stato ieri l'ennesimo annuncio politico per una innovazione epocale.
No!, non si tratta del ponte sullo stretto di Messina ma quasi...
Roberto Calderoli, infatti, ha annunciato (l'ennesimo) arrivo per la carta di identità elettronica.
Se non fosse che il primo annuncio della carta di identità elettronica era stato fatto nel lontano 2001 e che in dieci anni pochissimi hanno in tasca una di queste carte ci sarebbe da gioire, invece, ormai gli annunci tendeno a confondersi nel rumore di fondo politichese che orami pervade la nostra vita quotidiana.
Avrei lasciato volentieri questo annuncio nel rumore di fondo se non fosse per un particolare che mi ha colpito e non vi nascondo che mi ha anche preoccupato.
Come se non bastasse che in 10 anni non si è riusciti a distribuire una normale carta di identità in formato carta di credito con un microchip antifalsificazione, ora Roberto Calderoli, Ministro per la semplificazione, vorrebbe che questo documento sostituisca anche tutti gli altri documenti in possesso dei cittadini, cioè un documento unico che oltre alla carta d'identità elettronica varrà anche come codice fiscale, tessera sanitaria, patente e passaporto
La notizia come tale è stata riportata in trafiletto da tutti i giornali senza alcun commento, e senza che qualcuno si ponesse la domanda su come un rettangolino di plastica formato carta di credito possa sostituire documenti come il passaporto e la patente di guida. Questi, infatti, sono definiti da trattati internazionali, che se non rispettati toglierebbero qualsiasi validità internazionale al documento. Senza contare che l'adozione di un documento in violazione dei trattati potrebbe esporre le tasche degli italiani (non quelle di Calderoli) a possibili multe dalla UE ed alle ennesime brutte figure (tanto come da italica tradizione il ministro responsabile non si dimetterà per ritirarsi a vita privata).
Mi chiedo come Calderoli, pur ammettendo che ignori l'esistenza dei trattati che stabiliscono forma, dimensione e contenuti dei passaporti, possa immaginare che si possano apporre i timbri per i visti ed i permessi di soggiorno e lavoro su un rettangolino di plastica?
Cosa accadrebbe se a seguito di una infrazione grave al codice della strada si decidesse si ritirare la patente di guida? Togliamo all' ex patentato anche la sua identità? ...e se ciò accadesse all'estero? Sono numerosi gli italiani che ogni anno si fanno ritirare la patente di guida all'estero e che quindi sarebbero automaticamente privati anche del loro unico documento di identità ed in teoria impossibilitati al rientro in Italia in quanto sprovvisti di un documento valido per varcare la frontiera.
Problematico sarà richiedere un nuovo documento qualora il documento unico fosse smarrito o rubato. Per ottenerlo, infatti, in assenza di un secondo documento valido, saremo tutti costretti a farci accompagnare da due testimoni.
E' indubbio che in Italia ci sia una sovrabbondanza di documenti, e che questi sono abbastanza facili da contraffare in quanto cartacei, ma siamo sicuri che la soluzione sia di ridurli tutti ad un unico documento con un microchip (sulla cui sicurezza, perlatro, ci sarebbe molto da discutere)?
Questa semplificherebbe la vita ai cittadini?
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