Sconto Sulle Libri Online È Ora Solo Un Ricordo
Il 1 settembre è entra in vigore la legge bipartisan voluta dal deputato del PD Riccardo Levi che vieta ai librai di operare sconti superiori al 15 per cento.
Mentre il governo, per bocca del ministro Tremonti parlava della necessità di modificare l’art. 41 della nostra Costituzione per aumentare la libertà di impresa e limitare l'intervento statalista sul piano economico contemporaneamente ha limitato il mercato dei libri con una legge che ha stabilito il prezzo dei libri e lo sconto massimo che si potrà applicare.
Alla faccia delle libertà economica e d’impresa!
La "Nuova disciplina del prezzo dei libri" nasce da un disegno di legge promosso il 2 marzo dal senatore del PD Riccardo Levi (lo stesso che con il governo Prodi voleva mettere un bavaglio ai blog) e che ha superato tutto l'iter necessario per diventare legge grazie al consenso bipartisan di Pdl e Pd con la sola eccezion fatta per i radicali. La legge stabilisce, in sostanza, che dal 1 settembre non sarà più possibile applicare ai libri uno sconto superiore al 15% al prezzo di copertina, con la sola eccezione di eventuali "campagna promozionale" in cui sarà permesso uno sconto al massimo del 20% e che non potranno essere posizionata nel mese di dicembre, notoriamente il periodo più interessante dell'anno per via della festività natalizia che porta un forte aumento dei consumi.
Stesse regole anche per la vendita di libri online o per corrispondenza, dove il limite di sconto applicabile è addirittura stato ridotto dal 20% iniziale previsto nel disegno di legge al 15% sul prezzo di copertina.
Nell’intenzione del legislatore questa normativa dovrebbe difendere la cultura e favorire la lettura dei libri anche se risulta difficile capire come limitare il prezzo dei libri possa avere un impatto positivo sulla vendita degli stessi. E’ bene ricordare che in Italia la media pro capite di libri letti annualmente è di soli tre volumi, per una spesa media di 65 euro all'anno per ogni italiano; un dato che ci piazza in fondo alla graduatoria europea capitanata dalla Norvegia, nazione in cui i libri costano poco grazie alle sovvenzioni statali, mediamente ogni abitante acquista mediamente 21 libri per circa 208 euro all'anno. Tutto ciò contrasta inevitabilmente le vane promesse decennali di rendere più accessibili libri e promozioni culturali di vario genere, con la tragica e già annunciata conseguenza di un impoverimento generale, sia sul piano morale che economico. L’intento del legislatore, neanche troppo nascosta, vuole colpire i grossi negozi online che offrivano sconti fino al 40% del prezzo di copertina ignorando che limitando la scontistica sui libri cartacei si favorirà il commercio dei libri in formato elettronico fino a ieri erano svantaggiati dall’IVA al 20% è che oggi, grazia alla nuova legge, sono improvvisamente diventati competitivi.
La differenza, per tanto, la faranno solo il prezzo dei lettori, e quando questi saranno abbastanza bassi da diventare popolari si suonerà il “de profundis” al libro cartaceo e una volta che la maggior parte dei libri sarà nel formato elettronico, anche le case editrici verranno mandate in pensione .
Gli autori, infatti, potranno consegnare i loro manoscritti direttamente ai negozi online bypassando gli editori che non avrebbero più alcuna ragione di esistere.
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