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  1. Annie Lennox - Love song for a vampire <object width="425" height="350"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/watch?v=0KGhY0hgVhI"></param><param'>http://www.youtube.com/watch?v=0KGhY0hgVhI"></param><param name="wmode" value="transparent"></param><embed src="http://www.youtube.com/watch?v=0KGhY0hgVhI" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="350"></embed></object> se non avete visto questo film (Bram Stocker's Dracula) ve lo consiglio ;-)
  2. FIERA DEL LIBRO 2007 Dal 10 al 14 maggio, Torino La ventesima edizione, 1000 incontri con ospiti da tutto il mondo *** Il Grinzane Cavour in Fiera con sei appuntamenti TORINO Un viaggio tra Cuba, i Balcani, la Puglia e Torino, passando per il mondo dell'informazione e quello del cyberspazio. È la proposta culturale del Premio Grinzane Cavour alla Fiera Internazionale del Libro di Torino: sei appuntamenti rivolti a giovani e adulti, per esplorare diversi mondi letterari e confrontarsi con differenti tecniche di scrittura. Il programma delle iniziative prende il via giovedì 10: alle ore 11,30 al Bookstock Village - Spazio Book, si svolgerà la presentazione del concorso «Scrivere web: webmania e blogmania». Si prosegue con la cerimonia premiazione della terza edizione del concorso «Scrivere la notizia, comunicare la notizia» , che si terrà venerdì 11 alle ore 11,30 nello spazio Caffè letterario. L'iniziativa sarà accompagnata da un dibattito sull'informazione giornalistica cui prenderanno parte Giampiero Gramaglia, Giuliano Soria, Giulio Anselmi, Mario Orfeo e Paolo Mauri. Sempre nella giornata di venerdì 11, si svolgerà la tavola rotonda «Carabi: Mediterraneo d'America» alla quale parteciperanno gli scrittori cubani David Mitrani, Senel Paz e Ana Lidia Vega Serova e Giuliano Soria, coordinati dal critico letterario Danilo Manera. Altro appuntamento letterario per sabato 12 quando si parlerà dei paesi dell'ex Jugoslavia nella tavola rotonda «Balcani: frontiera d'Europa». In quell'occasione sarà presentato il libro di Fernando Gentilini «Infiniti Balcani». Il programma prosegue domenica 13: presso lo stand della Regione Puglia, si svolgerà la presentazione del volume «Scrittori in Puglia», una raccolta di racconti firmata da cinque autori stranieri che hanno soggiornato in Puglia, traendo dall'esperienza di viaggio l'ispirazione per le loro narrazioni. Il progetto che ha portato alla pubblicazione del volume è stato realizzato in collaborazione con l'assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia. Conclude gli appuntamenti del Grinzane in Fiera la presentazione del concorso letterario «Scrivere il futuro di Torino», che si svolgerà lunedì 14 al Bookstock Village. + Premio Grinzane Cavour FONTE
  3. La festa è cominciata Una serata di parole e musica ALBERTO MATTIOLI TORINO Le prime notizie dalla Fiera del Libro del Lingotto, edizione numero venti, sono tre, e tutte buone. Prima: la preinaugurazione al Bookstock Village con l'evento o festa o happening di ieri sera, non saprebbe definirla con precisione nemmeno chi l'ha organizzata, è andata benissimo. Seconda: c'era moltissima gente, con il Village pieno alla massima capienza, quindi 1.500 persone e magari qualcuna in più. Terza: nella carica dei mille e cinquecento, molti erano giovani, quindi ha ragione Stefano Benni a dire che non è vero che i giovani non leggano. Semplicemente, nessuno si accorge che lo fanno. Per il resto, è stata una serata sicuramente lunga (dalle sei fin verso mezzanotte), sempre ordinata e spesso divertente. Molto piemontese anche nella rigidissima dislocazione gerarchica dei posti: i vip, cioè i politici, i banchieri come Enrico Salza (buon segno, la loro presenza), gli sponsor e un bel po' di Torino bene compostamente seduti dietro. I nip stravaccati davanti al palco su un tappetone di un bel verde prato, fra il déjeuner sur l'herbe e un reading a Woodstock, i più fortunati o i primi arrivati sugli ormai famosi cuscini comprati all'Ikea, patriotticamente bianco-rossi per fare con il verde l'effetto Torino 2011. Il risultato è «glocal», fra il grande evento internazionale e la festa cittadina, con tanta gente venuta da tanto lontano, come l'ambasciatore di Lituania (Paese ospite del Salone di quest'anno) e i soliti noti torinesi. Si inizia con Boosta che improvvisa un dj-set (risultato: estasi davanti, tormento e Boosta chi? nelle retrovie) e con Giuseppe Culicchia che, acclamatissimo, racconta la sua Torino. Poi c'è lo spettacolo, organizzato da Gabriele Vacis. Consiste in sostanza di letture intervallate e/o affiancate da musica e proiezioni video. Tipo Erri De Luca che parla del mare e allora si vedono le onde e si ascolta il Mare, mare, mare di Luca Carboni. Leggono Michele Di Mauro, Stefania Rocca, Marino Sinibaldi, Natalino Balasso, parlano Sergio Chiamparino, Mercedes Bresso, il padrone di casa Ernesto Ferrero, Massimo Gramellini, Ascanio Celestini, Vincenzo Cerami e chi più ne ha più ne ascolti. Si svaria dai politici che auspicano, dichiarano e annunciano ad atmosfere da concerto rock, solo che, questa volta, la star è quell'oggetto un po' demodé ma ancora indispensabile che si chiama libro: una porzione di intelligenza à la carte. Lo ricorda il reginetto della festa. Si chiama Umberto Eco e il pubblico degli stravaccati lo accoglie con un lancio di cuscini (hip-hip-urrà). Atterrati i cuscini volanti, Eco regala una lectio magistralis impastata di humour, cultura, garbo e via, non prendiamoci troppo sul serio, cosa rara per un grande intellettuale in generale e rarissima per un grande intellettuale italiano in particolare. Poco prima aveva retto all'assalto dei giornalisti, regalando invece del consueto via col vanto di troppi suoi colleghi alcuni echi di pensiero su argomenti matti e disparatissimi: dal revival degli anni Ottanta («Stupidi? Ma va'. Sono cominciati con l'invenzione del computer e finiti con la caduta del muro di Berlino. Se credete che fossero meglio i Settanta, dove tutti si sparavano a vicenda...») alle elezioni francesi (ovviamente in francese: «Sarkozy? Jamais coucher avec. Ma in realtà erano tutti molto divisi, anche nella stessa famiglia. Si sono viste cose folli, come se qui Fassino votasse per Berlusconi e Berlusconi per Bertinotti»). Su un punto non c'è discussione: la stupidità delle domande dei giornalisti: «Una gentile signorina mi ha chiesto a cosa servono i libri. Le ho risposto: per leggerli. Mi è sembrata offesa». Acclamato Eco, resta la gara. La Fiera aveva realizzato in precedenza un sondaggio per scoprire quali fossero per i suoi frequentatori i venti migliori libri degli ultimi vent'anni. Poi ieri i magnifici venti sono stati messi a confronto in una specie di eliminazione diretta, come a Wimbledon. Solo che qui il giudice arbitro è il pubblico, che rumoreggia, applaude o fischia tipo Corrida. Interessanti i risultati del primo turno. Nell'applausometro, Erri De Luca batte Salman Rushdie; Daniel Pennac sconfigge Sebastiano Vassalli, Stefano Benni supera Irvine Welsh, Andrea Camilleri travolge Alessandro Baricco e Mordecai Richler straccia Susanna Tamaro, vistosamente «buata» nonostante fosse l'unica donna (ma si sa che, da Ségo in giù, non è un buon momento per le metà). Fischiatissimo anche il Codice da Vinci. E per il gran finale di serata è previsto un Karaoke Carducci che non promette niente di buono per il povero Giosuè ma molto di divertente per i partecipanti.Intanto c'è spazio per un buffet griffato Pepino (1.500, fra l'altro bendidio, i pinguini messi a disposizione) e per gli Avion Travel, raffinati come sempre. Poi si sbaracca, perché da oggi il Bookstock smette di essere una festa per diventare il padiglione giovani della Fiera, circondato da quelli «dei grandi» ieri sera ancora lucchettati e non per l'effetto Scamarcio ma per evitare che chi passava si fregasse i libri, pratica che - pare - sia piuttosto diffusa (del resto, l'unico piacere più grande di leggere è quello di leggere a sbafo). FONTE
  4. Balla coi libri Dopo la giornata fra gli stand la festa è ai Murazzi con la Notte Bianca LUCA INDEMINI E FABRIZIO VESPA TORINO Anche quest'anno la Fiera Internazionale del Libro uscirà dal Lingotto per coinvolgere il territorio. Sull'onda del grande successo del 2006, questa sera si replica Book'n'Dance ai Murazzi: una notte bianca sul lungo fiume, che ruoterà attorno a musica e libri, e coinvolgerà nella movida torinese visitatori, espositori e scrittori presenti in città. L'appuntamento, organizzato dalla Fiera del Libro e dall'Associazione Sviluppo Murazzi, si propone di esplorare i «confini del reding», giocando sul tema della 20ª edizione, proponendo un intreccio tra letture e sonorizzazioni on the road, in un costante rincorrersi e intrecciarsi tra parole e note, per un pubblico in movimento. I visitatori del Lingotto riceveranno in mattinata, insieme al programma degli incontri, una free drink card per una consumazione gratuita nel corso della serata, che inizierà alle 23. Nello spazio antistante il Jam Club, alcuni autori porteranno le loro letture preferite, alternandosi a declamare poesie e passi di narrativa. Nel 2006 si era chiesto agli scrittori d'improvvisarsi dj per una notte; questa sera torneranno dietro alle pagine dei libri, accompagnati dalla sonorizzazione di dj Cris dei *** *** ***, per condividere le proprie passioni letterarie. Sarà protagonista, passando dallo studio televisivo di CultBook al lungo fiume, Stas' Gawronsky, docente del corso di Creative Writing promosso dal Centro Studi Americani in Roma e animatore del laboratorio di scrittura dell'associazione culturale Bombacarta. Per avere un'anticipazione dei passi che proporrà, si può visitare sul sito stasgawronski.it la sezione dedicata alle letture, dove tra le sue passioni si mescolano i nomi noti di Raymond Carver, Francis Scott Fitzgerald e Fedor Dostovjeski, a piacevoli scoperte, come Ingeborg Bachmann. Con lui anche Luca Sofri, giornalista, conduttore di Condor su Radio2 e autore di «Playlist» edito da Rizzoli, che svela le proprie passioni sul blog Wittgenstein.it. A completare la line up letteraria due penne torinesi: lo scrittore precario Andrea Bajani, autore di «Mi spezzo ma non m'impiego», e Giuseppe Culicchia, curatore del programma di Bookstock Village. Mentre le parole si diffonderanno nella notte la musica elettronica di Cris farà da collante sonoro. Spettacolo nello spettacolo, i live act di *** *** *** danno vita a un raffinato set, caratterizzato da sonorità minimal techno. Per affrontare la lunga notte tra letture, suoni e dancefloor che apriranno nei club sul lungo fiume, una postazione della Lavazza distribuirà caffé, oltre a vari gadgets. Con lo scorrere del tempo diventano protagonisti i locali dei Murazzi, che proporranno varie soluzioni per attendere l'alba. Il Puddhu Bar offre la sua pista, dove inaugura la serata Mariquita, incentrata sul concetto di mix, che ben si sposa col superamento dei confini proposto dalla Fiera. Il set musicale a cura di Luca Ventafunk sarà impreziosito da performance, esibizioni e sorprese, sotto la supervisione della padrona di casa Beverly. All'Alcatraz la serata universitaria People&People, con le selezioni di dj Gavin, mentre alle Arcate prende vita il Creative Show. Sul lato sinistro dei Muri, il The Beach propone l'appuntamento con il dj set di Krakatoa. FONTE
  5. Roma, mostra sull'evoluzione dei sistemi di approvvigionamento realizzati nei secoli per una delle colline più celebri della capitale Cunicoli, vasche e quella fontana Così si portava l'acqua sul Pincio Lombardi, il curatore: "Una lettura parallela della storia: il filo conduttore è il lavoro costante e ingegnoso dell'uomo per disporre del prezioso liquido" di GINA PAVONE ROMA - Acqua vitale e necessaria. Per vivere, irrigare, coltivare. Ma anche acqua ludica e scenografica, cioè strumento di gioco, potenza e ricchezza. L'elemento alla base della vita è anche simbolo del lavoro costante e ingegnoso dell'uomo per approvvigionarsi del bene di prima necessità per eccellenza. Questo è il tema della mostra "Il Pincio e l'acqua", che si apre venerdì 11 maggio a Roma a Villa Medici, e promossa dall'Accademia di Francia. Fino al 15 luglio, in viale Trinità dei Monti 1, una serie di pannelli e foto ricostruiscono l'evolversi delle soluzioni applicate per portare l'acqua sul Pincio, uno dei colli più celebri di Roma. "Una lettura parallela della storia del Pincio" la definisce Leonardo Lombardi, idrogeologo esperto di idraulica antica e curatore della mostra, "Il filo conduttore è la continua battaglia per risolvere il problema dell'approvvigionamento dell'acqua su una collina a più di 50 metri di altezza". Dal Neolitico in poi, l'uomo ha elaborato sistemi sempre più sofisticati per avere l'acqua dove ne ha bisogno. Dalle conserve di acqua piovana, ai pozzi che raggiungono le circolazioni idriche sotterranee, agli acquedotti, ha in continuazione migliorato le condizioni di rifornimento realizzando opere idrauliche sempre più complesse. Questa mostra espone i risultati di uno studio basato su indagini sul campo, ricerche storiche e di archivio finalizzate alla comprensione dei sistemi messi in atto sulla collina del Pincio per supplire alla carenza d'acqua e averne a disposizione per vivere e coltivare, ma anche per dimostrare il potere e la ricchezza di importanti famiglie rinascimentali. Emblema dell'uso dell'acqua, per millenni la città di Roma si rifornisce dal fiume, dai torrenti e delle sorgenti esistenti ai piedi dei rilievi collinari. Chi abita sulle colline usa raccogliere acqua piovana e scavare pozzi. "Il Pincio, come tutte le colline dell'area romana - spiega Lombardi - in quel periodo soffre una costante carenza d'acqua, alleviata solo durante il fulgore di Roma e, dopo molti secoli, nel tardo Rinascimento, con l'arrivo dell'acqua portata dall'acquedotto Felice". Nel frattempo la situazione idrica del colle vive alterne vicende. "Le prime comunità si servono di acqua piovana immagazzinata in cunicoli cisterna scavati in tutto il Pincio a cui si attingeva tramite pozzi - continua Lombardi - Tra il I secolo a. c. e il I d. c. la situazione migliora nettamente con la costruzione dei primi acquedotti alti in quota. La tappa successiva è la crisi dell'impero e le invasioni barbariche: il Pincio si trova in prima linea. Belisario, generale bizantino, si arrocca sul colle dove costruisce un grande serbatoio per avere a disposizione acqua sufficiente per resistere all'assedio. E' proprio in questo serbatoio, la cisterna pilastrata, che si tiene la mostra". Ma la fine degli acquedotti e il parallelo spopolamento della città rendono di nuovo il colle area di campagna. Nel XVI secolo si ha una ripresa di interesse, le colline attraggono nuovi inquilini. Il cardinale Ricci acquista l'area e costruisce un palazzo "ma il problema dell'acqua è sempre presente e pressante - sottolinea il curatore della mostra - Il prezioso liquido arrivava con l'acquedotto Vergine, l'unico tra gli acquedotti antichi ancora in funzione, a 30 metri sotto il piano del giardino, cui si attinge a fatica. Allora si realizza una rampa, una lunga scala che raggiunge l'acquedotto Vergine per carreggiare acqua con animali da soma. Ma la situazione è sempre di scarsità. Un tecnico incaricato da Ricci, Pier Quarta, nel 1574 crea un congegno meccanico per sollevare l'acqua dal Vergine fino ad una fontana nel giardino. Il meccanismo è costruito da una lunga diga sull'acquedotto che alza il livello dell'acqua del canale e ne devia una parte su una ruota idraulica che fornisce energia sufficiente ad azionare una pompa, che a sua volta solleva l'acqua per i 30 metri di dislivello del giardino". Nel 1576 la proprietà della villa passa a Ferdinando dei Medici, che dà incarico a un altro tecnico, Camillo Agrippa, di realizzare un nuovo sollevamento d'acqua per alimentare una fontana su una collina artificiale nel giardino, il monte Parnaso, di venti metri, che si aggiungono ai 50 di altezza del Pincio. Con lo stesso metodo di Pier Quarta, Camillo Agrippa realizza l'opera: è un grande successo. Ma subito dopo Ferdinando lascia la villa per diventare Granduca di Toscana, villa e giardini decadono fino al 1803, anno in cui l'Accademia di Francia entra in possesso della proprietà. Ancora una volta, si ripresenta il problema della carenza d'acqua. Solo la scarsa acqua dell'acquedotto Felice e il pozzo del giardino consentono la sopravvivenza. Si mette in opera una pompa a mano che pesca dall'acquedotto Vergine. "E' l'ultimo atto di una lunga storia di lotte e invenzioni per avere a disposizione acqua per bere, coltivare, per il giardino per apparire a manifestare la propria potenza", conclude Lombardi. Oggi, in occidente, il facile accesso all'oro blu ha provocato l'assenza di qualsiasi riflessione su questo bene essenziale, prezioso e quasi non rinnovabile, il cui consumo è notevolmente aumentato negli ultimi due secoli per la produzione industriale e di energia. Ripercorrere alcune vicende del procacciamento idrico, forse, può aiutare a riflettere. FONTE
  6. una . (punto?)
  7. Aggiornamento significativo apportato a «Hotmail» La nuova mail di Microsoft L' «avvicendamento» interesserà 280 milioni di account MSN Hotmail attivi in tutto il mondo. MILANO– Microsoft ha annunciato che Windows Live Hotmail prenderà il posto di MSN Hotmail ed è già disponibile a livello globale in 36 lingue. In Italia Windows Live Hotmail sarà a disposizione degli utenti dall' 8 maggio. VERSIONE AGGIORNATA-Come aggiornamento più significativo apportato a Hotmail dal 1996, il nuovo servizio è stato progettato per fornire un radicale miglioramento rispetto alla versione precedente grazie ai feedback di oltre 20 milioni di beta tester. Windows Live Hotmail è dunque un servizio email più efficace al quale gli utenti potranno accedere quando e dove vogliono attraverso il Web, i telefoni cellulari e i client di posta. NUOVI ACCOUNT- La fase di roll-out di Windows Live Hotmail inizierà oggi per proseguire nei prossimi giorni e darà agli utenti la possibilità di richiedere nuovi account Windows Live Hotmail all'indirizzo www.hotmail.com. CHI HA UN VECCHIO ACCOUNT- Gli attuali consumatori MSN Hotmail sposteranno invece i loro account su Windows Live Hotmail collegandosi al servizio e selezionando il pulsante verde «Partecipa a Windows Live Hotmail Beta». MICROSOFT ENTUSIASTA- «Siamo entusiasti di poter proporre Windows Live Hotmail agli oltre 280 milioni di account MSN Hotmail attivi in tutto il mondo», ha dichiarato Steve Berkowitz, senior vice president dell' Online Services Group di Microsoft. «Windows Live Hotmail rappresenta un'esperienza end-to-end estremamente coinvolgente che fornisce ai clienti la possibilità di disporre facilmente di accesso email avanzato da PC, dispositivi mobili e Web. Windows Live Hotmail è un servizio online fondamentale per Microsoft, nonché una componente essenziale del nostro business sulla pubblicità online in quanto l'email è uno strumento importantissimo per orientare le scelte dei consumatori. Inoltre siamo lieti di annunciare il lancio del servizio anche ai nostri inserzionisti pubblicitari proprio alla vigilia del Microsoft Strategic Account Summit». Milioni di segnalazioni e consigli espressi dai consumatori hanno giocato un ruolo essenziale nello sviluppo del look del nuovo Windows Live Hotmail. LE NOVITA'- Novità in arrivo: nelle prossime settimane Microsoft offrirà agli utenti un'ulteriore opzione client per Windows Live Hotmail con la versione beta di Windows Live Hotmail, un client email gratuito destinato a diventare il successore di Outlook Express e Windows Mail su Windows Vista. Per aiutare a massimizzare la produttività nell'ambito email, Microsoft ha predisposto alcune nuove funzionalità. Aumenta lo spazio di archiviazione con caselle di posta che partono da 2GB e verrà controllato meglio il livello di sicurezza della posta con al nuova «Barra di sicurezza» : quando un messaggio email arriva nella casella Inbox di Windows Live Hotmail al termine di numerosi controlli di sicurezza, l'apposita barra situata in cima a ciascun messaggio fornisce un'indicazione visiva sul suo stato: bianca se proviene da una persona conosciuta, gialla in caso di mittente sconosciuto, e rosso in caso di email potenzialmente fraudolenta. Aumentata la protezione avanzata dallo spam e la possibilità di personalizzazione del «look» della posta elettronica. FONTE
  8. Motori di ricerca più specializzati e innovativi Non esiste solo Google Esistono altri mondi al di là di Mountain View Uno sguardo alle piccole realtà che influenzeranno anche il mercato di massa Negli ultimi anni, Google si è imposto come sinonimo di internet, diventando il punto di partenza di moltissimi internauti. Nonostante sia il brand più apprezzato, il servizio non è unico nel suo genere; altri motori di ricerca stanno proseguendo le sperimentazioni per rendere più sofisticato il meccanismo che fornisce i risultati. Maggiore è il numero di informazioni presente online, maggiore è la necessità di una ricerca puntuale, sistematica e contestualizzata. È questo il futuro immediato e le innovazioni tecnologiche che oggi sono limitate a servizi sconosciuti saranno diffuse anche alla vasta massa di utenti di Google. DIMMI COSA CERCHI – In un articolo comparso sul sito Read Write Web, Nitin Karandikar, esperto di software e tecnologia, prova a delineare il futuro del mercato ed evidenzia le innovazioni più importanti che si stanno consolidando al di fuori di Google. Uno dei compiti più difficili che questi servizi sono chiamati a compiere riguarda la comprensione del contesto in cui sono presenti le parole chiave: un primo esempio è Hakia che distingue le domande dalle affermazioni e associa una certa importanza anche alle preposizioni, solitamente ritenute irrilevanti. L'obiettivo è quello di rendere questi sistemi di ricerca più precisi, come un'intelligenza artificiale. Del tutto diverso dal classico modello Google è Kartoo , un sistema che aggrega le informazioni suddividendole graficamente in aree tematiche ed evidenziando i temi più salienti. DIMMI CHI SEI – Un altro modo per far emergere i risultati più importanti è l'analisi della rilevanza per ogni singolo individuo: Collarity impara dalle ricerche individuali e associa progressivamente i profili simili. Anche Google sta sperimentando questo sistema personalizzato, ma le preoccupazioni relative al trattamento dei dati personali sono ancora alte. L'AGO NEL PAGLIAIO – Oltre ai motori di ricerca generalisti, che raccolgono e indicizzano tutta la conoscenza del web, esistono anche sistemi verticali che, a partire da una selezione di fonti ben definita, permettono di focalizzare su un particolare settore: è il caso di Simply Hired , rivolto al mercato del lavoro negli Stati Uniti, oppure delle ricerche tematiche integrate nei servizi web come Technorati per i blog, YouTube per i video o Flickr per le foto. La scelta del motore da usare è determinante e rivolgersi, quindi, a un sistema più specializzato può eliminare un gran numero di risultati superflui. Marina Rossi FONTE
  9. I tormenti di Fisichella "Renault, che disastro" Il romano si confessa dopo il difficile avvio di stagione: "Puntavo al Mondiale e invece quest'anno non salirò nemmeno sul podio. Purtroppo la macchina è nata male" MILANO, 9 maggio 2007 - Giancarlo Fisichella è un uomo maturo e sereno. È disincantato quando parla del suo momento difficile. "Ero partito per puntare al Mondiale - racconta - con l'erede della F.1 che, nelle ultime 2 stagioni, aveva vinto tutto. Invece eccomi qui a soffrire. Non vedo la possibilità di vincere un GP. È sbagliata l'aerodinamica. Meglio partire subito con la macchina 2008 che perdere tempo per riparare una monoposto nata male". - Si parla addirittura di una nuova galleria del vento a Enstone. La Renault non sa più progettare una macchina vincente? "Tutt'altro. Abbiamo gli stessi uomini dell'anno scorso, probabilmente il miglior motore del campionato, identico a quello che vinse nel 2006. Una nuova galleria? Serve, può essere". - Ma cosa è successo? "In galleria del vento vediamo un'auto buona poi in pista è un disastro". - Che cosa è successo? "Ai test usiamo il tubo di Pitot (strumento di misura) perché stiamo ripetendo tutte le misure". - Miglioramenti in vista? "No, questa Renault è nata male. Certo in F.1 nulla si può escludere, persino di vincere con questa auto. Ma non credo che risalirò sul podio nel 2007". - È tutto da buttare? "I progettisti stanno lavorando per riprendere in mano il disastro. Nei test in Spagna abbiamo collaudato una sospensione anteriore nuova, per cercare d'avvicinare la ripartizione dei pesi ottimale per le nuove Bridgestone. L'auto è migliorata: di poco, ma la sento meglio. Purtroppo la pioggia mi ha impedito di progredire nello sviluppo: le prove sul bagnato non servono. Il GP? Andrà male. E pensare che l'anno scorso dominammo...". - Chi ha potuto ha lavorato molto sull'ala anteriore. "Sì, ma lì c'è poco da guadagnare. Anche le ali della Honda non portano lontano: siamo già al limite del regolamento. Noi non abbiamo novità, lì. Abbiamo invece una nuova ala dietro, con un piano in più. Davanti c'è una nuova sospensione: dovrebbe bastare a fare la differenza. E, tra test e GP, potrebbero maturare altre cose. La macchina è nata male, fatichiamo, ma non ci arrendiamo". - Il problema più arduo? "La scarsa trazione e l'aderenza, pessima sia davanti sia dietro: un disastro. L'auto è scorbutica in frenata. E, nel veloce, tende ad allargare le curve con l'anteriore. E lo stesso problema si presenta anche nelle curve lente o medie. Non si mantiene una velocità adeguata. Guardi il distacco, 1"5 nell'ultimo GP. Non ce lo aspettavamo. Però cominciamo a capire qualcosa d'importante. Anche noi, come Ferrari e McLaren, abbiamo lavorato in rettilineo d'aeroporto, prima dei test a Motmelò". - Quindi il problema non è lei ma Renault che paga il passaggio alla Bridgestone? "Non è una scusa. È successo a tutti gli ex Michelin. Ma altri, come Bmw e McLaren, sono tornati veloci. La Renault ha sbagliato qualcosa, colpa nostra. La prima parte della stagione è compromessa. Senza trazione la macchina non è costante nel corso del giro e tra passaggi diversi il rendimento cambia sempre: migliori da una parte, peggiori altrove. Fino a 3 settimane dal GP di Spagna non avevamo idee su che fare. Ora, almeno quelle, le abbiamo. Sono le ali che non lavorano". - Lei, però, pare lucido. "Grazie. Peccato non essere già più in corsa per il Mondiale. Ma adesso c'è la prova che non erano scuse. Persino Briatore mi dà ragione. Nessuno se lo aspettava un avvio di stagione così. Abbiamo pensato anche di rimettere in gioco la macchina iridata nel 2006 ma con queste gomme non avremmo combinato nulla". - E le prove degli altri? "Crescono tutti, persino noi. Ma soprattutto la Ferrari che ha fatto passi avanti con soluzioni nuove". - Ferrari e McLaren dovranno presto scegliere su quale pilota puntare. "È troppo presto per questa scelta. Comunque Alonso, che conosco bene, non sarà in una situazione facile come l'anno passato. Ha dovuto adattarsi alla McLaren e in questi tre primi GP ho notato che non sta guidando come vorrebbe. Inoltre il suo compagno Lewis Hamilton ha avuto un avvio impressionante. Raikkonen è quello da cui ci si aspettava di più, ma anche lui dovrà adattarsi in fretta al doppio cambio delle gomme". Mario Vicentini FONTE
  10. La festa delle parole Stasera con Umberto Eco s'inaugura Bookstock GIOVANNA FAVRO e SILVIA FRANCIA TORINO Sarà uno schermo lungo lungo e basso basso, 3 metri per 18, il cuore di «Bookstock Ventanni», la serata inaugurale che funge stasera, dalle 18 a mezzanotte, da succosa anteprima della Fiera. I biglietti sono stra-esauriti, ma nel frenetico clima della vigilia ieri un indaffarato Rolando Picchioni si diceva «subissato di richieste» di bibliofili privi di tagliandi ma ansiosi d'accomodarsi in un modo o nell'altro sui mille cuscini Ikea acquistati per l'evento. Clou della serata sarà la «lectio magistralis» di Umberto Eco, ma fin dalle 18 Gabriele Vacis, regista dell'evento con Roberto Tarasco, emozionerà i mille e 500 spettatori del Lingotto in una girandola di suoni, immagini e parole. «Mi sto divertendo un sacco - diceva Vacis ieri, in barba a qualsiasi frenesia da vigilia -. Mi pare di fare il pasticciere. Sto mescolando gli ingredienti, e conto di servire un gran piatto». Colore dominante «sarà il verde, perché Bookstock, come Woodstock, non possono che essere organizzati in un grande prato all'aperto, in cui immagino di condurre gli spettatori». Si parte alle 18, con il dj set di Boosta, il leader dei Subsonica, cui seguiranno, anche un po' in rappresentanza della generazione di letterati legati alla città, Hamid Ziarati e Giuseppe Culicchia, che racconterà gli anni in cui era in Fiera non da riverito scrittore, ma da sconosciuto ragazzo di bottega, «più o meno addetto a staccare biglietti», chiosa un sorridente Vacis. Se Umberto Eco è attesissimo, e parlerà di bibliofilia e del suo smodato amore per i libri, sul palco s'alterneranno - vestirà i panni del conduttore Marino Sinibaldi - Vincenzo Cerami, Massimo Gramellini, Arrigo Levi, Ascanio Celestini. Si danzerà al ritmo degli Avion Travel, e Stefania Rocca e Michele Di Mauro leggeranno brani dei «venti libri per vent'anni», scelti con un referendum fra i lettori: si comincia dal libro-chiave del 1988, i «Versetti satanici» di Salman Rushdie, mentre per il 2006 è stato scelto «Gomorra» di Saviano. Natalino Balasso farà ridere con un karaoke letterario su Giosuè Carducci, e Boosta sarà ri-coinvolto nella serata con alcune clip, anticipazione del suo film dedicato alle trasformazioni di Torino. In attesa d'indossare la cravatta a strisce color Fiera, ormai un invidiato cult tra i bibliofili habitués del Lingotto, Ernesto Ferrero, il direttore di Librolandia, che da domani sfreccerà tra i padiglioni saltabeccando fra una sala e l'altra, appariva ieri serafico. «Sono inconsuetamente sereno, malgrado quest'anno la macchina sia spaventosa, una pazzesca astronave multipiano. Ma la squadra sta dando il meglio, e procediamo alla grande verso il via». Non era mai accaduto che oltre ai padiglioni si dovesse costruire, per ospitare la ressa di espositori, pure una grande tensiostruttura, usando per di più oltre alle sale dell'area fieristica anche parte del Centro Congressi. Se rappresentano una doppia new entry i librai specializzati in libri antichi e Torino Comics, che la XX edizione sia da record è provato anche da un dettaglio di cui Ferrero parla con nonchalance. Wilbur Smith, stella di prima grandezza nelle librerie di tutto il pianeta, verrà in Fiera gratis. «Certo, noi e Longanesi spesiamo il soggiorno, ma non esiste nemmeno per una star come lui un compenso. Purtroppo è invalso l'uso di strapagare le star, anche distribuendo gettoni da migliaia di euro camuffati da premi». Pare un'allusione all'amico-nemico Giuliano Soria, ma non solo. Negli ambienti editoriali circola voce che Elisabetta Sgarbi diriga la presenza in Italia di Orhan Pamuk anche con l'arma dei quattrini. Ma Ferrero glissa: «In ogni caso, i nostri 300 mila visitatori non vengono per le star, ma soprattutto per scoprire gli autori sconosciuti». Ne è prova la ressa che ogni anno s'accalca intorno a «Lingua Madre». C'è da giurare che sarà così anche quest'anno. FONTE
  11. Un fiume di libri viaggia online Con 2,5 milioni di ordini e un fatturato in crescita del 30%, il settore Editoria, musica e audiovisivi nel 2006 è al secondo posto della classifica, solo dopo il turismo MILANO Le vendite online di Editoria, musica e audiovisivi hanno fatto registrare nel 2006 un incremento del 30%, superando i 110 milioni di Euro. A trainare sono i principali operatori che sono cresciuti ad un tasso molto superiore a quello medio. Il tasso di penetrazione delle vendite online sul totale retail è di circa il 3%. I Libri costituiscono il 70% delle vendite del settore. È quanto emerge da una ricerca su oltre 50 dei principali operatori e-commerce condotta da NETCOMM - Consorzio del commercio elettronico italiano e dalla School of Management del Politecnico di Milano. Il fatturato complessivo del commercio elettronico del 2006 ha raggiunto, come previsto nell'osservatorio di giugno, i 4 miliardi di Euro. Particolarmente significativo è il peso del comparto in termini di numero di ordini pari a circa il 15% del totale. Nel 2006 sono stati evasi circa 2,5 milioni di ordini. I primi 5 operatori continuano ad avere oltre il 70% del mercato e non ci sono stati ingressi significativi. L'editoria continua ad essere dominata da IBS (fatturato 2006: 25,5 milioni di Euro - quasi un quarto di quota di mercato: 23%), seguito da BOL. "Il settore dell'EDITORIA dimostra che il web è ormai un'abitudine di acquisto per moltissimi Italiani. – ha dichiarato Roberto Liscia, Presidente di NETCOMM – Consorzio del commercio elettronico italiano – Siamo di fronte a milioni di atti di acquisto dell'ordine delle poche decine di Euro. Se pensiamo che oltre il 70% degli acquisti complessivi online è realizzato con la carta di credito, ci rendiamo conto che l'era dei dubbi è terminata. È importante comunque continuare a diffondere i vantaggi del commercio elettronico in termini di sicurezza, possibilità di comparare i prezzi prima di acquistare, comodità e servizio. Non solo, grazie a Internet il consumatore ha acquisito nel tempo un sempre maggiore potere contrattuale per la possibilità di conoscere con facilità le caratteristiche dei prodotti prima di acquistarli, di confrontarne i requisiti e di fare quindi acquisti molto più oculati di un tempo." "La sicurezza del commercio elettronico si legge anche dal dato sulle frodi. – ha aggiunto Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio B2c - School of Management del Politecnico di Milano - Le frodi, intese come il disconoscimento della transazione da parte del cliente, rappresentano una quota marginale che si attesta intorno a qualche decimo di punto percentuale, ovvero pochi milioni di Euro su un transato di oltre 4 miliardi. Una volta disconosciuta la transazione, peraltro, il cliente sarà rimborsato dell'intero importo. Tutti i siti di e-commerce di un certo livello si distinguono per una gestione dei resi e per un'organizzazione dell'assistenza ai clienti particolarmente efficaci ed efficienti che mette il cliente insoddisfatto nelle condizioni di restituire quanto acquistato con estrema facilità." FONTE
  12. Ecco a voi il libro scientifico FEST - Fiera Internazionale dell'Editoria Scientifica.Trieste 17-20 maggio 2007 LUCA ROLANDI Una settimana dopo la Fiera Internazionale del Libro di Torino dei vent'anni, appuntamento a Trieste, dal 17 al 20 maggio 2007, per la prima Fiera Internazionale dell'Editoria Scientifica propone a bambini e ragazzi un caleidoscopio di emozioni e suggestioni per svelare il fascino della scienza. Diverso dal Festival della Scienza di Genova, quello di Trieste punto molto sulla divulgazione scientifica scritta, attraverso le varie forme di media (carta, internet, radio e televisione). Nel capoluogo giuliano tre giorni caratterizzati da un percorso multidisciplinare e interattivo, esplorando le nuove frontiere della ricerca scientifica. FEST fa conoscere ai ragazzi un mondo di immagini spettacolari, invenzioni ed esperimenti raccontati da voci internazionali. Perché tanto la scienza può essere divertente, quanto il divertimento può essere scientifico. Nella libreria multimediale allestita nella Stazione Marittima bambini e adolescenti, con famiglie e insegnanti, possono esplorare i nuovi traguardi della scienza. Leggere libri e riviste, vedere film e partecipare a laboratori e science show. Animatori scientifici, invece, accompagnano gli studenti delle scuole superiori alla Fiera del libro nel Salone degli Incanti. Il rapporto tra scienza e mezzi di comunicazione sta assumendo una dimensione cruciale per le moderne democrazie. La scienza arriva nelle case, nelle scuole, nelle piazze attraverso molteplici canali e sempre più spesso si discute di scienza nei bar e tra amici. Perchè spesso le decisioni che come cittadini siamo chiamati a prendere, inevitabilmente, hanno a che fare con la ricerca scientifica e le sue implicazioni (etiche, politiche, sociali, tecnologiche ecc. ). Al rapporto tra Science & Media, tra la professione di giornalista, comunicatore e ricercatore, Fest dedica una serie di conferenze e incontri con personaggi di primo piano nel panorama nazionale e internazionale, per cercare di esplorare i meccanismi che caratterizzano media differenti: dalla stampa alla televisione, dalla radio all'editoria fino al web. Molto spesso, si tende a pensare che la scienza sia un "caso speciale" per i media. È un atteggiamento diffuso soprattutto tra ricercatori che, quando vedono i risultati del proprio lavoro riportati da un quotidiano, presentati in una trasmissione televisiva o radiofonica, sono spesso delusi. Si aspetterebbero più attenzione alla terminologia e meno sensazionalismo. Ma è proprio vero che debbano essere i mezzi di comunicazione di massa a piegare le proprie regole verso quelle della scienza? È corretto considerare i media come filtro che riduce, nel caso della scienza, la complessità banalizzandola? Qualcosa, però, sta cambiando. Gli scienziati non solo percepiscono meglio e più chiaramente di prima quanto sia importante il rapporto tra scienza e media, per un dialogo aperto con la società. Ma iniziano a «sapere di non sapere» come funziona il mondo dei mezzi di comunicazione di massa, auspicando un'alleanza più profonda nel rispetto dei ruoli, per informare meglio e di più. Tra i momenti più interessanti dedicati a Science & Media al Fest di Trieste: Giovedì 17 maggio Tavola Rotonda 12. 00, Stazione Marittima - Sala Oceania "Download - La comunicazione scientifica ai tempi di Internet" Edith Ackermann, Adam Bly, Derrick De Kerckhove, Jean Paul Dubacq, Fernando Folini. Introduce e coordina Paolo Ferri. Tavola Rotonda 15. 00, Stazione Marittima - Sala Oceania "Screen - I colori della scienza sul piccolo e grande schermo" Dario D'aprile, Franco Del Campo, John Lynch, Eugenio Manghi, Juliette Roussel. Introduce e coordina Daniela Cipolloni. In collaborazione con Co. Re. Com Fvg. A cura di Università degli Studi di Trieste in collaborazione con Sissa Medialab. Tavola rotonda 15. 00, Stazione Marittima – Sala Oceania "Valvole e podcast - Le frequenze della scienza in radio" Ildeu Castro Moreira, Sylvie Coyaud, Blanka Jergovic, Gareth Mitchell, Rossella Panarese, Elisabetta Tola. Introduce e coordina Simona Regina. In collaborazione con Co. Re. Com Fvg. Sabato 19 maggio Tavola rotonda 10. 00, Stazione Marittima - Sala Oceania "Miti macchine e mostri - Funzioni e finzioni di letteratura e scienza" Giuseppe O. Longo, Jon Turney, Yan Wu, Paolo Zellini. Introduce e coordina Armando Massarenti. Tavola rotonda 11. 00, Salone degli Incanti - Auditorium "Colophon - Come nascono i libri che raccontano la scienza" Vittorio Bo, Alberto Conte, Raffaello Cortina. Introduce e coordina Martha Fabbri. Domenica 20 maggio Conferenza 18. 30, Teatro Miela - Piazza Duca degli Abruzzi "Cosa gli scienziati "fanno realmente" e come comunicarlo" Helga Nowotny. Tavola rotonda 11. 00, Museo Revoltella - Auditorium - Via Diaz, 27 "Decido io, decidi tu – governare la scienza Strategie di comunicazione e scenari europei nell'era della conoscenza" Umberto Bottazzini, Vladimir De Semir, Pietro Greco, Francesco Lescai e Steven Miller. Introduce e coordina Giancarlo Sturloni. + Per saperne di più: www.festrieste.it FONTE
  13. Lo psicologo: «Ascoltare questo genere musicale scarica lo stress» Gb: i giovani talenti amano l'heavy metal Una ricerca condotta tra i ragazzi più intelligenti del Regno Unito mostra che apprezzano più gli AC/DC che la musica classica LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Per decenni è stata considerata la musica dei disadattati e dei teppisti. Ma secondo l'ultimo studio scientifico condotto tra i ragazzi della «National Academy for Gifted and Talented Youth» una sorta di accademia che raccoglie i giovani più intelligenti d'Inghilterra, l'heavy metal è tra i generi musicali preferiti dai più intelligenti giovani sudditi di sua Maestà. STUDIO - Lo studio sarà presentato mercoledì prossimo alla conferenza della «British Psychological Society» nella città di York dallo psicologo Stuart Cadwallader, ordinario alla «University of Warwick» che ha guidato la ricerca. Ciò che ha sconcertato di più il professor Cadwallader e il suo team di scienziati è il fatto che la probabile futura classe dirigente britannica preferisca la musica dei Black Sabbath e dei Metallica a quella di Beethoven e di Mozart. Infatti secondo la ricerca condotta su un campione di 1057 membri di questa "Accademia di giovani talenti" tra i primi 5 generi musicali più amati non compiono nè la musica classica nè il jazz, da sempre considerati i preferiti dalle persone più brillanti e intelligenti. TALENTI - Molti di questi giovani talenti hanno affermato di ascoltare l'heavy metal perchè questa musica li aiuta ad affrontare le pressioni associate alla loro condizione di piccoli geni. In altre parole, questi ragazzi, che hanno tutti un'età tra gli undici e diciannove anni, quando si sentono sotto pressione, accendono lo stereo e ascoltano un bel cd degli AC/DC o degli Iron Maiden. Lo psicologo Cadwallader così commenta i risultati della ricerca: «La maggior parte delle persone pensa che i giovani più intelligenti ascoltino musica classica e spendano gran parte del loro tempo a leggere. Penso che questo sia uno stereotipo sbagliato. Esiste inoltre un altro luogo comune secondo cui l'heavy metal sia ascoltato da persone povere culturalmente e da giovani delinquenti, ma il nostro studio ha totalmente contraddetto ciò. I nostri ragazzi affermano di ascoltare questo genere musicale per ridurre il loro stress». MESSAGGI - Lo studioso sottolinea anche che i giovani che amano questo genere non si concentrano sulla musica assordante, ma sui messaggi che i testi inviano: «I ragazzi hanno detto che apprezzano soprattutto la complessità di questo genere e i temi politici che forse sono presentati meglio rispetto alla maggior parte della musica pop. Sicuramente è un modo per contestare gli adulti, ma io penso che questo genere abbia una funzione catartica. Ciò che è certo è che chi ascolta l'heavy metal non ha nessun problema psicologico». CLASSIFICA - Nella classifica dei generi musicali preferiti, il 39% di questi giovani geni ha indicato il rock, il 18% il Rhythm and blues e il 14% il pop. Il 6% ha indicato l'heavy metal che, come già detto, è ritenuto un genere interessante e piacevole da oltre un terzo degli intervistati. I ragazzi hanno sottolineato di amare oltre alle band storiche dell'heavy metal come i Metallica e gli AC/DC anche i System of a Down, gli Slipknot, i Tool, i Dragon Force, i Forward Russia e soprattutto il gruppo svedese In Flames che ascoltano in particolar modo quando sono di cattivo umore. La loro musica infatti, secondo i giovani talenti britannici, aiuta a scacciare la rabbia e le frustrazioni. Francesco Tortora FONTE
  14. Dell compra Linux da Microsoft Dopo i PC con Ubuntu pre-installata, il gigante dei computer ha aderito al patto fra Microsoft e Novell, lo stesso che fornisce protezioni legali su Linux. Pollice verso dalla comunità open Dallas - Dell è il primo produttore di PC ad aderire alla partnership fra Microsoft e Novell, che come noto consiste in vari accordi commerciali e tecnologici tesi a migliorare l'interoperabilità tra la piattaforma Windows e SUSE Linux. Come le altre aziende che hanno aderito al patto, tra le quali spicca Wal-Mart, Dell acquisterà da Microsoft un certo numero di certificati per SUSE Linux Enterprise Server (SLES) che comprendono licenze del sistema operativo, supporto tecnico e protezioni legali. Il colosso guidato da Michael Dell si è inoltre impegnato a fornire ai propri clienti servizi e programmi pensati per favorire la migrazione a SLES. Da notare come i destinatari di tali iniziative saranno le aziende che utilizzano sistemi Linux non forniti da Dell: una scelta che evita a quest'ultima di rompere gli accordi da tempo in essere con Red Hat, la cui distribuzione enterprise viene fornita insieme a diversi suoi modelli di server. "L'adesione di Dell all'accordo tra Novell e Microsoft riflette una crescente realtà di mercato: le due piattaforme del futuro sono Linux e Windows, e i clienti vogliono che le due lavorino meglio insieme", ha dichiarato Susan Heystee, vice president and general manager of global strategic alliances di Novell. A differenza del recente accordo con Canonical per la distribuzione di Ubuntu, il sostegno di Dell all'alleanza Microsoft-Novell non ha raccolto gli applausi della comunità open source, tutt'altro: molti fan del Pinguino ritengono infatti che questa mossa, definita da alcuni un "adulterio", contraddica le strategie pro Linux recentemente varate da Dell. Il motivo di fondo è ben noto: Microsoft fornisce ai clienti di Novell protezioni legali che, oltre ad andare ad esclusivo beneficio della propria partner, presuppongono il fatto - attualmente non dimostrato - che Linux violi dei suoi brevetti. Tale politica è vista da molti sostenitori del Pinguino come il tentativo, da parte di BigM, di controllare il mercato Linux indebolendo tutti i distributori e le grandi aziende che non stringono patti con lei. "Dell trasmette messaggi ambigui supportando l'alleanza Microsoft-Novell", ha commentato Ryan Paul in questo articolo apparso su ArsTechnica.com. "Con questa mossa Dell potrebbe vanificare i suoi attuali sforzi per accattivarsi i supporter di Linux". Questo messaggio arriva anche dalla stessa comunità di utenti Dell, IdeaStorm.com, dove sono già state pubblicate mozioni che invitano Dell a fare marcia indietro. Ad oggi Microsoft dice di aver venduto più di 40mila certificati per SLES: tra le aziende che li hanno acquistati, oltre a Wal-Mart e Dell, vi sono AIG Technologies, Deutsche Bank, Credit Suisse e HSBC. FONTE
  15. Complimenti!
  16. Il video musicale è stato visto più di sette milioni di volte Youtube lancia il chitarrista del Web Un musicista anonimo esegue un pezzo che cattura l'attenzione di milioni di persone. E in migliaia tentano di imitarlo clicca qui per guardare il video Dietro alla misteriosa identità di "Funtwo" si cela un ragazzo asiatico che nel giro di otto mesi è diventato il chitarrista più famoso del Web. Compare in un video sul sito www.youtube.com, sconfinato portale di filmati, e la sua performance "casalinga" con chitarra elettrica è stata vista più di sette milioni di volte e commentata quasi altrettante volte. Il suo filmato è tra i dieci più cliccati di sempre. Ma soprattutto sono proliferati gli imitatori, centinaia di chitarristi che si sono cimentati nell'esecuzione di "Canon Rock", il pezzo suonato da Funtwo e arrangiato da un altrettanto misterioso JerryC, come si apprende dai titoli di testa. Ognuno ha il suo filmato, in cui tenta di ripercorre i virtuosismi dell'originale che ha dato vita a un fenomeno di emulazione musicale non comune, tanto da finire sulle pagine del New York Times e dell'Herald Tribune. IL BRANO - Il pezzo suonato è una rivistazione in chiave rock di "Canon" una composizione barocca del 1700 per tre violini di Joahann Pachelbel. Con 28 variazioni il pezzo è un crescendo travolgente che impegna l'esecutore in una serie di virtuosismi che dimostrano una grande padronanza dello strumento. IL VIDEO - Nel filmato Funtwo, che secondo le ricerche del Nyt potrebbe rispondere all'identità di Jeong-Hyun Lim, un 23enne coreano amante di Bach e Vivaldi, non si vede mai in faccia. Il volto è coperto dalla visiera di un cappello di baseball, rivolta verso il basso mentre il chitarrista fa viaggiare le sue dita a tutta velocità senza scomporsi di un centimetro. Nessuna concessione allo spettacolo: solo un'esecuzione perfetta. LA FAMA - Un po' per questo, e un po' perché sul Web tutto può accadere, Funtwo è diventata una star. Il suo brano eseguito alla chitarra è più visitato di quelli di Hendrix e Clapton. E tutti quelli che hanno un po' di confidenza con lo strumento tentano di imitarlo. GLI SCETTICI - Nella crudissima scenografia del video, camera con letto e tavolino a fianco, alcuni scettici hanno individuato un trucco. Siccome sul tavole si vede di striscio il profilo di un computer c'è chi sostiene che il chitarrista suonava così bene soltanto perché la musica era riprodotta dal computer. FONTE
  17. Il regista ha organizzato una festa a Cannes, per presentare la kermesse piemontese di cui è direttore: tra le novità rassegne su Wenders, Cassavetes e spazio ai new media Moretti, party notturno sulla Croisette per lanciare il "suo" Festival di Torino La Palma d'oro 2001 spende tutto il suo prestigio per fare concorrenza e Roma e Venezia E intanto, da oggi, è sul set romano di "Caos Calmo", con la Golino e la Ferrari di CLAUDIA MORGOGLIONE LA VETRINA cinematografica più prestigiosa del mondo, per lanciare la kermesse made in Italy decisa a rompere il neo-duopolio tra Venezia e Roma. Artefice dell'operazione, manco a dirlo, è Nanni Moretti: la Palma d'oro 2001 (per La stanza del figlio) sarà a Cannes, il prossimo 19 maggio, per presentare la venticinquesima edizione del Torino Film Festival, di cui è, da qualche mese, direttore artistico. E non si tratterà di una tradizionale, e potenzialmente un po' noiosa, conferenza stampa. Ma di un cocktail party notturno nel cuore della Croisette, che si svolgerà dalle 23 alle 2 del mattino. Con quasi 400 ospiti, tra giornalisti - selezionatissimi - e vip. L'appuntamento, dunque, è sulla Terrazza Martini, sulla spiaggia dell'hotel Grey d'Albion, a pochi passi dal Palazzo del cinema. Un modo informale, e sicuramente divertente, per accendere i riflettori sul festival che si pone già come terzo incomodo, nella tregua armata che caratterizza i rapporti tra la Mostra di Venezia e la Festa di Roma. Merito soprattutto del neo-direttore: un nome così forte, e così prestigioso, da provocare senza dubbio un bel po' di ansia alle altre due manifestazioni. Al di là, naturalmente, degli auguri di buon lavoro e dichiarazioni di pace che i contendenti si scambiano. E il segno di Moretti, sulla kermesse torinese, è già molto visibile. A partire, appunto, dalla presentazione sulla Croisette. Luogo che il regista, del resto, conosce bene, e in cui è stato spesso. E non solo in quel magico maggio 2001 in cui tornò a casa con la Palma d'oro. Del resto lui, a Cannes, quest'anno sarebbe andato comunque: è infatti fra i 33 autori internazionali che la direzione del Festival ha coinvolto nella celebrazione dei sessant'anni del Festival. Chiedendo loro tre minuti di girato sul tema. E dunque, per Nanni, quale migliore occasione di unire l'utile al dilettevole, di confermare il suo status di firma del cinema planetario promuovendo, contemporaneamente, la creatura da lui diretta? Creatura che, va detto, non è certo una principiante, nel panorama festivaliero: la manifestazione di Torino festeggia infatti quest'anno la sua edizione numero 25, che si svolgerà dal 23 novembre al primo dicembre prossimi. E di cui, proprio questa mattina, è stato diffuso il programma generale. Che mescola elementi classici del festival - ad esempio, la presenza nel concorso di opere prime e seconde, o al massimo terze - a scelte tipicamente morettiane. A partire dalle due retrospettive: una dedicata a Win Wenders, l'altra allo scomparso John Cassavetes. Il primo è una scelta naturale: il regista tedesco e quello italiano sono amici. Ed è stato proprio Nanni a contattare personalmente Wenders, per coinvolgerlo nel progetto. Quanto a Cassavetes, Moretti a quanto sembra cercava, per la seconda retrospettiva, un autore indipendente americano: e allora chi meglio del padre e dell'ispiratore della cinematografia alternativa a stelle e strisce, a cui nessun festival europeo ha mai dedicato un omaggio così ampio? E così a Torino vedremo non solo tanti suoi film, ma anche chicche come la serie tv Johnny Staccato, e perfino gli episodi di Colombo che lui diresse. Per il resto, oltre al concorso e al fuori concorso (che ospiterà autori troppo affermati per essere inseriti nella gara), e alla rassegne dedicate rispettivamente ai corti e ai documentari made in Italy, sono state create due nuove sezioni, sulla carta interessanti. Frutto della volontà di Moretti - che sta preparando il festival con la meticolosità, la puntigliosità e la volontà di curare personalmente i dettagli per cui è celebre - di esplorare nuovi territori. La prima si chiama "La Zona", ed è la più sperimentale: ospiterà opere che adottano nuovi linguaggi, magari anche quelle nate per Internet; alcune realizzate, grazie alle nuove tecnologie, con budget molto bassi. La seconda sezione si chiama "Lo stato delle cose", e sarà dedicata o a un genere cinematografico, o a un paese, emergenti. Questo il menù torinese, a grandi linee. A cui, almeno sul piano degli omaggi, la Festa di Roma risponde con iniziative speciali che saranno dedicate, nella prossima edizione, a Federico Fellini e Marco Ferreri. Mentre la Mostra di Venezia dedicherà il Leone alla carriera a un autore interessante, e amato, come Tim Burton. Ma lui, Moretti, tira dritto per la sua strada. Costellata da impegni numerosi, e vari: proprio oggi, ad esempio, cominciano le riprese di Caos calmo. Film di Antonello Grimaldi tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi, prodotto da Fandango in collaborazione con RaiCinema. Il direttore del festival torinese interpreta il protagonista, Pietro; accanto a lui, Valeria Golino, Isabella Ferrari, Alessandro Gassman, Silvio Orlando. La pellicola si gira a Roma: le riprese termineranno a fine giugno. Con l'interprete principale diviso tra la fatica sul set e il pensiero a Torino. FONTE
  18. Straordinario successo dell'orchestra multietnica romana alla rassegna cinematografica Piazza Vittorio trionfa a New York ovazioni al Festival di De Niro Dopo film e concerto arriva il corteggiamento della Mgm dal nostro inviato ALBERTO FLORES D'ARCAIS NEW YORK - Applausi a scena aperta, risate, ragazze che ballano al ritmo della musica, un'ovazione finale di quattro minuti (prima del bis). Nella città più multietnica del mondo non poteva andare meglio di così; per l'Orchestra di Piazza Vittorio, il gruppo musicale di immigranti "inventato" da Mario Tronco, la tappa di New York é stato un vero trionfo. L'Orchestra é arrivata al seguito del film-documentario di Agostino Ferrente, selezionato per il Festival di Tribeca di Robert De Niro e l'accoppiata film-musica ha convinto anche i critici. "If in the mood for a feel-good film, your search stops here", ha scritto il New York Daily News, e il passaparola ha fatto il resto. Sabato sera centinaia e centinaia di persone erano in fila su Spruce Street quasi fino a City Hall, sotto il ponte di Brooklyn, più di un'ora prima che venissero aperti i cancelli dell'auditorium-teatro della Pace University, il più grande locale del Lower East Side. Gente di ogni età e di ogni razza che ha aspettato pazientemente per la gioia dei tre ambulanti arabi che vendevano bottigliette d'acqua a un dollaro l'una. Pochi minuti di presentazione, la rappresentante di Tribeca che definisce la serata "uno degli eventi più attesi" del festival, Tronco e Ferrente che improvvisano qualche frase in inglese, ricordano le difficoltà iniziali, l'orgoglio e la felicità per quello che hanno saputo costruire: "Quando abbiamo iniziato non avremmo mai pensato di arrivare fino a New York". Poi, spente le luci, inizia il film. Le scene più divertenti vengono sottolineate da applausi, la colonna sonora invita ai battimani ritmati, il pubblico sembra appassionarsi a questa storia di immigrazione e musica in una Roma così diversa da quella delle cartoline e dei turisti. In platea (e galleria) il novanta per cento sono americani, ma visto che siamo a New York oltre all'inglese non mancano i commenti in spagnolo, in qualche dialetto indiano, in arabo. Il documentario finisce, le luci si riaccendono e sul palco arrivano i musicisti. Agostino Ferrente spiega che per qualcuno (gli indiani) il visto non é arrivato, che per altri (i cubani, i tunisini) ottenere l'ingresso negli Stati Uniti non é stato affatto semplice, ringrazia Tribeca (e la Regione Lazio) poi lascia spazio al concerto. Nuovi applausi a scena aperta per Mario Tronco quando presenta i musicisti. Qualcuno, grazie al film appena terminato, é già diventato un beniamino del pubblico: come la "voce" tunisina Houcine Hataa, quella di Carlos Piaz, l'ecuadoregno che canta "senza parole", come il senegalese "Kaw" Sissoko o la tromba cubana di Omar Lopez Valle il cui "Vagabondo Soy" chiude la serata. Tutte le canzoni vengo ritmate dal pubblico in un crescendo assordante, alla fine diversi minuti di applausi e un bis che - già passata la mezzanotte - chiude l'evento. Agostino Ferrente sprizza gioia, confida con orgoglio di essere stato avvicinato da un rappresentante della Mgm che vuole portare "subito" il film (e i musicisti) a Los Angeles, proprio adesso che devono andare in tour in Argentina. Mgm o no, la tappa americana é stata un successo. A New York è raro che spettacoli italiani abbiano un impatto tanto felice ma al Tribeca di quest'anno tutto sembra essere andato per il meglio ai rappresentanti del nostro paese; oltre all'Orchestra di Piazza Vittorio grande riconoscimento del pubblico newyorchese per il Napoleone di Virzí e per "Nuovomondo" di Crialese (anche per loro lunghe file e posti introvabili) e per quel divertente "mocumentary" che racconta la "vera leggenda" di Tony Vilar, cantante italiano famoso nell'Argentina degli Anni Cinquanta che oggi vende macchine usate nel Bronx. FONTE
  19. Sondaggio inglese sulle pellicole che piacciono al punto da essere viste e riviste Tra gli uomini svetta la trilogia di Lucas; le signore, invece, scelgono il ballo... La hit parade dei film-ossessione vincono "Star Wars" e "Dirty dancing" Nelle top five tanta fantascienza (per i maschietti) e romanticismo (femminile) E in Italia? Probabilmente tra un Verdone e i Vanzina, la spunterebbe Totò di CLAUDIA MORGOGLIONE Nelle vita di ciascuno c'è un'ossessione cinematografica. Un film che - vuoi per valore estetico, vuoi per motivi generazionali - ha segnato così tanto le nostre esistenze da spingerci a vederlo non una ma dieci, cento volte. Dalle commedie romantiche stile Pretty Woman, ai cult musicali alla Blues brothers, alle pietre miliari della fantascienza, ce n'è per tutti i gusti. Per non parlare delle pellicole più tipicamente giovaniliste: dal quasi pre-adolescenziale Il tempo delle mele al semi-adulto La febbe del sabato sera, passando per Grease e Flashdance. E l'elenco, come è ovvio, potrebbe continuare. Così, per mettere qualche punto fermo in un mare di preferenze individuali, il canale britannico Sky Movies Sci-fi & Horror channel ha realizzato un sondaggio proprio su questo tema. Chiedendo agli interpellati: qual è il vostro film tormentone? Quello che amate guardare e riguardare, il maggior numero di volte? Risultato: due diverse graduatorie, una maschile e una femminile, con qualche punto in comune. E cominciamo, allora, con la top five degli uomini. In cima alla quale svetta, senza possibilità alcuna di concorrenza, la trilogia Star Wars: intendiamo la prima trilogia (e non i recenti tre prequel), che comparve per la prima volta sugli schermi esattamente trent'anni fa, nel maggio del 1977. E da allora, come tutti sanno, non solo l'artefice del progetto, George Lucas, è diventato immensamente ricco, ma davvero la storia del cinema non è stata più la stessa. Al secondo posto, sempre tenendo conto delle preferenze degli uomini, il primo capitolo di un'altra saga fantascientifica: quasi altrettanto appassionante, per molti spettatori, ma con contenuti e stile visivo completamente diversi. Parliamo infatti di Alien. Al terzo posto, altro marchio celeberrimo: quello di Terminator, che tanto ha contribuito a portare l'attuale governatore della California, Arnold Schwarzenegger, nell'Olimpo hollywoodiano. Completano la top five il futuro piovoso e abbastanza angoscioso di un cult riconosciuto come Blade Runner e, in quinta posizione, un altro tipo di epopea, non spaziale ma criminale, Il Padrino. Come si vede, su cinque film, ben quattro sono di fantascienza. Cosa che non accade, invece, nell'analoga graduatoria femminile. Nella quale, al primo posto, troviamo il danzereccio, musicaleggiante e vagamente sensuale Dirty dancing. Film amato anche qui in Italia, da ex ragazzine sognatrici, ma forse non quanto nel regno di Sua Maestà. Più scontato, invece, il numero due in classifica, ovvero - ancora una volta - Star Wars. Capace evidentemente di appassionare, quasi a pari merito, maschi e femmine. Più tipicamente "rosa", invece, i successivi tre film della top five: nell'ordine, la nostalgia a tutto musical di Grease; le canzoni del pluripremiato Tutti insieme appassionatamente (altra pellicola certamente più amata nei paesi anglosassoni che qui da noi): e il romanticismo con annesso principe azzurro di Pretty Woman. Certo, si tratta pur sempre di sondaggi; e come tutti gli strumenti di questo genere, molti non vi si riconosceranno. E allora, tanto per giocare un po', si può provare a immaginare qualche altro titolo che potrebbe finire in vetta alle classifiche: tra le commedie romantiche, ad esempio, Harry ti presento Sally; tra i musical, Hair o Mary Poppins; nella fantascienza, E.T. Quanto ai film made in Italy, sicuramente autori come Roberto Benigni, Carlo Verdone e i fratelli Vanzina avrebbero il loro posto al sole. Ma forse il vero vincitore morale non potrebbe non essere Totò: i suoi film più riusciti, le sue gag più celebri, sono un piacere dello spirito a cui pochissimi rinuncerebbero. FONTE
  20. Venticinque anni fa, sulla pista di Zolder, moriva il canadese Gilles Villeneuve, il pilota che faceva sognare Enzo Ferrari, per la prima volta in vita sua, confessò di aver voluto bene a uno dei suoi campioni 8 maggio 1982, pista di Zolder in Belgio, ore 13.40. Mancano dieci minuti alla fine della qualifica e Gilles Villeneuve è in ritardo su Didier Pironi, suo compagno di squadra alla Ferrari, che è terzo. Fra i due non corre buon sangue, due settimane prima a Imola Didier aveva «rubato» la corsa a Gilles Villeneuve non rispettando un equivoco cartello esposto al muretto Ferrari: «slow». E Gilles, in cuor suo, ha già deciso di lasciare la scuderia di Maranello per formare insieme al tecnico francese Gerard Ducarouge (ex Ligier, Lotus e Alfa Romeo) una squadra con sede nel centro della Francia. Come tanti anni dopo fece suo figlio Jacques con la Bar. Dietro ai box di Zolder, dove ora non si corre più la F1, c'è una toilet per soli uomini, all'inglese, dove chi ha bisogno sta vicino a chi ha la stessa necessità. Io e Gilles siamo vicini, lui mi dce: «Adesso vado fuori e gliela faccio vedere a quello lì». IL GIRO IMPOSSIBILE - Quello lì è Pironi, ovviamente, ma il canadese non ha più gomme. Deve far ricorso al suo grande coraggio. Riprendo da un «pezzo» di allora: la Ferrari uscì dal box, velocemente. Il commissario, seduto sul muretto, quasi non fece in tempo ad azionare il semaforo per dare il verde alla Ferrari n.27 turbo, il mitico numero di Gilles che pensava ad un giro buono anche senza gomma da qualifica: ma ci voleva pista libera e neppure un errore nelle traiettorie, la macchina era eccezionale e avrebbe fatto il resto. Fece un giro di lancio e poi, via, all'assalto: la pole di Alain Prost con la Renault è inattaccabile, lui vuole solo superare Pironi. Il turbo della n. 27 dette tutta la sua spinta, la potenza non provocò eccessiva scarica di adrenalina. In un test a Montecarlo, il cuore di Gilles era sembrato d'acciaio: un massimo di 146 pulsazioni ad ogni staccata, contro le 207 di Didier in fase di sorpasso. La staccata, prima della salita, filò via senza problemi, del resto conosceva il circuito a memoria e sapeva di poter fare il curvone in quinta piena, traiettoria interna: lì avrebbe fatto il tempo, lì avrebbe tentato di superare il limite della gomme e, quindi, della macchina. Impresa per tanti altri piloti inimmaginabile. Si lanciò e a 260 all'ora arrivò al curvone. L'IMPATTO CON MASS - Trecento metri avanti, sulla traiettoria ideale c'era la March del tedesco Jochen Mass. Per buona condotta di guida, Mass che era più lento di 120 chilometri orari rispetto a Gilles avrebbe dovuto restare su quella linea di guida, lasciando al canadese di scegliere se passare all'esterno oppure rallentare. Gilles aveva già deciso di passare all'esterno, altrimenti il suo tentatrivo di qualifica sarebbe fallito. E Mass, per agevolarlo commise l'errore: si spostò all'esterno per facilitare la curva di Villeneuve. L'impatto fu inevitabile, le scene drammatiche della morte di Glles sono state mandate nel mondo migliaia di volte, nessuna immagine però di come sia avvenuto l'impatto fatale. Arrivò subito il medico, si accorse che non c'era più nulla da fare, Gilles aveva subito un colpo sulla colonna vertebrale da circa 27g: una decelerazione spaventosa. Fu caricato su un elicottero verde che s'alzò turbinando. Farfalla del destino di Gilles Villeneuve. L'ARRIVO ALLA FERRARI - Gilles era arrivato alla Ferrari a fine agosto '77, aveva vinto con la Rossa soltanto sei gran premi fra cui quelli di Spagna e Montecarlo, bellissimi per come si erano sviluppati. Per correre con la Ferrari, Gilles aveva mentito sulla propria età, calandosela di due anni: solo alla morte la verità venne a galla. Il canadese era stato raccomandato a Enzo Ferrari, che voleva sostituire Niki Lauda con un pilota sconosciuto per dimostrare quanto una macchina fosse superiore al pilota, da Walter Wolf, un austro canadese che lo aveva visto correre con le motoslitte. Wolf aveva una scuderia di F1 con la quale correva Jody Schecter che diventerà compagno di Gilles all'inizio del 1979. La fiducia di Ferrari fu ben riposta, Villeneuve fu presto beniamino dei ferraristi che ancora oggi lo onorano con numerosi club di tifosi intitolati a lui. Resta nel cuore dei tifosi quell'appellativo, aviatore, che gli demmo un giorno in Austria quando volò sulle nostre teste alla prima chicane della pista di Zeltweg. IL DUELLO CON ARNOUX - Ma l'impresa per cui Villeneuve è ricordato non è una sua particolare vittoria, bensì un secondo posto conquistato nel GP di Francia a Dijon quando fu protagonista con René Arnoux, che guidava una Renault turbo, di tre giri al calor bianco: sorpassi a catena, traiettorie impossibili, 24 centesimi di secondo sul traguardo a vantaggio di Gilles. Ve lo riproponiamo in video, perché la sintesi della vita di Gilles Villeneuve, fatta di ardimento e di spregiudicatezza tecnica, è in quei tre giri. Che gli valsero l'ammirazione del mondo e il ricordo perenne di noi italiani. Anche di Enzo Ferrari che, per la prima volta in vita sua, confessò di aver voluto bene a uno dei suoi piloti. A quel piccolo canadese che gli distruggeva le macchina dandogli in cambio sensazioni inimmaginabili. Nestore Morosini FONTE
  21. La Biblioteca di Vinci mette Leonardo online FIRENZE Leonardo da Vinci è diventato digitale. Tutti i suoi manoscritti e disegni originali sono oggi consultabili su Internet, grazie alla Biblioteca Leonardiana di Vinci, forse l'unica a possedere tutta l'opera pubblicata, a partire dalla prima edizione del 1651. Il progetto E-Leo, che sarà presentato ufficialmente sabato 12 maggio, ha reso possibile per la prima volta la realizzazione di un programma software d'avanguardia che consente di leggere e decifrare gli appunti del genio del '500. I manoscritti di Leonardo, infatti, contengono note e minuscoli disegni dove figura e testo si intrecciano confusamente senza un vero e proprio ordine, e rimanendo incomprensibili ai più. Inoltre, i testi originali, sparsi nelle biblioteche in varie parti del mondo, non sono consultabili in modo unitario. Strumenti particolarmente avanzati del nuovo software sono anche l'indice semantico ed il glossario, che permettono di agevolare sia la ricerca dei testi che la comprensione di termini desueti o antichi di cui è sparita ogni traccia, e il motore di ricerca interno al sito che supporta il navigatore nella sua visita. Il progetto, promosso e cofinanziato nell'ambito delle iniziative di sviluppo multimediale dall'Unione Europea, ha come obiettivo finale un archivio digitale dei manoscritti di storia della scienza e della tecnica del medioevo e del Rinascimento. + Il sito del progetto E-Leo FONTE
  22. Audiocassette obsolete, non si venderanno più ROMA Le vecchie audiocassette finiscono in soffitta e con loro termina un'era. Currys, il colosso dell'elettronica britannico, ha annunciato che non le venderà più seguendo le orme di altri concorrenti. Lo riferisce il quotidiano britannico Telegraph. I vecchi nastri usati dalla generazioni dei trentenni e quarantenni, lanciati dalla Philips nel 1963, sono ormai considerati obsoleti e non reggono la concorrenza degli ultimi mostri tecnologici. Ipod e Mp3 la fanno da padroni e così la catena di High Street ritiene che il prossimo sarà l'ultimo Natale per gli hi-fi dotati di cassette. Si stima che al momento i nastri in circolazione siano circa 500 milioni. Per Peter Keenan, amministratore delegato di Currys, che ricorda «con tenerezza le audiocassette» e le compilation fatte in casa, probabilmente tutti i trentenni e i quarantenni ricorderanno con nostalgia un capitolo importante del loro romanticismo. Una pratica diffusa celebrata anche da Nick Hornby che nel suo libro «Alta Fedeltà» traccia le regole per la perfetta compilation. In un certo senso, quello delle audiocassette era una morte annunciata dato il declino registrato negli ultimi 15 anni dopo il picco degli anni '80, decennio in cui hanno conosciuto un'ineguagliabile popolarità grazie al lancio del walkman. Nel 1989 il ribasso dei prezzi dell'hi-fi ha consentito la vendita in Gran Bretagna di 83 milioni di audiocassette. Ma già nel 2000 erano scese a 53 milioni e a solo mezzo milione nel 2005. L'anno scorso poi i nastri venduti sono stati solo 100mila anche se la cifra non tiene conto delle cassette vergini che ancora attraggono uno zoccolo duro. Nel 2006 ne sono state vendute circa 4 milioni. FONTE
  23. Trovata la tomba del leggendario Erode GERUSALEMME Un archeologo israeliano ha scoperto in Cisgiordania la tomba di re Erode, il sovrano che nel primo secolo avanti Cristo costruì le mura di Gerusalemme e celebri fortezze. Il ritrovamento è stato rivelato dal quotidiano israeliano Haaretz, sul suo sito online. Ad annunciare la scoperta sarebbero dovuti essere gli studiosi dell'Università ebraica di Gerusalemme, che hanno organizzato una conferenza stampa per oggi. Il luogo della sepoltura di Erode è stato identificato a Herodium, una località fortificata non lontano dalla città di Betlemme. Dal sito, situato sulla sommità di una collina, si vedono i quartieri meridionali di Gerusalemme e, in direzione sud, il Mar Morto. Dal 74 avanti Cristo governatore della Palestina sotto il dominio romano, Erode legò il proprio nome a una serie di opere imponenti: dalle antiche mura di Gerusalemme fino alla splendida fortezza di Massada, che domina il Mar Morto. + La notizia sul sito del quotidiano Haaretz FONTE
  24. La pellicola racconta la battaglia delle Termopili tra spartani e persiani Debutta «300». E sbanca subito il botteghino Il cult movie di Zach Snyder basato sui fumetti di Frank Miller, ha incassato negli Usa 76 milioni di dollari in tre giorni di proiezione NEW YORK(Stati Uniti) - Il cult movie 300 diretto da Zack Snyder e basato sull'omonimo fumetto di Frank Miller sbanca ai box office statunitensi nel primo weekend. Uscito venerdì in oltre 3.100 sale americane la graphic novel in versione cinematografica della Warner Bros ha incassato in soli tre giorni di programmazione oltre 76 milioni di dollari. Un kolossal della computergrafica, costato 65 milioni di dollari, che uscirà nelle sale italiane il 23 marzo prossimo. IL RECORD - Finora ha battuto ogni record per un film in uscita nel mese di marzo negli Usa, solitamente povero di blockbuster. Il film, del genere «azione e avventura», uscito venerdì in 3.103 sale e 4.800 schermi, ha incassato - secondo le stime degli esercenti - 76.225.000 dollari. Oltre tutte le nostre aspettative, il commento della Warner. Accolto con poco entusiasmo dalla critica all'ultimo Festival del cinema di Berlino (fuori concorso), la pellicola racconta della battaglia condotta da 300 soldati spartani, guidati dal re Leonida, che nel 480 avanti Cristo perirono nella famosa battaglia di Termopili contro l'esercito persiano comandato da Serse e composto da milioni di uomini. Sangue e violenza, «300» arriva in sala IL CAST - Nel cast Gerard Butler (Re Leonida), Rodrigo Santoro (Serse), Andrew Pleavin (Daxos), Vincent Regan, Lena Headey e David Wenham. Un combattimento non solo tra due schieramenti in armi, ma anche tra due civiltà. Costumi sgargianti ed animali esotici che diventano quasi fantastici, violenza, mutilazioni, molto sangue gli ingredienti del film noir, girato interamente negli studi a Montreal in Canada. I FUMETTI DI MILLER - Il fumettista e regista statunitense Frank Miller, 50 anni, negli anni Ottanta e Novanta ha trasformato la visione di storici supereroi quali Batman, Ronin, Elektra e Daredevilper. Poi ha ideato la serie "Sin City " e assieme al regista Robert Rodriguez ha diretto anche l'omonimo film. «Da un lato ero preoccupato e non volevo fare dei guai, ma al tempo stesso mi sentivo decisamente intrigato nel portare sullo schermo un romanzo come 300 che avevo amato così tanto», ha dichiarato recentemente Miller, anche co-produttore e co-autore della pellicola. LE CRITICHE - Senza censure e soprattutto senza concessioni di alcuna sorta al politicamente corretto, 300 in anteprima alla Berlinale un mese fa ha colpito il pubblico per le sue inquadrature spettacolari con ambientazioni cupe e quasi claustrofofiche, ma anche per la ferocia delle scene la molta critica internazionale e il pubblico presente in sala. La pellicola cinematografica, diretta da Zack Snyder (L'alba dei morti viventi) è uscito negli Usa col bollino rosso "R-rated" (vietato ai minori di 17 anni non accompagnati) in base all'alto contenuto di violenza. Discordanti invece sono state finora le critiche al film: il New York Times l'ha definito «Violento e a tratti stupido come "Apocalypto"», mentre il settimanale di Amburgo Der Spiegel lo ha classificato come «estremanente violento»: «Le brutali scene di combattimento sono coreografate come un balletto. Un miscuglio tra perfida nausea ed elegante bellezza». POLITICA - «Gli elementi politici ci sono, ma non desideravo che nessuno pensasse che 300 potesse diventare l'emblema di uno scontro tra Oriente e Occidente», ha detto Miller dopo che molti hanno visto nella pellicola parallele all'attuale guerra in Iraq e in Serse il presidente Usa George W. Bush. Elmar Burchia FONTE