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Negli Usa da qualche giorno, grazie ad un nuovo servizio di Google Health, il portale sulla salute di Google, è possibile mettere in rete quello che in Italia chiamiamo testamento biologico. La filosofia di Google Health è semplice: meno carta e più immediatezza per la consultazione di referti e cartelle cliniche, analisi e ricette, prescrizioni e diagnosi. Sul sito è possibile creare un profilo dove caricare, dopo averli scannerizzati, documenti medici. Oltre ad avere tutti i referti sanitari in ordine e immediatamente disponibili e consultabili (sopratutto in caso di emergenza), si possono condividere con altre persone, come familiari o medici. Solo l'utente può modificare e caricare dati. Chi si occupa della nostra salute, e i nostri parenti, potrà accedere e consultare la cartella clinica online, ma non modificarla. Si crea così una sorta di "social network della salute" dell'utente: sarà lui a decidere quali referti mettere online e scegliere gli "amici" che potranno visualizzare il suo profilo sanitario. Il documento più importante, come spiega il blog ufficiale di Google, che si può archiviare online e condividere, è l'advance directive, una sorta di testamento biologico, che consente di pianificare e comunicare le volontà di fine vita nel caso si dovesse essere incapaci di comunicare. Si tratta di un documento ufficiale - e con valore legale negli Usa - che limita la discrezionalità del medico.Si va sul sito, si scarica gratuitamente il modulo, lo si stampa, si compila, si scannerizza e si carica online sul proprio profilo di Google Health. I moduli sono fatti su misura per tutti gli Stati degli Usa: c'è il richiamo alla normativa vigente nel singolo Stato del trattamento di fine vita, i documenti necessari per compilarlo, i soggetti incaricati di tenere conto delle volontà che si sottoscrivono nell'advance directive. Google Health spera che un giorno ci libereremo dalla carta ma fino a quel momento potremmo conservare e condividere elettronicamente, e in un posto sicuro (garantiscono) i nostri dati sensibili. (Fonte)
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Io ho excel 2007, ma credo che funzioni in modo analogo. Seleziona la colonna da ordinare, poi vai su "ordina e filtra" e scegli se ordinare dal numero più grande al più piccolo o viceversa.
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Da venerdì Facebook ha deciso di iniziare ad utilizzare le foto degli utenti per i banner pubblicitari rivolti agli amici. In questo modo sperano di incrementare il ricavato della pubblicità che sfrutta una persona a voi cara o comunque conosciuta. Si tratta di una cosa legale, visto che con l'iscrizione a Facebook si accettano le condizioni d'uso che prevedono l'utilizzo delle foto presenti sul sito. Fortunatamente è possibile impedire al portale di utilizzare impropriamente le vostre foto per la pubblicità anche se il controllo è ben nascosto dell'utente normale. Ecco le istruzioni: Andate in Impostazioni -> Impostazioni sulla privacy -> Notizie e Bacheca -> Inserzioni di Facebook -> Presenza nelle Inserzioni di Facebook e poi impostate il valore a "Nessuno". In ogni caso vi consigliamo di controllare sempre le condizioni d'uso dei siti dove caricate le vostre foto perché potreste rimanete molto sorpresi da quel che possono farci quando ormai è troppo tardi. (Fonte)
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Sono passati ancora pochi giorni dalla scoperta di una vulnerabilità di Firefox 3.5 nel compilatore Javascript, che ha costretto gli sviluppatori di Mozilla a correre ai ripari e rilasciare un aggiornamento alla versione 3.5.1[/color]. Una nuova vulnerabilità di Firefox è stata scoperta e rilasciata al pubblico. Questa volta è possibile sfruttare un buffer overflow per eseguire un codice per bloccare un computer. Mozilla non ha ancora rilasciato una patch, e per il momento gli utenti che usano Firefox sono invitati a disabilitare JavaScript fino a quando non verrà risolto il problema. Invece chi usa addon come NoScript può continuare a lavorare tranquillamente. Per disabilitare JavaScipt in Firefox basta andare nella finestra "Contenuti" e togliere la spunta alla casella "Attiva JavaScript". (Fonte)
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Ciao Jhonni, ci mancherai ....
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La notizia rimbalza da giorni sui siti americani: la popolare enciclopedia online starebbe per implementare le proprie funzioni con la possibilità di caricare dei filmati. E così, in ognuna delle trentaquattromilioni di pagine che compongono la più grande enciclopedia partecipata del pianeta potrebbero comparire, nell'arco di due o tre mesi, filmati correlati all'argomento trattato. Il risultato sarebbe un enorme ipertesto multimediale in grado di fornire supporti visivi per ogni tipo d'informazione: dai documentari ai videoclip musicali. "La speranza è quella di costruire un enorme archivio di materiale storico, di discorsi politici, di documentari e di qualsiasi cosa può essere ospitata su Wikipedia", ha spiegato Erik Moeller, direttore della Wikipedia Foundation. Se non ci saranno intoppi nel progetto, tra pochi mesi ognuno potrebbe improvvisarsi documentarista o addirittura regista. Nelle intenzioni, sulla pagina di Wikipedia sarà in bella evidenza il pulsante Add-video. Basterà cliccarlo per mettere disposizione dell'utente un'immensa quantità di materiale da tagliare, montare e manipolare senza usare nessun software esterno. L'aspirazione di Wikipedia è quella di unire i filmati girati dagli utenti a quelli che altre piattaforme di video open-source potrebbero mettere a disposizione. Sotto quest'ultimo versante dovrebbero entrare nell'archivio di Wikipedia i 200 mila file della sezione Open-source video dell'Internet Archive, e quelli contenuti in Metavid, l'enorme raccolta di file realizzata dal Congresso degli Stati Uniti. Ma la fetta maggiore sarà fornita da Wikipedia Common, un database contenente più di 4 milioni di file video con licenza Creative Commons, quel copyright flessibile che La nuova funzione non scalfirebbe l'idea alla base di Wikipedia: i video sarebbero aggiunti e utilizzati da tutti gli undici milioni di utenti registrati senza nessuna forma di controllo redazionale. A prefigurarsi, quindi, un'immensa videoteca costruita dal basso. Integrata nell'enciclopedia libera meglio distribuita sul pianeta. Un'operazione in linea con lo spirito di Wikipedia, quello che uno dei suoi fondatori, Jimmy "Jimbo" Wales, ha indicato nella "creazione e distribuzione di sapere a ogni persona sul pianeta". (Fonte)
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Continua a far discutere il tool Green Dam (diga verde), fatto realizzare dal governo cinese con la motivazione ufficiale di voler porre un freno al dilagante fenomeno della pornografia online. Gli utenti del web del paese orientale, per protestare contro quello che viene indicato come filtro di sicurezza dai vertici di Pechino, ma che sarebbe in realtà uno strumento con il quale spiare l'attività su Internet dei singoli cittadini, violandone la privacy, hanno indetto uno sciopero della navigazione. Il boicottaggio del web è pianificato per il prossimo 1 luglio, come gesto di protesta anche contro alla decisione di dotare del tool stesso ogni singolo computer venduto in Cina. Le autorità si difendono, affermando che il software è completamente disabilitabile dall'utente, ma questo non basta a placare gli attivisti in materia di libertà e diritti umani, che accusano il governo di Pechino di essere un regime che ricorre alla censura di internet. (Fonte)
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Sembra che la morte di Michael Jackson abbia messo in seria difficoltà Google in questi giorni. Non solo giovedi Google News è rimasto inattivo per alcuni minuti a causa di una errata interpretazione del traffico (i tecnici di Google credevano che fosse colpa di un virus), ma domenica il motore di ricerca ha contribuito al seguito di errori con un messaggio secondo cui Michael Jackson sarebbe morto il 30 agosto 2007 a 65 anni. Certo, non Michael Jackson il cantante, ma lo scrittore. Google, che spesso mostra i risultati delle pagine di Wikipedia nei primi risultati, ha interpretato erroneamente l'insieme di parole chiave "Michael Jackson died", senza considerare che, in questo caso, la morte più recente è probabilmente la più rilevante. E così, invece di mostrare come primo risultato il Jackson cantante appena morto, ha mostrato il link alla pagina dell'omonimo scrittore, morto già da due anni. Il problema è stato già risolto, ma è una dimostrazione di come gli algoritmi di Google, spesso sempre pronti a fornire risultati pertinenti alle parole chiave richieste, non sempre hanno l'intuizione di capire esattamente quello che stiamo cercando. (Fonte)
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Chissà quanti se ne sono accorti: Google ha cambiato alcuni aspetti grafici del suo motore di ricerca e anche il sistema di visualizzazione dei risultati. Facendo una qualsiasi ricerca, potete notare che il logo in alto a sinistra è molto più piccolo, e anche i risultati hanno una spaziatura differente con un rientro maggiore. E' stato anche eliminato l'indicatore del peso delle pagine, che mostrava la grandezza dei siti. Se ad alcuni queste modifiche potranno sembrare indifferenti (e in effetti è minima la differenza con la vecchia versione), in realtà i cambiamenti avranno importanti ripercussioni sui tempi di caricamento delle pagine. La rimozione di alcune caratteristiche, come appunto l'indicatore di grandezza e il logo più piccolo, permetteranno dei tempi di caricamento inferiori. (Fonte)
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Le foto cancellate da Facebook scompaiono definitivamente dai server? Sembra di no. Questo è il risultato di un esperimento condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Cambridge che hanno controllato se una foto cancellata da un social network viene effettivamente rimossa dai proprietari del sito. L'esperimento è stato realizzato sfruttando diverse piattaforme, ovvero MySpace, Facebook, Flickr e Twitter . Secondo i risultati dell'esperimento, non tutti i social network cancellano definitivamente le immagini, che spesso rimangono sui server a disposizione di chiunque voglia incorporarle su altri siti. Twitter e Flickr sono stati gli unici social network ad aver rimosso le foto, compresi i collegamenti diretti, che non funzionano più dopo la richiesta di cancellazione. Facebook e MySpace, invece, non si sono comportati allo stesso modo. Dopo un mese (l'esperimento è stato condotto a maggio) le foto sono ancora disponibili sui server dei due social network, così come pure i collegamenti diretti. Sia MySpace che Facebook hanno lasciato una dichiarazione in merito a questo esperimento, affermando che, generalmente, c'è bisogno di un po' di tempo per rimuovere le immagini dal terzo server (MySpace), oppure possano persistere delle copie di backup per un ragionevole periodo di tempo (Facebook). Tuttavia entrambi i social network hanno dichiarato che stanno lavorando per ridurre la quantità di tempo necessaria per rimuovere le copie di backup. (Fonte)
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Sesso, bugie e Facebook. E' Ben Mezrich, 40 anni, da Boston, laurea ad Harvard e una decina di bestseller pubblicati, l'uomo che sta facendo tremare il social network più famoso del mondo. Il suo libro, "The Accidental Billionaires", 227 pagine in uscita il 14 luglio negli Usa per Doubleday, è un successo annunciato. Non bastava il sottotitolo: "La nascita di Facebook: una storia di sesso, denaro, genio e tradimento". Ci s'è messo pure Kevin Spacey: "Forse pensavate di conoscere la storia di Facebook, ma non potete mai aver sentito questa storia". Un vero e proprio lancio per il libro già pronto a diventare film prodotto dallo stesso Spacey e diretto dal David Fincher di "Fight Club" e "Benjamin Button". D'accordo: la storia dei ragazzini di Harvard, Mark Zuckerberg in testa, diventati miliardari con quel software che, all'inizio, serviva come collante della comunità studentesca, è stranota. Ma allora cos'è che sta facendo arrabbiare i Facebook boys? Così Mezrich racconta la nascita del social network . "Zuckerberg ed Eduardo Saverin, il suo amico, non erano abbastanza cool per stanare le ragazze più carine del campus nella vita reale - ma nel mondo virtuale, beh, lì non c'era nulla in cui non potessero riuscire. Così cominciarono a coltivare l'idea di un sito che raccogliesse tutte le ragazze di Harvard. Usando le doti di hacker, Mark si infiltrò nel sistema dell'università e scaricò le foto di ammissione di tutte le ragazze. Eduardo lo aiutò a costruire un programma che tenesse in ordine le foto rubate: lo chiamarono FaceSmash, e non faceva altro che far comparire due foto di ragazze sullo schermo. Tu cliccavi su una delle immagini, e un complesso algoritmo cominciava a ordinarle in una classifica di attitudine sexy. Nel giro di due ore l'80 per cento della popolazione maschile della scuola aveva votato, mandando in tilt il sistema informatico di Harvard". Sesso. Ancora sesso. Volevano entrare nel Final Club, l'associazione più esclusiva. Per rubarne i segreti. Zuckerberg era arrivato perfino ad accovacciarsi sotto il divano di una studentessa per riversare sul web il suo incontro clandestino. Nulla li avrebbe fermati. Del resto alla scuola superiore Mark era già finito in una lista dell'Fbi per essersi infiltrato in un sito governativo. Volevano sfuggire alla nomea di nerds, i ragazzi secchioni. E con i primi quattrini "vivevano una vita selvaggia e da re. Una volta si mangiarono un intero koala sullo yacht dell'amministratore delegato di Sun Microsystems". Ovvio che i diretti interessati tendano a smentire: "Ben Mezrich vuole passare alla letteratura come lo Jackie Collins di Silicon Valley" ha ironizzato con l'inglese Observer il portavoce di Facebook, Elliott Schrage. E lui, Ben? Forte delle classifiche, e di Hollywood, spiega che stavolta si è limitato a raccogliere il racconto di Eduardo, il compagno d'avventura di Mark. Anche qui: il ragazzo ne ha di risentimento con Zuckerberg, era stato messo alle porte. C'è stata anche una causa, già chiusa, che ora riaprirà sulla scia delle "rivelazioni". Domanda: ma come mai in tutta la ricostruzione la voce mancate è, guarda caso, proprio quella di Zuckerberg? Risposta: "C'era sempre qualcuno che diceva: Mark dovrebbe parlarti, Mark potrebbe chiarirti questo, ma alla fine lui ha deciso di no e ha fatto capire ai suoi collaboratori che era meglio tacessero". Così Mezrich ci ha scritto un romanzo. E l'ha chiamato inchiesta. (Fonte)
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La Luna non è mai stata così vicina da quando Google ha deciso di collaborare con la Nasa realizzando Google Moon, un servizio che sarà del tutto simile a Google Earth ma dedicato al satellite terrestre. L'azienda della grande G ufficializzerà la presentazione delle ultime novità sul progetto in occasione del 40esimo anniversario del lancio dell'Apollo 11, il prossimo 20 luglio a Washinghton D.C., con «un annuncio davvero speciale sulle nuove implementazioni di Google Earth». Per ora non sono state diffuse informazioni più specifiche ma è facile immaginare, non senza una certa emozione, come funzionerà il software che permetterà di librarci virtualmente a pochi chilometri dall'argenteo suolo lunare, esplorandone la superficie nei minimi dettagli. Da qualche anno era già a disposizione degli utenti una versione sperimentale e molto parziale di Google Moon, che grazie alle foto satellitari e alle mappe fornite dalla Nasa rendeva possibile sbirciare tra i crateri lunari e immedesimarsi nel primo allunaggio di Neil Armstrong e compagni avvenuto nel 1969. Ora, dopo il lancio del satellite della Nasa Lunar Reconnaissance Orbiter, incaricato di raccogliere nuovi scatti della superficie lunare, anche le immagini offerte in precedenza da Google Moon potranno essere aggiornate con rappresentazioni tridimensionali e complete di tutto il satellite. Se la Luna sarà visibile da ogni angolazione, sul desktop del computer, avremo la possibilità di visualizzare informazioni supplementari e ulteriori scatti da satellite e al suolo, soprattutto in corrispondenza delle zone interessate dalle sonde. Saranno inoltre disponibili i dati già visualizzabili attraverso la vecchia versione di Google Moon, come le informazioni e la geolocalizzazione esatta degli sbarchi delle sei missioni Apollo avvenute tra il 1963 e il 1972. Ma anche, probabilmente, i nomi dei luoghi, dei suoi crateri, delle sue montagne, i link ipertestuali alle schede dedicate della Nasa e altre funzioni a disposizione degli utenti. (Fonte)
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Dai vicoli di Genova ai monoliti di Stonehenge, il triciclo di Google Street View ne ha fatta di strada. Anche se paradossalmente il passaggio della Manica è stato più semplice sulle sue tre ruote che, nel marzo scorso, a bordo di una macchina. Infatti le prime Google car, approdate nel Regno Unito quattro mesi fa, erano state fortemente osteggiate a causa dell'avversione britannica nei confronti di una tecnologia che, minando la privacy dei cittadini, rende disponibili attraverso Google Maps panoramiche a 360 gradi di ogni strada, piazza o edificio che si affacci su di esse. Google è stata costretta a rimuovere alcune d foto catturate in città durante il passaggio delle sue auto, tra cui le immagini della villa londinese di Paul McCartney. I cittadini di Broughton, un paesino a nord di Londra, hanno addirittura formato un cordone umano per impedire l'accesso alla Google car, che è stata costretta a fare dietro front rinunciando a mappare la località. Ora che il polverone iniziale si è abbassato, alcuni degli operatori di Google hanno abbandonato le grandi città e gli autoveicoli e da lunedì sono saliti in sella ai più discreti risciò a tre ruote a propulsione umana, accessoriati di videocamera e GPS. Il servizio di Street View in questo caso non ha solamente uno scopo pratico, ma intende documentare località meno battute, permettendo agli utenti di visitare virtualmente i posti più belli delle isole britanniche, spesso irraggiungibili con la macchina. Nelle prossime settimane il Google Trike farà tappa in alcune delle località turistiche più famose, a partire dal sito neolitico di Stonehenge, fino a raggiungere il lago di Loch Ness, nelle Highlands scozzesi. Le bellezze naturali e culturali comprese nel progetto sono state selezionate dagli stessi utenti attraverso un sondaggio che ha coinvolto decine di migliaia di persone. (Fonte)
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Google ha finalmente aggiunto alla sezione dedicata alle immagini del proprio motore di ricerca la possibilità di filtrare le foto visualizzate come risultato per il loro tipo di licenza, inserendo come ulteriore parametro quello relativo ai diritti di riutilizzo e di riutilizzo per scopi commerciali con e senza modifiche. La funzionalità, già da tempo presente in strumenti come Flickr, apre soprattutto ai blogger la possibilità di non incappare in spiacevoli inconvenienti creati dall'uso di foto protette da licenza, andando a cercare oltre che tra quelle taggate sotto le regole di Creative Commons anche quelle pubbliche e sotto altre licenze come la GNU Free Documentation. In realtà dato che i risultati non sono garantiti al 100%, Google raccomanda comunque di verificare che le immagini segnalate come riutilizzabili siano effettivamente sotto la licenza indicata dal motore di ricerca. (Fonte)
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Secondo le nuove statistiche mostrate da StatCounter , per la seconda volta dal suo lancio Bing ha superato Yahoo Search, diventando, nuovamente, il secondo motore di ricerca più usato negli Stati Uniti. Già nei primi giorni successivi al suo annuncio pubblico, Bing superò Yahoo Search per un solo giorno, ritornando poi alle sue normali percentuali. Dopo più di un mese, Bing sembra aver raggiunto il 12.9% del mercato statunitense, superando di fatto il 10.15% di Yahoo Search. Google, ovviamente, rimane stabile con il 75%. Da cosa dipende questa crescita? Dagli sforzi di Microsoft nello sviluppo del suo nuovo motore di ricerca? Dopotutto Microsoft ha mostrato un notevole sforzo per mantenere lo slancio iniziale. Recentemente ha aggiunto i messaggi di Twitter ai risultati di ricerca e ha migliorato l'integrazione con Hotmail. Tuttavia ad essere preoccupato non sarà certo Google, forte del suo primato, ma gli altri concorrenti, che potrebbero soffrire l'avanzata di Bing. (Fonte)
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Cerca nella guida di Power Point "Riprodurre un suono a ciclo continuo in una o più diapositive". Dovrebbe esserci la risposta che stai cercando...
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PIRATE BAY, il più importante sito per il peer to peer, sarà venduto entro agosto per 5,6 milioni di euro a un'azienda svedese, Global Gaming Factory X, che gestisce numerosi internet café nel mondo. La notizia arriva di sorpresa oggi ed è subito confermata da Peter Sunde, uno dei fondatori di Pirate Bay: "Molte persone sono preoccupate. Noi non lo siamo e nemmeno voi dovreste esserlo", scrive sul proprio blog. Sunde rassicura i fan, il sito non cambierà nei fini e nella sostanza, ma ciò non basta a far tacere i timori degli utenti: si teme per la sorte del sito, dopo l'acquisizione. Del resto, il nuovo proprietario, Hans Pandeya, ha già dichiarato che intende dare una svolta al portale, "in modo che i fornitori di contenuti e i detentori di copyright siano pagati per quello che è scaricato dal nostro sito". Una grossa differenza rispetto alla linea dura e pura finora seguita dai fondatori, all'insegna della totale indifferenza nei confronti dei diritti d'autore. Il che ha portato allo storico processo contro Pirate Bay , che si è concluso in primo grado con una condanna e una multa di 2,7 milioni di euro. Sentenza confermata, per ora, perché il giudice è stato appena dichiarato idoneo a pronunciarla, dalla Corte d'Appello svedese. Quelli di Pirate Bay avevano accusato il giudice di conflitto d'interessi, perché coinvolto in associazioni pro-copyright. Peter Sunde dichiara che i soldi della vendita serviranno per continuare questa battaglia ideale, per costituire una fondazione in difesa della libertà di espressione su internet. Sunde, del resto, in questi giorni è in Brasile, all'International Free Software Forum, dove si è fatto fotografare con il presidente Lula. Il fondatore di Pirate Bay aggiunge che la vendita servirà anche a garantire la sopravvivenza del sito, spingendolo verso nuovi orizzonti. I quali potrebbero essere il sito di video streaming (l'anti-YouTube pirata) di cui è appena uscita un primo abbozzo. (Fonte)
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In molti utilizziamo Skype per chiamare da computer a computer o per effettuare telefonate verso numeri esteri con tariffe spesso vantaggiose. Skype offre un servizio a pagamento chiamato Skypein che consente di associare al proprio account un numero di telefono. In questo modo chiunque può chiamare un utente Skype usando il normale telefono. Ring2Skype è un servizio gratuito che permette proprio di fare questo: attribuire al proprio account un numero di telefono. Occorre solo inserire il proprio username di Skype (senza password), creare un account ed indicare Nazione e Regione per la generazione del numero. Per l'Italia si può scegliere tra Roma e Torino, ma nulla vieta di creare più numeri anche internazionali da attribuire al proprio username. (Fonte)
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Non studio ingegneria, mi dispiace... Magari già hai fatto questo tentativo, ma digitando su google "forum analisi matematica" mi è venuta fuori una marea di roba, 127.000 risultati...Dovresti metterti un po' a spulciare tra i vari siti,per vedere quale è meglio e cosa ti può servire. Di più non so consigliarti...in bocca al lupo per l'esame!
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Una settimana di incontri, spettacoli ed eventi nel nome di internet. Organizzata dalla Provincia di Roma , in collaborazione con Codice Internet - progetto a sostegno della divulgazione del web in Italia - la manifestazione porterà dal 22 al 26 giugno a Roma e provincia esperti del settore, appassionati e personaggi dello spettacolo. Tutti impegnati nell'arduo compito di spiegare ad un pubblico piuttosto vario - da chi senza web non riesce a vivere, a chi non è ancora entrato nella rete - cos'è e come funziona internet. Per sensibilizzare i cittadini sulle opportunità della rete, ma soprattutto per promuovere le numerose occasioni di impiego nella vita quotidiana, l'evento è organizzato nell'ambito del progetto di alfabetizzazione digitale promosso dall'amministrazione provinciale. Due gli obiettivi: diffondere la rete rendendola il più accessibile possibile e trasformare internet in uno strumento popolare per studio, lavoro e divertimento. I cinque appuntamenti in programma non saranno semplici lezioni ma conferenze-spettacolo condotte dal giornalista ed esperto Marco Montemagno. Si parte alle 20,30 da Palazzo Valentini con un incontro dal titolo "Vivere e viaggiare nell'era di internet" sul tema delle potenzialità della rete per gli operatori del terziario e per i singoli viaggiatori al quale interverranno Vittorio Zambardino, giornalista e autore del blog di Repubblica.it Scene Digitali, e il Trio Medusa. Stesse coordinate anche per l'incontro di martedì 23 dal titolo "Internet alleato dell'azienda" che vedrà tra gli ospiti Emilio Carelli, il direttore responsabile di Sky Tg 24. Dalle ore 20 di mercoledì, allo Ied di Roma, si discuterà di come internet possa rappresentare una risorsa preziosa per i più giovani e per la valorizzazione di talento e creatività. La serata, dal titolo "Toglimi tutto ma non il mio Facebook", vedrà la partecipazione del duo musicale Zero Assoluto. Dedicato completamente agli anziani è l'appuntamento del 25 giugno ospitato dal Centro anziani di Monterotondo: alla presenza di Piergiorgio Bellocchio e di sua madre Gisella Burinato si parlerà delle potenzialità delle rete per i silver surfer. Gran finale a Palazzo Valentini sul tema di internet e donne previsto per il 26 giugno. Alla serata interverranno la regista e sceneggiatrice Simona Izzo e Riccardo Luna, direttore della rivista Wired. Inoltre, per tutta la durata della Settimana Internet, Codice Internet organizza attività collaterali sul tema. (Fonte)
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Mc Donald's ha deciso di lanciare un servizio di wi-fi gratuito e illimitato per navigare in internet, attivo già da adesso in 320 locali in Italia (su circa 400 totali), Per connettersi e' necessario effettuare una procedura di login inserendo i propri dati, fra cui il numero di un documento e del cellulare. Una volta registrati, si ottengono username e password, che sono inviate al numero di cellulare indicato all'atto della registrazione. Ciò fatto, si può accedere ad Intenet comodamente seduti da McDonald's, magari davanti a un panino e una bibita.
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A pochi giorni di distanza dal rilascio della RC1 di Firefox 3.5, Mozilla compie un altro passo verso l'uscita della versione finale della nuova incarnazione del suo browser diffondendo anche la RC2, scaricabile seguendo questo link. Ricordiamo che Firefox 3.5 porterà con sé una serie di migliorie tra le quali l'ormai famoso Private Browsing (anche conosciuto come modalità pr0n) più il completo supporto alle nuove tecnologie portate da HTML5, tag < video> e < audio> su tutte. (Fonte)
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La crisi in Iran ha coinvolto direttamente la rete, che probabilmente per la prima volta è diventata l'unica voce per centinaia di migliaia di Iraniani che contestano il risultato delle recenti elezioni. In risposta agli eventi che circondano questa crisi, Google e Facebook hanno aggiunto la lingua persiana Farsi. La versione Farsi di Facebook è già disponibile da ieri sera, come annunciato nel post sul blog ufficiale. Facebook ha dichiarato che lo sviluppo della versione Farsi era già stato avviato da tempo, e ha deciso di rilasciarlo anticipatamente in appoggio alle proteste iraniane, nonostante la traduzione comprenda alcune imperfezioni. Google invece ha aggiunto il Farsi al suo servizio di traduzione Google Translate, il che dovrebbe rendere più semplice tradurre i testi dall'inglese alla lingua persiana. Anche in questo caso la traduzione non è ancora perfezionata, e Google spinge gli utenti a utilizzare il tasto "contribuisci ad una traduzione migliore". Fonte
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Tantissimi auguri di buon compleanno, Dr Jekyll !!!!
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L'Iran ha bloccato l'accesso al social network Facebook in vista delle elezioni presidenziali di giugno, ha affermato l'agenzia stampa iraniana Ilna. L'Ilna sostiene che il blocco ha avuto lo scopo di impedire l'utilizzo del sito da parte dei sostenitori del candidato riformista Mir Hossein Mousavi per fare campagna elettoriale. Mir Hossein Mousavi, ex primo ministro, è considerato uno dei principali sfidanti dell'attuale presidente Mahmoud Ahmadinejad alle elezioni del 12 giugno. Lo staff della CNN presente a Tehran ha riferito che al tentativo di collegarsi a Facebook compare il messaggio "L'accesso a questo sito non è possibile". Facebook ha espresso il suo "disappunto" circa questo blocco "in un momento in cui gli elettori utilizzano Internet come una fonte di informazioni sui candidati alle elezioni e le loro posizioni". Finora non ci sono stati commenti dall'autorità di Teheran.