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Proteste In Australia Contro La Censura Web

3 messaggi in questa discussione

Internauti, difensori delle libertà, esponenti dell'opposizione e fornitori di accessi a internet sono tutti mobilitati contro il «Grande firewall australiano», che vuole introdurre il governo di Canberra per bloccare l'accesso a circa 1.300 siti vietati.

Un progetto che doterebbe l'Australia di una delle regolamentazioni più rigorose fra i Paesi democratici in materia di controllo della rete.

Questo filtro impedirebbe l'accesso a siti proibiti dalle autorità: principalmente a carattere pedofilo, ultra-violenti, che riportano consigli per commettere crimini o sull'uso di prodotti stupefacenti, o sostengono il terrorismo.

Centinaia di manifestanti hanno denunciato il progetto del «Great Aussie Firewall» nelle capitali degli stati australiani a dicembre. Justin Pearson Smith, 29 anni, organizzatore di manifestazioni a Melbourne e membro di uno dei tanti gruppi su Facebook contrari al provvedimento, si è sollevato contro «una palese censura».

La lista dei siti off-limits, ha spiegato, «che il governo si rifiuta di rendere pubblica, è arbitraria e non è oggetto di alcuna valutazione legale, il che permette al governo e ai deputati di decidere chi inserirvi in funzione dei loro obiettivi politici. Penso che il denaro sarebbe speso meglio investendo nelle istituzioni incaricate di far rispettare la legge e colpendo i produttori di pedopornografia».

Il filtro potrebbe, secondo i fornitori di accesso, rallentare la navigazione sulla rete e molti si stanno inoltre interrogando sulla sua efficacia. Contenuti illegali, come documenti a sfondo pedofilo, vengono infatti scambiati spesso su reti «peer-to-peer» (da privato a privato) o sulle chat (discussioni in diretta). Canali, questi, che non sarebbero coperti dal «Grande firewall australiano».

La gente non diffonde apertamente la pedopornografia, nello stesso modo in cui non si entra in un negozio di Sidney per acquistare un mitra«, ha sottolineato Geordie Guy, portavoce di Electronic Frontiers Australia, organizzazione per la difesa di internet. »Un filtro di questa natura blocca soltanto il contenuto dei siti pubblici. Ma il contenuto illecito si scambia 'in nero', tramite canali segreti«.

Il ministro delle Telecomunicazioni, Stephen Conroy, ha proposto il filtro quest'anno a seguito della promessa del governo laburista di lottare contro il contenuto illegale. Secondo i servizi di Conroy, potrebbe essere previsto un filtro per i siti peer-to-peer. Aziende stanno lavorando attualmente su questa tecnologia.

Il »Grande firewall«, che dovrà ottenere il nulla osta del parlamento, comporta due aspetti: un filtro obbligatorio che bloccherebbe i siti su una lista nera redatta dall'Australian Communications Media Authority (Acma) e un filtro facoltativo destinato a bloccare il contenuto riservato agli adulti.

(Fonte)

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C'è bisogno di una legge per impedire a terzi di visitare i siti pedofili?

Non è meglio chiudere il sito e denunciare i webmaster? :)

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Ma vadano a spararsi... Tanto lo si elude con un proxy!!!

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