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Franka Potente In Creep

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Nelle nostre sale "Creep": horror-thriller con Franka Potente, già eroina di "Lola corre", che qui fugge ancora. Ma da un serial killer

Attenzione al metrò di Londra nei suoi tunnel si nasconde il Male

Il film, girato in parte in una vera stazione abbandonata del Tube, svela i segreti e i meandri della rete di trasporto

Franka Potente in Creep

ROMA - Se prendete tutti i giorni la metropolitana, forse è meglio che stiate alla larga da questo film. Perché l'horror-thriller Creep, da venerdì nelle sale italiane, è una sorta di viaggio allucinante nei meandri, nei tunnel, negli anfratti della London Underground. Vale a dire della più celebre e più antica, tra le reti ferroviarie cittadine. Con la protagonista Franka Potente, già eroina del cult Lola Corre, che per tutti gli 85 minuti della pellicola non fa altro che scappare, cunicolo dopo cunicolo, da un feroce serial killer.

Insomma: per la diva tedesca poi adottata da Hollywood (ad esempio come partner di Matt Damon, nei kolossal Bourne Identity e Bourne Supremacy), correre, sul grande schermo, è una specie di destino. Anche se in Creep tutto l'interesse non è nella vicenda - una donna sola che fugge da un assassino - ma nell'ambientazione. Cioè nello svelare cosa si cela dietro luoghi apparentemente familiari come le stazioni della metropolitana. In questo senso, probabilmente l'uscita del film avrebbe suscitato più scalpore, se gli attentati di luglio, compiuti proprio nella Tube della capitale britannica, non avessero fatto emergere un pericolo ben più reale.

Ma veniamo alla pellicola, scritta e diretta dall'esordiente Christopher Smith. Protagonista è Kate, yuppie tedesca trapiantata a Londra che una sera partecipa a una festa in ambiente upper class. La ragazza, però, ha altri progetti: possiede un invito vip per un party a cui interverrà George Clooney, e ha tutta l'intenzione di incontrare da vicino il divo dei divi. Così a tarda sera cerca un taxi, ma invano; si reca allora nella stazione metro di Charing Cross, pronta ad aspettare l'ultimo treno.

Il problema è che Kate è un po' sballata, ha fumato erba e bevuto; così, mentre aspetta il convoglio, si addormenta. E quando si sveglia non c'è più nessuno, la stazione è chiusa, lei è prigioniera. A un certo punto, a sorpresa, passa un treno, e lei ci sale sopra: inizia così un incubo che dura tutta la notte, in cui la nostra eroina deve sfuggire alle mire di uno psicopatico che conosce ogni anfratto della Londra sotterranea. Accanto a lei, nel corso delle ore, una serie di compagni di fuga: una coppia di tossici, un cagnolino, un detenuto finito a lavorare nelle fogne.

Questa la storia. Ma a catturare l'attenzione dello spettatore è la cornice: il film è stato girato davvero - almeno nelle sequenze iniziali e finali - nella Tube londinese. I realizzatori, infatti, hanno individuato il luogo perfetto, per rendere tutta l'inquetudine dell'underground: la vecchia stazione Strand di Aldwych, sulla linea blu Piccadilly, fuori uso dal 1994. E con una banchina già abbandonata nel 1917. Più difficile, come prevedibile, ottenere i permessi: "Abbiamo sottoposto la sceneggiatura alle autorità della metropolitana - ha raccontato il produttore Jason Newmark - era importante che comprendessero che si trattava di un horror immaginario, e non di un mauale di inseguimento". Sarà: ma è pur vero che, almeno prima degli attentati di luglio, la campagna promozionale della pellicola era a base di slogan tipo "Creep - il film che la Società dei traporti londinese non avrebbe mai voluto vedere".

In ogni caso, va detto che quei permessi per girare sono stati accordati. Mentre tutte le altre scene sono state realizzate in uno zuccherificio abbandonato a Colonia, in Germania. Una sfida non da poco, per gli attori: sullo schermo è tutto un imperversare di melma, liquami di fogne, ratti e altre amenità. Come ha ammesso Franka Potente: "Odio profondamente il freddo e lo sporco, non ci dovrebbe essere tutto questo sporco nel cinema! E' stata dura mantenere l'energia, perché le nostre forze sembravano svanire, nel tunnel".

Alla fine, comunque, gli attori ce l'hanno fatta. Con lei, la bella e brava Franka, che ancora una volta, sul set, ha dovuto macinare chilometri. Come ha spiegato lei stessa: "Il regista ci ha fatto perfino correre su e giù per le scale mobili della metropolitana prima di ogni scena, solo per farci restare realmente senza fiato...".

(21 settembre 2005)

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