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Diablo

'fat Actress', Una Cicciona Vincente

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In onda anche in Italia la serie tv ideata dall'attrice Kirstie Alley

che racconta la sua lotta per perdere chili e ritrovare il successo

'Fat Actress', una cicciona vincente

"Hollywood premia solo i grissini"

Fra i protagonisti alcune guest star, da John Travolta a Gwen Stefani

Evento anche sul web: le puntate più scaricate della storia della tv

di ALESSANDRA VITALI

"NON si è mai abbastanza ricchi e abbastanza magri". Più o meno così usava dire Coco Chanel, piuttosto ricca e abbastanza magra quindi, stando all'adagio, donna fortunata. Legge dura, e tuttavia applicata al mondo dello spettacolo. Perché a Hollywood (dove "devi morire giovane perché non puoi permetterti di invecchiare", ha detto Catherine Deneuve) un'attrice che, superata o no una certa età, comincia a lievitare come un pandoro, viene rapidamente dimenticata. In una società, come quella americana, dove il 24,5 per cento della popolazione sfiora l'obesità. Forse proprio per questo un'attrice-pandoro ha raccolto ascolti record con una serie in cui denuncia le difficoltà di ritrovare il successo con molti (ma molti) chili di più: Kirstie Alley e il suo Fat Actress, appunto, "Attrice cicciona".

Cinquantaquattro anni, molti la ricordano con John Travolta nei due Senti chi parla ma anche in altri film fra i quali Scappatella con il morto, Runaway e più di recente Harry a pezzi e Il paese dei dannati, premiata con due Emmy (gli Oscar della tv) e un Golden Globe per la sit-com della Nbc Cheers. Alla fine degli anni Novanta, lo scarso successo di un'altra sit-com, Veronica's Closet, e la fine di una storia d'amore con Gene Wilder la spingono a ritirarsi dalle scene.

Si dedica ai figli, ma fra depressione, zero impegni e torte di mele mette su parecchi chili. Più di un quintale. "Ho passato tre anni a ingurgitare schifezze. La mia preferita era il Grape Soda, un succo d'uva frizzante, pieno di zucchero. Ne bevevo quattordici al giorno". E i tabloid iniziano a sbattere in copertina il suo sederone.

Un anno di gossip e foto impietose, e "un giorno - racconta la Alley - scendo da un taxi, il portiere dell'albergo mi aiuta e mi dice 'Ci manca poco, eh?'. Pensava fossi incinta. E ho capito: o esplodo, o ribalto la situazione a mio favore". Pensa al progetto di Fat Actress, un ibrido fra reality e sit-com, e invia lo script al direttore della tv Showtime con due scatole di bomboloni e un biglietto: "Se non sei abbastanza ciccione per capirlo, mangia questi". Progetto approvato, debutto lo scorso marzo, su Showtime ogni lunedì sera. Un trionfo. Kirstie, motivata, scende a 82 chili.

L'esperienza si è tradotta anche in un'autobiografia dal titolo emblematico: How to lose your ass and regain your life. Reclutant confessions of a big-butted star. Ovvero, "Come giocarsi le chiappe e riconquistare la propria vita. Confessioni riluttanti di una star culona".

Fat Actress arriva anche in Italia: dal 3 ottobre su FoxLife, il lunedì alle 23.15. Sei episodi di trenta minuti ciascuno, la Alley protagonista di un'impresa romanzata e tragicomica: perdere chili e trovare un ruolo nelle produzioni hollywoodiane. Al suo fianco, alcune guest star fra le quali John Travolta, Kelly Preston, Carmen Elecra, Larry King, Gwen Stefani. E una consistente verve dissacratoria: in una puntata, Kristie si rivolge a una dietologa di Hollywood (l'attrice Kelly Preston). La quale le dice di vomitare per dimagrire, "ma per carità, senza metterti le dita in gola, altrimenti si rovina la manicure".

Un evento anche sul web. Perché Fat Actress ha segnato il sorpasso, per la prima volta, della tv via internet sulla tv normale. Lo scorso giugno, alcune puntate sono state mandate in onda da Yahoo in contemporanea con quelle in tv. Risultato: gli spettatori sulla rete sono stati più di quelli in poltrona. Per un prodotto che "non è per i raffinati, i puritani o i politically correct - ha scritto il Boston Globe - e mette in ridicolo l'ossessione di Hollywood per le donne eccessivamente magre. E quindi ben venga".

(29 settembre 2005)

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