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Myspace Piace Meno Di Prima E Licenzia Il 30% Dei Dipendenti

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LA FORTUNA ha voltato le spalle a MySpace, ormai ex fiore all'occhiello della strategia multimediale di News Corporation (proprietari anche di Sky). Licenzierà il 30 per cento dei propri dipendenti (con tagli per ora tutti negli Usa), portandoli a mille. E stavolta non basta la crisi economica globale a giustificare la caduta. È da un po' infatti che MySpace perde terreno e favore del pubblico. Nei giorni scorsi, Facebook ha superato MySpace (per numero di utenti) anche negli Stati Uniti, secondo i dati comScore di maggio.

Gli Usa erano l'ultimo bastione dove si difendeva MySpace, da tempo battuto da Facebook per numero di utenti mondiali (307 contro 123 milioni). MySpace occupa un secondo posto traballante, nella classifica: già ha il fiato sul collo di Twitter, un altro social media che, come Facebook, sta correndo tantissimo in questo periodo. "È un tracollo sostanziale: secondo i dati Nielsen, diminuisce anche il tempo medio che gli utenti trascorrono sulle pagine di MySpace, mentre cresce per Facebook", spiega a Repubblica.it Debrah Williamson, analista di eMarketer, uno dei più autorevoli osservatori di ricerca (con sede a New York) specializzati nel settore new media. Il tempo speso dagli utenti è un parametro sempre più importante per orientare la raccolta pubblicitaria sui siti. Tanto che "stimiamo anche che i ricavi di MySpace siano in calo. Saranno 520 milioni di dollari nel 2009, contro i 605 del 2008", aggiunge.

Davvero la scusa della crisi non basta: per Facebook è prevista invece una crescita, a 300 milioni di dollari, contro i 250 milioni del 2008 (nel mondo). Si noti che MySpace fino a poco tempo fa era indicato come un caso raro di social media di successo economico. E ancora oggi, come si vede, ricava molto di più di Facebook. Il problema è che MySpace ha fatto crescere molto i propri costi, arrivando a 1.500 dipendenti. News Corporation (di Rupert Murdoch) ha speso 580 milioni per comprarlo. Ancora nel 2006 Murdoch diceva agli investitori che MySpace valeva 6 miliardi. "Ora molti credono che valga meno di quanto l'abbia comprato e che farebbe bene a venderlo al più presto", dice Williamson.

I motivi di questo declino sono numerosi. "Gli sponsor - spiega Williamson - si stanno spostando su Facebook, dove la pubblicità è più allineata agli interessi degli utenti. MySpace inoltre si presenta più come portale che come social network e forse questo non piace più alla gente". Inoltre, continua l'analista, "il sito di MySpace è stagnante, in ritardo sullo sviluppo tecnologico. Facebook è molto più all'avanguardia in fatto di funzioni e applicazioni". Tipico del gigante che dorme sugli allori.

Forse MySpace sconta anche il fatto di essere parte di un colosso "old media": "soffre del peso della burocrazia, per i troppi manager, e quindi non riesce a muoversi con la velocità richiesta in questo mercato, con nuove idee e progetti". Per questo motivo, il nuovo amministratore delegato di MySpace, Owen Van Natta (da due mesi, ex manager Facebook), ha commentato i licenziamenti dicendo che permetteranno all'azienda di tornare più snella e rapida nelle decisioni, con lo spirito da start up d'un tempo.

"Certo è che per ora i licenziamenti sono una misura d'emergenza per rispondere al calo dei ricavi", replica Williamson, "e per affrontare le sfide dure dei prossimi mesi". A metà 2010 scade il contratto pubblicitario da 900 milioni di dollari con Google, dal quale arriva il grosso dei ricavi di MySpace.

Fonte: Repubblica.it

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