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Nuovo allenatore: Josè Mourinho all'Inter

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MILANO - F.C. Internazionale annuncia l'arrivo di Josè Mourinho. Il tecnico portoghese ha firmato un contratto triennale e lavorerà, al nuovo progetto nerazzurro dei Campioni d'Italia, con i collaboratori Rui Farias, Silvino e Andrei Villas Boas. Il vice allenatore sarà Giuseppe Baresi, una carriera all'Inter, attualmente dirigente del Settore Giovanile.

Ringraziando Roberto Mancini e il suo staff per i successi ottenuti in quattro stagioni alla guida tecnica della squadra, tutta F.C. Internazionale ha il grande piacere di dare il benvenuto e il 'buon lavoro' a Josè Mourinho e ai suoi collaboratori.

F.C. Internazionale

Fonte: Inter.it

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Mourinho: una storia, tante vittorie

MILANO - Josè Mourinho - per esteso Josè Mario Dos Santos Mourinho Felix - nasce il 26 gennaio 1963 a Setubal, in Portogallo. Da quando venne chiamato al Barcellona da Bobby Robson, per un ruolo di secondo piano, ad oggi è riuscito a farsi riconoscere come uno dei migliori, se non il migliore allenatore al mondo. Merito di una carriera iniziata dal basso e finita più volte sul podio più alto dei tornei nazionali e europei. Il lato quasi inedito di Mourinho, un uomo spavaldo, forte, che è diventato leggenda proprio per il suo carattere, oltre che per i meriti sportivi, sta proprio in quel suo inizio graduale, in quel voler costruire sempre un cammino vittorioso e vincente, passando a traguardi di volta in volta più impegnativi solo quando era certo di poterlo fare. La sua carriera è un libro ricco e affascinante: dalle giovanili del Barcellona al Benfica. E poi al Leiria, la più recente delle squadre portoghesi.

Il 2002 è l'anno del primo grande salto. È pronto per il Porto e, subito, vince campionato, coppa nazionale e Coppa Uefa. Nel secondo anno, concretizza il sogno di tutti gli allenatori, vince sia il campionato che la Champions League e, tanto per non perdere l'attitudine, mette in bacheca anche due edizioni di Supercoppa. È il 2004, ed è pronto al salto successivo. In Inghilterra. Il Chelsea ha un nuovo patron, Roman Abramovic, che vuole solo il meglio e intuisce il valore assoluto del portoghese. Sarà ricambiato con due campionati, nel 2004/2005 e nel 2005/2006, e una Coppa di Lega. Anche qui aggiunge, in una terra che delle coppe nazionali fa degli appuntamenti storicamente rilevanti, due edizioni della Carling Cup e una della Charity Community Shield.

I giocatori che mette in campo dicono che Mourinho è probabilmente il migliore nel preparare la partita, in tutti i sensi. Non è difficile credere a questa tesi che arriva direttamente dal campo, dagli interpreti principali, e da un dato, non semplicemente statistico: 12 trofei negli ultimi 5 anni. All'Inter è iniziata l'era di Josè Mourinho.

Susanna Wermelinger

Fonte: Inter.it

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Mourinho: "Inter, inizia un nuovo ciclo"

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APPIANO GENTILE - Le parole pronunciate da José Mourinho durante la conferenza stampa di presentazione:

Signor Mourinho, quando lei diventò tecnico del Chelsea nel 2004, si definì 'speciale' facendosi chiamare 'The Special One'. Come vorrebbe farsi chiamare adesso?

'Mourinho. Penso di essere arrivato in un club speciale e quando una società è tale il tecnico diventa uno in più. Non dimentico di essere un grande allenatore, ma non voglio essere speciale. José Mourinho non cambia, è la stessa persona di sempre, con la medesima ambizione, le medesime motivazioni, che ha una grande passione per il calcio e che ha sempre voluto allenare in Italia, possibilmente in una grande società. L'Inter mi ha dato l'opportunità di lavorare in un Paese calcisticamente grandissimo come l'Italia. Per me questa è una sfida molto importante e devo ringraziare i dirigenti qui presenti e in particolare Marco Branca, che mi hanno scelto. Anche per voi sarà divertente'.

Cosa le ha domandato il Presidente Moratti all'inizio di questa sua nuova avventura in nerazzurro?

"Il Presidente mi ha chiesto di essere José Mourinho, il che significa lavorare con grande passione, con grande empatia con tutti i tifosi, con i giocatori, con la società. Deve iniziare un nuovo ciclo. È appena terminato un ciclo con un grande allenatore come Roberto Mancini. Ora però siamo ad una nuova pagina. È una vita nuova per la Società e per tutta l'Inter. Rispetto molto il lavoro di un grande tecnico come Mancini, ma io sono José Mourinho, ho un metodo differente e che pensa in una maniera differente. Lavoro con passione e motivazione. Ho sempre avuto un rapporto molto forte con i giocatori e sono sicuro che dopo qualche settimana potremo parlare di un rapporto forte anche con i miei nuovi giocatori. Penso che i risultati sportivi siano la conseguenza logica di chi lavora bene. Sono sicuro di saper lavorare molto bene. Mi aspetto risultati positivi, un calcio divertente. Ho grandissime motivazioni, sono felice di essere in Italia in una grande Società come l'Inter. Ripeto, Mourinho è l'allenatore di un club speciale'.

Pensa che sarà necessario cambiare molti elementi dell'attuale rosa dell'Inter?

Da quanto ho letto sulla stampa di tutto il mondo, non solo italiana e portoghese, sembra che io sia venuto ad allenare in una squadra con una rosa di 70 giocatori. Questo non è bello. Voglio lavorare in una squadra di 20-21 giocatori più i portieri. Credo che tutti i calciatori del mondo vorrebbero giocare nell'Inter. Penso che tutti i presidenti vorrebbero vendere giocatori all'Inter. Penso anche che tutti i manager e procuratori sportivi credano l'Inter la regina del calcio d'estate. Questo non è vero perché mi piacciono i giocatori che ho a disposizione. Non ho bisogno di sconvolgimenti radicali dell'attuale rosa e penso di essere d'accordo con la dirigenza che la squadra necessiti solo di due, tre giocatori per migliorare ed essere ancora più competitivi. Voglio avere la possibilità di cambiare un po' le cose perché non conosco nessun allenatore che abbia le stesse idee dell'altro. Ma quando ho letto che non mi piacciano alcuni giocatori in rosa e che voglio comprare tutti i migliori calciatori d'Europa, questo non mi piace e non è vero. Ho un messaggio preciso che voglio trasmettere i ai miei giocatori. Da questo momento voglio parlare di loro come i miei giocatori. Voglio dire a tutti loro che mi piace il gruppo e ho fiducia in loro. Ho visto molte partite dell'Inter durante la stagione e ho apprezzato la mentalità della squadra. È difficile per me aspettare fino a metà luglio. Non vedo l'ora di iniziare il mio lavoro con loro. Non voglio essere il re dell'estate, voglio solo migliorare la squadra con pochi innesti di valore'.

Ci ha stupito la sua padronanza della lingua italiana. È tanto che studia l'italiano?

"Capisco bene la sua domanda. Lei vuol sapere quando l'Inter mi ha contattato per la prima volta. Mi piace dire la verità e la verità è che la prima volta che l'Inter mi ha contattato è stato il giorno dopo la seconda partita con il Liverpool, ma allora non c'era ancora niente di deciso. Non ho iniziato a studiare italiano in quel momento, ma solo tre settimane fa. È una lingua neolatina, come lo spagnolo e il portoghese, quindi è stato più facile. Di difficile ci sono gli articoli e i tempi verbali. Le parole però sono simili. È solo questione di abitudine e pratica, credo che non sarà difficile imparare bene la vostra lingua. Ho parlato al telefono con capitan Zanetti e mi ha detto che, in base alla sua lunga esperienza, bastano poche settimane di lavoro per comprendere al meglio la lingua del calcio di una squadra".

Pensa che in questo momento il calcio italiano sia il migliore del mondo?

"Il calcio italiano è il più importante e migliora continuamente. Io dico sempre quello che penso e posso affermare che la Serie A, attualmente, non è il miglior campionato del mondo. Quando si sente dire che le squadre più forti vogliono migliorare, anche l'Inter vuole migliorare e così la Serie A troverà una via verso i massimi livelli. Per me questa è un'ulteriore motivazione e voglio essere uno di più, perché questo non è il lavoro di uno, ma il lavoro di tutti. Penso che sia una ambizione e una responsabilità di tutti, anche della stampa e di tutto il movimento, arbitri, giocatori, allenatori e dirigenti. Io voglio portare il mio contributo. L'Inter è una squadra che ha vinto bene l'ultimo campionato perché ha giocato un buon calcio per la maggior parte della stagione, tranne gli ultimi due, tre mesi. Ha comunque sempre presentato una squadra psicologicamente forte e questo gli ha permesso di vincere lo scudetto".

Pensa di avere a disposizione una rosa tale da poter vincere alla sua prima stagione alla guida dell'Inter?

"Penso che i risultati arriveranno perché sono la conseguenza naturale del lavoro. Dico sempre che i miei giocatori sono i migliori del mondo. L'ho detto quando allenavo una piccola squadra, quando allenavo il Porto, quando allenavo il Chelsea e da questo momento i migliori giocatori del mondo sono quelli dell'Inter. Lavorando insieme potremo raggiungere risultati positivi. Nelle ultime sei stagioni ho vinto dodici trofei, penso che vincerò qualcosa di importante anche qui".

Porterà la sua famiglia a vivere a Milano o la lascerà in Portogallo come quando allenava in Inghilterra?

"La mia famiglia ha vissuto a Londra felicemente. Una città fantastica. È stata un'esperienza fantastica. L'unico problema che ho avuto a Londra è stato con il mio cane. Sono innamorato di Londra e del calcio inglese. Penso che non ci saranno problemi in Italia. Così come ho dato il mio contributo al miglioramento del calcio inglese, così voglio fare per il calcio italiano. La mia famiglia si trasferirà a Milano perché senza famiglia io non posso lavorare. La famiglia, per me, è la cosa più importante. Milano è una città fantastica e mia moglie e una donna fantastica, che mi da tutto ciò del quale ho bisogno per lavorare nel calcio".

I tifosi le chiedono di vincere la Champions League.

"La Champions League è il sogno di tutti i club. Quando analizzo la situazione penso che sono almeno undici le squadre in lotta per vincere la Champions League. Tre italiane, quattro inglesi, una tedesca e tre spagnole. Per me la terza spagnola è l'Atletico Madrid. Io chiamo la Champions League la competizione dei dettagli, perché tante volte sono proprio i dettagli a fare la differenza. Quando ero al Porto abbiamo vinto le eliminatorie contro il Manchester al 90'. Un'altra volta con il Chelsea abbiamo perso due semifinali, prima con un gol che nessuno ha visto, poi ai calci di rigore. È decisamente la competizione dei dettagli. Nelle ultime quattro partecipazioni una volta l'ho vinta, due volte sono arrivato in semifinale e una volta ho vinto la coppa Uefa. Penso di avere una tendenza nell'arrivare in fondo a queste competizioni. Ho esperienza per guidare un gruppo e una conoscenza importante delle diverse culture calcistiche avendo lavorato in Portogallo, Spagna e Inghilterra. Penso di riuscire a portare queste conoscenze in Italia. La Champions è anche una competizione tra diverse culture calcistiche. Un giorno sei impegnato con una formazione britannica e la settimana dopo contro una squadra portoghese, che ovviamente hanno filosofie di gioco completamente differenti. Voglio dire senza alcuna paura che l'Inter è una delle undici squadre che vogliono vincere la Champions League".

Quali differenze di gioco ci saranno tra la sua Inter e quella che stata di Mancini?

"Prima vorrei incontrare i giocatori e parlare con loro. Voglio solo dire che per me è molto importante la comunicazione anche se la comunicazione termina sempre con una mia decisione. Non vedo l'ora di cominciare ad allenare la squadra".

Quali giocatori del Chelsea vorrebbe portare con se a Milano?

"Preferisco non parlare dei giocatori del Chelsea".

Avrebbe difficoltà un giocatore con le caratteristiche di Frank Lampard a inserirsi nel calcio italiano?

"Perché vuole parlare dei giocatori del Chelsea"?

Perché è un modo furbo di farle la stessa domanda.

"Eh, lo so. Ma io non sono un pirla...".

In questi giorni tre grandi giocatori Crespo, Figo e Adriano hanno detto che l'Inter ha scelto il miglior tecnico del mondo. I primi due hanno fatto capire di voler giocare di più e Adriano di voler tornare all'Inter definitivamente.

"Andrò in Brasile per vedere Brasile-Argentina. Una buona occasione per parlare con i miei giocatori argentini e brasiliani. Se Adriano dovesse giocare sarà un'ottima occasione per analizzare il suo stato di forma. Tutti i giocatori dell'Inter sono nella stessa situazione. I giocatori dell'Inter sono dell'Inter. In prestito in un'altra squadra o con dieci anni di contratto. Penso che in questa situazione Crespo possa essere mio amico, nel senso di passare un messaggio: chi lavora con impegno gioca, chi non lavora non gioca. In questa situazione Crespo sa perfettamente che sono un allenatore onesto con i miei giocatori. È molto facile lavorare con me, ma può diventare anche molto difficile. Sarà facilissimo per chi mette la squadra prima di se stesso, sarà difficilissimo per tutti i pigri che non vogliono lavorare in squadra'.

A proposito di filosofia tattica, con quale modulo intende partire e lo farà con un'Inter più italiana rispetto alle passate stagioni?

"Non voglio parlare tanto di moduli tattici. È facile capire che ogni allenatore pensa differentemente dagli altri. Di solito un allenatore quando arriva in una squadra cerca di adattarla alla sua idea. Questo è quello che voglio fare dal punto di vista tattico. Una squadra con un modulo base, ma con una multifunzionalità, in modo da poter cambiare all'occorrenza. Sono un tecnico che ama stare in campo. Ho 45 anni vorrei allenare fin quando possibile. Non ci tengo ad indossare un abito elegante e a fare il dirigente. Mi piace veramente lavorare sul campo con i giocatori".

Restare al top in tutte le competizioni. È questa la sfida?

"Sì, questa è la sfida. Penso che nel calcio moderno sia quasi impossibile vincere tutto. Anche se la squadra è di assoluto valore è molto difficile. Negli ultimi anni non sono state molte le squadre che hanno vinto tutte le competizioni, come il Manchester quest'anno. È una sfida importante anche dal punto di vista della metodologia dell'allenamento. La mia esperienza mi dice che sappiamo ciò che facciamo perché al Porto abbiamo vinto tutte e quattro le competizioni e al Chelsea due il primo anno, due il secondo e due nel terzo. Siamo arrivati in semifinale di Champions due volte. Difficile centrare una finale, ma penso di avere la metodologia ideale per arrivarci. La squadra si può mantenere ad un livello alto per tutta la stagione. È fondamentale mantenere la migliore condizione psicologica nei mesi conclusivi della stagione e questo aspetto è uno dei miei punti di forza".

Ci dica tre parole che danno l'idea di un'Inter che possa vincere ancora?

"Tre valori. Dimenticare quello che ha vinto. Perché è ormai storia. Il Presidente mi ha regalato un libro fantastico sulla storia dell'Inter, ma ormai è storia. Abbiamo bisogno di un nuovo libro, per scrivere altre pagine. Penso di essere un vincente e dimentico in fretta il passato. Penso sempre al futuro. L'Inter ha vinto16 scudetti ma ormai sono storia. Per vincere è importante avere sempre delle fortissime motivazioni. Parlo per me. Il giorno che mi sveglierò senza motivazioni, smetterò di allenare. Aspetto che i giocatori dell'Inter arrivino al primo giorno di ritiro con la stessa mentalità".

Preferirebbe iniziare la nuova stagione con 21 giocatori oppure con 30?

"Se possibile preferirei cominciare con 21 giocatori. Non c'è problema se ci sarà qualche calciatore in più. Appena possibile voglio iniziare il lavoro con la squadra. Vorrei dare la possibilità ai giocatori che potrebbero arrivare alla fine dell'Europeo di godere di un più lungo periodo di riposo. Mi piacerebbe molto che Marco Materazzi arrivasse non il primo giorno di allenamento ma qualche giorno dopo, perché vorrebbe dire che l'Italia è andata avanti nella competizione. Il Portogallo è la mia prima squadra, ma l'Italia da oggi è la seconda".

Consiglierebbe Carlo Ancelotti come prossimo tecnico del Chelsea al suo ex-presidente Roman Abramovich?

"No. Ancelotti è un ottimo tecnico, il Chelsea è un grande club con dei grandi giocatori, ma ora Abramovich ha un'esperienza maggiore rispetto a quando ha niziato la sua avventura nel Chelsea. Penso che non abbia bisogno di nessuna opinione. L'unica cosa che posso dire è che sempre tiferò Chelsea e auguro le migliori fortune al prossimo tecnico dei londinesi, ma se nella prossima Champions League l'Inter dovesse incontrare il Chelsea, non conoscerò nessuno".

Ha appena detto che in caso di confronto con il Chelsea nella prossima Champions League non conoscerà nessuno, cosa intede dire?

"Il Chelsea è nel mio cuore, ma non nei miei pensieri. Voglio iniziare una vita nuova. Non voglio parlare del Chelsea. Sarà difficile ma voglio avere la stessa passione con i tifosi dell'Inter. Voglio avere lo stesso rapporto con i giocatori e voglio portare gioia all'Inter, nella stessa maniera in cui l'ho portata in tutte le mie squadre. Voglio rimanere all'Inter per tutti i tre anni di contratto o anche di più. Non si sa mai. Voglio dimenticare il Chelsea augurando loro le migliori cose".

Fonte: Inter.it

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Primavera: Inter, ancora finale-scudetto!

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VASTO (Chieti) - Seconda finale consecutiva. L'Inter supera (2-1) l'Udinese e, domenica (ore 16 a Chieti), potrà difendere lo scudetto Primavera che porta sul petto nell'ultimo atto di un campionato che, già adesso, può essere definito straordinario per la squadra di Vincenzo Esposito. Dopo il titolo nazionale dell'anno scorso, dopo il successo nell'edizione 2008 del torneo di Viareggio, i ragazzi si ripetono alla grande. Senza Mario Balotelli (squalificato), dominando la gara per ampi tratti, stringendo i denti nel finale. Una bella partita, un altro grande risultato per l'Inter Primavera. Domenica, in finale, si giocherà contro la vincente di Fiorentina-Sampdoria.

I nerazzurri di Vincenzo Esposito vanno in vantaggio grazie a un gol meraviglia di Luca Siligardi (39' pt), al terzo centro in due partite. Bellissima l'azione corale che, prima del tocco finale in rete, coinvolge Fatic, Ribas e Pedrelli, un gioco di squadra con 'tagli' e sovrapposizioni veramente da applausi. L'Inter aveva già sfiorato il vantaggio (8' pt) con una combinazione veloce Siligardi-Ribas-Napoli, mentre due volte (10' e 15' pt) Fatic impegna il portiere Paroni. Cambio tattico (22') con il tecnico dell'Inter che inserisce Krhin a centrocampo al posto di Napoli, avanzando sul fronte d'attacco mancino Pedrelli. Al minuto 30, i friulani reclamano un presunto rigore per un tackle in area di Esposito, che però tocca nettamente prima la palla e poi l'avversario.

Nella ripresa l'Inter parte ancora forte, impegna il portiere con Fatic su punizione (1' st), quindi raddoppia con Sebastian Cesar Ribas. È ancora protagonista Siligardi che, in posizione di trequartista, offre al centravanti uruguaiano una palla perfetta e il sinistro in diagonale del bomber non perdona: 2-0. Per Ribas è il ritorno al gol dopo un anno, dopo il prestito allo Spezia, il rientro a Milano durante il mercato di gennaio, il vincente torneo di Viareggio con Esposito e un lungo infortunio per una frattura al piede con necessario intervento chirurgico. Poi (10' st) ci pensa Belec a intercettare una bella conclusione di Felipe. Al minuto 25 l'Udinese accorcia le distanze. Discutibile la punizione al limite dell'area che viene fischiata contro Bolzoni. Su punizione, con barriera che si apre, Candreva perfora il portiere nerazzurro, che arriva sulla palla, ma non trattiene nè devia. Pochi attimi dopo, rischio per l'Inter: Laurito alza sopra la traversa dall'area piccola. I friulani attaccanto a testa bassa, ma (34' st) Siligardi si ribella e impegna Paroni. Finale in apnea. Tano (35') si libera con un fallo di Caldirola (subentrato a Dennis Esposito) e per fortuna allarga troppo la mira. Entra Fortunato per alzare la muraglia a centrocampo e togliere spazio all'ottimo Felipe. Infinito il recupero (5'), Siligardi in contropiede conclude in tribuna, ma non conta: Inter alla seconda finale consecutiva del campionato Primavera. È la seconda edizione del 'Trofeo Giacinto Facchetti': probabilmente non è un caso...

INTER (4-3-3): Belec; Santon, D.Esposito (22' st Caldirola), Federici, Fatic; Gerbo, Bolzoni, Pedrelli (40' Fortunato); Siligardi, Ribas, Napoli (23' pt Krhin).

In panchina: Tornaghi, Filippini, Litteri, Destro.

Allenatore: V. Esposito.

UDINESE (4-3-2-1): Paroni; Sissoko, Marino, Formiconi, Bossa; Migliorini, Zampa (15' st Tano), Candreva; Felipe; Virtanen, Laurito.

In panchina: Santorello, Fantin, Licata, Toppan, Casell, Djuric.

Allenatore: Vanoli.

Arbitro: Manna di Isernia.

Marcatori: 39' pt Siligardi; 7' st Ribas, 25' st Candreva.

Ammoniti: Federici, Marino, Tano, Laurito, Fortunato.

Fonte: Inter.it

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Fiocco azzurro in casa Cordoba

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MILANO - Questo pomeriggio è nato, all'ospedale Sant'Anna di Como, Juan José Cordoba, il terzo figlio di Ivan Ramiro, il difensore nerazzurro. La signora Maria Isabel e il neonato (di 3,5 chilogrammi) stanno benissimo. È festa per Maria Paloma e Maria Belen, le sorelline di Juan Josè.

A Ivan, Maria, Paloma e Belen i complimenti di tutta l'Inter. E un grande bacio a Juan Josè.

Fonte: Inter.it

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Ibra: "Inter, insieme per altri trofei"

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LUGANO (Svizzera) - "Se guardi alla carriera di Mourinho puoi subito capire che è un grande allenatore e sembra che abbia un ottimo rapporto con i suoi giocatori". Dal ritiro della Svezia di Euro2008, Zlatan Ibrahimovic stringe idealmente la mano al suo nuovo tecnico all'Inter. "È un onore per me averlo come tecnico e guardo avanti al lavoro che faremo insieme nella speranza di portare a casa molti trofei", ha aggiunto Ibra, che però non dimentica Roberto Mancini. "Mi spiace. Credo che lui abbia fatto un ottimo lavoro all'Inter, ha dato il massimo": ha dichiarato la punta svedese. "Cos'è successo io non lo so, per questo dovete parlarne con Moratti. Io ho imparato molto da Mancini, abbiamo vinto insieme due scudetti consecutivi e sono stato contento di averlo avuto come allenatore".

Ibrahimovic ha detto di sentirsi bene, il suo problema al ginocchio sinistro è solo "una infiammazione, non un vero dolore", nonostante si sia presentato in conferenza stampa con una vistosa fasciatura al ginocchio. "Dal mio arrivo a Lugano - ha concluso - mi sono potuto allenare normalmente: faccio trenta minuti di potenziamento in palestra prima di ogni seduta e mi sento bene". (Agr-Ansa)

Fonte: Inter.it

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Campionato Primavera: La finale è Inter - Sampdoria

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CHIETI - Esattamente come un anno fa, qunado Mario Balotelli decise la sfida procurandosi e trasformando un rigore all'ultimo minuto, all'ultimo assalto. La finale del campionato Primavera "Trofeo Giacinto Facchetti" rivedrà contro l'Inter e la Sampdoria, massime espressione del calcio della categoria. Dopo il brillante successo dei nerazzurri nella semifinale con l'Udinese, con lo stesso risultato (2-1) i blucerchiati hanno superato la Fiorentina. Ora tutti in marcia verso l'ultimo atto, in programma domenica 8 giugno 2008 a Chieti: calcio d'inizio alle ore 16.

Protagonisti di una stagione già così meravigliosa (scudetto, torneo di Viareggio, nuovamente in finale-scudetto... ), i ragazzi di Vincenzo Esposito (nella foto) aspettano tutti i tifosi nerazzurri allo stadio "Guido Angelini" in viale Abruzzo a Chieti. La Primavera dell'Inter, con i risultati e la simpatia, merita di essere ancora sostenuta in una nuova bellissima finale.

Fonte: Inter.it

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Primavera: ragazzi, grazie lo stesso

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CHIETI - Inter-Sampdoria 2-3. I blucerchiati si aggiudicano la finale del campionato Primavera 'Trofeo Giacinto Facchetti' e si laureano campioni d'Italia. Al gol di Pedrelli al 28' ha risposto la Sampdoria con Poli al minuto 32. Nella ripresa gol di Koman per la Sampdoria al 60', pareggio dei nerazzurri su calcio di rigore trasformato da Balotelli al 64'. Nel finale clamorosa rete di Mustacchio che pesca il jolly con un tiro da 35 metri. Presenti in tribuna allo stadio 'Guido Angelini' di Chieti l'amministratore delegato nerazzurro Ernesto Paolillo, il responsabile del settore giovanile, neo vice-allenatore della prima squadra Beppe Baresi . Prima frazione di gioco vibrante con numerosissime occasioni da ambo le parti. Primi 15 minuti tutti di marca blucerchiata, poi l'Inter si scuote e comincia a macinare gioco. Risultato bugiardo viste le numerose occasioni da rete.

Calcio d'inizio battuto dai nerazzurri. Sampdoria subito aggressiva e vicina al gol minuto numero 5. Cross di Eramo dalla destra, Scappini si libera della marcatura di Esposito e colpisce di testa sfiorando l'incrocio dei pali. Sampdoria ancora pericolosa al 10': Bianco si avventa su una respinta di pugno di Belec e batte a rete dall'interno dell'area di rigore, ottima la respinta dell'estremo difensore nerazzurro. La replica nerazzurra è affidata a Balotelli che al 18' su calcio di punizione impegna severamente il portiere doriano Fiorillo. Annullato un gol alla Sampdoria al minuto 20. Marilungo corregge in rete un cross proveniente dalla sinistra di Bianco. È evidente la trattenuta di Sembrioni che impedisce a Fatic di intervenire su Marilungo. Al 22' è Ribas che non trova la deviazione vincente su un invitante traversone di Siligardi. Un minuto più tardi è Balotelli a sfiorare la marcatura, ancora su calcio di punizione. Il destro a girare dell'attaccante nerazzurro si spegne sull'esterno della rete dando l'illusione del gol. Gerbo dalla fascia destra lancia Ribas, controllo acrobatico e tentativo di conclusione anticipato dall'uscita repentina di Fiorillo che respinge. Pedrelli è il più lesto ad avventarsi sul pallone e batte Fiorillo con un sinistro a fil di palo. La Sampdoria trova il gol del pareggio al 32': azione confusa in area nerazzurra, la palla giunge sui piedi di Marilungo che da buona posizione batte a rete. Belec devia ma non trattiene e Poli insacca a porta vuota. Inter pericolosissima al 35' ancora su calcio di punizione battuto da Balotelli: il destro rasoterra sembra indirizzato all'angolino basso, ma Fiorillo si oppone con il corpo e devia in angolo. Al 40' è Siligardi ad impegnare severamente Fiorillo il sinistro in diagonale è respinto a fatica dal portiere blucerchiato. Si chiude senza recupero la prima frazione di gioco.

Ritmo più blando nella seconda frazione di gioco complici un calo fisiologico dovuto al gran ritmo dei primi 45 minuti e il terreno di gioco reso pesante dalla pioggia. La prima occasione degna di nota della ripresa capita a Fatic al minuto 50'. Punizione tagliata dalla distanza, mischia in area blucerchiata Scappini tocca di testa rischiando l'autogol. Fiorillo, estremamente reattivo, riesce a respingere. Sampdoria in vantaggio al 60': cross di Marilungo dalla destra per Scappini che di testa pesca Koman libero nell'area nerazzurra che insacca indisturbato. Al 63' Santon scende sulla destra e crossa a centro area. Poli tocca con un braccio e Gambini decreta la massima punizione. Si incarica del tiro Balotelli che spiazza Fiorillo con un destro a fil di palo. Da segnalare l'abbraccio tra Balotelli e Fiorillo dopo il penalty, gesto di grande fair-play. La Sampdoria segna la rete del 3-2 al minuto 82: destro di Mustacchio dai 35 metri, sfortunata deviazione di suola di Federici che mette fuori causa Belec. L'Inter si getta in avanti alla ricerca del pareggio ma non riesce a trovare la via del gol. L'incontro si chiude dopo 3 minuti di recupero, dopo la coppa Italia la Sampdoria conquista anche lo scudetto.

INTER-SAMPDORIA 2-3

Marcatori: 28' pt Pedrelli, 32' pt Poli, 15' st Koman, 19' st Balotelli (rig.), 37' st Mustacchio

INTER (4-3-3): Belec; Santon, D.Esposito, Federici, Fatic; Gerbo, Bolzoni, Pedrelli (39' st Napoli); Balotelli, Ribas, Siligardi (20' st Obi).

In panchina: Tornaghi, Filippini, Caldirola, Litteri, Destro, Khrin, Litteri.

Allenatore: Vincenzo Esposito.

SAMPDORIA (3-4-2-1): Fiorillo; Lanzoni, Rossigni, Sembroni; Eramo, Poli, Signori, Bianco; Koman 23' st Mustacchio), Marilungo; Scappini (42' st N. Ferrari).

In panchina: Negretti, Fondaco, Calzolaio, Cuccinello, G. Ferrari.

Allenatore: Fulvio Pea.

Arbitro: Gambini di Roma.

Ammoniti: Poli, Balotelli, Gerbo, Bolzoni.

Esposito: "Un abbraccio a tutti i miei ragazzi"

CHIETI - "Per prima cosa, come ho già fatto subito dopo il fischio finale della partita, voglio abbracciare tutto il gruppo dei miei giocatori sia fisicamente che idealmente. Li voglio ringraziare tutti, dal primo all'ultimo, da chi ha giocato di più a chi è stato meno utilizzato: tutti hanno contribuito a vivere insieme una stagione comunque grande", queste le parole del tecnico della Primavera nerazzurra Vincenzo Esposito subito dopo la sfortunata sconfitta nella finale di campionato contro la Sampdoria.

"Voglio, poi, ringraziare in modo particolare - prosegue - quei ragazzi che hanno vissuto l'esperienza della Primavera con me da due anni, abbiamo costruito insieme qualcosa di bellissimo. È chiaro che non posso dimenticare lo staff tecnico con il quale abbiamo svolto un grande lavoro. Non posso non ringraziaretutta questa grande società che è l'Inter e che ha supportato in maniera incredibile il mio lavoro e mi è sempre stata molto vicina: dal presidente Massimo Moratti, al Direttore Generale Ernesto Paolillo, senza dimenticare Piero Ausilio e Beppe Baresi con i quali abbiamo avuto praticamente un confronto giornaliero. Ci spiace molto non aver regalato un'altra grande vittoria alla meravigliosa famiglia nerazzurra, ma siamo pronti e ancora più carichi per ripartire e lavorare con impegno in vista della prossima stagione".

Fonte: Inter.it

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Inter e Cordoba: insieme sino al 2012

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MILANO - Con reciproca soddisfazione, F.C. Internazionale e Ivan Ramiro Cordoba annunciano il prolungamento del contratto: arrivato nel gennaio 2000, il difensore colombiano sarà nerazzurro sino al 30 giugno 2012.

"Possiamo anche dire, più semplicemente, a vita, perchè questo è il senso di questo accordo e questi sono i sentimenti che mi legano all'Inter", così commenta Cordoba che, diventato papà per la terza voltà a metà della scorsa settimana, sta proseguendo con grande professionalità e costanza il programmato lavoro di recupero dal grave infortunio subito al ginocchio durante Liverpool-Inter del 19 febbraio scorso.

Fonte: Inter.it

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Moratti: "Mourinho, la volontà del lavoro"

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PORTOFINO (Genova) - Prima dell'intervento dal palco del Workshop 2008 di F.C. Internazionale che si sta svolgendo all'hotel "Portofino Kulm", Massimo Moratti, nello stesso hotel, ha incontrato i giornalisti presenti rispondendo a numerose domande. Si è parlato soprattutto di Josè Mourinho e del calciomercato, tema sempre di forte attualità sui quotidiani e in televisione durante questo periodo della stagione.

Inter.it vi propone la versione integrale dell'intervista a Massimo Moratti.

Presidente Moratti, l'ad Ernesto Paolillo ha dichiarato ieri sera che, aver portato Mourinho all'Inter, vuol dire anche ottenere un ritorno dagli sponsor, a livello mondiale, superiore a quello generato in precedenza da Roberto Mancini.

"Ma non è un confronto o una polemica fra i due. Mourinho è un personaggio internazionale grazie alla carriera, alle vittorie, in assoluto al personaggio che è e, automaticamente, è come se avessimo comprato un grande campione, ma sinceramente non ci avevamo pensato prima".

È stata quindi una sorpresa il grande successo mediatico che ha ottenuto dopo la presentazione?

"No, una sorpresa no, perché il personaggio si conosceva, però ha avuto un riscontro mediatico superiore, soprattutto qui in Italia, rispetto a quello che, inizialmente, pensavamo potesse avere".

C'è un primo riscontro, la crescita della prelazione nella nuova campagna abbonamenti ...

'A parte i tre scudetti, c'è chiaramente curiosità nei confronti di un allenatore nuovo. E anch'io sono curioso di vedere che cosa farà'.

Secondo le analisi presentate agli sponsor, l'Inter ha superato il Milan come numero di tifosi...

"Sempre pensato che avessimo più tifosi. Se ora li hanno contanti ed è così, meglio ancora".

Intanto, però, preoccupano le condizioni del ginocchio di Zlatan Ibrahimovic.

'È certamente un pensiero, ma gli esperti, sia nostri che della nazionale svedese, non sono preoccupati, quindi cerchiamo di non essere preoccupati neanche noi'.

Quando è alto il rischio di un eventuale intervento chirurgico?

'Lo escludono. Danno per certo, come cura necessaria, il riposo dopo l'Europeo, la vacanza normale di un calciatore dopo una stagione impegnativa'.

Ma è vero l'accordo, a una cifra pazzesca, per il rinnovo di 'Ibra'?

'Smentisco che ci siano di mezze cifre pazzesche, confermo invece l'accordo che nasce soprattutto dal suo piacere di restare all'Inter, dal suo desiderio, che poi è anche il nostro, di vincere la Champions e di diventare, con la maglia nerazzurra, il calciatore più importante in Europa. Ha firmato? Credo di sì, non li firmo io i contratti... '.

Torniamo a Mourinho. C'è curiosità anche nel vedere quale sarà il suo rapporto con un allenatore molto deciso anche nelle scelte di calciomercato...

(ride) 'Abbiamo fatto due liste diverse. Ora vedremo... Dipende dal suo potenziare finanziario... Scherzi a parte, Mourinho, come in precedenza Mancini, non ha creato problemi sulla campagna acquisti. Mi spiego: abbiamo sempre operato non seguendo le mie indicazioni, bensì le indicazioni economiche della società e poi la società ha fatto quello che serviva all'allenatore per costruire una squadra vincente. A Mancini è riuscito, adesso tocca a Mourinho che, con me, non ha fatto mai cenno a richieste impossibili'.

Può invece diventare un ostacolo, nelle trattative, l'arrivo di Scolari sulla panchina del Chelsea?

(ride ancora) 'Dipende che calciatori i giornalisti hanno deciso che l'Inter debba prendere... Non credo comunque che sarà un ostacolo, anche se gli acquisti sono sempre difficili, di facili non ne esistono'.

Il portoghese Deco è realmente uno dei centrocampisti sui quali l'Inter sta puntando?

'Deco è uno dei giocatori con le caratteristiche che possono servire alla nostra squadra, o prendi lui o un altro con le stesse caratteristiche, non tutti quelli che leggo in questi giorni... '.

Si può dire che è Lampard il calciatore attorno al quale Mourinho vorrebbe costruire la sua Inter?

'Si può dire che a Mourinho piace molto Lampard, che è un grande calciatore. Ma questo non vuol dire che sia facile prenderlo, questo proprio no'.

È già stato fatto un tentativo?

'Credo di sì, non so ancora, al momento è stata fatta soprattutto una strategia con Mourinho'.

Al di là dei nomi, i tifosi sono curiosi di capire che Inter sta preparando Mourinho: come giocherà, come pensa di affrontare la nuova stagione.

'Credo sia importante capire immediatamente quali siano le aspettative di Mourinho sui giocatori che ha, anche perché si è detto, non solo pubblicamente, molto contento di trovarsi una squadra così forte, sia a livello individuale che di gruppo. Poi avrà le sue differenze d'impostazione. Come leggo sui giornali giocherà più largo o con una difesa più alta, vedremo. Tutte queste sono piccole differenze teoriche, le vere differenze si vedranno sul campo, quando la squadra inizierà a lavorare col nuovo tecnico'.

L'idea che Mourinho trasmette è quella di costrurire una squadra con un bel gioco.

'Credo che abbia questo obiettivo, lo ha fatto anche con le altre squadre, ma poi chiaramente dipende dai calciatori che si hanno a disposizione e dall'interpretazione della partita da parte dei calciatori stessi'.

Anche Massimo Moratti, come molti tifosi, ha chiesto a Mourinho la Champions League?

'Considero da sempre fondamentale il campionato, che certamente non si può abbandonare per puntare solo sulla Champions League, perché altrimenti si crea un problema di continuità nella squadra. E poi in Champions League tiri sempre la monetina perché ti può andare tutto bene, ma ti può anche capitare, come è successo a noi quest'anno, di giocare in dieci contro undici le due gare decisive e tutto diventa più difficile. Quindi un personaggio come Mourinho, ma per altro faceva anche lo stesso Mancini, alla Champions League ci pensa e la punta, ma guai ad avere solo questo traguardo, trascurando una competizione importante come il campionato'.

Scegliendo Mourinho ha voluto dare all'Inter qualcosa in più?

'Intanto bisogna ribadire che il tutto nasce non da un progetto elaborato a lungo tempo, ma dal cambiamento di rotta, dovuto da quello che sapete. Costretto a dover cambiare, ho pensato che si dovesse prendere il numero uno al mondo e, per me, Mourinho lo è, portandosi dietro tutte le qualità che ne hanno fatto un numero uno: l'attenzione, la professionalità, la volontà di vincere, la novità'.

Qualcuno lo ha pargonato a Helenio Herrera: concorda?

'Difficile fare paragoni, sono passati 50 anni, è cambiato anche il modo di comunicare. C'è una cosa fondamentale che li avvicina: il tanto lavoro, per coprire tutto con la volontà di volerlo fare, poterlo fare, saperlo fare'.

Ritorniamo al calciomercato: Adriano rientra dopo il prestito al San Paolo?

'Assolutamente torna. A Mourinho interessa capire bene lo stato di forma di Adriano e i suoi obiettivi per far parte della 'rosa' importante della prossima stagione'.

Dunque è vero che Mourinho non ha chiesto attaccanti?

'È vero'.

Circolano cifre da capogiro per alcuni calciatori, tipo Quaresma. Valutazioni da 40 milioni di euro sono altissime anche per l'Inter?

'Sono tantissimi soldi. Non è che non sia il momento di fare follie, perché quello non è mai, anche se poi magari ti capita di fare l'affare, ma in questo momento non abbiamo intenzione di entrare in questa sorte di spirale'.

Però si dice che possa muoversi un campione carissimo come Cristiano Ronaldo...

(ride) "Allora vuol dire che non costa moltissimo... ".

Il brasiliano Mancini della Roma quanto è vicino?

'Se sento i miei e leggo i giornali, sono tutti vicini.... In realtà, in questo momento, per lui come per altri, non c'è nulla di concreto. Abbiamo solo fatto un progetto con Mourinho, poi andremo a operare, senza correre'.

Soddisfatto dell'accordo quasi ufficiale per il prolungamento con Mario Balotelli? Era diventata una telenovela...

'Importante anche per lui, in fin dei conti è un ragazzo molto giovane. Capisco l'eccezionalità, per lui e per il suo gruppo, del successo ottenuto e improvviso, quindi magari fai lì per lì progetti eccezionali. Però la vita è fatta di tanti piccoli gradini e, quindi, il primo gradino anche per lui era accogliere con piacere di essere all'Inter, accogliere con piacere di avere a disposizione un grande allenatore pronto a lanciarti, come l'aveva anche precedentemente. Quindi far vedere quanto si vale e poi in futuro guadagnare quello che si merita'.

Le voci su Xavi del Barcellona?

'No, non credo proprio'.

Aquilani della Roma? Pare che la Juventus sia più avanti...

'Piace a tutti, ma se prendiamo un mediano non ne prendiamo due'.

Sono previste molte cessioni, tante partenze?

'Fatti i conti, considerati quelli che abbiamo in scadenza a fine giugno, in realtà non ne abbiamo così tanti. Non ci sarà un esodo spaventoso... Poi ci può essere qualcuno che, dopo aver parlato con Mourinho, dopo aver preso visione delle sue idee, magari esprimerà il desiderio di andare a giocare con maggior continuità da titolare rispetto al progetto del nuovo tecnico. Vedremo. Tipo Crespo? Non è detto che sia Crespo. Chivu è incedibile? Sì'.

Invece, margini di riconciliazioni con Roberto Mancini per non finire davanti ai giudici?

'Penso ci siano. Ci siamo sentiti? Sì, sì'.

Infine l'Europeo, ce la farà l'Italia a superare il turno?

'Sinceramente, è durissima. Se vice ha ottime possibilità, ma la Romania è forte e quindi non è detto che per l'Olanda sia facile batterla'.

Fonte: Inter.it

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Inter, trionfo: è scudetto Allievi Nazionali

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CITTA' DI CASTELLO (Perugia) - Saranno famosi. Intanto, hanno già vinto uno scudetto. Grande, grandissima vittoria degli Allievi Nazionali: l'Inter di Daniele Bernazzani supera nella finale l'Empoli e conquistano il titolo nazionale di categoria. Nell'arco di tutta la stagione, una sola sconfitta. Nell'ultimo atto, non segna bomber Mattia Destro (9 reti in 7 gare) e ci pensa Joel Obi, nato a Lagos il 22 maggio 1991, autore del gol decisivo all'inizio di un secondo tempo dominato dai nerazzurri. Un successo bellissimo e meritato, un altro trionfo per il Settore Giovanile di F.C. Internazionale che dà continuità al 16° scudetto della prima squadra con un trionfo che sa, anche e soprattutto, di futuro. Di un grande futuro nerazzurro.

Nel primo tempo, l'Empoli di Fabrizio Del Rosso parte forte e sfiora il gol, dopo pochi attimi, con Fabio Rosati. L'Inter cerca le misure dell'avversario e poi crea il primo pericolo con Sebastien Carlsen. Si gioca allo stadio 'C.Bernicchi' in un pomeriggio di sole e gran caldo. Arbitra Luca Albertini. La squadra di Daniele Bernazzani conquista sempre più campo e mette in difficoltà i toscani con le incursioni degli esterni offensivi Luca Tremolata e Sulaiman Fullah Sesay, che giocano a supporto dell'unica punta Mattia Destro.

Al minuto 16 la prima conclusione nello specchio della porta è nerazzurra, con Tremolada: tentatico bloccato a terra dal portiere Paride Addario. Pericoloso (21') anche un tiro cross di Joel Obi. L'Inter gioca a ventate, l'Empoli cerca il gioco attraverso il possesso palla e (24') impegna per la prima volta Luca Stocchi con il centrocampista Manuel Pucciarelli. I nerazzurri, più tecnici, cercano con maggior insistenza la pronfondità offensiva. Occasionissima per Sesay dopo una rimessa lunga con le mani di Obi e un 'velo' di Destro (26'). Eccellente la prova in mezzo al ring di Marco Ezio Fossati, l'unico classe 1992 fra i ventidue titolari in campo. Fra i toscani, invece, si segnalano il brevilineo Roberto Guitto, molto rapido, e il possente centravanti Nicolau Dumitru, anche se l'occasione più pericolsa arrriva dal destro (35') di Pucciarelli ben parato da Stocchi, che salva la porta dell'Inter con balzo e deviazione. Legittima protesta di mister Bernazzani: l'Empoli ha proseguito l'azione malgrado Luca Caldirola fosse rimasto a terra infortunato. Particolari. Il primo tempo si chiude così: è 0-0.

Nella ripresa, prima palla gol per l'Inter che si prende subito la maggioranza dell'iniziativa: bellissima azione Destro-Obi-Tremolata e il sinistro di quest'ultimo è deviato occasionalmente in angolo da un avversario. Dal corner, prima traversa colpita da Destro in mischia, quindi rete del vantaggio nerazzurro con un tiro potente e preciso di Obi, bravissimo a trovare il rimbalzo e a coordinarsi in un fazzoletto. Rien a fair per Addario. La squadra di Bernazzani, dopo 3 minuti, passa e, poco dopo, sfiora il raddoppio con una conclusione (alta) dal limite di Tremolada.

L'Empoli replica solo con una punizione lunga a scendere che Stocchi alza sopra la traversa, ma sono sempre nerazzurre le azioni migliori. Ed è ancora Obi (15' st) che spaventa il portiere dei toscani con un diagonale dal limite che accarezza il palo. Ancora Inter (20'): assolo di Tremolada sulla destra e diagonale al volo, ma alto sopra la traversa, di Sesay. A dieci dalla fine, l'Empoli riesce a mettere la testa fuori dalla propria metà campo, superando il pressing nerazzurro e il 'muro' sulla destra di Davide Santon. Bernazzani cambia: esce Luca Tremolada ed entra Daniele Co' (30'st). Ancora uno scatenato Fossati mette i brividi ai toscani, mentre gli ultimi minuti scorrono lenti e tesi.

Si stringono i denti difensivi dei nerazzurri. Il centrale Michele Regione si batte su tutti i palloni, mentre Destro tiene alta la squadra catturando su se stesso i marcatori empolesi. A 60 secondi dal 'the end' un sinistro velenoso di Sesay scheggia l'incrocio dei pali. L'arbitro assegna tre infiniti minuti di recupero. Esce Destro, entra Simone Dell'Agnello: punta per punta. Ultimi attacchi dell'Empoli a testa bassa: Stocchi esce e blocca.

È finita, è finita ed è una bellissima festa: l'Inter Allievi Nazionali ha vinto lo scudetto!!!!

Fonte: Inter.it

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Inter e Balotelli: depositato il contratto

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MILANO - Terminato questa mattina il deposito all'ufficio tesseramenti della Lega Nazionale Professionisti di tutta la necessaria docomunentazione, F.C. Internazionale comunica che Mario Balotelli, 18 anni il prossimo 12 agosto, si è legato alla Società sino al 30 giugno 2011.

Per l'attaccante, arrivato all'Inter nell'estate 2006, si tratta di un ulteriore passo in avanti per la costruzione di una carriera importante e che lo ha già visto protagonista con i colori nerazzurri prima con gli Allievi, poi con la Primavera e, nella seconda parte della stagione 2007-2008, con la prima squadra per la vittoria del 16° scudetto.

Fonte: Inter.it

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Compleanni: auguri a Patrick Vieira

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MILANO - Compleanno durante il periodo delle vacanze per Patrick Vieira. Il centrocampista francese, nato il 23 giugno 1976 a Dakar in Senegal, compie oggi 32 anni.

A lui gli auguri di tutta l'Inter e di tutti gli interisti.

Fonte: Inter.it

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Casa Suazo: fiocco azzurro per Luis Gabriel

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MILANO - Ieri è nato, a Cagliari, Luis Gabriel Suazo, il secondo figlio di David, attaccante nerazzurro. La signora Elisa e il neonato stanno benissimo. È festa anche per il fratello David Edoardo.

A David Suazo, Elisa e David Edoardo i complimenti di tutta l'Inter e di tutti gli interisti.

E un grande bacio a Luis Gabriel.

Fonte: Inter.it

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Oggi sposi: felicità per Adelina e Cristian

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MILANO - Il grande giorno, tanto atteso, è arrivato. Oggi è un giorno di festa per Cristian Chivu e Adelina Elisei. La coppia, dopo il fidanzamento e il rito civile di giovedì, si sposa nella Chiesa del bellissimo Palazzo Stirbey di Buftea, a pochi chilometri da Bucarest. Tanti gli amici che parteciperanno alla cerimonia e al ricevimento, un vero e proprio avvenimento per la Romania, della quale il difensore nerazzurro (reduce dall'intervento alla spalla sinistra) è capitano e simbolo.

Tutta l'Inter e tutti i tifosi nerazzurri salutano con affetto la felicità di Cristian e Adelina, due bellissime persone che si amano e alle quali vogliamo augurare tutto ciò che più desiderano dalla vita.

Fonte: Inter.it

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Mercato: Inter, ecco Amantino Mancini

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MILANO - Amantino Mancini è dell'Inter. Il brasiliano, nato a Belo Horizonte in Brasile il 1 agosto 1980, è stato acquistato a titolo definitivo dall'U.S. Roma e questa mattina, con reciproca soddisfazione, ha firmato un contratto che lo legherà al club nerazzurro sino al 30 giugno 2012. I documenti sono già stati depositati all'ufficio tesseramento della Lega Nazionale Professionisti.

Accompagnato dal dt Marco Branca, dal consulente di mercato Gabriele Oriali e dal tecnico Josè Mourinho, Amantino Mancini è stato presentato alla stampa questo pomeriggio, al centro sportivo "Angelo Moratti" di Appiano Gentile dove, domani mattina, inizierà a lavorare con l'Inter.

Fonte: Inter.it

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Amantino Mancini: "Inter, vinciamo insieme"

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APPIANO GENTILE - Amantino Mancini è dell'Inter e si è presentato ai tifosi e alla stampa oggi pomeriggio, al centro sportivo "Angelo Moratti".

Amantino Mancini: è il primo acquisto dell'Inter di Mourinho, che sensazioni prova?

"Le impressioni sono state sicuramente positive, ho conosciuto il tecnico ora e mi sembra molto simpatico e tranquillo. Speriamo insieme di poter fare un lavoro importante all'Inter, che ci consenta di poter vincere qualche trofeo molto importante".

Arriva dalla Roma e ha sempre visto l'Inter dall'esterno: i nerazzurri sono davvero così forti?

"Negli ultimi anni l'Inter ha dimostrato di essere una squadra forte. Ha vinto due scudetti consecutivi ed è normale che metta un po' paura a tutti. Ci sono giocatori di grande qualità ed è arrivato anche un grande tecnico che conosce bene il calcio e che darà il suo contributo per fare in modo che la squadra sia ancora più forte".

Ci può dire come e quando si è guastato il rapporto con la Roma?

"Se devo dire la verità non mi occupo di queste cose. C'è il mio procuratore che pensa a queste vicende. Posso dire che mi ha fatto molto piacere quando l'Inter mi ha cercato e mi ha voluto, si tratta di una grandissima società con una grandissima squadra vincente. Tutte le altre domande dovete farle al mio procuratore".

Quando è arrivato in Italia al Venezia è stato schierato laterale in difesa, alla Roma ha fatto benissimo da esterno offensivo e da attaccante. Ci spega come mai?

"Tutto quello che è successo al Venezia per me è stato molto positivo, ho imparato tante cose giocando in serie B che è un campionato diverso e difficile. Non ho nulla da rimpiangere di Venezia, per me è stata un'esperienza molto importante al mio arrivo dal Brasile. (ndr.: sorride) Faceva solo un po' freddo: arrivavo dai 40 gradi ai meno sei, però sono stato bene lo stesso. Il ruolo nel quale ho giocato è stata una scelta del tecnico che ho sempre rispettato, ho sempre fatto il mio dovere. Nella vita devi imparare a crescere come uomo e come atleta".

Nell'Inter di Mourinho pare che ci sarà molto gioco sulle fasce e Amantino Mancini è uno dei giocatori scelti per fare questo tipo di lavoro. È una responsabilità in più?

"Sì, mia e dei miei compagni. Però il fatto che al tecnico piaccia sfruttare le fasce è una cosa a me favorevole perchè a me piace giocare sulle corsie esterne. Ma faccio anche altre cose e, in assoluto, voglio sempre dare il contributo all'Inter".

All'Inter troverà alcuni suoi connazionali come Adriano, Julio Cesar, Maicon e Maxwell: sono i brasiliani a diventare sempre più italiani o viceversa?

"Un po' tutte e due le cose. In questi ultimi anni in Italia sono arrivati tanti brasiliani e a me fa piacere trovare all'Inter altri miei connazionali. Ma la rosa nerazzurra è composta da giocatori bravi e da tanti altri sudamericani, sarà sicuramente facile ambientarsi anche perchè sono da cinque anni in Italia".

Alla Roma ha vinto una Supercoppa e due Tim Cup, che cosa sogna di vincere con l'Inter?

"Per prima cosa desidero fare un buon lavoro, poi è chiaro che mi auguro di vincere qualcosa di importante. Mi piacerebbe che l'Inter vincesse ancora lo scudetto e poi avremo la Champions League e non sarebbe male vincerla. Lavoreremo per i nostri obiettivi e per fare bene".

Che cosa prova ad essere allenato da un grande tecnico come Mourinho e a giocare insieme a un grande campione come Luis Figo?

"Mi fa molto piacere avere la possibilità di poter lavorare con un grande tecnico come Mourinho, sono molto contento di giocare in una squadra come l'Inter dove avro parecchie responsabilità. Speriamo di riuscire a fare bene. Per quanto riguarda Figo, lui è un grande giocatore che ha militato in grandi squadre come Real Madris e Barcellona, mi fa molto piacere essere suo compagno".

All'Inter troverà Adriano...

"Lui è con noi, è un giocatore importante che ha avuto problemi in passato che ha superato. In Brasile ha fatto molto bene ed è stato capo cannoniere del San Paolo in campionato, è un giocatore di grande qualità. Sarà sicuramente molto importante per la nostra squadra".

Come mai negli ultimi mesi alla Roma è sembrato un po' in difficoltà?

"A metà anno, contro il Real Madrid, ho subito un infortunio al collo del piede e sono dovuto rimanere fermo una ventinadi giorni. Ho perso un po' il ritmo di gioco perchè non ho pouto allenarmi per quel periodo. In ogni caso sono riiuscito a fare comunque 13 gol nonostante la stagione sia andata così così. A Roma, comunque, sono stato benissimo, vorrei cogliere l'occasioni per ringraziare la società, i tifosi e tutti romani. Sono stato benissimo in cinque anni per me importanti nei quali ho dato il mio contributo. Anche in questa faccenda del mio trasferimento all'Inter entrambe le società sono state molto intelligenti a concludere questa vicenda con molta serenità e professionalità".

La prima partita ufficiale sarà proprio contro la Roma in Supercoppa Tim...

"Sarà una bella partita e importante. Speriamo di fare bene e vincere, vogliamo la Supercoppa a Milano".

L'Inter è la squadra alla quale ha segnato più gol...

"Quando ero alla Roma, l'Inter mi portava bene. Ora speriamo che mi porti ancora meglio".

Mourinho parla della Champions League come della competizione dei dettagli, secondo lei quali saranno i più importanti per conquistarla?

"Giochiamo tutte competizioni importanti, punteremo su tutte. È chiaro che vincere la Champions League sarebbe il massimo perchè è una competizione importante, sarà importante fare il nostro lavoro e poi le cose verranno automaticamente".

C'è stato un momento nel quale ha avuto paura di non arrivare più a Milano?

"Delle trattative dovete parlare con il mio procuratore".

La passata stagione da Roma si parlava spesso dei presunti aiutini arbitrali all'Inter...

"Ora sono dell'Inter e Roma è passata. Penso solo alla stagione che sta per cominciare".

Fonte: Inter.it

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I Campioni d'Italia nuovamente al lavoro. Mourinho: "Inter con ambizioni, come me"

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APPIANO GENTILE - Oggi ha preso il via la stagione 2008-2009 dell'Inter, il tecnico José Mourinho nel pomeriggio ha incontrato i tanti giornalisti presenti nella sala stampa del centro sportivo "Angelo Moratti".

Mourinho: ci presenta il suo staff con il quale lavorerà all'Inter?

"L'allenatore in seconda, come sempre, è un uomo di casa: la scelta è caduta come sapete su Giuseppe Baresi, una scelta facile perchè tutte le informazioni che ho ricevuto su di lui andavano nella stessa mia direzione. Lui è l'uomo giusto per collaborare con me, sono molto felice perchè penso che si stia creando un'empatia molto importante con lui e per noi la sua presenza può essere molto importante. Poi ci sono i miei tre collaboratori di sempre. Rui Faria, che per tanti anni è il mio preparatore atletico, ma per me è molto di più: per come lavoriamo noi preferisco dire che è il mio braccio destro perchè è davvero molto importante per me. Poi c'è Silvino che, come Rui, lavora con me da tanti anni: dico sempre che è stato un bravo portiere, ma per me è meglio come allenatore. Dopo c'è Andre Villas che è l'uomo che lavora maggiormente, qualche volta anche quindici ore al giorno, molto spesso senza neppure un giorno per riposare: osservare gli avversari e lavorare a livello statistico con i computer non è facile. Poi abbiamo trovato un collaboratore dell'Inter per affiancarlo, un ragazzo fantastico che ha grande voglia di lavorare. Ci sarà anche Daniele Bernazzani, tecnico campione d'Italia con gli Allievi Nazionali, allenerà con me qualche volta e principalmente in pre-campionato a Brunico. Potrà trasmettere al Settore Giovanile la mia filosofia del lavoro. Questo è lo staff tecnico, ma tutti coloro che lavorano per me in società fanno parte del mio staff, come ad esempio i preparatori Gian Nicola Bisciotti e Claudio Gaudino e in generale tutta la struttura del club che sin dal primo giorno ha dimostrato grandissime motivazione nel lavorare con me".

Oggi ha incontrato la squadra, che messaggio ha consegnato ai giocatori? Da questo primo contatto ha capito il perchè questo gruppo è così vincente?

"Penso che essere vincenti non voglia dire vincere e essere stanchi di vincere. Per me un giocatore, un tecnico o un uomo in generale vincente, è quello che vuole vincere ancora e non è mai stanco di farlo. Da questo mio primo incontro con la squadra mi sembra che questo sia un gruppo con voglia di lavorare e con motivazioni. Le mie parole sono state semplici da dire, è molto facile lavorare con me, ma può essere anche molto difficile: tutto è molto chiaro e organizzato, senza dubbi e con grande onestà. Tutto viene detto faccia a faccia, per questo dico che è facile lavorare con me. Dopo tutto può diventare difficile se non si hanno le mie stesse caratteristiche psicologiche. Voglio che tutti la pensino come me, voglio che si lavori bene, con professionalità, passione, rispetto e ambizioni senza limiti. Sono una persona che stabilisce sempre gli obiettivi con molto rischio, sono un po' aggressivo nel farlo e in questo senso voglio che il gruppo sia con me e la pensi come me. Insieme possiamo fare un buon lavoro".

Si sente un po' rivoluzionario?

"No, non lo sono e non voglio rivoluzionare assolutamente nulla. Sono semplicemente una persona con le idee molto chiare, con una mia filosofia di lavoro che è un po' come la mia filosofia di vita: essere onesto ed essere diretto e ambizioso, caratteristiche che non voglio perdere mai. Il mio staff è composto da tantissime persone, oggi un tecnico non è come un allenatore di vent'anni fa, deve gestire le risorse umane, un gruppo numeroso di persone che lavorano per me. Servirà un piccolo periodo di adattamento, loro devono lavorare con me, io devo lavorare d'accordo con la mia filosofia. Questa non è una rivoluzione, è semplicemente adattare alla mia filosofia le struttura del club e delle persone che lavorano per me. Di rivoluzionario non c'è assolutamente nulla".

Mourinho: oltre alla sua filosofia di lavoro, esiste anche un codice di comportamento che i giocatori dovranno rispettare?

"Ho un codice e ho parlato di questo con la squadra, ma la cosa più importante è sempre il buon senso. Non posso chiedere ai giocatori delle cose che non sono in grado di fare, chiedo solo quello che posso fare anch'io. Se, ad esempio, io arrivo tutti i giorni un'ora e mezza prima dell'allenamento, non posso accettare che un giocatore si presenti in ritardo. Questo come esempio assolutamente semplice. Credo che con buon senso e con comunicazione non avremo problemi. Ci possono essere delle piccole multe interne per ritardi o dimenticanze, ma credo non sia importante l'importo della multa per giocatori che guadagnato qualche milione di euro. Quello che conta e che, se l'allenamento comincia alle dieci, a quell'ora si deve cominciare: se ci sono 24 giocatori in campo è perfetto, se ce ne sono 14 lavoro solo con loro perchè non aspetto nessuno".

E se succede che in campo ce ne sono solo 14, gli altri che cosa fanno?

"Vanno a casa. E vanno a casa anche quando c'è la partita"

Che cosa l'ha impressionata più favorevolmente in questi primi giorni ad Appiano Gentile?

"L'essenza del mio lavoro sono i giocatori, mi piace molto lavorare con il presidente, con Branca, con Oriali e con tutta la struttura del club. Sono un gestore di risorse umane e devo lavorare con tutti, ma l'essenza del mio lavoro sono i giocatori e domani alle dieci sarò un uomo molto più felice di oggi. Il mio lavoro è allenare, far giocare più che allenare. Mi piace maggiormente disputare partite con emozioni differenti, che una gara per così dire normale. Ripeto: l'essenza del mio lavoro è stare con i giocatori in campo".

Sei attaccanti in rosa sono troppi?

"Meglio troppi che nessuno. Penso che tanti allenatori in questo mondo abbiano il problema di non avere tanti attaccanti di qualità. Noi ne abbiamo parecchi, sarà un problema per loro. Loro, con tutto il rispetto, sono tra virgolette 'animali' molto speciali: questo sarà un problema per qualcuno che non è la prima o la seconda scelta. È impossibile far felici tutti, solo undici scendo in campo: solo tre attaccanti, più due o tre in panchina. Credo sia importante avere un equilibrio nella rosa, il mercato è aperto sino al 31 agosto; avremo tempo per lavorare insieme e per decidere. Sono felice perchè nessuno è un bidone, sono tutti giocatori di super-qualità".

Mourinho: se diciamo Quaresma e Lampard a che cosa pensa?

"Penso che Lampard è un giocatore del Chelsea e Quaresma del Porto. Io non devo parlare di giocatori di altre squadre. È anche facile capire che ho lavorato con Lampard tre anni e mezzo, è stato un giocatore fantastico con il quale ho un rapporto straordinario. In un'intervista rilasciata in Portogallo qualche settimana fa ho detto che mi piace Quaresma, ma questo si può dire, in realtà devo e voglio rispettare i giocatori di altri club".

Che risposte ha avuto dai giocatori questa mattina, anche a livello di sguardi: attenzione ed euforia?

"Sono arrivato prima di tutti, ho parlato poco ed ho osservato molto. Ho visto una gioia molto grande in tutti nel tornare al lavoro. Dopo abbiamo parlato 25 minuti circa e ho visto grande attenzione e concentrazione. Ho sensazioni tutte positive, abbiamo parlato con tranquillità delle mie idee tattiche e di lavoro, delle regole di allenamento e dei codici di comportamento".

Aveva detto che avrebbe voluto in rosa 21 giocatori più tre portieri, ne ha molti di più. Ha cambiato idea?

"No, non è un mio problema. Partirò per il ritiro con 29 calciatori, ma con cinque infortunati, quindi avrò 24 giocatori per lavorare in ritiro. Ventuno giocatori di campo più tre portieri, quindi sono 24, il numero con il quale mi piace lavorare. Quando rientreranno gli infortunati ci sarà qualche ragazzo che ritornerà nelle Giovanili. Ho spiegato alla squadra che non sono un tecnico che dice al preparatore atletico di lavorare con un gruppo trenta minuti e poi faccio partitella 14 contro 14. Questo non è il mio lavoro: voglio sempre lavorare in maniera organizzata con un gruppo organizzato, al massimo 22 giocatori di campo".

Che rapporto ha con Roman Abramovich? Pensa che potrebbe trattenere Lampard per farle un dispetto?

"Ho bisogno di un altro centrocampista, l'ho detto oggi ai giocatori perchè mi piace essere onesto con loro. L'ho detto un mese fa anche a Branca e al presidente: mi piacerebbe avere un centrocampista con qualità differenti rispetto a quelli che già abbiamo. Per quanto riguarda Abramovich, non saprei che dire. Sono l'allenatore dell'Inter e tutto quello che è mercato e rapporti con altre società sono cose di competenza di Moratti, Branca e Oriali, di certo non sono cose mie. Per Lampard non ho idea di come andrà a finire. Il mercato durerà sino al 31 agosto, mi piacerebbe tanto avere un centrocampista in più. La società lo sa e vedrà che cosa fare".

Si è tanto parlato di una possibile cessione di Dejan Stankovic: che cosa ne pensa?

"Stankovic non è un problema, è una soluzione. È un giocatore che mi piace e quello che dico ora l'ho detto prima a lui perchè altrimenti non mi permetterei di riferirlo: secondo me Stankovic all'Inter non è mai stato quello della Lazio. Per me lavorare con lui è una sfida, se è possibile cercherò di riaverlo come era negli anni della Lazio".

Mourinho: che effetto le fa sapere che oggi il Milan ha presentato Ronaldinho?

"Sono molto contento. Quando lavoravo con il Chelsea, ho lavorato per il calcio inglese in generale: ora che sono all'Inter lavoro anche per il calcio italiano. È importante che tutti diano il proprio contributo per avere un campionato di prima grandezza in Europa. Se arrivano giocatori del calibro di Ronaldinho, è più facile che quello italiano torni a essere uno dei tornei più importanti. Per questo sono contento che lui sia arrivato a Milano".

Escludendo i giocatori dell'Inter, c'è un calciatore di un'altra squadra di serie A che le piace molto?

"Questa è una domanda da un milione di dollari, c'è un giocatore che mi piace molto e non è un calciatore di Milan, Juventus e Roma, insomma delle grandi".

Ha parlato anche con Nicolas Burdisso, pure lui coinvolto in ipotesi di calciomercato?

"Sì, ho parlato con tutti. La situazione è semplice: in questo momento abbiamo a disposizione tre difensori centrali che sono Burdisso, Materazzi e Rivas. Però è possibile che tra un paio di mesi possano essere sei perchè rientreranno dagli infortuni Chivu, Cordoba e Samuel. Quando tutti questi sei saranno disponibili, bisogna considerare che io ne schiero due in campo, uno va in panchina e tre finiscono in tribuna. Per me questo non è un problema, anzi è un vantaggio visto che avrei una protezione molto grande in caso di infortuni o squalifiche. Penso comunque che sei difensori centrali siano tanti, sono stato onesto con loro e loro sono intelligenti e hanno capito la situazione".

Il mercato in entrata sarà chiuso con l'arrivo di un centrocampista o ci potrebbe essere qualche altro movimento?

"Ripeto. Il mercato si chiude il 31 agosto, non si sa mai quello che può succedere sino a quel giorno. Dobbiamo aspettare".

Con quale modulo pensa di schierare la squadra? Ibrahimovic e Adriano li considera attaccanti centrali oppure pensa di poterli usare diversamente?

"Abbiamo sempre una filosofia e un punto di partenza. Il 4-3-3 è un modulo che mi piace veramente e quando parlo di questo modulo lo intendo con tre attaccanti di ruolo. Quando parlo di 4-3-3 penso di giocare con tre giocatori puri d'attacco. La posizione degli attaccanti non è importante e potrà cambiare di gara in gara, la sfida sarà difendere con tre giocatori di centrocampo in modo che possano dare alla squadra la libertà totale di scendere in campo con tre punte. A quel punto non sarà un problema schierare, ad esempio, Adriano e Ibrahimovic insieme".

Che cosa pensa di Amantino Mancini, il primo acquisto della sua gestione?

"Mi piace e lo abbiamo voluto per questo. È un esterno che gioca bene internamente, gli piace giocare tra le linee, ama giocare in diagonale e arriva bene in posizione per segnare. È veloce, ha creatività ed è dinamico, ha un ottimo score in Serie A. È un destro che gioca sulla fascia sinistra, questo mi piace perchè può accentrarsi".

Mourinho: in Inghilterra l'hanno accusata di essere un difensivista...

"Non in Italia, vero? Ah, in Inghilterra... Con il Chelsea abbiamo ottenuto tutti i record della Premiership: dal 2004 al 2007 abbiamo ottenuto il più grande numero di vittorie fuori casa, il maggior numero di gare consecutive vinte, il maggior numero di reti segnate e abbiamo conquistato quasi tutti i record. Non capisco, quindi, quel tipo osservazione. Abbiamo giocato molto bene con tre attaccanti e con il 4-4-2 a rombo, facendo sempre un gioco molto offensivo e dinamico in attacco. Abbiamo vinto molte partite negli ultimi 10-15 minuti e, in molti di quei casi, ho utilizzato solo tre difensori quando dovevamo rischiare maggiormemente e questo è un altro sistema con il quale mi piace lavorare. Mi piace avere questo sistema di gioco come asso nella manica, lo puoi utilizzare negli ultimi minuti della gara quando hai bisogno di vincere perchè può portare tanti punti importanti. Quindi, quella considerazione, l'avrà detta qualcuno che non è innamorato di me... ".

Tra Porto e Chelsea ha vinto 99 gare in casa consecutive...

"In realtà non ho perso le ultime 99 giocate in casa, me ne serve una sola per arrivare a cento. Sarebbe una grande soddisfazione per me, ma tutto è possibile nel calcio".

Ha trovato un Adriano motivato?

"Non posso dirlo perchè il contatto è stato più di gruppo che individuale. È un giocatore che ha vissuto un periodo abbastanza difficile della sua vita professionale, ora ha la grandissima possibilità di tornare al calcio europeo e giocare in una grandissima squadra come l'Inter. Se non è motivato, che cosa vuole fare della sua vita? Dovrà essere molto motivato. Le parole che mi ha detto sono positive: ha grande voglia di giocare e lavorare, ma di parole il mondo è pieno. Io voglio più che parole, voglio che domani dopo il primo allenamento sia veramente stanco perchè ha lavorato al massimo delle proprie potenzialità".

Un passo indietro. Ma quel calciatore che gioca nel calcio italiano e le piace molto è forse uno tra Cassano e Hamsik?

"Scusi, ma è una domanda che non ha senso, altrimenti mi fate i nomi di tutti i giocatori di tutte le squadre italiane... ".

Che differenza c'è tra arrivare in una società che non vinceva un titolo da 50 anni come il Chelsea e arrivare all'Inter che ha vinto tre scudetti consecutivi?

"È la stessa cosa, penso che non sia molto diverso: uno vuole vincere perchè non ha mai vinto, l'altro vuole vincere perchè ha vinto e vuole vincere ancora".

Nel suo metodo di lavoro esiste anche l'accentuare la competizione tra i giocatori in allenamento?

"La competizione tra i giocatori è molto importante, oggi ho spiegato loro che la maggior parte del mio lavoro è competitivo. Cerco sempre di far così: non mi dispiace questa 'guerra' tra due giocatori che sono nello stesso ruolo e mi piace avere due alternative per ogni ruolo in modo che chi gioca debba lavorare per mantenere il posto e chi non gioca debba lavorare per conquistarselo".

Da quando è in Italia tutto l'ambiente sembra innamorato di Mourinho, è più lusingato o preoccupato?

"Devo ringraziare tutti. La mia predisposizione mentale per il lavoro è la stessa, sia che mi critichino o che parlino bene di me. Non posso essere influenzato da questo. Mi piace, li ringrazio, ma non sono un merlo: so benissimo che non sarà sempre così sino al termine della stagione".

Fonte: Inter.it

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Brunico '08: 8mila tifosi con la squadra

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BRUNICO - Primo doppio allenamento della squadra nel ritiro estivo 2008 dell'Inter. La squadra è scesa in campo, per complessivi 180 minuti, sia al mattino che al pomeriggio (4^ e 5^ seduta della preparazione), applaudita da circa 8mila tifosi. Josè Mourinho e il suo staff hanno sempre fatto lavorare i giocatori con la palla, anche nelle fasi di riscaldamento. Quindi, in mattinata, esercitazioni sul possesso palla. Nel pomeriggio, invece, allenamento tattico a gruppi, con blocchi difensivi alti e costruzione offensiva del gioco. Sedute individuali per quattro con i preparatori Gian Nicola Bisciotti e Claudio Gaudino. Per Ivan Ramiro Cordoba e Walter Samuel, dopo l'aerobico in mattinata, tecnica individuale sul campo. Per Zlatan Ibrahimovic e Patrick Vieira, nel pomeriggio 25' minuti di lavoro con la squadra oltre al completo programma di recupero, svolto anche in mattinata.

Fonte: Inter.it

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Prima amichevole: Inter-Al Hilal 1-0, firmato Burdisso

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BRUNICO - Inter-Al Hilal 1-0. Centro sportivo di Riscone di Brunico preso letteralmente d'assalto dei numerosissimi tifosi per la prima amichevole stagionale che vede i nerazzurri contrapposti all'Al Hilal. Avvio, come prevedibile, non molto brillante delle due formazioni.

Prima occasione da rete per l'Al Hilal al minuto 5: è Salman che da distanza ravvicinata impegna Julio Cesar. Buona iniziativa di Santon al 15': il giovane nerazzurro entra in area dalla destra ma viene anticipato prima della battuta a rete. Al 23' Inter vicina al vantaggio: punizione di Figo dalla sinistra, Adriano devia a rete, sfiorando il palo alla sinistra del portiere saudita Alotaibi. Buona chance per l'Inter 26': Figo ruba palla sulla trequarti e libera Adriano che penetra nell'area avversaria dribblando un paio di avversari, tergiversa un attimo di troppo e consente la chiusura ai difensori dell'Al Hilal. Da segnalare una conclusione dalla distanza di Tarik al 29', Julio Cesar neutralizza con sicurezza. Bravissimo il portiere arabo al 35' a respingere un insidiosissimo tiro-cross di Figo che sembra destinato all'incrocio. Inter in vantaggio al 45': cross di Balotelli dalla trequarti destra per lo stacco imperioso di Burdisso che appostato sul secondo palo incrocia con un preciso colpo di testa che non lascia scampo ad Alotaibi. Palla al centro e fischio di fine tempo del direttore di gara Bellutti.

La ripresa vede una formazione nerazzurra rivoluzionata per 11 undicesimi. Un'Inter più brillante che al 53' si vede annullato per fuorigioco una pregevole rete di testa di Crespo. Al 60' da segnalare un'insidiosa punizione a giro di Maxwell, il portiere arabo respinge con i pugni. Due minuti più tardi un tiro potente di Maicon è respinto dalla difesa avversaria. Al 65' pregevole conclusione dalla media distanza di Stankovic, Shemary para in due tempi. Al 68' ottima combinazione Crespo-Mancini, il brasiliano è anticipato prima della conclusione a rete. Al 74' Altemyat impegna Toldo con una conclusione di controbalzo dai 20 metri. Al minuto 82 sugli sviluppi di un angolo battuto da Jimenez dalla sinistra, Maicon è anticipato dall'uscita del portiere arabo. L'ultima emozione dell'incontro giunge al 92': punizione di Maxwell per la deviazione di testa di Crespo che sfiora la traversa. Un minuto più tardi il direttore di gara fischia la fine dell'incontro.

INTER-AL HILAL 1-0

Marcatori: 45' pt Burdisso

INTER pt: 12 Julio Cesar; 39 Santon, 16 Burdisso, 30 Pelè, 36 Bolzoni (37' pt 38 Biabiany); 19 Cambiasso, 14 Vieira, 4 Zanetti; 7 Figo, 10 Adriano, 45 Balotelli.

Inter st: 1 Toldo; 13 Maicon, 37 Mei, 23 Materazzi, 6 Maxwell; 15 Dacourt, 5 Stankovic, 11 Jimenez; 33 Mancini, 9 Cruz, 18 Crespo.

All.: Mourinho.

AL HILAL: 30 Alotaibi (19' st 44 Shemary); 15 Angrie, 23 Airat, 17 Mufaresh, 19 Kataran (10' st 7 Kaltam); 8 Saleh Dossari, 21 Bargian (23' st 11 Altemyat); Salman, 14 Tareq (10' st 23 Sultan Saud), 12 Theyab (31' st 22 Lelo); 26 Ambar.

A disposizione: 1 Deaeya, 5 Ghannam, 24 Naime, 7 Kaltam, 27 Muri, 4 Mufaresh, 25 Sami.

All.: Olaroiu.

Fonte: Inter.it

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Serie A 2008-2009: Inter contro la Sampdoria nella 1^ giornata

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Queso il calendario completo:

1^ Sampdoria-Inter

2^ Inter-Catania

3^ Torino-Inter

4^ Inter-Lecce

5^ Milan-Inter

6^ Inter-Bologna

7^ Roma-Inter

8^ Inter-Genoa

9^ Fiorentina-Inter

10^ Reggina-Inter

11^ Inter-Udinese

12^ Palermo-Inter

13^ Inter-Juventus

14^ Inter-Napoli

15^ Lazio-Inter

16^ Inter-Chievo

17^ Siena-Inter

18^ Inter-Cagliari

19^ Atalanta-Inter

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Mourinho: "Calendario? Non mi preoccupa"

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BRUNICO - Josè Mourinho ha appreso la composizione del calendario della Serie A Tim 2008-2009 al termine del secondo allenamento giornaliero al centro sportivo di Riscone a Brunico. "Sappiamo e dobbiamo affrontare tutti gli avversari, in casa e in trasferta. E possiamo giocare contro tutte le squadre. Non è tanto importante il sorteggio in sè e, in assoluto, non mi sono mai preoccupato più di tanto del calendario".

Cordoba: "Calendario? Vogliamo rivincere"

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BRUNICO - È Ivan Ramiro Cordoba, il vice capitano dell'Inter, a commentare il sorteggio del prossimo campionato di Serie A Tim 2008-2009 al termine dell'allenamento al centro sportivo di Riscone a Brunico.

"Penso che conta poca il calendario, l'importante è quello che possiamo fare noi. Dicevano che c'era anche la possibilità di uno scontro diretto alla prima giornata, questo non è successo, ma in ogni caso, qualunque sia l'avversario, bisogna dimostrare sul campo che vogliamo vincere anche quest'anno".

È l'occasione, parlando con Ivan, anche di fare il punto del suo recupero dall'infortunio. Ogni giorno, da Liverpool a oggi, Cordoba ha lavorato per tornare in campo il prima possibile e, come sempre, mettersi a completa disposizione della squadra. "Sto molto meglio, cerchiamo di puntare il lavoro per essere a disposizione già alla prima giornata di campionato. Valutiamo giorno per giorno, per raggiungere questo obiettivo. Le prime impressioni su Mourinho? Buone, buone. Tutti i ragazzi, per quello che si vede, sono motivati e allegri a fare il lavoro. Ci può essere un po' di stanchezza, è normale in questo periodo; magari si pensa che, lavorando con la palla, uno si diverta e basta, ma invece è un allenamento molto impegnativo, bisogna dare sempre il massimo per partire bene in campionato: tutte le squadre hanno acquistato ottimi giocatori, tutte si sono rinvorzare; come dico sempre, il campionato italiano è il più difficile al mondo, bisogna avere la mentalità giusta per dimostrare di essere i più forti sul campo. Io al derby della 5^ giornata? Io penso e spero di rientrare già alla prima giornata. Questa è l'idea, poi valuteremo strada facendo".

Fonte: Inter.it

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Buon compleanno a Maicon

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BRUNICO - Tanti auguri di buon compleanno al difensore nerazzurro Maicon che oggi compie 27 anni essendo nato il 26 Agosto 1981 a Novohamburgo in Brasile.

A Maicon gli auguri di tutta l'Inter e di tutti gli interisti.

Fonte: Inter.it

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Casa Zanetti, fiocco azzurro: ecco Ignacio

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MILANO - Fiocco azzurro per Javier Zanetti. Nel primo pomeriggio è nato Ignacio, secondogenito del capitano e di Paula.

Tutto bene per la mamma e per il bimbo (3.4 chilogrammi alla nascita), grande emozione per il papà che ieri pomeriggio aveva lasciato il ritiro di Brunico per vivere in famiglia il grande momento.

Al nostro capitano Javier, a Paula e alla bellissima Sol l'abbraccio e i complimenti di tutta l'Inter e di tutto il popolo nerazzurro.

Fonte: Inter.it

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Seconda amichevole stagionale, Sud Tirol Cup: Inter-Bari 2-0

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BRUNICO - L'Inter vince 2-0 contro il Bari e si aggiudica la nona edizione della Sud Tirol Cup. I nerazzurri controllano agevolmente la gara e segnano un gol per tempo senza praticamente rischiare nulla. La prima rete interista è realizzata da Cruz al 27': preciso passaggio di Balotelli su calcio di punizione per la testa dell'argentino che da distanza ravvicinata schiaccia di testa battendo Gillet. Nella ripresa José Mourinho rivoluziona la formazione per otto undicesimi, dentro: Julio Cesar, Santon, Maxwell, Cambiasso, Vieira, Mancini, Crespo, Adriano; fuori: Toldo, Maicon, Jimenez, Dacourt, Pelé, Figo, Cruz e Balotelli. L'Inter raddoppia al 79': Masiello atterra Mancini in area di rigore e il direttore di gara Romeo decreta la massima punizione. Si incarica della battuta Adriano che con un preciso sinistro a fil di palo batte l'estremo difensore barese Santoni. L'incontro si chiude dopo un solo minuto di recupero.

INTER-BARI 2-0

Marcatori: Cruz 27' pt; 34' st Adriano (rig.)

INTER: 1 Toldo (1' st 12 Julio Cesar; 35' st 22 Orlandoni); 13 Maicon (1' st 39 Santon), 37 Mei, 16 Burdisso, 36 Bolzoni; 11 Jimenez (1' st 6 Maxwell), 15 Dacourt (1' st 19 Cambiasso), 30 Pelé (1' st 14 Vieira); 7 Figo (1' st 33 Mancini), 9 Cruz (1' st 10 Adriano), 45 Balotelli (1' st 19 Crespo; 33' st Suazo)

A disposizione: 12 Julio Cesar; 6 Maxwell, 10 Adriano, 14 Vieira, 18 Crespo, 19 Cambiasso, 33 Mancini, 38 Biabiany, 39 Santon, 22 Orlandoni

All.: José Mourinho.

BARI: 1 Gillet; 2 Galasso, 5 Masiello, 6 Esposito, 3 Bonomi; 7 Sodinha, 8 Gazzi, 4 Donda, 10 Masiello; 11 Cavalli, 9 Volpato

A disposizione: 12 Santoni, 13 De Pascalis, 14 Stellini, 15 Parisi, 16 De Vezze, 18 Bianco, 19 B.Rivas, 20 Kamata, 21 Bonvissuto, 22 Caputo

All.: Antonio Conte.

Arbitro: Andrea Romeo (Verona)

Fonte: Inter.it

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