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Foto: nerazzurri campioni

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Fonte: Inter.it

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UCL: Bayern Monaco-Inter, 25 convocati

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MILANO - José Mourinho ha convocato 25 nerazzurri in vista di Bayern Monaco-Inter, gara valida per la Finale della Uefa Champions League 2009-2010, in programma sabato 22 maggio 2010, al "Santiago Bernabeu" di Madrid (calcio d'inizio ore 20.45).

Portieri: 1 Francesco Toldo, 12 Julio Cesar, 21 Paolo Orlandoni, 51 Vid Belec;

Difensori: 2 Ivan Cordoba, 4 Javier Zanetti, 6 Lucio, 13 Maicon, 23 Marco Materazzi, 25 Walter Samuel, 26 Cristian Chivu, 39 Davide Santon;

Centrocampisti: 5 Dejan Stankovic, 7 Ricardo Quaresma, 8 Thiago Motta, 10 Wesley Sneijder, 11 Sulley Muntari, 15 Rene Krhin, 17 Mariga, 19 Esteban Cambiasso;

Attaccanti: 9 Samuel Eto'o, 22 Diego Milito, 27 Goran Pandev, 45 Mario Balotelli, 89 Marko Arnautovic.

Fonte: Inter.it

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Finale Champions: a Madrid l'Inter nella storia

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MADRID - Termina 0-2 il confronto tra Bayern Monaco e Inter, finale di Uefa Champions League 2009-2010. L'Inter - dopo 45 anni di lunghissima attesa - conquista la Champions League, la terza nella sua storia. Massimo Moratti esulta di gioia per un risultato storico, come quello ottenuto da suo padre Angelo. Anzi, ancora più storico, perché quest'Inter, l'Inter di José Mourinho, raggiunge un traguardo mai conquistato prima in Italia. Una tripletta mozzafiato: Coppa Italia, campionato e Champions League.

Dopo una prima mezzora a reti inviolate ma con occasioni da entrambe le parti, arriva al 35' il vantaggio dell'Inter, grazie al tandem Milito-Sneijder: l'argentino, su rimessa di Julio Cesar dal fondo, serve di testa Sneijder, che gli restituisce poi il pallone rasoterra, per il gol del vantaggio, implacabile, di destro. Il secondo tempo si apre con un Bayern davvero aggressivo, che già al primo minuto va vicino al gol con Muller, ma Julio Cesar fa una parata che vale un gol. Un minuto dopo, è quasi raddoppio nerazzurro, con Milito che serve Pandev, il macedone va al tiro ma Butt riesce miracolosamente ad alzare sopra la traversa. Il Bayern è agguerritissimo, ma Julio Cesar miracoloso più di una volta. Al 25' della ripresa, dopo un grande salvataggio di Samuel, in contropiede parte l'Inter, con Eto'o che serve Milito, che dribbla la difesa avversaria e di destro beffa Butt. Raddoppio per il Principe, raddoppio per l'Inter, con esplosione di gioia. I tifosi nerazzurri, impazziti di felicità, invocano prima Milito e poi Mourinho. Si conclude il match e ha inizio una festa che ha dello storico per l'Inter. Grazie a José Mourinho, ai suoi giocatori e a Massimo Moratti.

Visibilmente commosso l'allenatore, che si stringe prima in un grande abbraccio con capitan Zanetti e poi porta suo figlio José junior in spalle in giro per il campo. Si passa quindi alla premiazione per mano di Michel Platini e capitan Zanetti può alzare finalmente la tanto agognata "coppa dalle grandi orecchie". I giocatori si passano la Champions di mano in mano, tutti vogliono alzarla al cielo. E lo fa anche il tifoso numero uno, Massimo Moratti, mentre tutto lo stadio invoca Mourinho.

Al Bernabeu risuona l'inno dell'Inter e José Mourinho abbraccia il suo presidente. La squadra, con la coppa che passa di mano in mano, corre poi a gioire sotto gli spalti dei tifosi nerazzurri in delirio.

PRIMO TEMPO - Contro il Bayern Monaco, José Mourinho sceglie Chivu come laterale sinistro a completare la difesa composta da Maicon, Lucio e Samuel, davanti a Julio Cesar. Diga di centrocampo con Zanetti (alla 700esima presenza in nerazzurro) e Cambiasso, davanti il trio Pandev-Sneijder-Eto'o a supporto di Milito.

In uno stadio 'Santiago Bernabeu' completamente esaurito e infuocato come non mai, in mondovisione, dopo una coreografia d'incanto intrisa di tradizione spagnola, l'Inter scende in campo per conquistare la terza Champions League della sua storia. Un sogno che nella calda sera madrilena può diventare possibile grazie alla tenacia e alla forza di José Mourinho e del suo gruppo di giocatori. Ma grazie anche, e soprattutto, all'amore per i colori nerazzurri del presidente Massimo Moratti.

Nerazzurri subito all'attacco e pericolosi, già al 2', con Sneijder su punizione. Due minuti dopo il Bayern risponde con un insidioso cross di Olic per Muller, ma Samuel riesce a respingere di testa. Al 5' Milito doma un pallone difficile e serve Sneijder: assist in verticale per Pandev, ma a spazzare c'è Badstuber. Al 10' cross di Robben per Olic, conclusione rasoterra a lato di un soffio. Al 13' Altintop prova la conclusione, ma la difesa nerazzurra riesce a deviare in corner. Sul calcio d'angolo battuto da Robben, Julio Cesar esce in presa sicura. Al 16' cross di Robben dalla trequarti per Van Buyten, ma Maicon riesce ad allontanare. Al 18' pericolosissima la punizione di Sneijder dai 35 metri, ma Butt riesce a deviare con i pugni. Al 23' è ancora Bayern, con Robben che prova a concludere con un sinistro da dimenticare dopo un numero di Muller. Al 26' un'altra punizione battuta da Sneijder, ma Butt riesce a fare suo il pallone senza problemi. Al 32' altra conclusione da dimenticare per Muller. Al 33' cross dalla sinistra di Milito per Sneijder, ma Butt riesce a far suo il pallone. Al 35' Inter in vantaggio, grazie al tandem Milito-Sneijder: l'argentino, su rimessa di Julio Cesar dal fondo, serve di testa Sneijder, che gli restituisce poi il pallone rasoterra, per il gol del vantaggio, implacabile, di destro. Due minuti dopo altra grande occasione per l'Inter, con un contropiede Milito-Pandev-Eto'o, tutto di prima, ma a respingere in affanno c'è Van Buyten. Al 40' con un rasoterra Altintop cerca la conclusione, ma il tiro è debole e Julio Cesar blocca a terra senza problemi. Un minuto dopo ci prova Robben, ma il tiro di sinistro finisce a lato senza impensierire l'Inter. Al 43' Inter vicina al raddoppio, con un cross di Milito per Sneijder, ma Butt riesce a fare suo il pallone. Al 46' destro rasoterra di Van Bommel, ma il pallone finisce a lato. Dopo un minuto di recupero termina quindi 0-1 la prima frazione di gioco tra Bayern Monaco e Inter.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre senza cambi. Al 1' Bayern subito all'attacco, con Muller servito da Altintop, ma Julio Cesar fa una parata che vale un gol. Un minuto dopo, è quasi raddoppio nerazzurro, al 2', con Milito che serve Pandev, il macedone va al tiro ma Butt riesce miracolosamente ad alzare sopra la traversa. Al 9' punizione per l'Inter, batte Sneijder, ma la palla termina sopra la traversa, anche se di poco. Pochi istanti dopo Bayern pericoloso con Altintop, ma la conclusione finisce a lato. Al 18' scatta l'offensiva del Bayern, con una punizione di Robben che calcia forte, sul rimpallo scarica il destro Muller dai 13 metri, ma salva Cambiasso. Al 20' Robben pericolosissimo con un sinistro all'incrocio dei pali, ma ancora una volta Julio Cesar fa il miracolo. Al 25' della ripresa, dopo un grande salvataggio di Samuel, in contropiede parte l'Inter, con Eto'o che serve Milito, che dribbla la difesa avversaria e di destro beffa Butt. Raddoppio per il Principe, raddoppio per l'Inter, con esplosione di gioia. I tifosi nerazzurri, impazziti di felicità, invocano prima Milito e poi Mourinho. Al 46' Mourinho decide di regalare la standing ovation al suo bomber, che - sostituito da Materazzi - si gode l'applauso di tutto il Bernabeu. Una favola per il Principe. Dopo tre minuti di recupero termina la seconda frazione di gioco di Bayern Monaco-Inter: 0-2. I nerazzurri sono campioni d'Europa dopo 45 anni di lunghissima attesa, prima squadra italiana a conquistare il triplete.

BAYERN MONACO-INTER 0-2

Marcatori: 35' e 25' st Milito

Bayern Monaco: 22 Butt; 21 Lahm, 5 Van Buyten, 6 Demichelis, 28 Badstuber; 10 Robben, 17 Van Bommel, 31 Schweinsteiger, 8 Altintop (18' st Klose); 25 Muller; 11 Olic (29' st Gomez)

A disposizione: 1 Rensing, 13 Goerlitz, 26 Contento, 23 Pranjic, 44 Tymoshchuk

Allenatore: Louis Van Gaal

Inter: 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 26 Chivu (23' st Stankovic); 4 Zanetti, 19 Cambiasso; 27 Pandev (34' st Muntari), 10 Sneijder, 9 Eto'o; 22 Milito (46' Materazzi)

A disposizione: 1 Toldo, 2 Cordoba, 17 Mariga, 45 Balotelli

Allenatore: José Mourinho

Arbitro: Howard Webb (Inghilterra)

Note. Ammoniti: 25' Demichelis, 30' Chivu, 33' st Van Bommel. Recupero: pt 1', st 3'. Spettatori: 78.000 ca.

Fonte: Inter.it

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Zanetti: "Ci credevo: ora l'Inter è nella storia"

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MILANO - Per capitan Zanetti, Massimo Moratti è "come un padre", José Mourinho "un uomo di grande personalità e dalla idee chiare", che ringrazia "per quanto ha dato all'Inter, tantissimo" e al quale augura "che la nuova avventura possa essere di successo".

Il giocatore simbolo dell'era nerazzurra di Massimo Moratti si gode la vittoria della tripletta che "ci ha portato nella storia" e annuncia che giocherà "almeno altri due-tre anni": questo e molto altro ancora ha raccontato stamane Javier Zanetti rispondendo alle numerose domande dei tifosi, oltre 1600, che hanno potuto esaudire le loro curiosità grazie alla video-chat, vista in tutto il mondo, organizzata a Il Corriere della Sera, in via Solferino.

"In 15 anni di Inter ho visto passare tantissimi campioni e tanti allenatori, forse - ripensandoci - mi sarebbe piaciuto che Simeone potesse rimanere più a lungo con noi. Perché così tanti stranieri all'Inter? Io l'ho detto sempre che questo non è problema, è vero che ci sono tanti stranieri e pochi italiani, ma quello che conta è fare bene per l'Inter, non conta di quale nazionalità sei. Qual è stato il periodo più difficile trascorso in nerazzurro? Ci sono stati tanti momenti difficili, ma il 1999 credo che sia stato il momento più brutto, credo che allora si toccò il fondo. Il Cinque Maggio? Una data difficile da digerire, perché nel 2002 - stando a vedere tutto quello che si è saputo dopo - poteva finire diversamente, meno male che quest'anno in quella data abbiamo vinto la Coppa Italia. Con quale grande campione mi piacerebbe un giorno giocare in squadra, all'Inter? Con Lionel Messi. L'avversario più difficile che ho avuto? Nedved e da marcare Kakà, che in qualsiasi momento può fare la differenza. Se il nuovo allenatore che arriverà deve avere più polso o più dialogo? Entrambe le cose, come Mourinho. Il vantaggio che troverà il nuovo allenatore è che trova un gruppo già formato. Io credo che mister Mourinho in questi due anni abbia fatto un ottimo lavoro insieme a noi e noi volevamo continuare con lui questo cammino di successi, ma lui ha preferito la sfida con il calcio spagnolo e noi gli auguriamo ogni bene. Balotelli? È giovane, ha commesso qualche errore, che speriamo non si ripeta più, perché lui può diventare un grande campione. Se ci stiamo godendo la vittoria della tripletta? Credo che dobbiamo stare tranquilli e felici per quello che abbiamo fatto, anche se non ci rendiamo quasi conto, l'ho detto ai miei compagni 'siamo entrati nella storia vera'. Io credo che tutti i miei compagni sappiano che qui si sta molto bene, soprattutto adesso che abbiamo intrapreso una strada vincente. Che differenze di emozioni ci sono state tra alzare le tre coppe conquistate quest'anno? La cosa più bella è vincere. Vincere il primo traguardo, con la sfida con la Roma, è stato emozionante. Vincere lo scudetto lottato fino all'ultimo è stato ancor più emozionante. E poi abbiamo chiuso la terna vincente a Madrid, con un trofeo che mancava da tantissimo tempo, quindi credo che questa emozione sia stata la più forte, anche perché siamo entrati nella storia vera. Ho sempre creduto che il momento dell'Inter sarebbe arrivato, ho continuato a crederci e ha funzionato. Tante volte ho pensato che non me ne sarei mai andato dall'Inter, che non avrei mai lasciato l'Inter da sconfitto, che sarebbe arrivato il nostro momento: eccolo. Se oltre a fare il calciatore ho avuto un altro sogno nel cassetto? Mi piace molto la musica, magari fare il cantante. Cosa farò dopo la carriera da calciatore? Sinceramente non ci ho ancora pensato, ma di sicuro mi piacerebbe avere un ruolo che mi permetta di essere utile in questa società. Se ho mai pensato di lasciare l'Inter? Nell'anno difficile con Tardelli ho avuto l'offerta del Real Madrid, ma dopo aver parlato con Moratti gli ho detto che la mia intenzione era di rimanere e lui mi disse che la sua era quella di avermi ancora nell'Inter. Moratti e Mourinho? Sono due persone diverse, per me Moratti è come un padre, per tutto quello che mi ha dato e per il fatto di aver creduto in me quando ero uno sconosciuto, non lo dimentico. Il mister ha personalità forte e idee molto chiare. Quale allenatore vorrei ora? È difficile scegliere, ci sono tanti allenatori che possono fare bene. Si parla di Capello e Hiddink? Grandissimi allenatori entrambi. Quando smetterò di giocare? Mi sento bene, vorrei giocare almeno altre due-tre stagioni. Provando nel frattempo a superare il record di Beppe Bergomi di 759 presenze in nerazzurro. Che cosa ho preso dall'Italia? L'Italia mi ha fatto crescere tantissimo, ho preso la vostra cultura. La maniera di vivere in Argentina è molto diversa da quella di qui. Quanto pesa il mancato scudetto del 1998? Tantissimo, quella partita lì per tutti noi era importante, ma sappiamo come è andata. Il miglior allenatore che ho avuto? Simoni, Cuper e Mourinho. Cosa ne penso di Calciopoli 2? Vergognoso quello che si sta dicendo dell'Inter, il parlare di Facchetti, l'Inter non ha fatto niente, ha sempre creduto nel lavoro, nella buona fede ed è stata sempre danneggiata. Adriano alla Roma? Credo che farà bene, credo che lo stare in Brasile per un po' gli abbia fatto bene. Cosa ho detto a Mourinho alla fine della partita di Madrid quando l'ho abbracciato? Gli ho detto 'Sei un grande e grazie'. Se Santon è il mio erede? Davide è un giovane che ancora deve crescere, però per quanto ha dimostrato è una grandissima promessa che diventerà un grandissimo campione".

Fonte: Inter.it

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Moratti e tutta l'Inter: Mourinho, grazie

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MILANO - Il presidente Massimo Moratti e tutta l'Inter ringraziano José Mourinho e il suo staff tecnico per il lavoro svolto durante due stagioni ricche di successi, che hanno confermato la squadra ai vertici del calcio nazionale (due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana) riportandola, infine, al titolo di Campione d'Europa con la conquista della Champions League.

Fonte: Inter.it

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Inviato (modificato)

Compleanni: tanti auguri a Vid Belec

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APPIANO GENTILE - Tanti auguri a Vid Belec che festeggia oggi il suo 20esimo compleanno essendo nato il 6 giugno 1990 a Maribor in Slovenia.

Al giovane portiere nerazzurro gli auguri di tutta l'Inter e di tutti gli interisti.

Fonte: Inter.it

Modificato da Nemesi

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Compleanni: tanti auguri a Sneijder

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APPIANO GENTILE - Nato a Utrecht il 9 giugno 1984, Wesley Sneijder festeggia oggi, nella sua Olanda, il 26esimo compleanno.

In vista di altri e tanti successi da raggiungere insieme, tutta l'Inter e tutti gli interisti abbracciano Wesley ringraziandolo per le vittorie conquistate nel suo primo anno in nerazzurro e dedicandogli i più affettuosi e speciali auguri.

Fonte: Inter.it

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Rafael Benitez: benvenuto all'Inter!

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MILANO - L'Inter dà il benvenuto a Rafael Benitez. Stamane, con reciproca soddisfazione, è stato definito l'accordo biennale che legherà il tecnico spagnolo alla Società fino al 30 giugno 2012.

Martedì 15 giugno 2010, a partire dalle ore 12, Rafael Benitez sarà a disposizione della stampa per la conferenza di presentazione che si svolgerà al centro sportivo "Angelo Moratti" di Appiano Gentile (Como).

Fonte: Inter.it

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Compleanni: tanti auguri a Diego Milito

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MILANO - Nato a Bernal il 12 giugno 1979, Diego Milito festeggia oggi il 31esimo compleanno.

Al Principe nerazzurro vanno gli auguri più affettuosi da parte di tutta l'Inter e di tutti gli interisti.

Fonte: Inter.it

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Inviato (modificato)

Benitez: "Grazie Inter, e ora vinciamo insieme"

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APPIANO GENTILE - "Voglio ringraziare l'Inter per questa opportunità e anche i tifosi, che subito mi hanno accolto con affetto. Sono molto contento e orgoglioso di essere qui": con queste parole ha esordito, nella conferenza stampa di presentazione, Rafael Benitez, omaggiato della nuova maglia nerazzurra con sopra scritto il suo nome. Al fianco del nuovo allenatore nerazzurro il direttore dell'area tecnica Marco Branca, il direttore generale Ernesto Paolillo e il vicedirettore generale Stefano Filucchi.

A Benitez viene chiesto, per iniziare, se si considera l'anti-Mourinho: "Mourinho ha fatto un grande lavoro qui, ma io sono un allenatore diverso: mi piace vincere e fare buon calcio, ma siamo diversi", risponde così il nuovo tecnico, spiegando poi la sua gioia per l'arrivo in Italia, per l'arrivo all'Inter: "Si respira calcio, l'ho respirato da subito in Italia, mi piace, così come mi piace questa società, che è di massimo livello e insieme faremo il meglio possibile per mantenere questo massimo livello. Tutti gli allenatori sono chiamati a fare cose importanti, questa squadra ha fatto un anno quasi perfetto, e adesso vogliamo continuare con questa mentalità vincente".

Inevitabile una domanda sulle indiscrezioni dei mesi scorsi secondo cui Benitez sarebbe stato a un certo punto vicino all'approdo alla Juventus: "Non ho memoria in questo momento. Nel calcio si parla molto, ma alla fine la cosa più importante è il matrimonio e io l'ho fatto con l'Inter e ne sono molto contento. Io sono qui e ne sono felice, questo è importante".

Si passa quindi a una domanda di mercato, sul futuro di Maicon, alla quale Benitez risponde così: "Noi abbiamo tanti giocatore di livello, Maicon è uno di questi. Io auguro ai giocatori che sono al Mondiale di fare bene, Maicon compreso, che è importante per noi: di mercato dobbiamo parlarne con la società, per ora posso dire che è un giocatore forte di cui sono molto contento". Così come è contento di Samuel Eto'o, che nella scorsa stagione si è sacrificato molto nella scorsa stagione per l'Inter: "Eto'o è un giocatore intelligente e bravo, sa che la squadra è la cosa più importante, se giocheremo con lo stesso sistema di gioco lo farà ancora e possiamo anche farlo, vedremo, anche perché cambiare tutto potrebbe non essere intelligente, comunque vedremo".

Inevitabile, poi, il confronto con la presentazione di due anni fa di José Mourinho, che esordì con il celebre 'Non sono un pirla'. Dopo un sorriso, Benitez risponde così: "Io dico solo che se sono qui penso che sono intelligente".

"Noi abbiamo visto dopo questo anno speciale per l'Inter che c'è la possibilità di vincere 6 trofei - ha aggiunto Benitez -, faremo di tutto per fare il meglio, a cominciare dal mese di agosto, non c'è molto tempo ma faremo di tutto per lavorare bene. Sono molto contento di avere giocatori di livello, il livello è alto qui, se possiamo mantenere la mentalità vincente sarà perfetto. È sempre difficile migliorare una squadra che ha già fatto molto bene, parleremo con Marco Branca e vedremo che cosa si potrà fare. L'esperienza mi dice che i giocatori prima vanno conosciuti e poi si vede come comportarsi. Adesso la società ha una mentalità vincente e va mantenuta".

A Benitez viene poi chiesto se anche lui, come il ct della nazionale argentina Maradona, ritiene che Cambiasso e Mascherano non possano giocare insieme: "Maradona è l'allenatore della nazionale argentina, Cambiasso per me è un giocatore di massimo livello, sono contento di averlo qui con noi e di questi due giocatori è l'unico che abbiamo. Coutinho? Abbiamo parlato un po' di lui, è giovane, è un buon giocatore. Balotelli? È un giocatore di qualità, è importante, sono contento che sia con noi, poi ovviamente devo ancora lavorare con lui così come con tutti gli altri giocatori".

Sul suo passato al Liverpool Benitez dice poi che "è stato difficile lasciare Liverpool, dove io sono stato benissimo, club e città sono stati fantastici con me, ma ora ho una grande opportunità con l'Inter e io sono felice. La mia relazione con i tifosi del Liverpool era molto buona, vorrei che altrettanto accadesse qui. Gerrard potrebbe avere un futuro all'Inter? Nel giorno del suo compleanno gli ho parlato, lui vuole parlare del Mondiale ora, non di altro".

A Benitez viene quindi chiesto se gli è capitato di parlare in questi giorni con José Mourinho: "Non ho parlato con Mourinho, perché sono molto impegnato qui, ma se dovessi parlarci non sarebbe certo un problema. Un mio pregio e un mio difetto? Mi piace parlare con i giornalisti ma non so se è un pregio o un difetto. Poi mi piace lavorare, insegnare. Se farò degli allenamenti a porte aperte? In Spagna, normalmente, si fanno allenamenti a porte aperte, in Inghilterra no, anche perché è importante lavorare a porte chiuse, vedremo di trovare un equilibrio per accontentare anche i tifosi".

Benitez e l'Inter hanno siglato un contratto biennale, al nuovo allenatore nerazzurro viene però chiesto se ha intenzione di iniziare un ciclo di molti anni qui all'Inter: "Se facciamo bene, si può rimanere qui anche 6-7 anni, cominciamo a fare bene in questi due anni, poi vedremo", risponde Benitez.

Al tecnico nerazzurro viene poi chiesto se è d'accordo sul fatto che Mourinho non facesse giocare un 'buon calcio': "Ma che cos'è il buon calcio? Può essere diverso da persona a persona e dipende da tante cose. La mentalità deve essere quella di vincere giocando bene. I giocatori dell'Inter sono buoni, vorrei giocare buon calcio e vincere, ma la cosa più importante è vincere, poi si può migliorare e giocare un calcio anche migliore".

Fonte: Inter.it

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Raduno 2010-2011: via, l'Inter è ripartita

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APPIANO GENTILE - Inizia oggi per i campioni d'Italia e d'Europa la stagione calcistica 2010-2011, agli ordini di Rafael Benitez. I giocatori nerazzurri si sono radunati questa mattina al centro sportivo "Angelo Moratti" di Appiano Gentile per sottoporsi ai test medici.

Fonte: Inter.it

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