Nemesi

Wi Inter Club

1,236 messaggi in questa discussione

:wub::P;):):P:P si vede che non sono una romanista "avvelenata" mi sa... (ma mi piace così! W lo sport!)

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da buon INTERISTA io ci credo,

e voi?

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Nilox... io ci spero sai? Malgrado la mia fede giallorossa, ci spero davvero! :)

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;):(;):P:P:wub: si vede che non sono una romanista "avvelenata" mi sa... (ma mi piace così! W lo sport!)

Brava, è il modo giusto di porsi :P:)

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da buon INTERISTA io ci credo,

e voi?

Nilox... io ci spero sai? Malgrado la mia fede giallorossa, ci spero davvero!

I want to believe!!! :):P:P

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INTERVISTE

MANCINI: "CON EMPOLI GARA FONDAMENTALE"

"Per noi era importante accorciare la classifica, ma avere otto o dieci punti di distacco dalla vetta della classifica non cambia nulla. Siamo comunque indietro e dobbiamo cercare di continuare a fare bene come oggi sperando che i bianconeri rallentino. È chiaro che, chi insegue, spera sempre che chi sta davanti in classifica rallenti un po'. Ma questa è la speranza di tutti, altrimenti diventa difficile recuperare per chiunque. Mancano tante gare alla fine, le cose possono cambiare anche se la Juventus sinora ha un punteggio record e ha tenuto una marcia incredibile. Noi siamo facendo bene, ma con la marcia della Juve sembra che stiamo andando piano. Ma le rimonte si possono fare: io ne ho subita una e ne ho fatta una...", queste le prime parole di Roberto Mancini dopo la vittoria dei nerazzurri contro la Reggina. "L'Inter è sempre stata questa - prosegue Mancini -, abbiamo dovuto fare a meno di J. Zanetti per tre mesi e di Stankovic per cinquanta giorni. Chi li ha sostituiti ha fatto bene, ma questi due giocatori per noi sono importanti e ne abbiamo dovuto fare a meno per tanto tempo. Se l'Inter gioca come oggi tutte le squadre sono abbordabili, ma questo non è sempre possibile e tutte le gare sono dure e difficili. Ora dobbiamo pensare solo all'Empoli che è la prossima gara che ci aspetta, vincere mercoledì è fondamentale". Una domanda sulla prestazione di Luis Figo : "Non è semplice neppure per un grande campione come lui cambiare Campionato e venire a giocare in Italia, anche per lui ci voleva un po' di tempo per inserirsi. Ora Luis, piano piano, inizia a capire che anche sui campi come questo di Reggio Calabria, bisogna essere bravi e veloci, altrimenti diventa più difficile. Poi un campione come lui, quando si adatta, può diventare molto importante". Una domanda sul calciomercato: all'Inter potrebbe servire un altro attaccante con Obafemi Martins che dovrà partire per giocare la Coppa d'Africa? "Vedremo quando Oba dovrà partire e quanto potrebbe stare via - risponde Mancini -. Ora lui sta bene, come tutti gli altri attaccanti. Vedremo se dovremo fare qualcosa, anche perché in quel periodo ci aspettano tante partite importanti. Ieri ho parlato di Antonio Cassano? Ho solo risposto a una domanda e ho detto che, secondo me, è un grande giocatore. Ma non credo di essere l'unico a pensarla in questo modo". Il tecnico nerazzurro ha dedicato la vittoria a Domenico, 38 anni, poliziotto di Reggio Calabria morto drammaticamente in settimana.

VERON: "IL GIUSTO APPROCCIO ALLA GARA"

"Oggi avevamo un'opportunità importante perché ieri sera la Juventus ha perso due punti. Abbiamo avuto l'approccio giusto alla gara, ma dobbiamo averlo in tutte le partite che affrontiamo", questo il commento a caldo di Juan Sebastian Veron premiato migliore in campo SKY dopo la vittoria contro la Reggina. "Oggi era una gara importante su un campo molto molto difficile - prosegue Veron -. Ma tutte le prossime partite che ci aspettano saranno difficili, a cominciare da quella di mercoledì contro l'Empoli. Dovremo giocare sempre con la stessa voglia e determinazione messa in campo questo pomeriggio". L'argentino, all'ingresso in campo di Pizarro, si è spostato sulla sinistra per far spazio in campo al cileno in posizione centrale: "David è un grandissimo giocatore, all'Inter è dura trovare spazio per tutti, ma io mi sacrifico volentieri per un mio compagno e perché la squadra faccia un ulteriore salto di qualità".Dopo l'Empoli ci sarà la pausa per le feste natalizie: "Un po' di riposo ci vuole perché fa bene, anche se è un peccato perché abbiamo trovato quella continuità che ci mancava a inizio stagione. Ma una grande squadra come la nostra non può pensare a queste cose".

CORDOBA: "VI RACCONTO IL MIO GOL..."

È stato lui a sbloccare il risultato allo stadio "Granillo" di Reggio Calabria dopo soli due minuti di gioco, Ivan Ramiro Cordoba racconta il suo gol a SKY: "Per fortuna ero lì vicino alla porta e un rimpallo mi ha fatto arrivare il pallone. Nello spogliatoio scherzavo con Cambiasso: probabilmente, se non ci fossi stato io su quell pallone, sarebbe arrivato lui che è sempre pronto a colpire su quelle palle vaganti in area di rigore". "Dobbiamo credere di poter recuperare sulla Juventus - prosegue il colombiano -, oggi abbiamo guadagnato due punti e per noi è stato importante. Se continuiamo a giocare come abbiamo fatto oggi, potremo recuperare altri punti. L'importante è che l'Inter ci creda sempre e lotti sempre dal primo minuto per vincere la gara. Pensiamo solo a noi stessi e a vincere il più possibile per cercare di raggiungere i bianconeri".

MARTINS: "MI SENTO SEMPRE MEGLIO"

È il turno di Obafemi Martins a commentare la netta vittoria nerazzzurra a Reggio Calabria: "Sono contento per il gol di oggi, ma sono felice soprattutto per la vittoria importante che abbiamo ottenuto". "La rete che ho segnato nel derby settimana scorsa mi ha aiutato a sbloccarmi - prosegue il nigeriano -, per me ha rappresentato una grossa spinta psicologica. Ora mi sento sempre meglio, sto ritrovando la forma migliore, infatti mi riescono cose che facevo fatica a fare qualche settimana fa". Martins, a gennaio, dovrà lasciare l'Inter per giocare la Coppa d'Africa: "Mi dispiace dover andare via, ma la Coppa d'Africa è un appountamento importante per me e per il mio paese, dal quale spero di tornare il più in forma possibile".

Fonte: Inter.it

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I want to believe!!! :):P:P

Oh my God! It will snow on Sahara!!! A parte gli scherzi, incrociamo le dita e... shhhhhhhhhh!!!!

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Perdonate l'intrusione da parte di un (blando, molto blando... :wub: ) tifoso rossonero, volevo solo unirmi al ricordo di Peppino Prisco, concordo con quanto ha detto Morrow, una persona di grande ironia, avessero tutti la sua maniera di intendere il tifo calcistico, gli stadi sarebbero ambienti vivibili, invece di essere ostaggio degli imbecilli.

:P

Grazie Di Esserti Unito Al Ricordo

...fossero tutti come l'indimenticato Peppino

sarei tutte le domeniche allo stadio :P

:) la fede ci divide ma la passione per questo sport ci unisce :P

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INTER-EMPOLI 4-1: GOL E SPETTACOLO

MILANO - L'Inter vince 4-1 contro l'Empoli nel turno infrasettimanale della diciassettesima giornata del Campionato Serie A Tim. I nerazzurri, come a REggio Calabria partono subito fortissimo (3'): Cambiasso prova il sinistro da fuori area, Berti para ma non trattiene. Sulla respinta arriva Adriano che salta il portiere dell'Empoli e deposita in rete. Passano soli dieci minuti e Adriano è costretto ad abbandonare la partita: il brasiliano resta a terra dopo uno scontro aereo fortuito con Raggi, intervento della barella in campo e il brasiliano abbandona il terreno di gioco. Al suo posto Julio Cruz. Ed è proprio l'argentino a portare l'Inter sul 2-0 proprio all'ultimo minuto del lungo recupero accordato da Girardi: Cruz si libera al limite dell'area dei toscani e lascia partire un preciso destro che non lascia scampo a Berti.

Nella ripresa, dopo altre occasioni importanti per l'Inter, l'Empoli accorcia le distanze (19'): tiro di Vannucchi da fuori area, la palla si infila quasi all'incrocio dei pali. Passano solo tre minuti e l'Inter ristabilisce le distanze (22'): Martins riceve palla da Cambiasso a centro area, il nigeriano gira per Figo libero sulla destra, il diagonale del portoghese entra in rete dalla parte opposta. C'è tempo anche per il quarto gol dei nerazzurri (40'): gran destro di Martins dal limite dell'area, la palla si infila alle spalle di Berti. Il prossimo impegno dell'Inter in Campionato sarà dopo la pausa per le festività natalizie contro il Siena (stadio "Artemio Franchi, ore 15).

INTER-EMPOLI 4-1

MARCATORI: 3' pt Adriano, 50' pt Cruz, 19' st Vannucchi, 22' st Figo , 40' st Martins

INTER: 12 Julio Cesar; 4 J. Zanetti , 3 Burdisso, 25 Samuel, 16 Favalli; 7 Figo , 14 Veron (43' st 33 Wome), 19 Cambiasso, 21 Solari (25' st 6 C.Zanetti); 10 Adriano (20' pt 9 Cruz), 30 Martins

A disposizione: 1 Toldo, 11 Mihajlovic, 8 Pizarro, 20 Recoba

All. Roberto Mancini

EMPOLI: 1 Berti; 46 Raggi, 6 Coda, 3 Lucchini (33' pt 80 Vannucchi), 8 Bonetto (14' st 21 Lodi); 24 Buscè, 27 Ficini, 4 Almiron, 5 Moro; 10 Tavano, 99 Riganò (39' st 9 Gasparetto)

A disposizione: 23 Balli, 15 Vanigli, 18 Serafini, 33 P.Zanetti

All. Mario Somma

Arbitro: Oscar Girardi di San Donà di Piave

AMMONITI: Lucchini

Fonte: Inter.it

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INTERVISTE

MANCINI: "VITTORIA E BEL GIOCO"

"È un momento che stiamo bene e stiamo giocando bene. Ci ha preoccupato un po' soltanto l'infortunio di Adriano. Ora però sappiamo che sta bene e questa è la cosa più importante. L'unica cosa che mi dispiace è stato il gol subito che mi è sembrato casuale. E comunque è probabile che la squadra abbia un po' risentito dell'infortunio di Adriano", queste le prime parole di Roberto a Inter Channel dopo la vittoria contro l'Empoli. "La squadra mi ha divertito - prosegue Mancini -, avrei messo la firma per questo risultato e comunque devo dire che abbiamo meritato i tre punti di questa sera. Ora è giusto che i ragazzi si riposino durante la pausa per le feste natalizie, speriamo di riprendere questa marcia alla ripresa del Campionato nel nuovo anno. Auguro buon Natale e buon anno a tutti i tifosi dell'Inter".

CAMBIASSO: "IL GIUSTO ATTEGGIAMENTO"

"Già domenica scorsa a Reggio Calabria avevamo dimostrato di essere ben concentrati e di avere l'atteggiamento giusto, oggi abbiamo fatto bene ugualmete e abbiamo portato a casa il risultato affrontando la partita avuto con la corretta cattiveria agonistica. Stiamo mantenendo un buon passo in Campionato , ma la Juventus ora sta andando fortissimo", questo il commento a caldo di Esteban Cambiasso dopo la vittoria contro l'Empoli. Il centrocampista argentino ha colpito un palo nel secondo tempo: "Ho cercato di fare gol - racconta -, ho provato a mettere la palla il più lontano possibile del portiere, anche il rimbalzo mi ha tradito. Ma l'unica cosa che conta è che la squadra abbia vinto". "In questo momento mi sento bene. Ho avuto la fortuna di trovare una società nella quale il tecnico, la Società, i compagni e i tifosi mi fanno sentire molto importante. Questo rende tutto più facile".

SOLARI: "UNA VITTORIA DI SQUADRA"

Tocca a Santiago Solari parlare dopo la netta vittoria contro l'Empoli. "I miei compiti in campo nel Campionato italiano sono differenti rispetto a quelli ai quali ero abituato in altre squadre- esordisce Solari ai microfoni di Inter Channel -. Ma io sono a completa disposizione del tecnico e voglio fare tutto quello che mi chiede, la cosa più importante di oggi è che ha giocato bene tutta la squadra. Questo ci ha permesso di vincere". "È molto più facile entrare nei meccanismi di una squadra che sta giocando bene come l'Inter - prosegue l'argentino -. Io mi sento bene e giocare mi fa bene. Ma ripeto: la cosa più importante è che giochi bene la squadra. Mancini si è complimentato con noi negli spogliatoi, ma già pensiamo a tornare subito a fare bene quando torneremo a giocare nel nuovo anno".

J.ZANETTI: "L'INTER È UN GRANDE GRUPPO"

"Questa Inter ha tantissime alternative. Siamo contenti ogni volte che scendiamo in campo perché, grazie alla qualità del gruppo, riusciamo spesso a giocare belle partite e a esprimere un bel calcio. Come abbiamo fatto questa sera contro l'Empoli", il capitano nerazzurro Javier Zanetti ai microfoni di Inter Channel dopo la netta vittoria contro l'Empoli. " L'Inter ha un gruppo molto forte - prosegue il capitano -, anche chi sinora ha trovato meno spazio si impegna al massimo per farsi trovare sempre pronto. L'infortunio di Adriano? È stato un bello spavento perché non respirava bene, in questi casi si passano attimi con un po' di paura. Ora sta meglio e siamo tutti contenti, gli auguro che passi un buon Natale come tutta la famiglia nerazzurra e poi ci rivedremo dopo le feste".

VERON: "IL MIO AUGURIO SPECIALE"

Solita prestazione di grande qualità e quantità per Juan Sebastian Veron contro l'Empoli, tanti complimenti per il centrocampista argentino a fine gara. "Ringrazio tutti - esordisce Veron a Inter Channel -, ma è la squadra che ha fatto una grande gara. Abbiamo giocato con il giusto approccio e con tanta concentrazione e abbiamo meritato ampiamente la vittoria". "Tutti devono sempre mettere le proprie qualità a servizio della squadra - prosegue -, questo è molto importante. Figo ? È un piacere giocare con un calciatore come lui che, quando riceve palla, punta subito l'uomo. Stiamo facendo bene in questo periodo, è quasi un peccato fermarsi. Ma è importante anche riposare un pochino e passare le feste con la famiglia. Ci tengo a fare un grande augurio a tutta la gente dell'Inter che ci segue sempre con affetto, speriamo di riprendere da dove siamo partiti".

MARTINS: "FELICE PER GOL E VITTORIA"

Terzo gol consecutivo in Campionato per Obafemi Martins dopo quelli contro il Milan e la Reggina. L'attaccante nigeriano commenta la partita contro l'Empoli ai microfoni di Inter Channel : "Sono molto felice sia per la vittoria che per il gol. La cosa importante di questa sera è che abbiamo giocato di squadra con grande compattezza. Ne approfitto per augurare buone feste a tutti".

FIGO: "MI TROVO BENE IN QUESTA INTER"

Altra grande prova di Luis Figo questa sera contro l'Empoli allo stadio "Giuseppe Meazza". "La cosa più importante è che la squadra abbia vinto - esordisce il portoghese a Inter Channel -, la cosa fondamentale è sempre il risultato della squadra. Nel Campionato italiano le partite sono difficili, così come nel Campionato spagnolo. Sono entrambi campionati duri, bisogna essere sempre preparati per affrontare le difficoltà". Figo , nel secondo tempo di oggi, ha sfiorato un grande gol al volo su cross di Solari: "Sarebbe stato importante se avessi segnato - spiega Figo -, ma il per il risultato non è stato importante questo mio errore. Sono contento di questi primi quattro mesi in Italia, in questa Inter mi trovo bene e mi sono adattato velocemente ad una nuova cultura. Sono felice anche della condizione della squadra".

ADRIANO: TUTTI OK I PRIMI ESAMI

L'attaccante nerazzurro Adriano, uscito al 20' del primo tempo di Inter-Empoli dopo uno scontro aereo con il difensore dei toscani Raggi, ha riportato un trauma cranico in seguito al quale è stato sottoposto ad una serie di accertamenti all'ospedale "Niguarda" di Milano. La Tac Encefalo, alla quale si è sottoposto il brasiliano, ha dato esito negativo. Adriano rimarrà per qualche ora sotto osservazione.

FACCHETTI: "HO SENTITO ADRIANO, STA BENE"

È visibilmente soddisfatto il presidente Giacinto Facchetti dopo la vittoria contro l'Empoli. Ma prima di parlare della partita, Facchetti racconta della telefonata avuta con Adriano che lo ha rassicurato sulle proprie condizioni dopo gli esami medici sostenuti all'ospedale "Niguarda" di Milano: "Ho parlato con Adri - esordisce il presidente nerazzurro -, era già sereno e tranquillo. Anche per quello che mi hanno detto i nostri medici, siamo tutti tranquilli. Tra qualche ora il ragazzo farà un'altra Tac, ma il grande spavento è passato". Facchetti traccia un bilancio del 2005: "È stato un anno molto buono. In Campionato abbiamo totalizzato,complessivamente 86 punti, sette in meno della Juventus e cinque in più del Milan. Nel 2006 dovremo farne più dei bianconeri per poter sperare. Abbiamo vinto una Coppa Italia Tim e una Supercoppa Tim, speriamo siano i primi due trofei di una lunga serie". "Nelle ultime partite - prosegue -, oltre ad ottenere dei buoni risultati, stiamo facendo molto bene anche a livello di gioco. I tifosi si divertono perché giochiamo bene, abbiamo un grande gruppo con grandi qualità tecniche e questo ci aiuta. La cosa più importante è aver raggiunto quella continuità di rendimento che, nel passato, a volte ci è mancato. Con questa continuità di rendimento possiamo guardare il futuro con maggiore fiducia, nella speranza di recuperare qualche punto a chi ci precede in classifica". Una domanda sul calciomercato: " Martins dovrà essere a disposizione della Federcalcio nigeriana 14 giorni prima dell'inizio della Coppa d'Africa, quindi dovrà partire molto probabilmente entro il 6 gennaio. Non so se gli verrà concesso di giocare la gara contro il Siena in programma l'8 gennaio 2006. Anche se questo sarà molto difficile. Comunque non credo che ci sia bisogno di fare altri acquisti per rinforzare questo gruppo che è già molto forte e completo: questa sera, ad esempio, entrato Cruz e tutti avete visto che cosa è stato in grado di fare. Avevamo in panchina un certo Alvaro Recoba e abbiamo dei giovani promettenti nel Settore Giovanile come Matteo Momentè. Mi ricordo che Martin è stato conosciuto da tutti quando fu fatto giocare in Champions League contro il Bayer Leverkusen visto che non c'erano altri attaccanti a disposizione". Per concludere gli auguri del presidente: "Auguro a tutta la gente nerazzurra un buon Natale e un buon anno, spero che il 2006 ci porti tante soddisfazioni".

Fonte: Inter.it

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ma perchè la juve vince sempre!!! :):P

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vincere si ma non come fà l'inter,questo mai :P

l'importante è che l'imperatore non si sia fatto male...

durante la partita mi si è fermato il cuore dalla paura :)

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vincere si ma non come fà l'inter,questo mai :(

:sigh: ;);):):P ?????? tradurre prego.....non come fa l'inter???? :P:wub::P

Ciao :dia:

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Intervista al capitano dell'Inter Javier Zanetti

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Iniziamo l'intervista in modo un po' diverso e parliamo di donne...

"Le donne belle piacciono a tutti. Ogni uomo apprezza la bellezza, però i sentimenti sono un'altra cosa. Uno può ammettere tranquillamente di aver visto una bella donna e può apprezzarne la bellezza. Una delle mie preferite? Angelina Jolie, è splendida in alcuni dei suoi film, soprattutto in uno con Brad Pitt. Se volessi vivere un giorno da Brad Pitt? No, mi piace essere me stesso e va bene così".

Ti arrivano lettere d'amore da parte di tue fans?

"Arrivano tante lettere, non soltanto d'amore, anche da tanti tifosi che amano il mio modo di giocare. Arrivano addirittura alcune lettere con le foto, vere e proprie candidature....".

Passiamo da Angelina Jolie a una altra splendida creatura: tua figlia Sol.

"Una creatura stupenda. Mi ha cambiato la vita sul serio, non immagino di provare tante emozioni e tanto sentimento come quando ho visto nascere mia figlia. Per me e Paula è cambiata la vita nel bene, in modo magnifico. Ho assistito al parto e ho avuto fortuna perché ero in nazionale nel perodo nel quale sarebbe potuta nascere. Paula mi diceva sempre che mi avrebbe aspettato e aveva ragione, il giorno che sono tornato dalla nazionale è venuta al mondo Sol. Non mi dimenticherò mai questa esperienza, bisogna essere preparati perché non è facile, ma è una cosa meravigliosa. Abbiamo avuto un bel parto e Sol è nata sorridente. Vorresti vivere sempre quei momenti, non li dimentichi mai".

Ti mancava molto il fatto di non avere un figlio?

"Volevamo avere un figlio per completare tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme. Io e Paula ci siamo divertiti tanto, ora è arrivato il momento di fare i genitori".

Tu hai conosciuto Paula quando eri givanissimo, ma dopo tanto tempo non è difficile vivere la quotidianità...

"Ci conosciamo da dodici anni, vivere la quotidianità è difficilissimo. È un conto essere fidanzati quando ognuno vive in casa sua, un conto e convivere con una persona. Dico sempre che Paula per me è stata fondamentale e importantissima. Non abbiamo bruciato le tappe, quando sono arrivato in Italia lei ha preferito finire la scuola prima di raggiungermi. Quella è stata una tappa fondamentale e importante per entrambi. Nessuno l'ha costretta a venire qui: ha fatto la sua scelta e, quando era pronta, mi ha raggiunto in Italia".

Ti senti una persona avventurosa?

"Delle volte mi posso sentire avventuroso. Però all'inizio della mia avventura in Italia, quando Paula andava e tornava in Argentina, il fatto che eravamo forti come coppia ci ha aiutato. La lontananza fa crescere la nostalgia, quella situazione ha fatto crescere anche l'amore e la passione. I primi tre anni è stato così, poi quando lei è arrivata in Italia abbiamo percorso la nostra strada insieme. Il motivo per il quale siamo così uniti è perché ci piace goderci insieme tutti i momenti della nostra vita".

Quando torni in Argentina che coa vedi oggi rispetto a quella che era la tua Argentina?

"Vedo un'Argentina completamente diversa, un'Argentina che è peggiorata negli anni. Quando ero bambino potevo andare a giocare in cortile sino alle due o alle tre di notte, i miei genitori restavano in casa tranquilli perché sapevano che non sarebbe successo nulla. Ora questo non si può fare, perché c'è violenza. Tutti parlano dell'Argentina come uno stato con un problema economico, ma l'economia prima o poi si sistema. La cosa più difficile è il sociale, è lì dove manca l'Argentina. Ai giovani mancano le alternative, non sanno che cosa li aspetta nel futuro. A noi calciatori chiedono sempre cosa faremo dopo aver smesso di giocare, ora non potrei dire che torno nel mio paese. Perchè ho una bambina che cresce e voglio dargli tutto il meglio possibile, non so se questo sarà possibile in Argentina. La cosa più brutta, poi, è che il popolo argentino sembra si sia abituato a questa situazione.

Partecipare e magari vincere un Mondiale potrebbe essere un segno importante per il vostro paese?

"Si, potrebbe dare un messaggio importante e molto forte. Attraverso lo sport siamo un popolo seguito da tutto il paese. Il popolo ci segue e si sente partecipe. Se vincessimo il Mondiale sarebbe una cosa bellissima".

Ti aspetta una stagione infinita...

"È vero, speriamo arrivino i risultati che mancano sia all'Argentina che all'Inter. Risultati che tutti noi meritiamo".

Come ti prepari ad una stagione del genere?

"Sono un ragazzo molto positivo, in ogni difficoltà cerco sempre il lato positivo che ti dà entusiasmo per andare avanti. Se è sempre stato così? Sempre, anche da bambino. Anche quando andavo a scuola ero un bambino tutto perfetto e precisino, volevo che tutte le cose fossero fatte bene e davo il massimo per riuscirci".

Qual è la miglior dote per un capitano?

"Essere disponibili e utili nel momento che serve. Da quando sono arrivato all'Inter, mi sono sempre comportato così. La cosa più importante per un essere umano è essere sempre se stessi. La fascia di capitano non deve cambiare una persona, mi hanno sempre rispettato per come sono e continuerà a essere così. Poi questo comportamento può più o meno piacere alla gente. È chiaro che la fascia di capitano in una società come l'Inter è importante e io ci tengo tantissimo".

Vai al cinema qualche volta?

"A volte io e Paula andiamo al cinema a Como e abbiamo la sala tutta per noi perché nel pomeriggio non ci va nessuno".

E poi che hobbies hai?

"Ora, dopo gli allenamenti, sto con la bambina, incontro qualche amico e appunto andiamo al cinema. In questo momento sto anche studiando inglese".

Meglio gli arbitri italiani o quelli stranieri?

"Sono quasi uguali ovunque, l'importante è che ci siano sempre rispetto e buona fede. Se ho discusso con qualche arbitro in particolare? Discusso no, ma mi è dispiaciuto molto quando Braschi in un Inter-Parma di qualche anno fa, mi ha mostrato il mio primo cartellino rosso. Io non c'entravo nulla e lui mi ha buttato fuori".

Senti di più le partite con la Juventus o con il Milan?

"Con il Milan, senza dubbio. E non mi piacciono neppure i tifosi rossoneri perché hanno un modo di comportarsi, soprattutto quando vincono, che io non apprezzo".

Il tuo augurio per Natale e per il nuovo anno

"Tanti, tanti auguri a tutto il mondo. Che arrivi tanta pace e felicità per tutti".

Fonte: Inter.it

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ALLENAMENTI: VENERDÌ 30/12 LA RIPRESA

MILANO - Dopo la vittoria di ieri sera contro l'Empoli, come da programma precedentemente stabilito, Roberto Mancini ha concesso alla squadra otto giorni di riposo in occasione delle feste natalizie. I nerazzurri si ritroveranno al centro sportivo "Angelo Moratti" venerdì 30 dicembre, giorno nel quale è in programma la ripresa degli allenamenti con una doppia seduta.

Fonte: Inter.it

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Intervista a Ivan Ramiro Cordoba

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Parliamo della tua nazionale, ultimamente ti ha dato qualche dispiacere...

"Sì, è vero. Eì già la seconda volta che non riusciamo a qualificarci per il Mondiale. E giocare la Coppa del Mondo è uno dei più grandi desideri di ogni calciatore, spero di farcela la prossima volta".

È vero che in Colombia i giocatori della nazionale e dei club sono soggetti a parecchie critiche?

"In Colombia c'è tanta critica. Ci sono due emittenti che comandano l'informazione e si disputano il primato, questo influisce tanto sui risultati che si ottengono in nazionale perché mancano dei giudizi obiettivi. Fino a quando non si arriverà ad uno stesso pensiero positivo da parte di entrambi, sarà difficile arrivare a giocare un altro Mondiale per la Colombia".

Ora in Colombia sei molto impegnato con l'associazione locale dei calciatori.

"Il mio obiettivo è quello di aiutare i miei connazionali a ottenere ciò che è giusto. Ho avuto diverse esperienze calcistiche, in Argentina e in Italia: in questi paesi vengono rispettati i diritti dei calciatori e i giocatori rispettano i doveri nei confronti della squadra di club. Questo in Colombia non succede e non esiste neppure uno statuto che regola queste cose".

Quanto guadagna un calciatore in Colombia?

"Dipende. Il miglior giocatore può guadagnare dieci mila dollari al mese. Ma saranno al massimo cinque quelli pagati con queste cifre. Quello del mio paese è un calcio nel quale si guadagna per vivere. A parte quei cinque di cui ho parlato, gli altri guadagnano quello che gli serve per vivere. E poi ci sono tante difficoltà nel rispetto dei termini di pagamento... E se lo stipendio non arriva, a volte è difficile andare avanti".

Anche nel tuo paese ti conoscono come un difensore fortissimo, con grande elevazione e velocità?

"In Colombia dicono che, da quando sono arrivato in Italia, sono diventato più cattivo e più grintoso. Ma mi sono solo adattato al calcio di questo paese: il calcio italiano è il più difficile al mondo, se non resti sempre concentrato e agonisticamente cattivo, ti passano sopra come se fossi una foglia da calpestare. Devi darti da fare, non puoi pretendere di giocare in Italia con la stessa tranquillità con la quale si gioca in Colombia. Sono due tipi diversi di calcio".

Secondo te in Italia, gli avversari che ti affrontano, hanno paura di te?

"Nessun calciatore ha mai paura dui un altro. C'è rispetto sicuramente, ma non paura. Quando affronti calciatori molto forti ci sono più stimoli".

Quando andiamo in trasferta inizi e finisci il volo in aereo con il segno della croce. Per quale motivo?

"È vero. Mi raccomando a Dio perché, chi viaggia tanto in aereo, si mette nelle mani di una persona che ti porta in cielo. Mi faccio il segno della croce chiedendo che a questa persona sia illuminato il cammino perché non succeda nulla. Anche se poi,quando deve succedere qualcosa, capita lo stesso"

Sempre in aereo, un giorno, mi è sembrato vederti leggere un romanzo d'amore.

"Ho letto anche quelli, ma ultimamente leggo i libri di Maria Valtorta, una suora che è rimasta paralizzata e non si può alzare dal letto. Ha avuto delle visioni di Gesù il quale gli ha parlato. Lei ha scritto undici libri nei quali racconta tutto quello che gli ha detto Gesù. Mi piace tantissimo leggere i suoi libri. Ora sono molto interessato a questa serie".

Quindi hai una religiosittà molto profonda?

"È vero, per radici di famiglia e per quello che mi è successo nella vita. Le possibiltà che ho avuto nella vita non sono arrivate per caso, ho avuto così tanto perché qualcuno mi ha dato tanto. Chi ha la possibilità di avere tanto, deve dare di più. Per questo mi sono dato da fare da tempo per aiutare gli altri. Credo che sia la migliore possibilità per ripagare ciò che abbiamo ricevuto, ma non sono l'unico che si comporta in questo modo".

Hai fatto un bellissimo manifesto per la tua campagna benefica a di “Colombia te quiere ver”.

"Ho accettato una proposta dai fotografi che dovevano fare il lavoro. Io ho dato solo l'ok. Se mi dicono che un certo soggetto può far vendere di più, visto che la cosa ha scopi benefici, ne sono ben contento e lo faccio con piacere. Comunque c'è sempre un limite a tutto".

Qual è la cosa che apprezzi maggiormente negli altri?

"La buona fede, non sopporto il contrario. Quando parlo con una persona, mi rivolgo a questa in buona fede. Se questa vuole fregarmi, mi spiace per lui perché, prima o poi, nella vita alla fine tutto viene fuori".

Nella vita sei ottimista?

"Sì, lo sono".

Per te il calcio è pulito?

"Potrebbe esserlo di più".

Fonte: Inter.it

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Intervista al "Chino" Alvaro Recoba

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Quando si parla di Recoba, spesso si parla anche dei suoi contratti. Perché?

"Quattro o cinque anni fa, quando dovevo rinnovare il contratto con l'Inter, era andato tutto un po' 'fuori dal calcio'. Si è parlato tanto di quel contratto, ma non fu l'unico di quel tipo. Infatti, qualche anno dopo, molte società, che avevano contratti altissimi, sono fallite o comunque hanno avuto guai seri. Ora, credo, siamo tornati tutti alla realtà, alla normalità, ci siamo adeguati un po' tutti. È vero, la situazione era incredibile e insopportabile per i club: ognuno voleva pagarti di più".

Infatti, poi, Recoba si è autoridotto quel contratto, eppure hai mantenuto l'etichetta del prediletto di Massimo Moratti. Ti ha condizionato?

"In realtà, io non ho mai fatto regali o telefonate interessate a Moratti per diventare ed essere sempre il suo preferito. E lui non ha mai parlato bene di me per quelle cose lì. Su questo argomento ero, sono e sarò sempre tranquillo. Non ho mai chiesto nulla a Moratti o all'allenatore di turno, non ho mai approfittato della situazione e non ho mai chiesto garanzie particolari. Ho sempre vissuto questa situazione, per me molto gratificante, con naturalezza. Per come sono e per come, quella situazione, si è sviluppata negli anni".

In questi anni si è parlato tanto anche di quando Recoba non gioca: ma, in realtà, quando succede, come ti senti, che cosa provi, come vivi la partita?

"Quando non gioco, nel senso che non vado neppure in panchina, solitamente non vado neppure allo stadio, anche se in occasione dell'ultimo derby ho tradito quest'impostazione e allo stadio c'ero, primo a soffrire e poi a festeggiare. Quando non gioco mi dispiace, mi dispiace veramente tanto, e non riesco a sentire mia la vittoria. Onestamente, non sono neppure capace di dare dei segnali positii ai compagni, a parte il tradizionale in bocca al lupo. Se la squadra vice o gli attaccanti segnano sono contento, ma al tempo stesso sono anche un po' arrabbiato perché avrei voluto giocare io per dare il mio contributo. Dentro di me non sono contento perché voglio sempre giocare per dare qualcosa, ma tutti dovrebero vivere così il calcio, perché non è un sentimento negativo, è al contrario voglia di dare, di mettersi in discussione e a disposizione".

Recentemente hai confessato di essere più tranquillo che in passato: perché?

"Perché ho fatto molta fatica quando sono stato fermato dall'infortunio alla caviglia: mesi infernali. Mi mancavano tutte le piccole cose di tutti i giorni all'Inter: il caffè, lo spogliatoio, calciare le punizioni, correre, allenarmi, la partita. Per me è stata una lezione di vita. Ci si abitua a stare bene e, quando bene non si sta, si dà valore a tutto quello che uno solitamente ha. Quando ti manca tutto questo, valorizzi tutto molto di più. Ora mi sento meglio anche perché, nel periodo che sono rimasto fuori, ho fatto molta palestra e credo di stare meglio fisicamente e quindi anche a livello mentale".

Recoba è famoso per essere un perfetto goloso... Ma hai mai veramente rinunciato a qualcosa?

"Scherzo sempre su questo argomento. Tutti mi dicono che potrei essere il migliore al mondo, ma per esserlo bisogna rinunciare sempre a qualcosa. Che cosa ho lasciato io per il calcio? Molti amici di quando ero ragazzo e mi sono trovato subito marito e quindi padre lontano da casa. A parte i compagni all'Inter e alcuni uruguaiani che giocano in Italia, dal '97 a oggi ho sempre avuto amici più grandi di me. Da calciatore sono cresciuto in fretta e, velocemente, ho dimenticato la gioventù. Però, al tempo stesso, vivo bene e mi rendo conto di avere tante fortune per le quali è sempre meglio ringraziare. Sì, è vero, con gli anni ho perso per strada un po' di allegria nel gioco, perché in Italia la tensione del calcio è alta, però è anche grazie a queste esperienze che sono cresciuto, che ora sono più tranquillo".

Hai guadagnato anche tanto...

"E ho cercato di investire al meglio i soldi. Per esempio ho preso una casa in Uruguay per quando tornerò a vivere là, il mare di Milano non mi piace tantissimo... Poi ho acquistato una villa a Como, per vivere bene adesso con mia moglie e i miei figli".

Vai spesso al cinema: chi sceglie il genere, tu o Lorena?

"Ogni tanto fa bene vedere un film d'amore, un film con una storia importante, come predilige Lorena. Io, invece, preferisco quelli d'azione, anche un po' violenti... ".

La realtà è violenta.

"Anche troppo... Vedendo la vita in tv o in un film sai che è finzione. La realtà, invece, è più vera e dura, soprattutto in certi posti nel mondo. Nei film , ad esempio, non si muore mai di fame. Nella realtà, invece, purtroppo sì".

Per Recoba è più avversario il Milan o la Juventus?

"Senza dubbi, il Milan. Non so se sono o sarò mai un uomo-derby, sicuramente è la partita che mi piace di più, che mi dà più stimoli, forse perché nella Juventus qualche uruguaianio c'è sempre stato".

Consideri la maglia dell'Inter la tua seconda pelle?

"Certamente e faccio sempre il possibile per dimostrarlo, anche se poi magari non sempre ci riesco. A volte non trovo le parole per dire quello che vorrei fare per l'Inter, anche senza ricevere nulla in cambio. Spero di riuscire a spiegare questo sentimento, spero di essere capito".

Fonte: Inter.it

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Intervista a Dejan Stankovic

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Guardi i telegiornali e la televisione in generale?

"Sì, la sera dopo aver messo i bambini a letto. I telegiornali, qualche film e quello che trovo in giro".

Hai visto ciò che è successo in Francia qualche tempo fa? Thuram ha preso le difese del popolo francese?

"Sì, l'ho visto. Thuram ha fatto bene a difendere i suoi connazionali. Anch'io difendevo il mio popolo durante la guerra. Non so se con o senza ragione, però stavo con il mio popolo. Abbiamo passato un periodo molto difficile, soprattutto per la gente, la famiglia, i miei amici. Per me forse un po' meno perché ero fuori dal mio paese. Abbiamo vissuto tre-quattro mesi veramente brutti e mi riferisco soprattutto ai bombardamenti. Ma ormai è tutto passato, abbiamo ancora tanti problemi, ma stiamo cercando di tirarci fuori. Sono ottimista perché amo tantissimo il mio popolo".

Calcisticamente avete risolto tanti problemi, partecipare al Mondiale è importantissimo.

"Dopo aver toccato il fondo, ne siamo venuti fuori bene grazie a una generazione molto forte a livello mentale. Ci conosciamo benissimo, siamo tutti più o meno coetani, siamo usciti fuori con l'amicizia e con il gruppo. E chi ha potuto vedere le nostre partite o i nostri allenamenti, può testimoniare della grande unità che esiste. Ad esempio, quando andiamo fuori a mangiare dopo le partite, minimo siamo in quindici, tutti a ridere e a scherzare insieme. Così abbiamo centrato la qualificazione ai Mondiali".

È per questo che hai chiesto di fermarti qualche giorno in più insieme ai tuoi compagni di nazionale dopo l'infortunio di qualche mese fa?

"Esattamente, mi piangeva l'anima. Quando mi sono fatto male urlavo nello spogliatoio e la prima cosa che mi è venuta in mente e che gridavo a tutti era che non avrei potuto giocare l'importante gara contro la Bosnia. Per me sarebbe stata una partita storica, come una finale che non si ripeterà mai più, con il nostro stadio a Belgrado strapieno di gente. Come ho vissuto quella partita? Il primo tempo ho fatto il commentatore per la tv, è stata un'esperienza simpatica, anche se ero molto di parte. Nel secondo tempo sono andato in campo, dietro alla nostra porta a contare i minuti. Anzi, più che minuti sembravano anni. Alla fine è stata una grande gioia, una cosa che non avevo mai provato. Forse non ci rendiamo ancora conto di quello che abbiamo fatto".

Non è che adesso ti perdiamo un po' perché sei tanto innamorato della tua nazionale?

"No, ora la qualificazione è centrata. Ho dato tutto alla mia nazionale, anche un parte del mio muscolo... Ora avrò in testa solo l'Inter sino al termine del Campionato , cercherò di raggiungere una forma migliore rispetto a quella che avevo quando mi sono infortunato. Anche se so che sarà difficile perché in quel periodo mi sentivo in grande forma".

Che cosa scegli tra lealtà, dolcezza e onestà in una persona?

"Senza dubbio l'onesta. Anche nei confronti di noi stessi dobbiamo essere onesti, io lo sono sempre e cerco questa dote anche nelle persone che vivono attorno a me".

E, invece, con quale tipo di persone non ti piace vivere?

"Con i bugiardi e con quelli che, come si dice nel mio paese, hanno 'la doppia faccia'. Queste persone mi viene voglia di mangiarle..."

Fuori dal campo sei un ragazzo dolcissimo...

"Io e Materazzi scherziamo sempre: quando siamo in campo, si tappa un attimo quella vena che porta il sangue al cervello, in quei due minuti non sappiamo quello che facciamo... Chiaramente, sto scherzando... ".

Sei un buo padre per i tuoi figli?

"Penso e spero di sì. Ho una grandissima moglie e sto cercando di darle una mano per curare i figli, ne abbiamo tre e sono tanti. Lei è sorella di un calciatore, capitano della nazionale slovena. Siamo stati compagni nella Stella Rossa Belgrado. Quando arrivò abbiamo legato subito parecchio, dopo tre mesi venne sua sorella a trovarlo e io feci subito amicizia con lei".

Ti sono mancate le partite quando eri infortunato?

"Un po' sì, perché sei abituato a giocare sempre e a tenere un certo ritmo. Quando sono andato a vedere la partita dei miei compagni contro la Roma sono stato male. Sapevo di non poter dare nulla per i miei compagni, è stata una brutta sensazione".

Sei una persona che soffre le critiche?

"A volte faccio autocritica. Quando parlano gli altri, invece, può dare fastidio: ma se vengono dette cose giuste fanno riflettere e servono anche per migliorare. Invece, quando le critiche sono sbagliate, a volte mi arrabbio. Ma solo a volte... ".

Ritieni sia impossibile che un calciatore rinunci alla nazionale per un certo periodo di tempo?

"Per tutti esiste una scala di valori, ognuno tiene alla sua nazionale in un certo modo. Io ci tengo tanto, non rinuncerei neppure alle amichevoli. Club e nazionale sono due cose diverse, entrambe importantissime per un calciatore".

È vero il detto 'l'importante è la salute...'?

"Sì, è vero. Infatti, ad esempio, con il denaro non si possono comprare la salute e la fortuna".

Che ruolo assegni alla fortuna?

"Nella mia carriera, se dovessi fare delle percentuali, metto 30 per cento di talento e il 70 di fortuna. Come mai così tanto di fortuna? Eravamo tantissimi della mia classe, forse c'erano giocatori anche più bravi di me. Ma nel momento giusto, nella partita giusta, sono stato fortunato. Faccio un esempio: avevo 18 anni, giocavamo al 'Maracanà' di Belgrado contro il Kaiserslautern davanti a ottanta mila persone, segno due gol che mi cambiano la vita... Poi, quel 70 per cento di fortuna diminuisce perché impari tante cose e fai esperienza, ma quanto è importante trovarsi al posto giusto nel momento giusto... ".

C'è qualcuno al quale dici grazie oltre a te stesso?

"A tutti gli allenatori che ho avuto e alla famiglia, che mi ha educato bene. Papà mi diceva sempre: è importante toglierti dalla strada, dove invece restano tanti ragazzi a Belgrado. Io non sono fatto per la strada, a nove anni ho cominciato ad allenarmi e si sono visti i risultati".

Credi al destino?

"Sì e sono anche scaramantico".

C'è chi dice che ognuno di noi si costruisce sia il destino che la fortuna. Che cosa ne pensi?

"Ho sempre puntato tutto su me stesso e in quello che ho fatto. Venivo da una famiglia che aveva dei problemi. Ci tenevo molto a regalarle qualcosa di grande".

Pensi al futuro dei tuoi figli?

"Sono cresciuto in modo diverso rispetto ai miei figli. Per loro è più difficile crescere, hanno tutto. Quando smetterò di giocare, loro diventeranno la partita della mia vita, farò di tutto per aiutarli a prendere la miglior strada. Cosa vorrei consigliare? Devono crescere con le loro forze. Non gli auguro difficoltà, non devono trovare sempre tutto liscio. Cercherò di proteggerli al massimo, ma loro devono diventare responsabili, avere delle idee, far affrontare anche da soli la vita".

Quando pensi di essere diventato adulto?

"Quando sono arrivato a Roma con la mia fidanzata, che ora è mia moglie. Ti stacchi dalla famiglia, rimani solo, tutto inizia a dipendere da te. E poi, quando è nato il nostro primo bambino: lì è cambiato tutto".

Nel calcio vince sempre il migliore?

"No".

E nella vita?

"Sì, ma con tanta difficoltà. Le persone brave, giuste e con il cuore grande, passano sempre. Invece i 'cattivi', quando arrivano alla dogana dove si deve pagare tutto, si fermano".

Fonte: Inter.it

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Intervista a Marco Materazzi

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Partiamo dei tuoi figli...

"Fanno parte della mia vita, sono la cosa alla quale tengo di più".

Raccontaci un po' di loro.

"Sono diversi l'uno dall'altro. C'è n'è uno che, tra virgolette, è un delinquente. Un'altro che è buono come il pane e che soffre i "delinquenti". La terza ancora non la conosciamo perché è troppo piccola, ma è bellissima. È sempre stato il mio sogno avere una figlia. Dopo quello che ho passato avere una bambina è la cosa più bella".

Che cosa intendi quando dici 'dopo quello che ho passato'?

"Da quando è mancata mia madre, in casa non è più entrata una femmina. Avevo solo una sorella maggiore. Da lì il grande desiderio di avere una figlia femmina. Anche se poi la cosa veramente importante è che i figli stiano bene, fosse nato un altro maschio non ci sarebbero stati problemi".

Sul telefonino tenevi addirittura le foto delle ecografie di tua figlia e già dicevi che era bellissima.

"Mia moglie diceva che non si poteva dire questa cosa guardando solo l'ecografia, invece era proprio così. È bella, come i primi due bambini che ho avuto. Se li vesto come mi vesto io? Devono essere dei bambini e aver la mente libera. Ora non devono pensare a certe cose".

Immagino che l'ultimo film al cinema...

"Abbiamo dovuto anche dividere la famiglia. La piccola doveva essere allattata e i grandi non potevano perdersi 'Harry Potter'. Sono stato contento di averli portati a vederlo, un film al quale tenevano tanto. Dicono che faccia paura? Forse perché ci sono tanti effetti speciali. Mi è piaciuto molto perché è una bella storia, con un po' di magia. La cosa divertente di quella serata è stata che il grande prendeva un po' in giro il fratellino dicendogli che il film faceva paura. Allora il piccolo ha seguito tutto il film aggrappato al collo del papà. Per me meglio di così non poteva andare... ".

Tu credi nella magìa della vita?

"No, sono molto fatalista. Credo che ognuno di noi abbia il proprio destino e che poi alla fine succeda sempre quello che deve succedere. Da un lato il nostro destino è già scritto. Dall'altro ci si può procurare tutto in maniera positiva".

È vero che sei un grande lettore di biografie, soprattutto di sportivi?

"Sì, è vero. Mi appassionano molto. Ognuno di noi ha da raccontare una storia e avrà avuto un'infanzia più o meno bella. Il fatto di essere potuti arrivare a vivere il presente in modo così fortunato lo si può far sapere anche ad altre persone e a tutti quelli che hanno una passione. Ad esempio a me piace molto il basket e ho letto la biografia di Dennis Rodman".

Ti rivedi un po' in Dennis Rodman?

"È un po' come me. Come c'è scritto nella sua autobiografia è tutto tranne quello che sembra dal di fuori. Le persone vanno conosciute per come sono dentro, non per come appaiono all'esterno. Io poi, come Rodman, ho tanti tatuaggi, ma ognuno ha un significato. La cosa bella è questa, non è bello farli vedere, ma far sapere quello che una persona porta dentro. Può far male farseli, ma il dolore è superato dal significato che hanno".

Si può dire che ti sei tatuato sulla pelle gli amori della tua vita?

"Ho i nomi della mamma, della moglie e dei miei figli".

Mi dicevi che hai contato i bambini dei calciatori nerazzurri e hai scoperto che sono 43.

"Poteva esserci la possibilità di andare in tournèe a inizio anno con le famiglie e contavamo quanti bambini potevano esserci nel gruppo. Saremmo stati in tanti, ci sarebbero voluti due aerei".

C'è un film che recentemente ti ha appassionato?

"Non è proprio recente. S'intitola 'Man on Fire'. Parla della famiglia, di una bambina che ha bisogno di protezione in Messico. È una bellissima storia, un film da vedere. Per chi ha dei figli è un film molto bello".

Qualche anno fa hai preparato una sorpresa eccezionale per il compleanno di tua moglie: una moto nel box.

"Trovò me e i due bimbi dietro a tutti i palloncini e ci mandò a quel paese. Lei è una persona semplice. All'inizio non voleva un regalo così grande, poi l'abbiamo convinta".

Un amore così bello non è per tutti...

"Penso che esistano in tutti i campi gli amori belli e lunghi e le storie sfortunate. Nella vita bisogna anche essere fortunati".

Si ama una sola volta o può capitare una seconda possibilità?

"Come suol dirsi, certi treni passano una volta sola nella vita".

Che regali hai fatto quest'anno?

"Regali solo per i miei figli e per poche altre persone. Il resto lo darò tutto in beneficenza, ma non voglio dire a chi e perché. È una cosa che preferisco tenere per me. Secondo me, quando si fa beneficenza, non si deve farlo sapere. Preferisco fare poco, però con il cuore di tutta la mia famiglia".

Preferisci entrare in un negozio e comprare tutto quello che piace ai tuoi figli o preferisci comprare una sola cosa molto bella?

"Preferisco non comprare, ma non perché sono tirchio. I bambini devono saper dare un valore alle cose. Persone molto fortunate come noi a volte preferiscono sentire un pianto in meno offrendo un regalo in più. Non credo sia giusto. I bambini devono essere felici tutti allo stesso modo e ottenere le cose quando se le meritano".

Allo stadio "Meazza", prima e durante le partite, compare sul maxischermo una tua foto con Adriano e Martins per una campagna dell'Inter contro il razzismo. C'è mai stato un momento nel quale il razzismo ha inquinato la tua vita?

"No. Sono orgoglioso di non essere razzista. Infatti, prima di sapere di poter avere dei figli, ero pronto ad adottato un bambino. L'anno scorso, dopo lo "Tsunami", ne avrei adottato uno di qualsiasi colore o razza se me lo avessero dato subito pur di portarlo via da quei posti".

Marco Materazzi è un bravo ragazzo?

"Chi mi conosce dice così. Chi non mi conosce dice di no. Forse mi odiano o giù di lì. Prima di giudicare le persone, si devono conoscere. Credo di avere la fortuna di avere tanti amici che mi conoscono e che mi vogliono bene. E, soprattutto, che non mi giudicano per quello che viene detto su di me"

Fonte: Inter.it

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SIENA-INTER: 21 CONVOCATI

Roberto Mancini ha convocato 21 nerazzurri per la gara contro il Siena in programma domani pomeriggio allo stadio "Artemio Franchi" (ore 15):

Portieri: 1 Francesco Toldo, 12 Julio Cesar Soares, 22 Paolo Orlandoni;

Difensori : 2 Ivan Ramiro Cordoba, 3 Nicolas Burdisso, 4 Javier Zanetti, 11 Sinisa Mihajlovic, 16 Giuseppe Favalli, 25 Walter Samuel; 33 Pierre Wome;

Centrocampisti : 5 Dejan Stankovic, 6 Cristiano Zanetti, 7 Luis Figo , 8 David Pizarro, 14 Juan Sebastian Veron, 19 Esteban Cambiasso, 21 Santiago Solari;

Attaccanti : 9 Julio Ricardo Cruz, 10 Adriano, 20 Alvaro Recoba, 30 Obafemi Martins.

MANCINI: "L'OBIETTIVO È SOLO VINCERE"

Si è conclusa da pochi minuti la conferenza stampa di Roberto Mancini alla vigilia di Siena-Inter. Il tadizionale incontro della vigilia con i giornalisti si è svolto al quinto piano dell'Hotel "Principe di Piemonte", sede del ritiro dei nerazzurri in vista della ripresa del Campionato .

"Dobbiamo ripartire dai risultati che abbiamo ottenuto prima della sosta, se poi giocheremo anche nello stesso modo tanto meglio. Ma dopo una pausa può sempre capitare di tutto e quindi bisogna puntare soprattutto ai tre punti - ha esordito il tecnico nerazzurro-. Noi faremo sempre la nostra partita, ma le soste sono un punto interrogativo per tutti, speriamo di aver fatto le cose bene come pensiamo di averle fatte in questo periodo. Ma sappiamo anche che affronteremo un avversario difficile, un Siena che anche a Torino, pur perdendo, aveva giocato un buon calcio".

A Mancini sono state rivolte molto domande sulle ultime dichiarazioni di Luciano Moggi che attribuisce all'Inter la possibilità di concludere solo al secondo posto in classifica il Campionato . "Anno nuovo, vita vecchia. Se concluderemo secondi avremo comunque fatto meglio dell'anno scorso e quindi avrebbe il suo lato positivo. Ma è chiaro che Moggi gioca la sua partita, fa apposta perché sa che, se recuperiamo altri due o tre punti, allora il Campionato è completamente riaperto. È chiaro che chi sta davanti spera in un calo di chi insegue, e chi insegue spera in un calo di chi sta davanti. Questo fa parte dei giochi. Ma noi dobbiamo andare avanti pensando solo a noi stessi, anche perché ci aspetta un gennaio molto importante".

Mancini ha gradito la disponibilità di Obafemi Martins che si è detto pronto a fare "avanti-indietro" dalla Coppa d'Africa, ha sottolineato di aver ritrovato bene Adriano dopo lo spavento dell'infortunio contro l'Empoli prima di Natale e, per quanto riguarda il mercato, ha dichiarato: "Adesso non conta, dobbiamo concentrarci solo sulle nostre partite. Cassano? Ribadisco che si tratta di un bravo ragazzo e di un bravo giocatore. In Italia si parla tanto di vivai ma poi, anche se sono contento per lui, si lascia andare Cassano a 23 anni al Real Madrid e nessuno lo trattiene".

Tanta gente ad Appiano in settimana per l'amichevole contro il Pizzighettone, tanto affetto trovato in Versilia, Mancini commenta: "I risultati positivi hanno rilanciato l'entusiasmo dei tifosi, un entusiasmo che fa bene anche a noi. Quando ho dichiarato che sono curioso di vedere le facce di alcune persone dopo un'eventuale vittoria dello scudetto o della Champions League, non mi riferivo ad altri e la mia frase non aveva toni polemici. La mia curisosità era rivolta a Moratrti e ai tifosi dell'Inter in caso di un grande successo".

Fonte: Inter.it

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BUON COMPLEANNO A GIUSEPPE FAVALLI

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Compleanno in ritiro per Giuseppe Favalli, che oggi festeggia 34 anni. E se oggi pomeriggio scenderà in campo a Siena per la ripresa del Campionato dopo la sosta di Natale, il terzino nerazzurro potrà festeggiare le 400 presenze in Serie A.

Fonte: Inter.it

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L'INTER PAREGGIA 0-0 A SIENA

SIENA - L'Inter pareggia 0-0 contro il Siena nella diciottesima giornata della Serie A Tim. Il primo tempo si gioca con grande intensità in campo, con le due squadre che si affrontano a viso aperto e cercano il gol per sbloccare la situazione. L'Inter va molto vicina al vantaggio grazie a una punizione di Adriano, deviata da un difensore del Siena, che esce di un soffio alla destra di Mirante.

Nella ripresa l'Inter prende in mano le redini della gara, chiude il Siena nella propria metà campo e crea tantissime occasioni per passare in vantaggio. La palla però, un po' per bravura del portiere avversario e un po' per imprecisione dei nerazzurri sotto porta, non vuole entrare in rete e la gara termina così sullo 0-0.

Il prossimo impegno dell'Inter sarà giovedì 12 gennaio contro il Parma allo stadio "Giuseppe Meazza" in una gara valida per il ritorno degli ottavi di finale di Tim Cup (andata 1-0 per i nerazzurri).

SIENA-INTER 0-0

SIENA: 83 Mirante; 31 Foglio, 90 Portanova, 7 Tudor, 46 Gastaldello; 75 Alberto, 19 Paro (46' st 5 Colonnese), 6 Vergassola S; 20 Locatelli (39' st Locatelli); Bogdani, 10 Chiesa (3' st 23 D'Aversa)

A disposizione: 14 Fortin, 26 Bachini, 9 Nanni, 30 Molinaro

All.:

INTER: 12 Julio Cesar; 4 J. Zanetti , 2 Cordoba, 25 Samuel, 16 Favalli; 7 Figo (25' st 20 Recoba), 19 Cambiasso, 14 Veron, 5 Stankovic; 10 Adriano (40' st 9 Cruz), 30 Martins (40' st 8 Pizarro)

A disposizione: 1 Toldo, 3 Burdisso, 11 Mihajlovic, 6 C.Zanetti

All. Roberto Mancini

Arbitro: Massimiliano Saccani di Mantova

Ammoniti: Foglio, Alberto, Veron

Fonte: Inter.it

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INTERVISTE

MANCINI: "PER NOI NON CAMBIA NULLA"

"Oggi abbiamo giocato la nostra gara: nel primo tempo sembravamo un po' arrugginiti, poi abbiamo iniziato a giocare e abbiamo dominato il secondo tempo. Siamo stati un po' sfortunati e imprecisi nelle conclusioni a rete. Siamo un po' dispiaciuti per non avere ottenuto i tre punti che avremmo meritato, dobbiamo continuare così. Ora siamo a dieci punti dalla Juventus, ma il nostro atteggiamento non deve cambiare", questo il commento a caldo di Roberto Mancini a microfoni di SKY dopo il pareggio dei nerazzurri contro il Siena. "Nel secondo tempo abbiamo creato quattro-cinque palle gol clamorose che non siamo riusciti a sfruttare per un niente - prosegue Mancini -, oggi sono dispiaciuto solo per quello. Il Siena è un'ottima squadra e noi lo sapevamo, ha giocatori di qualità e un allenatore bravo. Ci aspettavamo qualche difficoltà, però alla fine il loro portiere è stato il migliore in campo e Julio Cesar non è stato praticamente impegnato. E poi è vero che oggi siamo stati sfortunati nelle conclusioni, ma è anche vero che il Siena si è difeso molto bene. Venivamo da sei vittorie consecutive, può capitare una giornata nella quale la palla non entra e, per questo motivo, pareggi. Ma non sono demoralizzato, i ragazzi hanno fatto di tutto per vincere e sono contento. Ripeto: non cambia nulla, dobbiamo continuare a fare bene così come facciamo ormai da tempo. Non dobbiamo abbatterci per il pareggio di oggi, come ho già detto non cambia nulla".

VERON: "DOBBIAMO GUARDARE AVANTI"

Tocca a Juan Sebastian Veron commentare il pareggio dei nerazzurri contro il Siena: "Non ci dobbiamo abbattere per questo risultato, abbiamo giocato per vincere e non ce l'abbiamo fatta. Abbiamo creato tanto e sciupato buone palle gol, ma questo è il calcio. Loro hanno giocato per pareggiare e hanno fatto di tutto per ottenere quel risultato". "Non dobbiamo guardare i risultati della Juventus - prosegue Veron a Inter Channel -, dobbiamo pensare solo a noi stessi. Non siamo partiti benissimo, ma siamo usciti alla distanza e abbiamo comunque creato i presupposti per vincere. Avremmo meritato i tre punti che non sono arrivati, quindi guardiamo avanti e continuiamo a lavorare con impegno".

FACCHETTI: "TORNIAMO SUBITO A VINCERE"

Il presidente Giacinto Facchetti commenta il pareggio dei nerazzurri a Siena: "Il primo tempo è stato equlibrato, purtroppo non abbiamo giocato come facevamo prima della sosta. Poi nella ripresa siamo tornati a giocare ai nostri livelli e abbiamo creato quattro-cinque ottime palle gol, ma non siamo riusciti a segnare un po' per bravura del portiere del Siena e un po' per un pizzico di imprecisione". Se le provocazioni di Moggi hanno innervosito la squadra? "Assolutamente no - risponde Facchetti -, può capitare di giocare 45' non all'altezza, oggi ci è semplicemente successo questo. Mancano sempre venti partite, dobbiamo pensare a noi stessi e ritornare a vincere subito. Poi tireremo le somme più avanti. La sostituzione di Adriano? Mancini ha deciso così, forse voleva vedere se con l'entrata di Cruz poteva cambiare qualcosa. È chiaro che non ci aspettavamo un pareggio a Siena, ma nel secondo tempo siamo tornati a giocare ai livelli che avevamo prima della sosta". Per concludere una domanda sul calciomercato, sul possibile arrivo in nerazzurro del nigeriano Obinna: "Dovrebbe arrivare, stiamo aspettando le convocazioni della Nigeria. Allo stage dopo Natale hanno partecipato in 36 e ne devono convocare 22. Comunque Obinna dovrebbe arrivare".

MORATTI: "SE SBAGLI I GOL..."

''Mi aspettavo di vincere, non che la Juve perdesse terreno: abbiamo sbagliato noi. Ma nel calcio, se sbagli i gol non vinci''. È un Massimo Moratti dispiaciuto ma non abbattuto quello che lascia Siena con il pareggio della sua Inter. ''Non ho visto la squadra appesantita dalla sosta - ha detto Moratti -. Nel primo tempo abbiamo giocato a ritmi piu' lenti, ma nel secondo la squadra ha giocato molto bene: purtroppo abbiamo sbagliato i gol. I difensori invece sono andati molto bene''. I due punti persi dalla Juve ''non sono terribili'', ma ora l'imperativo ''e' continuare a giocare bene per poter sperare''.

Fonte: Inter.it

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INTER-PARMA: 19 CONVOCATI

Roberto Mancini ha convocato 19 nerazzurri per la gara di questa sera contro il Parma (diretta TV Rai Tre e Inter Channel ).

Portieri : 1 Francesco Toldo, 22 Paolo Orlandoni;

Difensori : 2 Ivan Ramiro Cordoba, 3 Nicolas Burdisso, 4 Javier Zanetti, 11 Sinisa MIhajlovic, 23 Marco Materazzi, 33 Pierre Wome, 51 Leonardo Bonucci;

Centrocampisti : 5 Dejan Stankovic, 6 Cristiano Zanetti, 8 David Pizarro, 18 Cristian Kily González, 19 Esteban Cambiasso, 21 Santiago Solari;

Attaccanti : 9 Julio Ricardo Cruz, 10 Adriano, 30 Obafemi Martins, 44 Matteo Momentè.

TIM CUP PRIMAVERA: INTER IN SEMIFINALE

La Primavare di Daniele Bernazzani ha sconfitto 4-0 il Bari nella gara di ritorno dei quarti di finale della Tim Cup di categoria (andata 0-0 in trasferta). I gol nerazzurri sono stati realizzati da Diarra, Fautario (rig.), Siqueira e Ravasi; Fautario ha fallito un calcio di rigore sullo 0-0.

L'Inter si qualifica così per le semifinali di Tim Cup Primavera nella quale affronterà il Palermo che, a sua volta, ha eliminato il Lecce; l'altra semifinale sarà Juventus-Milan.

Fonte: Inter.it

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TIM CUP: INTER QUALIFICATA AI QUARTI

MILANO - L'Inter pareggia 0-0 contro il Parma nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Tim Cup, e grazie all'1-0 dell'andata firmato da Obafemi Martins, i nerazzurri si qualificano per i quarti di finale della Coppa Italia nei quali affronteranno la Lazio. Le due squadre si affrontano a viso aperto e, al termine della partita, si contano occasioni per sbloccare il risultato da entrambe le parti. L'Inter, durante tutto l'arco della gara, crea parecchie volte i presupposti per chiudere definitivamente il discorso qualificazione, ma per un po' di imprecisione sotto porta e per bravura del portiere avversario, il risultato non si sblocca e la gara termina 0-0. Resta decisivo, quindi, il gol di Obafemi Martins che ha deciso la gara giocata a novembre al "Tardini" e che qualifica i nerazzurri ai quarti di finale di Tim Cup.

Il prossimo impegno della squadra sarà domenica in Campionato contro il Cagliari in una gara valida per l'ultima giornata del girone d'andata della Serie A Tim in programma allo stadio "Giuseppe Meazza" (ore 15):

INTER-PARMA 0-0

INTER: 1 Toldo; 3 Burdisso, 23 Materazzi, 11 Mihajlovic (38' st 2 Cordoba), 33 Wome; 21 Solari, 8 Pizarro, 6 C.Zanetti, 18 Kily González (18' st 5 Stankovic); 9 Cruz, 10 Adriano (27' st 30 Martins)

A disposizione: 22 Orlandoni, 4 J. Zanetti , 19 Cambiasso, 44 Momentè

All. Roberto Mancini

PARMA: 1 De Lucia; 38 Mattiuzzo, 24 Couto (1' st 28 P.Cannavaro), 17 Rossi, 5 Bonera; 4 Dessena, 6 Bolano, 21 Cigarini; 18 Dedic (38' st 27 Mandorlini), 10 Morfeo (1' st 30 Simplicio); 16 Ruopolo

A disposizione: 7 Bucci, 34 Bernardini, 9, Corradi, 35 Paponi

All. Mario Beretta

ARBITRO: Giannoccaro di Lecce

Ammoniti: Dessena, Bolano.

INTERVISTE

MANCINI: "SERVIVA PIÙ CATTIVERIA"

"Abbiamo giocato un buon primo tempo, ma sono un po' arrabbiato perché, come è capitato domenica a Siena, non siamo stati cattivi sotto porta come eravamo prima della sosta. Questo non va bene. Bisogna ritrovare la cattiveria, la determinazione e la grinta che avevamo prima della pausa per le feste natalizie", Roberto Mancini commenta a caldo il pareggio contro il Parma nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Tim Cup. Una domanda su un fallo di Marco Materazzi che, nel secondo tempo, sarebbe potuto essere valutato da rigore dall'arbitro: "Da lontano non sono riuscito a vedere bene - risponde Mancini -, ma è possibile che il rigore potesse starci. L'Inter, comunque, ha creato parecchie volte i presupposti per fare gol e passare in vantaggio chiudendo definitivamente il discorso qualificazione. Ripeto: dobbiamo tornare ad essere più precisi davanti alla porta". Argomento calciomercato: è possibile che Francesco Toldo lasci l'Inter? Spero che Toldo rimanga con noi - risponde Mancini -, anche oggi ha dimostrato di essere un grande portiere. Dobbiamo giocare ancora tante partite, è meglio che l'Inter continui ad avere due grandi portieri in rosa come in questo momento".

STANKOVIC: "DOVEVAMO CHIUDERE LA GARA"

Tocca a Dejan Stankovic commentare il pareggio contro il Parma a Inter Channel : "Si deve cercare di chiudere prima queste gare, oggi abbiamo rischiato qualcosina. Anche su quell'intervento in area di Materazzi dove l'arbitro avrebbe potuto concedere il rigore al Parma. Non ho visto le immagini, ma se loro avessero pareggiato, ci sarebbero stati i supplementari e saremmo arrivati più stanchi alla gara di domenica in Campionato ". "Ripeto: avremmo dovuto chiudere prima la partita - prosegue Stankovic -. Se in questo inizio di 2006 siamo partiti un po' con il freno tirato? A Siena abbiamo creato tantissimo e ci è mancato solo il gol, a cominciare a un paio di occasioni che ho fallito proprio io. Anche questa sera abbiamo avuto un paio di occasioni clamorose. Dobbiamo sbloccarci e continuare come prima della sosta, dobbiamo segnare e mettere subito al sicuro il risultato. A questa Inter servono i gol per giocare meglio e stare meglio di testa".

WOME: "CONCENTRATO SUL LAVORO"

È il turno di Pierre Wome a parlare a Inter Channel dopo il pareggio contro il Parma in Tim Cup: "Sono un po' stanco, non giocando ogni domenica ho accusato un po' di fatica. Ma sapevo sin dall'inizio della mia avventura all'Inter che sarebbe stata dura conquistare il posto in squadra. Mi auguro di farmi trovare pronto quando verrò chiamato in causa e cercherò di impegnarmi al massimo per questo". Una domanda sulla sua mancata partecipazione alla Coppa d'Africa: "Non ci sono tante spiegazioni, il tecnico mi ha chiamato e mi ha detto che la federazione faceva qualche problema per la mia presenza. Io ho risposto che non sarei andato, avrò più possibilità di allenarmi con l'Inter per concentrarmi al meglio in vista dei prossimi impegni in Campionato e Champions League".

BURDISSO: "DUE DESIDERI PER IL 2006..."

Nicolas Burdisso a Inter Channel dopo il pareggio contro il Parma nel ritorno degli ottavi di finale di Tim Cup: "Ora sto giocando un po' di più da terzino e quindi devo cercare anche di spingere in avanti, ma non ci sono problemi". "Il calcio italiano? Mi piace moltissimo - risponde Burdisso -, per un difensore come me è il miglior calcio del mondo. Devi essere concentrato tutta la partita e questo ti aiuta a crescere". "Oggi non è stata una bella partita e non abbiamo giocato al meglio delle nostre possibilità - prosegue -. Io però cerco di sfruttare tutte le possibilità che mi vengono concesse dal tecnico, per me è stato importante giocare. Il desideri per il 2006? Per prima cosa vincere con l'Inter, poi giocare i Mondiali con l'Argentina".

Fonte: Inter.it

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