isileth

Questione Di Punti Di Vista

3 messaggi in questa discussione

Non vi è mai capitato di giudicare sgradevole un libro che viene da molti viene visto come un capolavoro assoluto?

A me spesso.

Un esempio molto calzante è Pinocchio di Collodi.

E' un libro che ho letto da bambina e che ho detestato sin dal primo momento.

A molti è servito di ispirazione e di aiuto nella vita, io l'ho sempre trovato noioso e paternalistico.

Il messaggio che ne ho ricavato è: "Se pensi con la tua testa finisci male. Se invece sei bravo ed obbedisci viene ricompensato."

Il che non è il mio modo di vedere.

Oppure molta della letteratura cosiddetta per "ragazze".

Tipo "Piccole Donne" e "La piccola principessa".

Sul primo sorvolo perchè ho solo visto il film (per colpa di mia madre).

Il secondo l'ho letto e mi ha fatto diventare verde anche a 10 anni.

E' la solita storia in cui la protagonista viene trattata a calci sui denti per la maggior parte del libro e grazie a questa sua gentile rassegnazione alla fine viene premiata.

E, guardo caso, non prova neppure un po' di animosità per chi l'ha trattata come uno stuoino.

:):P

Mi immedesimo di più con il Conte di Montecristo.

:P :P

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ehm ehm. non insegna forse la religione cristiana a porgere l'altra guancia ?? "sii sottomesso, sopporta con animo lieto" ecc. ecc.

Certi libri sono figli del loro tempo, e in questo cotesto vanno considerati. Dubito che oggi siano al top delle classifiche di vendita, e questo, come prima, è un segno dei tempi.

Anche io esecravo Pinocchio, mentre "piccole donne" non lo ricordo (a parte una ribelle di nome Jo, se non sbaglio), avendolo letto solo una volta, da bambino, e quello della principessa nemmeno l'ho mai sentito nominare.

Però mi ricordo bene di un altro libro, dove un cavallo di nome Brendano diceva "Lavorerò sempre di più" e ci morì, mentre nel frattempo "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri".

Checcivuoifare?

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Però mi ricordo bene di un altro libro, dove un cavallo di nome Brendano diceva "Lavorerò sempre di più" e ci morì, mentre nel frattempo "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri".

Checcivuoifare?

Si tratta della "Fattoria degli animali" di George Orwell.

Scritto nel 1945, è un'allegoria del totalitarismo sovietico del periodo staliniano.

E' un romanzo satirico che, raccontando la rivoluzione degli animali di una fattoria contro gli uomini, si riducono ad una specie di dittatura che scontenta un po' tutti.

La frase riportata sottolinea l'avvento proprio della dittatura.

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