isileth

Il Tempo Fa Cambiare Le Opinioni

12 messaggi in questa discussione

Quando era ragazzina ho letto il Signore degli Anelli e l'ho trovato piuttosto noioso.

Cercavo un libro di avventure ed a mio giudizio la trilogia non lo era a sufficienza.

A distanza di anni ho ripreso il libro e mi sto accorgendo di quanto sia bello, profondo ed importante.

Come cambiano le opinioni col passare del tempo.

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Hai ragione !

E' successo anche a me con altri testi.

Lo attribuisco ai cambiamenti di gusto e si sensibilità che la vita ci porta.

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Io ho ancora dei mattoni che a distanza di vent'anni non riesco a digerire: L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera, Gita al Faro, di Virgina Wolfe, Il gioco delle perle di vetro di Herman Hesse, Le affinità elettive di Ghoete, Mattatoio N° 5 di Kurt Vonnegut. Ogni tanto riprovo a leggerli e .... niente da fare, evidentemente la mia sensibilità non è cambiata nel corso degli anni.

P.S. ho letto la trilogia del signore degli anelli la prima volta a 19 anni. Da allora altre 23 volte e in certi punti mi capita ancora di avere la pelle d'oca o di commuovermi, come la prima volta.

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Cambiare opinione su un libro come su tante altre cose nella vita, soprattutto se letto o successe tanti anni prima, è normale!! Solo gli stupidi non cambiano mai idea. Di sicuro crescendo si modificano cultura, esperienza e consapevolezza. Anche a me è capitato molto spesso di ricredermi come è successo a te! Ti faccio l'esempio di libri che ci facevano sciroppare a scuola e che non sopportavo (l'Iliade, L'odissea, ecc..), bhè li ho riletti per piacere e non per costrizione più di 15 anni dopo e posso dire che ora li considero dei capolavori immensi. Il problema forse è che certi libri per essere apprezzati andrebbero letti quando si ha una maturità maggiore, Pinocchio ne è un esempio! Non è una semplice favoletta per bambini!!!

Un saluto

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Per me è successa la stessa cosa con il Codice Da Vinci e Angeli e Demoni. Dopo aver visto tutti e due i film mi sono deciso a comprare anche i libri, mentre prima ero fortemente indeciso se comprarli oppure no.

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Nel rileggere il libro mi sono resa conto di una cosa molto importante.

Tolkien pur avendo raccontato una storia molto drammatica con molti morti, ha un rispetto per la vita umana che difficilmente ho trovato nei normali libri di fantasy scritti da autori maschi.

Probabilmente ciò nasce dall'esperienza della prima guerra mondiale che aveva avuto.

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é come leggere "il piccolo principe". solo crescendo uno si rende conto come quel libro che si consoderava banale diventa profondo.

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Mumble... devo avere dei gusti letterari piuttosto dozzinali al confronto...

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é come leggere "il piccolo principe". solo crescendo uno si rende conto come quel libro che si consoderava banale diventa profondo.

a me è sucessa la stessa cosa con Il Mondo di Sofia...

ogni volta che lo rileggo scopro qualcosa di più...

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..è vero ed ovviamente dipende da cosa si sta cercando in un determinato momento della vita, dalla propria sensibilità e capacità di penetrare il testo.

..mi ricordo come, all'inizio, un Erri De Luca mi fosse ostico, poichè il suo scrivere è spigoloso ed ora, invece, i suoi libri me li "sciroppo" in una giornata emozionandomi profondamente.

oppure un Edgar Allan Poe o un Bertoldt Brecht ora che li leggo in lingua originale assumono sfumature e contorni ancora più appassionanti, rispetto alle pur buone traduzioni che lessi vent'anni e oltre fa.

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Quanto alle traduzioni, nel Signore degli Anelli sono "orrendi" i nomi tradotti, tipo "orchetti", "Gran burrone" e varie.

Leggendo invece alcuni libri in originale, vedi Lovecraft, è interessante vedere come certe parole siano cadute in disuso o abbiamo assunto significati molto diversi nel tempo.

Ricordo in particolare l'aggettivo "*****" che in molti libri viene usato per indicare una cosa strana, inconsueta.

Ora è soprattutto usato come sinonimo di omosessuale, in senso spregiativo.

A volte ho letto anche traduzioni diverse dall'originale in maniera angosciante.

Vedi i libri Urania della Mondadori che avevano traduzioni terrificanti.

A volte sembrava che oltre il titolo, dell'originale fosse rimasto poco o niente.

Un nervoso!

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Quanto alle traduzioni, nel Signore degli Anelli sono "orrendi" i nomi tradotti, tipo "orchetti", "Gran burrone" e varie.

Leggendo invece alcuni libri in originale, vedi Lovecraft, è interessante vedere come certe parole siano cadute in disuso o abbiamo assunto significati molto diversi nel tempo.

Ricordo in particolare l'aggettivo "*****" che in molti libri viene usato per indicare una cosa strana, inconsueta.

Ora è soprattutto usato come sinonimo di omosessuale, in senso spregiativo.

A volte ho letto anche traduzioni diverse dall'originale in maniera angosciante.

Vedi i libri Urania della Mondadori che avevano traduzioni terrificanti.

A volte sembrava che oltre il titolo, dell'originale fosse rimasto poco o niente.

Un nervoso!

A volte non restava neanche più il titolo :P

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