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Dr. Jekyll

Venezia: Leone D'oro A "lebanon"

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Alla 66.ma Mostra del Cinema di Venezia trionfa "Lebaon", il film dell'israeliano Samuel Maoz, premiato con il Leone d'oro. Coppa Volpi come migliore attrice a Ksenia Rappoport, protagonista del film di Giuseppe Capotondi "La doppia ora", mentre come migliore attore è stato premiato Colin Firth per "A single man". Jasmine Trinca miglior attrice emergente.

Un compito particolarmente difficile quello della giuria presieduta da Ang Lee e composta da Sergey Bodrov, Sandrine Bonnaire, Liliana Cavani, Joe Dante, Anurag Kashyap, Luciano Ligabue. I 25 film in concorso quest'anno hanno evidenzato un livello piuttosto alto e omogeneo tanto da rendere difficili, eccetto per alcuni casi, i pronostici. Sicuramente la delusione più grande è per Giuseppe Tornatore, il cui "Baaria" era pronosticato come favorito numero uno al Leone d'oro.

E invece alla fine l'ha spuntata l'opera di Maoz che racconta l'invasione israeliana del 1982 in Libano che non aveva suscitato alcun interesse particolare nella stampa libanese. Solo il quotidiano filo-Hezbollah al Akhbar aveva scritto che si tratta di un film che ''descrive i soldati israeliani come colombe della pace in un carro armato''. L'affermazione di Maoz è stata ovviamente enfatizzata dalla tv israeliana che ha parlato "successo stupefacente". "Il cinema israeliano - ha detto Maoz all'inviato della emittente - ha dimostrato di essere divenuto negli ultimi anni il settore centrale della cultura israeliana".

All'Italia non resta così che consolarsi con i premi a Jasmine Trinca, per "Il grande sogno" di Michele Placido, e la Coppa Volpi a Ksenia Rappoport. Quest'ultima è un'attrice russa ma in qualche modo italiana d'adozione da quando proprio Tornatore l'ha voluta nel 2006 nel suo "La sconosciuta". La Rappoport ha portato a casa il prestigioso premio per la sua interpretazione ne "La doppia ora", il thriller-horror del debuttante Giuseppe Capotondi. Forte delusione quindi per Margherita Buy, che era data per favorita per "Lo spazio bianco" di Cristina Comencini.

L'Osella per la migliore sceneggiatura è andata a Todd Solondz per il film "Life during wartime" di cui Solondz è anche regista. Soddisfazione tricolore anche per quanto riguarda il premio "Marcello Mastroianni" per l'attrice emergente, andato a Jasmine Trinca per il film "Il grande sogno" di Michele Placido.

Il Premio Speciale della Giuria è stato invece assegnato al film "Soul kitchen" di Fatih Akin. La regista iranaia Shirin Neshat con "Women without men (Zanan Bedoone Mardan)" ha vinto il Leone d'argento, che ha dedicato alla gente che lotta per la democrazia nel suo Paese.

Il premio Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis", assegnato dall'apposita giuria composta da composta da Ramin Bahrani, Antoine Fuqua e Gianni Di Gregorio e presieduta da Haile Gerima, ha deciso di premiare "Engkwentro" di Pepe Diokno.

Grande soddisfazione è stata espressa da Giovanna Mezzogiorno per il documentario su suo padre, Vittorio Mezzogiorno, "Negli occhi", di cui è produttrice. L'opera ha ricevuto una menzione speciali in "Controcampo italiano". "Siamo felici - ha detto - credo che sia stata riconociuta la sincerità, la pulizia e l'autenticità del nostro film in un momento di degrado etico culturale e sociale. Penso che si possa guardare alla vita di Vittorio Mezzogiorno come a un esempio di etica e di umiltà e di lotta per la qualità dei sentimenti e del lavoro. Ringrazio tutti di cuore".

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