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Hong Kong E Xiamen(cina)

6 messaggi in questa discussione

Ragazzi, che trauma l'Asia per un europeo... viaggio interminabile in aereo, per arrivare ad Hong Kong alle 6 del mattino e trovarsi con 31 gradi e il 71 % di umidità... ovviamente durante il giorno la situazione NON è migliorata. Quindi mi muovo di notte, come i ladri (a proposito, qui la delinquenza è prossima allo zero assoluto) e scatto approfittando delle luci colorate che creano effetti incredibili.

Nathan Road, Kowloon

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l'isola di Hong Kong vista da Kowloon

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E' vero, le tempeature in alcune zone sono micidiali.

A me è successo a Bangkok una situazione simile e bisognava stare molto attenti al rientro negli alberghi dove la temperatura era di almeno 15 gradi in meno (aria condizionata).

Spesso il "mal del viaggiatore" avviene proprio per questi sbalzi più che per l'alimentazione!

Comunque son molto belle la fotografie che hai postato.

Mi piacerebbe sapere (magari in altra sede) come si fa a non avere, nelle foto notturne, quell'infame colore giallo-marrine dato dalla luce elettrica !!!

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Mi piacerebbe sapere (magari in altra sede) come si fa a non avere, nelle foto notturne, quell'infame colore giallo-marrine dato dalla luce elettrica !!!

basta settare (ove la macchina lo permetta) l'impostazione per luce artificiale oppure anteporre all'obiettivo un filtro tendente all'azzurro 80A o 80B (non ricordo esattamente la sigla)che però ha lo svantaggio di toglierti almeno 1 diaframma. In alternativa si può operare con un programma di fotoritocco (per questo tipo di correzione Picasa va benissimo :) )

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Xiamen, 25_09_2008 Al mattino vado al mercato, a comprare il pesce per la cena.

Il mercato è proprio come si vede in certi film sull'Asia, in una stradina stretta, con la merce disposta a terra, cestoni di verdure e pesci tenuti in bacinelle di plastica con acqua che scorre, quelli vivi, o altrimenti in ceste anch'essi, o su tavole di legno. Ci sono anche banchi di macellaio con pezzi di cane dall'aspetto inquietante, zampe di pecora o capra con ancora lo zoccolo attaccato, o teste mozzate, come se fosse appena passato Jack lo squartatore; ci sono gamberi e mazzancolle di ogni dimensione e io compro sei delle più grandi, sono veramente enormi, oltre 25 centimetri dalla testa alla coda, per 110 Yuan (circa 10 euro).

Poi cerco del pesce, ma non ho nemmeno la più pallida idea di quello che sto facendo... sono tutti pesci che non conosco: ci sono delle specie di pesci lama,quelli piatti di un brillante color alluminio lunghi circa un metro, ci sono delle specie di black bass, degli altri strani pesci con le pinne gialle come i tonni, ma molto più piccoli e piatti, ci sono anche delle passere di mare che escludo perché non ho voglia di friggere, ci sono calamari, piccoli squali, sacchetti di rete pieni di rane vive, pesci rossi comuni, pesci rossi che sembrano enormi triglie, degli scorfani, finalmente, ma enormi, oppure davvero piccolissimi. Sto per gettare la spugna quando finalmente, in uno degli ultimi banchi vedo qualcosa che mi allarga il cuore: dei dentici !! Beh forse non sono dentici, ma sicuramente gli assomigliano moltissimo, stessa forma, stesso colore, me ne accaparro due di medi, circa mezzo chilo, per la ridicola cifra di 5 euro e sono pronto a tornare.

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26-09-2008

Faccio due passi per la città, stavolta senza macchina fotografica. Fiancheggio il lago artificiale e vedo, sull'altra sponda i grattacieli degli alberghi e della parte residenziale, mentre da questa parte dell'acqua ci sono gli scatoloni-casa dei senzatetto, e gente che dorme sulle panchine. Il caldo è intenso, ma più sopportabile dei giorni precedenti, forse a causa del temporale della notte scorsa.

Mi sfiora un motorino che marcia in senso opposto a quello di marcia, silenziosissimo...elettrico; ora che ci faccio caso, sono tutti elettrici, solo motorini elettrici tutti mortalmente silenziosi quando ti arrivano alle spalle, peggio di ninja giapponesi. Già, qui il traffico è micidialmente privo di ogni regola civile: ognuno va dove deve andare ignorando completamente gli altri: sterzate e frenate brusche, repentini cambi di corsia, zig zag tra le macchine sono cose totalmente normali nel traffico di questa città, senza parlare dell'uso assolutamente improvvisato e immotivato di fari antinebbia (sia anteriori che posteriori, sempre accesi), abbaglianti, sia fissi che usati "a lampeggio"; si risparmiano un poco solo sul clacson, ma forse perché non ne hanno compreso appieno le potenzialità: infatti lo usano per dare i classici colpetti come a dire"sono qui, attento, spostati"sebbene la maggior parte delle volte non abbiano nessuno a cui rivolgere tale genere di avvertimenti; ne ignorano invece l'uso intimidatorio tipico di certe nostre città del sud Italia dove a regolare gli incroci non è il semaforo, ma la potenza degli avvisatori acustici. Si direbbe che abbiano imparato a guidare in un luna park, sugli autoscontri.

I più pazzi di tutti sono gli autisti degli autobus, che forti della loro mole non si fanno scrupoli a dominare il traffico; i tassisti, dal canto loro sembrano intenzionati a dare battaglia per il predominio sulle strisce d'asfalto e non cedono: si incuneano, con brusche frenate e repentine accelerazioni cercano di guadagnare metri e spazi preziosi, non si fanno scrupoli nemmeno nei riguardi dei pedoni, che, sulle strisce pedonali, sono considerati al pari di paletti come in uno slalom speciale.

I guidatori privati sembrano subire questa dicotomica lotta di titani, non rinunciando però, quando l'occasione lo consente, a sferrare qualche attacco subdolo.

E per ultimi i pedoni, che senza dar l'aria di contare alcunché di fronte a tutti questi potenziali killer meccanici, ci mettono tutto l'impegno possibile per farsi trovare sempre e comunque sulla traiettoria di qualcuno, impiegando anche 5 minuti per attraversare una strada al momento deserta, scegliendo traiettorie che gli consentano di occupare la carreggiata il più a lungo possibile e ignorando deliberatamente strombazzate e occhiate furenti del driver di turno: sembra che non gli interessi niente di vivere o di morire. Il mio spirito combattivo si risveglia, vedendo queste cose, e pur non conoscendo affatto la città mi immagino comunque di girarla alla guida di un grosso mezzo blindato giocando a carambola con le altre macchine.

Lungo la strada incontro delle "operatrici ecologiche", spazzine le si sarebbe chiamate una volta senza offendere nessuno, con le loro iper tecnologiche ramazze di frasche...esatto, rami secchi, non di saggina come usava da noi, rami di vattelapesca quale pianta, sapientemente assemblati a comporre delle grandi scope piatte e rotonde come padelle per friggere. Con questi accessori le donne cinesi in completino giallo e rigorosamente con ampi cappelli in testa ramazzano le strade ammucchiando le foglie. Le segue un uomo su un carrettino a pedali che ogni tanto scende dal mezzo e con una grande paletta fatta con un bidone metallico per olio raccoglie la spazzatura. Le strade sono pulite.

Arrivato davanti al grattacielo degli uffici prendo un taxi e mi faccio portare a casa. I taxi sono relativamente economici qui, si può attraversare la città con circa 5 euro, a patto di avere un biglietto con gli indirizzi scritti da qualcuno che oltre al cinese capisca anche l'inglese. I taxisti infatti parlano solo cinese; sul cruscotto di ogni taxi è attaccato un grande adesivo che riporta un numero di telefono: è il numero di un sevizio che si occupa di tradurre al tassista le richieste di un eventuale cliente straniero ma non so se funziona e in che modo... sempre meglio non averne bisogno.

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Bellissime queste descrizioni.

Oltre che un fantastico fotografo sei anche un provetto narratore: vuoi vedere che sei un giornalista o comunque un inviato della stampa ?

A parte gli scherzi hai descritto una Cina che non ho conosciuto.

Anch'io infatti sono stato in Cina, ma con un viaggio organizzato a Pechino, Xi'an, Shangaj e dintorni.

Non posso postare foto perchè allora avevo solo macchine analogiche e dovrei scannerizzarle.

Ma la visita organizzata non consente di cogliere i particolari che tu racconti.

Restano però le impressioni: l'incredibile grandezza delle cose, delle distanze, delle quantità.

Quando sono sato a Pachino (Běijīng) si parlava di 13 milioni di abitanti, metà delle quali giravano ancora in bicicletta. Sui viali centrali correvano le macchine, sui controviali le biciclette ... a migliaia. E quando le due correnti si incrociavano era un bel match. L'osservanza dei semafori era assolutamente casuale.

E alla fermata della metropolitana c'erano dei parcheggi immensi ... per le biciclette. Mi sono sempre domandato come favevano a ritrovare la propria alla sera quando tornavano dal lavoro, tra le migliaia "parcheggiate".

Coas dire poi della famosissima "Muraglia". Vista da vicino e salendoci non è poi così enorme: altezza 7-8 metri, larghezza 5-6 metri. Ma basta salire su una delle torri di guardia su delle alture e il nastro di mura lo si vede correre all'infinito. I dati dicono per 5mila chilometri !!

Si dice che è l'unica opera dell'uomo che si vede dalla luna ma non è assolutamente vero!

Toglie comunque il fiato pensare che sia così lunga: su e giù per monti e valli.

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