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Nemesi

[LETTERATURA]A Harold Pinter Il Nobel Per La Letteratura

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ROMA - Harold Pinter ha vinto il Premio Nobel per la letteratura. L'Accademia di Svezia ha motivato il riconoscimento al 75enne drammaturgo inglese sottolineando che "nelle sue opere svela il baratro sotto le chiacchiere di ogni giorno e costringe a entrare nelle chiuse stanze dell'oppressione". Una definizione del lavoro di Pinter concisa e probabilmente vera.

La stanza si chiamava la sua opera prima, atto unico scritto in pochi giorni nel 1957, e primo passo per affacciarsi verso quello che allora era il teatro. Dopo Checov, dopo Stanislasvkij con il suo metodo dello straniamento, dopo Beckett e Sartre, in scena andava questo miscuglio di inquietudini, ansie, incomunicabilità, azione scenica che squarciava il velo patinato che ricopriva la vita borghese. Squarciava l'oppressione appunto.

Poi cambiarono i tempi, le scene, i blocchi politici, ma in Pinter è sempre rimasta l'esigenza di mettere i suoi personaggi di fronte alle stesse difficoltà. Moonlight del '93 o Ceneri alle ceneri del '96 ancora mostrano quanto il vero assurdo sia la cosiddetta normalità e quanto sia spaventosa e opprimente la sua messa in scena specie se condita con l'ironia british di cui Pinter è maestro.

Gli accademici hanno fatto una scelta coraggiosa per almeno due motivi: Pinter non è uno scrittore in senso stretto, è sì un poeta ma soprattutto uomo di sceneggiatura, che sia teatro o cinema. E in questo la scelta ricorda quella del Nobel a Dario Fo.

Il secondo motivo è l'impegno politico. Pinter è sempre stato un attivista dei diritti umani e la sua voce si è levata spesso contro la guerra in Iraq. Dopo il Nobel per la pace a El Baradei, direttore dell'Aiea, per l'impegno contro il proliferare delle armi atomiche che in molti hanno letto come richiamo diretto alla politica estera Usa, ecco un altro riconoscimento a un britannico non allineato sulla posizione del suo governo al punto da definire Tony Blair "un criminale di guerra che gira con quel delizioso sorriso cristiano sulla faccia" e a chiederne l'impeachment.

Pinter è nato in un sobborgo di Londra nel 1930. Dopo l'esordio con La stanza, ha scritto tra l'altro Il compleanno (1958) Il calapranzi (1960), Il Guardiano (1960). Poi, dopo lunghe parentesi in radio, si è rivolto verso il cinema. Nel 1976 fu autore della sceneggiatura degli Ultimi fuochi di Elia Kazan e, nel 1981, della Donna del tenente francese di Karel Reisz con Jeremy Irons e Meryl Streep, candidato all'Oscar. Ma non furono gli unici.

Da tempo malato e sottoposto a chemioterapia, Pinter decise nel marzo scorso di dedicarsi quasi unicamente alla poesia senza mai scordare l'impegno pacifista come testimonia il volume War del 2003. E solo tre giorni fa, per il suo compleanno, Pinter ha preparato un nuovo testo, Voices che è l'ennesimo atto d'accusacontro, parole sue, "la durezza impietosa dell'infernale condizione che stanno vivendo tutti gli uomini, in Occidente come in altre parti del mondo, per colpa di un potere dissennato".

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(13 ottobre 2005)

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