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Stop Agli Occhiali 3d Per Gli Under 6

5 messaggi in questa discussione

Lo ha stabilito il Consiglio Superiore di Sanità dietro richiesta del Codacons

nei cinema dovrà anche esserci un intervallo più lungo tra primo e secondo tempo

Stop agli occhiali 3D per gli under 6

e divieto per quelli non monouso

Rienzi: "Già da domani le sale dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni"

Stop agli occhiali 3D per gli under 6 e divieto per quelli non monouso

ROMA - Gli occhiali 3D al cinema non sono indicati per i più piccoli. Lo ha chiarito il Consiglio Superiore di Sanità, che in un parere formulato il 2 marzo ha proposto il divieto per i bambini sotto i 6 anni, oltre a stabilire un intervallo più lungo tra primo e secondo tempo e a chiedere il divieto anche per gli occhiali non monouso.

Il parere, richiesto dal Codacons e formulato dalla sezione II del Css, sottolinea che "per la visione di spettacoli cinematografici l'utilizzo degli occhiali 3D sia controindicato per i bambini al di sotto dei 6 anni di età; limitato nel tempo per gli adulti; garantito con fornitura del tipo monouso agli spettatori". Infine il Css ritiene che "sia opportuna un'ampia divulgazione informativa circa l'utilizzo appropriato e corretto degli occhiali 3D nelle sale cinematografiche". E' di oggi, infatti, la notizia di una bimba di tre anni che ha riportato una fortissima infiammazione all'occhio sinistro dopo qualche ora dalla visione del film 'Alice in the Wonderland' in un cinema di Milano con gli occhiali 3D.

Alla luce del parere del Css, già da domani, spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - "non sarà possibile la visione di film in 3D in quei cinema che non utilizzano occhiali monouso. Non solo. Anche i cartoni animati e i film per bambini subiranno serie ripercussioni, essendo assolutamente controindicata la visione con tali occhiali ad un pubblico di età inferiore ai 6 anni. Pur avendo il Consiglio Superiore di Sanità accolto parte delle nostre richieste, non possiamo dirci soddisfatti - prosegue Rienzi - Gli occhiali in 3D, infatti, a differenza di quanto sostiene il Consiglio devono considerarsi a tutti gli effetti occhiali, e come tali essere muniti di marchio CE come prevede la legge. A tal fine incaricheremo le Procure della Repubblica di tutta Italia di intervenire a tutela della salute degli spettatori".

(15 marzo 2010)

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Comprendo il timore dei "pluriuso" non c'è alcuna garanzia che in tutti i cinema ti vengano forniti occhiale effettivamente sterilizzati.

Concordo anche nelle limitazioni sui minori, peraltro già presenti in altri paesi.

Non capisco, però, come si ometta nel richiesta del parere al CSS che stanno uscendo sul mercato decine di monitor 3D (e dei relativi videogame) per cui si rischia che i bambini, non li useranno 2h a settimana al cinema ma finiranno per utilizzarli per diverse ore ogni giorno in casa. :P

:)

Complimenti anche a quei genitori che portano una bambina di 3 anni a vedere alice :P

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Concordo col doc soprattutto sull'ultima frase.

I bambini di 3 anni mi sembrano un pelino giovani per un film su Alice, anche perchè non so cosa ci capiscano.

Tipo la bambina di 6 anni che ho visto in un cinema dove proiettavano Il Gladiatore.

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Sono perfettamente d'accordo con le limitazioni.

Recentemente ho portato (prima ed ultima volta) i miei nipoti (10 e 6 anni) a vedere un film di cartoni animati 3d.

Entrambi sono usciti con un po' di mal di testa ed anch'io avevo gli occhi dolenti.

Da allora andiamo sempre a vedere la versione non 3D, che fortunatamente è in contemporanea a quella tridimensionale per lo meno nelle multisala.

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La visione in 3D fa "venire il mal di testa" perchè una visione forzata, o meglio è un uso improprio dei nostri organi sensoriali visivi. La "ricostruzione" dell'immagine in 3D non è altro che una tecnica che sfrutta le "imperfezioni" del nostro occhio e della nostra mente.

I nostri occhi infatti, sono due proprio per poter rendere la profondità di immagine nelle normali situazioni di visione. Nella visione di film in 3d vengono usati metodi affinchè i due occhi riescano a percepire due immagini leggermente differenti che la nostra mente ricongiunge approssimando una visione che da la sensazione della terza dimensione.

Ci sono differenti tecniche, dalla più antica scomposizione dell'immagine in base alla composizione cromatica, alle tecniche più avanzate (utilizzate appunto nei monitor LCD 3D) di frequenze di refresh doppie (questo è un piccolo sotterfugio tecnico.. ma lasciamo stare i tecnicismi più di quanto non stia già facendo), in modo da consentire al nostro occhio di ricevere immagini differenti alternate nel tempo (ci ricongiungiamo alla tecnica precedente).

Ovviamente, la creazione di due immagini differenti sulle nostre retine fa si che il nostro cervello e i nostri occhi devono lavorare maggiormente per poter ricostruire l'immagine. Di qui la sensazione di mal di testa o le conseguenze che la bambina di 3 anni ha riportato.

Si vuol "sfruttare" la limitazione dell'occhio per rendere visioni in tre dimensioni. Ovviamente è una cosa innaturale che io sconsiglierei a tutte le età.

Io ho visto un film in 3D e, ad essere sincero non la preferisco affatto al cinema tradizionale. Di fatto il film perde di qualità e le scene decadono perchè nelle scene veloci si hanno difficoltà nel seguire correttamente tutte le scene.

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