Accedi per seguire   
Seguaci 0
Diablo

[ARTE]Brescia Impressionista

2 messaggi in questa discussione

GRANDI MOSTRE

Brescia impressionista

Per cinque mesi le sale del museo di Santa Giulia ospitano "Millet. Sessanta capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston" e "Gauguin/Van Gogh. L'avventura del colore nuovo", con ben 31 quadri di Van Gogh

Brescia - Brescia entra nell'agone autunnale delle mostre con una duplice proposta che, come spesso accade con le esposizioni organizzate da Marco Goldin, attraversa le radici dell'impressionismo e l'impressionismo stesso. Ecco dunque nelle sale del museo di Santa Giulia per ben cinque mesi, fino al 19 marzo, "Millet. Sessanta capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston" e "Gauguin/Van Gogh. L'avventura del colore nuovo", con ben 31 quadri di Van Gogh.

E' un viaggio nella Francia della seconda metà dell'Ottocento che comincia con le opere di Jean-François Millet (1814-1875), sessanta prestate dal Museum of Fine Arts di Boston. Originario di un paesino della Normandia Millet ebbe due mogli, nove figli ed è l'artista al cui nome è legato indissolubilmente alla fortuna di Barbizon, avendo qui vissuto gli ultimi venticinque anni della sua vita. Se la sua biografia è riassumibile con questi brevi cenni, è proprio dalle origini che conviene partire per comprendere la rivoluzione che la pittura di Millet introdusse nell'arte del suo tempo, con un corpus che conta circa cinquecento quadri e tremila tra disegni, pastelli e acquerelli.

Non ancora ventenne fu accompagnato dal padre nella vicina Cherbourg dove studia presso un allievo di Gros. Nel 1837, grazie a una borsa di studio, arrivò a Parigi e frequentò i corsi di Delaroche all'Accademia di Belle Arti, con l'aspirazione di vedere le proprie opere esposte al Salon. Qui, dopo alcuni iniziali rifiuti, esporrà regolarmente, e con dibattuto successo, negli anni a venire, fino a esser nominato membro della giuria nel 1868. A Cherbourg tornò ancora nell'inverno 1840-1841, e vi incontrò Pauline-Virginie Ono, prima moglie con la quale si trasferì a Parigi e che morirà di lì a tre anni. Ritornato nel 1844 a Cherbourg, Millet conobbe Catherine Lemaire, sua nuova compagna, con la quale, l'anno successivo, andò per alcuni mesi a Le Havre, prima di tornare nella capitale.

Nel 1846 incontra Troyon e Diaz e, l'anno dopo, Daumier, Barye e Rousseau, ovvero alcuni dei pittori che costituiranno la Scuola di Barbizon. Dopo la rivoluzione del 1848, grazie a una somma stanziata dallo Stato, Millet, dal giugno 1849, si trasferì a Barbizon dove rimarrà, salvo dei brevi viaggi, fino alla morte nel gennaio del 1875.

Come testimonia lo splendido Autoritratto e il ritratto della prima moglie, Pauline-Virginie Ono, Millet esordisce, nei primi anni quaranta, nella ritrattistica, il genere che, nella piccola città di Cherbourg, poteva garantirgli delle commissioni da parte della media borghesia. Seguendo l'imperante gusto accademico di allora, si dedica poi per alcuni anni a scene pastorali, idilli classici e ai nudi femminili, con una "maniera fiorito" come venne definito già dai suoi contemporanei. La vera rivoluzione nella sua arte, improntata a un naturalismo crescente, si verifica verso la fine degli anni quaranta, in significativa coincidenza con la rivoluzione del 1848 e con il trasferimento nella foresta di Fontainebleau.

Il quadro che segna la svolta è Il seminatore esposto al Salon del 1850 (presente in mostra) dove riscuote un autentico successo soprattutto tra i repubblicani e i critici di sinistra, suscitando per contro vivacissime polemiche tra le firme più conservatrici. Non sfugge infatti la valenza sociale di questo primo capolavoro di Millet, che conferisce alla figura del contadino una forza eroica che verrà letta, in un clima di forti rivendicazioni sociali, come segno di fiera emancipazione.

Elevando la vita del popolo a una dignità fino ad allora sconosciuta, la rivoluzione aveva permesso a Millet, Courbet e ad altri, di celebrare questo tempo nuovo con immagini inedite della vita rurale. È vero del resto che la tradizione accademica viene abbandonata per quanto riguarda i soggetti (quasi nulli ormai i riferimenti alla letteratura classica, a episodi biblici o storici), ma recuperata in alcuni schemi compositivi che denunciano l'attenta conoscenza da parte di Millet dei classici. Con giusti riferimenti infatti, la critica ha evidenziato come l'arte di Millet da questo momento tenga anche presente la lezione di Poussin e si riferisca, con una predilezione particolare, al genio di Michelangelo.

Affatto nuovo è però lo sguardo che viene rivolto alla realtà rurale e, nella varietà di soggetti che Millet dipinge, realizza una vera e propria "epopea dei campi". La vita dei campi è analizzata in tutte le sue fasi e in ogni momento della giornata, dall'alba al tramonto, passando per la calda, prediletta luce meridiana. Millet la esalta sia quando è animata della presenza dell'uomo sia quando essa si offre come puro paesaggio. È un continuo racconto in cui di volta in volta sono protagonisti gli zappatori, i piantatori di patate, i contadini che lavorano nei vigneti, la pastorella che, all'ombra di un albero, fa la maglia mentre il cane vigila sul gregge. O ancora le scene corali della fienagione e della mietitura. Il ritrovarsi composto per il pranzo e il riposo abbandonato all'ombra dei covoni.

Con la stessa partecipazione sono descritte le scene nell'intimità della casa dove regna la figura femminile. Dunque la madre che insegna alla figlia il lavoro a maglia; la donna che, alla luce di una lampada, rammenda un vestito; la ragazza che fa il burro; la donna che fila la lana; la toeletta del mattino alla luce di una finestra.

Come detto, la campagna viene descritta anche come puro orizzonte, e questo in particolare nell'ultimo periodo della vita dell'artista. E il suo occhio sa avere precisione quasi botanica, nella descrizione di alcuni fiori che annunciano la primavera, così come registrare la poesia crepuscolare di un cortile bagnato dal chiaro di luna. Millet è stato un paesaggista superbo, cantore, soprattutto nei pastelli, di una luce tutta nuova. Così lo testimoniano, tra le altre, le opere esposte a Brescia che ritraggono una radura innevata sul limitare del bosco o ancora l'approssimarsi del temporale nell'aperta campagna.

L'altra esposizione del Santa Giulia cerca di ricostruire il percorso artistico di Paul Gauguin e Vincent Van Gogh, comprendendo naturalmente i due mesi passati assieme ad Arles sul finire del 1888. E' una mostra divisa in otto sezioni (una ovviamente dedicata al rapporto con Millet) che parte dell'Olanda e dal disegno il cui esercizio è la prima forma di adesione di Van Gogh al mondo dell'arte. Per Gauguin si parte da Parigi per arrivare all'approdo in Bretagna, al 1886. Nella primavera del 1887, dopo aver trascorso l'inverno a Parigi realizzando un numero straordinario di ceramiche, si imbarcò per l'isola Toboga. Nato dal desiderio di evadere dalla miseria e di cercare una terra nuova dove dipingere, il viaggio in realtà si concluse nell'isola della Martinica. Qui Gauguin, nei quattro mesi di permanenza, realizzò una dozzina di tele tra le quali il capolavoro Vegetazione tropicale (1887).

Al ritorno, è proprio di fronte a queste opere, esposte nella Galleria Portier a Parigi, che Gauguin incontra per la prima volta i fratelli Van Gogh. Il ritorno a Parigi fu però una breve parentesi perché all'inizio di febbraio del 1888 ripartì per la Bretagna. "Quando i miei zoccoli risuonano su questo granito, percepisco le tonalità compatte, possenti che cerco nella pittura". In estate arrivò, con la sorella, cui Gauguin dedica dei ritratti, Emile Bernard che nei suoi lavori aveva introdotto campiture di colore piatto, delimitate da marcate linee nere, ovvero gli elementi fondanti il cloisonnisme. Nelle sue opere più recenti, e nelle ceramiche, anche Gauguin aveva cominciato a sperimentare questa tecnica che è alla base del sintetismo. Per circa due mesi i due artisti collaborarono, confrontandosi su temi analoghi come le cerimonie religiose e la popolazione bretone ritratte nei costumi tradizionali. Con le sue novità, come scrisse Gauguin, stava "torturando a morte l'impressionismo", ma soprattutto aveva aperto la strada al simbolismo dei Nabis.

Dalla Bretagna ad Arles il passo fu breve. Arrivato ad Arles il 20 febbraio del 1888, Van Gogh realizza il sogno di conoscere un colore e una luce nuova. Cerca da subito di convincere gli amici Bernard e Gauguin a raggiungerlo, ma solo quest'ultimo risponderà al suo invito, nell'ottobre dello stesso anno, costituendo il breve ma intenso sodalizio dello "studio del Sud" nella celebre casa gialla. La difficile convivenza tra i due artisti si interrompe il 26 dicembre 1888, quando, dopo l'ultima intemperanza di Van Gogh, Gauguin decide di andarsene. Nonostante tutto, nelle prime settimane in cui Gauguin soggiornò ad Arles, i due lavorarono in un'intesa profonda, condividendo le tele che si era portato Gauguin, la modella (Madame Ginoux) e qualche paesaggio.

Da questo momento da un punto di vista artistico la strada dei due maestri si separò con esiti diversi ma sempre straordinari, da una parte l'angoscia di Van Gogh, dall'altra il viaggio a Tahiti di Gauguin che segnò l'inizio della stagione creativa più celebre e feconda di tutta la sua carriera.

E questo è quello che racconta la mostra di Brescia.

Notizie utili. Le due mostre di Brescia sono aperte fino al 19 marzo.

Orario: dal lunedì al giovedì dalle 8,30 alle 20.

Il venerdì 8,30-22.

Il sabato 8,30-23.

La domenica 8,30-21.

1 novembre 8,30-21.

8 dicembre 8,30-22.

1 gennaio 2006 11-21.

La mostra è chiusa 24-25 e 31 dicembre.

(18 ottobre 2005)

Fonte

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ciao!! ecco la mia piccola esperienza personale..

oggi sono andata a vedere a Brescia (Museo di Santa Giulia) la mostra "VAN GOGH E GAUGAIN - L'avventura del colore nuovo"..

che dire? (a parte che io AMO van gogh!!!?)

mostra che merita, 200 opere con spiegazioni esaurienti scritte sui muri accanto alle opere (tratte dal catalogo della mostra), talvolta fornite anche dagli artisti stessi (corrispondenze di Vincent Van Gogh col fratello Theo oppure fra i 2 artisti stessi, spiegando stati d'animo e composizioni).

All'inizio troviamo i 2 artisti ancora "in erba" con le loro esercitazioni e in ricerca dei loro caratteristici stili, poi la storia prosegue e ci porta man mano nelle loro fasi più "personali e riconoscibili".

E' presente anche una sezione dedicata alla loro convivenza (seppur breve) in cui van gogh e gaugain si influenzano notevolmente.

Di "caratteristico-Van Gogh" ci sono un "notturno in provenza" e anche un "girasoli" (anche se non sono quelli stra-famosi, ma van gogh rimane sempre van gogh!!), e molti altri capolavori: colori e tratti che fanno sospirare, sognare e commuovere.

Di "caratteristico-Gaugain" troviamo anche un'intera sala alla fine con la produzione Tahitiana (colorata, esotica e sognante), molto bella.

Ben fatti anche il video nella sala proiezione e il corridoio illuminato che mostra i particolari attraverso proiezioni luminose su tela.

è fino al 19 marzo 2006!

Suggerimento: meglio prenotare da casa (poveretti quelli che si sono fatti ore di fila!!) e meglio portare gli occhiali (c'è tanta gente e non sempre si può stare incollati al muro a leggere le scritte!). All'inizio la luce è molto bassa e la temperatura alta, poi si alza la luce, si ampliano le sale e si abbassa notevolmente la temperatura. Altro suggerimento: prendetevi molto tempo per visitarla bene perchè c'è tanto da vedere e il tempo vola!!

Già che c'ero ho visto anche Millet (al quale Van Gogh si rifà per motivi di studio, copiandone proprio dei quadri), mostra più piccolina ma ugualmente interessante, se non altro come approfondimento per Van Gogh. Mi è piaciuto come è rappresentata la luce e come le figure siano quasi "soft", con i colori a tratti cupi a tratti luminosi che si mischiano fra di loro.

costo del biglietto 18 euro (ma penso proprio ci fossero riduzioni per gli studenti, tipo 15 o 12 euro.. non sono sicura perchè noi avevamo la prenotazione OMAGGIO da casa--- che bello avere amici con un po' di sana mafia e disposti a condividere!!)

ciao ciao!!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.


Accedi Ora
Accedi per seguire   
Seguaci 0