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Nobel Letteratura A Transtroemer

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NOBEL

Premio per la letteratura

al poeta svedese Tranströmer

L'annuncio dell'Accademia accolto da un boato. La motivazione: "Attraverso le sue immagini dense e limpide ci ha offerto un nuovo accesso alla realtà". La moglie: "Non pensava di poter più sentire questa gioia un giorno"

di STEFANIA PARMEGGIANI

132135281-8676fe05-aa4d-4e87-b43e-05dd2be44520.jpg Tomas Transtömer

STOCCOLMA - Non è stato un cantore della primavera araba a vincere il Nobel per la letteratura e neanche Bob Dylan, dato per favorito fino a ieri sera dai siti di scommesse, ma un uomo del nord, un poeta in passato accusato di trascurare i temi politici, amatissimo nella sua terra e tra i lettori anglosassoni, poco conosciuto in Italia. E' Tomas Tranströmer, artista dei silenzi e della natura, psicologo, pianista e traduttore svedese, minato nel fisico da un ictus che lo colpì nel '90.

Nel motivare l'assegnazione del Nobel a un letterato svedese (è la sesta volta che accade, l'ultima nel '74 a Johnson e Martinson) e a un poeta (non accadeva dal '96 con la polacca Wislawa Szymborska) l'Accademia reale ha spiegato che Tranströmer "attraverso immagini dense e limpide, ci ha offerto un nuovo accesso alla realtà". Infatti, gran parte delle liriche sono "caratterizzate da economia di linguaggio, concretezza e metafore struggenti. Nelle sue ultime raccolte si è spostato verso uno stile ancora più essenziale e un più elevato grado di concentrazione".

Nato a Stoccolma il 15 aprile del 1931, Tranströmer si è laureato in psicologia nel 1956, occupandosi dei detenuti delle carceri minorili, di disabili e tossicodipendenti. Accanto alla sua professione ha coltivato l'amore per le parole. All'età di 13 anni ha cominciato a scrivere e ha pubblicato la prima raccolta nel 1954, a soli 23 anni: 17 dikter, 17 poesie in versi sciolti. Infatti, anche se non sono mancati i componimenti in cui si è confrontato con la metrica, è sempre stato il verso libero la sua principale forma di espressione. Quattro anni dopo è stata la volta di Hemligheter pa vagen (Segreti sulla via) e nel 1966 di Klangar och spar (Echi e tracce), entrambi ispirati ai suoi viaggi intorno al mondo.

Negli anni Settanta fu accusato da altri poeti di trascurare i temi politici anche se in alcune opere come Ostersjaar (Mari baltici) si riflettono le condizioni politiche dell'area, al tempo ancora parte dell'Unione Sovietica. Nel 1990 fu colpito da un ictus che gli inibì la parola, ma non la capacità di creare. Sei anni dopo tornò alla scrittura con una raccolta - Sorgegondolen - che in Svezia vendette 30.000 copie. La silloge, tradotta in italiano come La lugubre gondola è stata pubblicata da Herrenhaus e in filigrana, sotto il tema dominante della morte, rispecchia l'amore per una città, Venezia, conosciuta durante il suo viaggio di nozze. Tradotto in quasi cinquanta lingue, in Italia è stato pubblicato da Crocetti sulla rivista Poesia.

Al centro delle opere il paesaggio e i suoi elementi conflittuali, metafora o specchio di un costante confronto di forze, spunto per riflettere sulla identità umana. Il Baltico, l'estate groenlandese nutrono i versi per suggerire l'indicibile e per evocare una dimensione più alta rispetto al naturale. La sua poesia è come sospesa tra luce e tenebre, trascrive i segni della vita che passa, esplora il rapporto tra il nostro mondo interiore e quello reale. "L'esistenza di un essere umano non finisce dove terminano le sue dita", ha detto un critico svedese definendo i suoi lavori "preghiere secolari". L'ultimo libro tradotto in italiano e accolto con grande entusiasmo è Poesie dal silenzio, pubblicato nel 2008 da Crocetti. E tra quindici giorni arriverà in libreria una nuova raccolta, Il grande mistero, di haiku svedesi: grazie alla concisione di questa antica forma poetica giapponese (tre versi, 17 sillabe) Tranströmer raggiunge un livello ancora più alto di essenzialità.

Diversi i riconoscimenti ottenuti nel corso della sua lunga carriera: il Premio Internazionale Neustadt per la Letteratura, il Bonner Award for Poetry, il Germany's Petrarch Prize, il Bellman Prize, lo Swedish Academy's Nordic Prize, e l'August Prize. In Italia nel 2004 ottenne il premio internazionale Nonino. La giuria era presieduta da Claudio Magris e composta tra gli altri anche da Adonis, il poeta siriano da anni candidato al Nobel e quest'anno dato per favorito dagli scommettitori internazionali.

La poesia di Tranströmer è ispirata a forme e ritmi musicali e d'altronde sono le note la sua ultima grande passione: suona il pianoforte ogni giorno usando la mano sinistra (la destra è danneggiata dall'ictus) e trascorrendo la mattina ad ascoltare musica classica. Cosa che probabilmente ha fatto anche oggi prima che una telefonata di Peter Englund, segretario dell'Accademia svedese, lo informasse della vittoria. Per lui ha parlato la moglie Monica Bladh: "Non pensava di poter più sentire questa gioia un giorno". (06 ottobre 2011)

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