Francesco1910

Reato Di Incauto Acquisto: Rischi E Chiarimenti

23 messaggi in questa discussione

Sarò breve:

Giorno 3 Aprile ho scambiato, con un amico di un mio amico fidato, un ipad 2 + Cover da € 50 per un iPhone 4S.

Tutto bene fino a quando qualche giorno mi chiama non contento dell'iPad e decido quindi di offrirgli € 400 con cui si accorda.

Tutto bene fino a quando non ricevo nel mese di Maggio una chiamata dai Carabinieri. Mi presento in centrale: il tizio che mi aveva venduto il cellulare si è costituito e ha pagato il cellulare al legittimo proprietario e ha specificato che io non c'entrassi e non sapessi nulla. Per tanto io adesso mi ritrovo a carico un art 712 per incauto acquisto (il Maresciallo dice che al 99,9% non mi capiterà nulla) e il telefono sequestrato (che mi è stato detto sarebbe tornato indietro dopo 3-4 giorni).

E' passato un mese quasi (la data dell'incontro coi Carabinieri e del sequestro è 30 Maggio 2011) e non ho novità né del cellulare né dei procedimenti.

Per motivi personali NON posso al momento rivolgermi un avvocato.

Cosa posso fare? Cosa rischio? Quando mi torneranno il telefono?

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Avevo intenzione di cominciare richiedendo un ex art 335 cpp giusto per vedere se ho qualcosa a carico. Una volta che mi danno il fascicolo vuoto, posso stare tranquillo, no?

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Francesco, iniziamo precisando che la tua idea di non ricorrere all'assistenza di un legale è una PESSIMA idea. Non so quale sia il problema di cui accennavi ma RISOLVILO e contatta prima di subito un avvocato (eventualmente richiedendo il gratuito patrocino come previsto dalla legge).

Ti devo chiedere la cortesia di esplicitare meglio i fatti accaduti, perché non credo di aver capito bene come si siano svolti.

Per ora non posso che darti una risposta generica.

Purtroppo, non spetterà al Maresciallo che ti ha interrogato stabilire il reato per il quale sarai processato, in base a quanto da te dichiarato e dalle risultanze delle indagini, sarà, infatti, il magistrato a decidere se dovrai rispondere del reato di ricettazione, previsto dall'articolo 648 del codice penale ovvero del reato di acquisto di cose di sospetta provenienza, ai sensi dell'articolo 712 del codice penale.

Il tipo di reato, sarà stabilito in base allo "stato d'animo che hai assunto, al momento dell'acquisto del bene". Cioè se hai acquistato merce rubata, ignaro della provenienza illecita, ossia colposamente, risponderai ai sensi del 712 c.p.; se hai acquistato con la piena consapevolezza dell'illecita provenienza del bene, ossia con dolo, risponderai ex 648 c.p..

Nel secondo caso (ricettazione) il reato è molto grave e nel nostro ordinamento è sanzionato perfino più duramente che il reato di furto stesso (ex art. 624 c.p.). La sanzione prevista dall'art. 648 del Codice Penale, infatti, è quella della reclusione da 2 ad 8 anni congiunta alla multa da 516 € a 10.330 €.

L’elemento soggettivo del reato di ricettazione è caratterizzato dalla consapevolezza della provenienza delittuosa del bene. In pratica la presenza di una condotta dolosa costituisce ricettazione, mentre quella colposa integra gli estremi dell’incauto acquisto.

Attenzione, che non basta affermare di "non sapere" della provenienza illecita, bisogna provare che non si aveva neanche il sospetto della provenienza illecita. Se ad esempio, qualcuno per strada mi offrisse di vendermi per € 50 un notebook del valore di diverse centinaia di euro ed io accettassi l'acquisto, sicuramente si prefigurerebbe per me il reato di ricettazione perché non è possibile che non sapessi il valore reale del bene che acquistavo e che quindi lo stesso fosse di provenienza illecita.

Il reato contravvenzionale del cosiddetto "incauto acquisto" (art.712 c.p.), e invece sanzionato molto più favorevolmente prevedendo l’arresto fino a 6 mesi e un'ammenda non inferiore a 10 €,

Come vedi la differenza sanzionatoria tra i due reati non è cosa da poco, gli elementi che mi hai fornito, però, sono pochi per poterti rispondere più esaurientemente.

Un ultima cosa, non capisco perché parli di restituzione del telefonino sia nell'una che nell'altra fattispecie del reato questo è stato sequestrato e riconsegnato al suo legittimo proprietario che non puoi essere tu (altrimenti non saresti inquisito).

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Cosa c'è bisogno che io espliciti in maniera più approfondita?

Grazie.

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La risposta fornita dal collega Menghini è assolutamente esauriente .

Ribadisco anch'io l'assoluta necessità di farti assistere da un avvocato in quanto sei stato coinvolto in un procedimento penale e, come puoi leggere, gli esiti potranno essere molteplici in funzione di ciò che verrà provato al termine del procedimento.

Un dettaglio mi sfugge e non ho ben capito:

il tizio che mi aveva venduto il cellulare si è costituito e ha pagato il cellulare al legittimo proprietario e ha specificato che io non c'entrassi e non sapessi nulla.

Credo di non aver capito bene questo passaggio: potresti spiegare meglio, per favore? Ad una prima lettura sembrerebbe che anche "l'amico del tuo amico" sia stato coinvolto nella vicenda e, apparentemente, ad un titolo ben diverso (magari lui è stato proprio indagato per ricettazione?).

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Cosa c'è bisogno che io espliciti in maniera più approfondita?

Grazie.

Certo che sì.

  • Da chi hai acquistato il telefonino?
  • Era persona che già conoscevi e che era risaputa per essere affidabile?
  • Quanto lo hai pagato?
  • Ti ha consegnato la scatola, il libretto di istruzioni e la prova d'acquisto?
  • Vi erano già numeri di telefono nella rubrica?
  • Il comportamento del venditore era tale da non poter ingenerare il più minimo sospetto?
  • Accennavi al fatto che colui che te lo ha venduto ha pagato il legittimo proprietario, di fatto entrandone in possesso, hai prova di ciò? C'è un contratto scritto tra le due parti?

Come vedi i punti aperti non sono pochi, se fossi i te non affronterei in maniera semplicistica questo problema, c'è anche la possibilità (dipende dalle risultanze delle indagini e dalla bravura del tuo avvocato) che tu possa essere dichiarato innocente, così come che tu venga giudicato in base al ex. art. 712 c.p. o al ben più grave ex art. 684 c.p.

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Sono informazioni necessarie per comprendere un po' meglio la situazione: in casi del genere, come spiegato dal Collega, non basta dire "io non sapevo", "io non c'entro niente" e non basta cullarsi sulle parole del Maresciallo dei Carabinieri per il quale "al 99,99% non ti succederà niente". Al Giudice tutto questo non importa perché per poter emettere una decisione nei tuoi confronti deve individuare prove a carico (quelle che ti incriminano) e prove a scarico (quelle che ti salvano). Se le prove a carico sono certe e rette da riscontri oggettivi (es.: il venditore del telefono è personaggio noto per la vendita di beni di provenienza illecita e magari è anche pregiudicato),bisognerà necessariamente dimostrare che hai effettuato l'acquisto in buona fede poiché la persona ti è stata presentata come soggetto affidabile da persone a loro volta da te ritenute affidabili, poiché il bene era in scatola sigillata e munito di scontrino/fattura d'acquisto, poiché non potevi conoscere in alcun modo della provenienza illecita del bene.

Sono dettagli utili per poterti rispondere meglio e, comunque, informazioni che il tuo avvocato ti richiederà per poter costruire una linea difensiva.

Pensa che può anche essere condannato per ricettazione anche colui che trova un telefono a terra, lo preleva per inserire la propria SIM e lo accende per iniziare ad utilizzarlo. Trovare un bene per terra non significa che si tratti di una res nullius, un bene di nessuno e ciò vale soprattutto per beni come telefoni cellulari, computer portatili e tablet. Qualora si ritrovasse qualcosa del genere, la legge prescrive che il bene vada consegnato al Sindaco del luogo di rinvenimento, il quale proclama il rinvenimento del bene e lo mette a disposizione dell'eventuale legittimo proprietario che voglia rientrarne in possesso; se trascorre un anno senza che nessuno reclami il bene trovato, quello diventa di proprietà del soggetto che l'ha ritrovato e consegnato al Sindaco. Solo così si può legittimamente acquistare la proprietà a titolo originario su un bene casualmente rinvenuto per strada; in tutte le altre ipotesi, invece, le conseguenze possono anche sfociare nel penale.

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Mi spiego meglio. Giorno 3 aprile ho effettuato una permuta fra un ipad2 e un iphone4s. Il venditore non contento peró dell'oggetto giorni dopo me lo ritorna mettendoci d'accordo per un prezzo di € 400.

Un mese dopo ricevo una chiamata dai Carabinieri: il telefono era stato rubato da un magazzino e, non appena il proprietario ha denunciato il furto, il ladro si è costituito dicendo di avere lui ogni colpa.

L'Ufficiale mi ha mandato a casa con un figlio di identificazione ove mi si invitava ad eleggere domicilio per notifiche in rapporto al reato 712 cpp. Sono stato tralaltro pure tranquillizzato, poiché, prosegue il Maresciallo, si è trovato il colpevole.

Tutto ciò è successo il 30 Maggio. Ad oggi non ho alcuna novità nè io nè il ladro. 

Pertanto la mia domanda è la seguente:

Se sono coinvolto come posso saperlo?  Se presentassi una richiesta ex art 335 CPP e non trovassi nulla nel mio fascicolo significherebbe che la mia posizione è stata archiviata?

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Il legittimo proprietario è stato pagato. Queste sono le parole sell'Ufficiale.

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Tralaltro ho pure controllato il codice di garanzia sul sito Apple e il dispositivo risultava ancora da attivare. E ciò è pure verbalizzato.

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Tralaltro il colpevole mi ha scagionato dicendo che io non c'è trassi nulla.

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Francesco, in Italia vige l'obbligo dell'azione penale SENZA una buona assistenza legale dubito che la tua posizione sarà archiviata.

Non dubito di quanto ti è stato detto, ma sono solo parole, quello che conta nella fattispecie sono i fatti provati e tu, in questo momento non hai nulla in mano.

Sicuramente le condizioni in cui si trovava il telefonino all'atto della cessione aiuterebbero il tuo legale a meglio definire la tua linea difensiva.

Non sei in una posizione facile, per cui ti rinnovo il mio consiglio di rivolgerti ad un legale magari chiedendo il gratuito patrocinio per le spese legali.

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Intanto ti faccio in "bocca al lupo" per poter chiarire questa vicenda ma temo anch'io che senza un bravo legale, indipendentemente dalla tua innocenza, tu possa finire condannato invece che assolto.

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Oggi andrò in tribunale per richiedere un'attestazione ex art 335. Se il fascicolo risulta pulito son fuori pericolo?

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Ciao, non so se ti ricordi di me, ma ho seguito questa tua storia anche su telefonino.net .. come sta procedendo??

Avrei una piccola domanda per i giuristi di questo forum, per tutelarmi in qualche modo.

Qualche mese fa, acquistai un cellulare seminuovo dal sito di annunci subito.it ... Con il venditore ci incontrammo di persona dopo esserci sentiti solo telefonicamente, senza contatti mail. Quando ci incontrammo, controllai che il codice IMEI (identificativo) del cellulare corrispondesse al codice IMEI che era riportato sulla scatola. Controllai anche lo scontrino, che era uno scontrino in originale di un negozio on-line e riportava la partita IVA e un prezzo coerente al valore di mercato del momento.

Ora, a distanza di mesi ho inviato una mail al negozio on-line per assistenza e mi hanno detto che lo scontrino è un falso e che loro non hanno mai emesso scontrini, ma solo fatture. Purtroppo dell'inserzionista non ho nessun dato, se non un numero di cellulare a cui adesso non risponde più.

In qualche modo vorrei tutelarmi, denunciando una truffa contro ignoti, ma ho paura in sede di denuncia, di essere denunciato io per incauto acquisto. In quel momento la prova della legittima provenienza era lo scontrino, il prezzo che ho pagato non è assolutamente sospettabile di reato. Come posso procedere??

Grazie mille

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Ciao, non so se ti ricordi di me, ma ho seguito questa tua storia anche su telefonino.net .. come sta procedendo??

Avrei una piccola domanda per i giuristi di questo forum, per tutelarmi in qualche modo.

Qualche mese fa, acquistai un cellulare seminuovo dal sito di annunci subito.it ... Con il venditore ci incontrammo di persona dopo esserci sentiti solo telefonicamente, senza contatti mail. Quando ci incontrammo, controllai che il codice IMEI (identificativo) del cellulare corrispondesse al codice IMEI che era riportato sulla scatola. Controllai anche lo scontrino, che era uno scontrino in originale di un negozio on-line e riportava la partita IVA e un prezzo coerente al valore di mercato del momento.

Ora, a distanza di mesi ho inviato una mail al negozio on-line per assistenza e mi hanno detto che lo scontrino è un falso e che loro non hanno mai emesso scontrini, ma solo fatture. Purtroppo dell'inserzionista non ho nessun dato, se non un numero di cellulare a cui adesso non risponde più.

In qualche modo vorrei tutelarmi, denunciando una truffa contro ignoti, ma ho paura in sede di denuncia, di essere denunciato io per incauto acquisto. In quel momento la prova della legittima provenienza era lo scontrino, il prezzo che ho pagato non è assolutamente sospettabile di reato. Come posso procedere??

Grazie mille

Nel tuo caso specifico hai messo in atto tutte le procedure possibili prima di operare l'acquisto per cui non vi sono gli estremi per l'incauto acquisto figuriamoci per la ricettazione.

Sicuramente rischi il sequestro del bene che sarà riconsegnato al legittimo proprietario qualora lo stesso sia identificabile. Qualora al termine delle indagini non fosse possibile identificare il proprietario, il telefonino de quo ti verrà restituito.

Potrebbe anche darsi che il venditore fosse il legittimo proprietario ed abbia "falsificato" lo scontrino solo per farlo apparire ancora in garanzia e quindi con un maggior valore. Tu cosa hai per provare quello che hai descritto? dando per scontato che hai la scatola e lo scontrino, hai anche la schermata dell'annuncio di subito.it? Hai conservato le eventuali email che vi siete scambiati?

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Nel tuo caso specifico hai messo in atto tutte le procedure possibili prima di operare l'acquisto per cui non vi sono gli estremi per l'incauto acquisto figuriamoci per la ricettazione.

Sicuramente rischi il sequestro del bene che sarà riconsegnato al legittimo proprietario qualora lo stesso sia identificabile. Qualora al termine delle indagini non fosse possibile identificare il proprietario, il telefonino de quo ti verrà restituito.

Potrebbe anche darsi che il venditore fosse il legittimo proprietario ed abbia "falsificato" lo scontrino solo per farlo apparire ancora in garanzia e quindi con un maggior valore. Tu cosa hai per provare quello che hai descritto? dando per scontato che hai la scatola e lo scontrino, hai anche la schermata dell'annuncio di subito.it? Hai conservato le eventuali email che vi siete scambiati?

Purtroppo non ho salvato l'annuncio di subito.it e non ci siamo scambiati mail perchè ci siamo sempre sentiti telefonicamente.

Lo acquistai nel dicembre o novembre 2011. Chiamai decine di volte il 190(numero verde vodafone) ai tempi e mi dissero che non era preso con nessun contratto.. Dopo aver scoperto di avere lo scontrino falso, ho continuato a tempestarli di chiamate, finchè non mi hanno consigliato di rivolgermi ad un negozio fisico Vodafone.. Così ho scoperto di avere tra le mani un cellulare preso con contratto, cercando meglio su internet, e scoprendo che il mio cellulare è "brand Vodafone", corro il rischio di essere incappato in una truffa molto più vasta ai danni della vodafone e di persone ignare ( http://lanuovasardegna.gelocal.it/cagliari/cronaca/2012/05/31/news/truffa-da-20-mila-euro-coi-telefonini-venduti-su-internet-1.5185548 ) ..

Il cellulare è ancora funzionante e ancora nessuno ha bussato alla mia porta XD

Ora vorrei tutelarmi, ma purtroppo potrei procedere solo con una denuncia verso ignoti, al massimo un numero di cellulare! Ho paura quindi, in qualche modo che la situazione mi si rivolti contro. Potrebbero dirmi che avrei dovuto controllare prima lo scontrino, oppure che le condizioni di chi me le ha offerte (uno sconosciuto) vadano ad incorrere nell'incauto acquisto.

Andando in caserma, oppure presso il compartimento della Polizia Postale, e raccontanto le medesime cose che le sto dicendo ora, non rischierei nulla? A parte il sequestro del bene?

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Purtroppo la frittata è fatta, a quel numero EMEI è stato associata una SIM riconducibile a te se c'e/ci sarà un'indagine in corso verrai indagato.

Il mio consiglio è che in questo campo la verità paga sempre ed attendere gli eventi ti farebbe solo apparire colpevole.

Fatti preparare una querela contro ignoti da un avvocato di fiducia (meglio se esperto in materia informatica/telefonia) e vai a presentarla alla polizia postale, lui/lei saprà cosa dire e soprattutto NON dire.

Attieniti alla querela preparata e vedrai che risolverai tutto molto probabilmente senza neanche rischiare il sequestro del telefonino :)

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[ben] Peppone.chr [/ben]

faccio a nome del forum un grosso in bocca al lupo anche a te affinché tu possa chiarire tutto. Concordo con il suggerimento dell'Avv. Menghini di agire per prima in modo da far chiarezza mostrando con il tuo atteggiamento che anche tu sei vittima.

:)

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E' accaduta una cosa analoga ad un mio collega di lavoro. Purtroppo allora non fu ben consigliato e si è ritrovato processato per "incauto acquisto" ha perso in primo grado e solo allora si è rivolto ad un avvocato che in appello è riuscito a provare la sua innocenza.

Avesse trovato subito qualcuno che lo consigliava bene legalmente invece che i soliti idioti del: "manda a cagar i Carab... perchè tu non hai fatto nulla" non avrebbe perso sotto gamba la situazione e non sarebbe dovuto arrivare fino in appello spendendo oltre 5000 euro.

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E' accaduta una cosa analoga ad un mio collega di lavoro. Purtroppo allora non fu ben consigliato e si è ritrovato processato per "incauto acquisto" ha perso in primo grado e solo allora si è rivolto ad un avvocato che in appello è riuscito a provare la sua innocenza.

Avesse trovato subito qualcuno che lo consigliava bene legalmente invece che i soliti idioti del: "manda a cagar i Carab... perché tu non hai fatto nulla" non avrebbe perso sotto gamba la situazione e non sarebbe dovuto arrivare fino in appello spendendo oltre 5000 euro.

Purtroppo il rischio c'è. I limiti tra essere il truffato, aver commesso il reato di incauto acquisto o peggio ancor quello di ricettazione è molto labile e, se non si ha un buon legale, il rischio che da innocenti ci si trovi ad essere processati per reati gravi è quasi certo.

Aggiungerei anche il consiglio di scegliere un legale che conosca bene la materia informatica onde evitare che si venga difesi da chi pensi che L'IMEI altro non è che il numero di matricola del cellulare.

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A sei mesi dal fatto non è ancora arrivato nulla né a me, né all'imputato principale.

Archiviato o ancora viaggia la causa?

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Buon giorno, relativamente al reato di incauto acquisto non ho chiaro il concetto e non capisco alcune cose: sono stata vittima di un furto in appartamento (oggetti in oro per un valore di oltre 10.000 euro) e ho denunciato immediatamente il fatto e la persona che ha effettuato il furto in quanto sapevo bene di chi si trattava. Mi sono recata presso i Carabinieri, mentre stavo effettuando la denuncia si è presentato spontaneamente il ladro ad autodenunciarsi del furto ai mei danni. Il ladro ha confessato di aver rubato gli oggetti in oro e di averli portati presso vari negozi "compraoro". Immediatamente i carabinieri si sono recati presso i negozi ed in giornata sono riusciti a recuperare solo alcuni oggetti venduti dal ladro, altri oggetti erano gia stati fusi e quindi irrecuperabili. Gli oggetti ritrovati sono stati trattenuti, giustamente, presso la caserma dei carabinieri i quali hanno formato la notizia di reato portata in procura un paio di giorni dopo, notizia di reato formata dalla mia denuncia, la contestuale autodenuncia del ladro, il mio verbale di riconoscimento degli oggetti, la mia istanza di restituzione di tali oggetti, in subordine altresì il mantenimento in sequestro fino al determinazione del legittimo proprietario.

Il pm dopo neppure un giorno dalla ricezione della notizia di reato ha disposto ai sensi dell'art. 1153 la restituzione degli oggetti al "compraoro" che li acquistò "in buona fede".

la mia denuncia e la contestuale autodenuncia ed ammissione del furto da parte del ladro non sono bastati a dimostrare l'incauto acquisto del compraoro sia pure in presenza di una dichiarazione da parte del ladro (reo confesso) di esserne il proprietario (Dichiarazione COMUNQUE proforma che solleva il compraoro da responsabilità?????).

A questopunto mi domando: se il ladro mi avesse svuotato la casa di tutti i mobili e vestiti rivendendoli ad un rigattiere che ha acquistato in buona fede, io sarei rimasta senza nulla anche se il ladro avesse ammesso il furto? ma il pm, stante la mia istanza di restituzione o mantenimento in sequestro non avrebbe dovuto quantomeno demandare il giudice civile alla decisione oppure inviare la mia istanza al parere del gip? preciso che a me non è stato notificato nulla nè la chiusura indagini e neppure il provvedimento da lui preso relativamente alla restituzione dell'oro, avrei potuto impugnarlo

grazie per una risposta

Stefania

Modificato da stefania1954

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