Accedi per seguire   
Seguaci 0
Diablo

'pinguini' Campioni D'incassi

1 messaggio in questa discussione

FILM RIVELAZIONE

'Pinguini' campioni d'incassi

Sfidano l'Antartide per amore

Arriva nelle nostre sale il 18 novembre il film rivelazione dell'anno: 'La marcia dei pinguini'

* ANTARTICO I pinguini sfidano le immense distese di ghiaccio e il pungente freddo polare per non mancare all'appuntamento d'amore: raggiungere l'oamok, la zona dove si accoppiano

* IL REGISTA Luc Jacquet, ex biologo francese, è il regista 'narratore' di questa straordinaria avventura

* ENORME SUCCESSO 'Sono ancora incredulo' commenta il regista

Roma, 12 novembre 2005 - Procedono a piccoli passi, caracollando con la loro lenta e buffa camminata, per giorni e settimane.

Una difficile traversata di un centinaio di chilometri lungo l’ immensa distesa di ghiaccio, sfidando un freddo polare, per non mancare, come ogni anno, a quell’appuntamento d’amore.

E’ il terribile viaggio sulla distesa dell’Antartico che i pinguini imperiali compiono per raggiungere l’oamok, la zona dove si accoppiano, quella più stabile e sicura per covare le uova e far nascere i piccoli. E da lì partiranno per altre interminabili e micidiali traversate, per raggiungere il mare e assicurare cibo a se stessi e ai piccoli.

Ne 'La marcia dei pinguini' il regista ed ex biologo francese Luc Jacquet, che preferisce definirsi soltanto ‘un narratore’, racconta la straordinaria avventura di questi simpatici pennuti.

Nei nostri cinema dal 18 novembre, il documentario è diventato un caso per il successo enorme e inaspettato - come racconta Jacquet - che ha ottenuto in Francia, Germania, Giappone, Cina. Costato 2,8 milioni di euro, soltanto negli Stati Uniti ha incassato ottanta milioni di dollari. In Italia la voce narrante è quella di Fiorello.

Luc Jacquet, come le è venuto in mente di raccontare la vita dei pinguini?

'E’ una vecchia storia, che risale a dodici anni fa. Facevo il biologo e mi proposero di trascorrere quattordici mesi in Antartide per osservare il comportamento di questa specie. Quell’esperienza ha cambiato la mia vita. Ho smesso di fare il biologo per diventare documentarista e riuscire, prima o poi, a raccontare la storia di queste marce che compiono i pinguini imperiali: una storia che ha il sapore di una tragedia classica, una straordinaria epopea'.

Ha incontrato molte difficoltà a realizzare questo progetto?

'La prima è stata trovare un finanziatore. Pensate cosa poteva rispondere un produttore a uno che gli diceva ‘Vorrei fare un documentario di un’ora e mezzo sui pinguini che marciano, sempre nella stessa ambientazione, tra distese di ghiaccio’'.

I problemi durante le riprese?

'Sono durate tredici mesi e non ce l’avremmo mai fatta a completare il nostro lavoro se non avessimo avuto il sostegno della base polare franco-italiana: ci ospitavano, ci davano da mangiare, ci assicuravano assistenza tecnica e medica. In Antartide non esistono giornate tipo e non eravamo mai noi a decidere cosa avremmo girato il giorno dopo ma il tempo. La temperatura era in media di meno quaranta gradi, il vento soffiava a una media di 180 chilometri l’ora e a volte raggiungeva punte di 200-220 chilometri orari. In quelle condizioni è difficile anche camminare e tenere la macchina da presa in mano. E altre grandissime difficoltà hanno comportato le riprese in acqua: i due operatori si calavano in un buco del ghiaccio non sapendo se quel buco si sarebbe richiuso. Quando era troppo pericoloso immergersi, calavamo una piccola camera. Tutte le immagini sono reali. Non abbiamo mai fatto ricorso a effetti speciali'.

Piccoli che non sopravvivono al freddo o vengono ghermiti da predatori. Non ritiene alcune immagini un po’ forti per un lavoro rivolto alle famiglie?

'L’ho fatto vedere a mia figlia di cinque anni. La realtà è così e penso che sia giusto trovare un equilibrio nel mostrarla ma senza nascondere troppe cose'.

Si aspettava tutto questo successo?

'Sono ancora incredulo. Forse piace perché è una storia semplice, con belle immagini, che racconta la vita e la morte, con animali che fanno tenerezza. E’ la magia del cinema che viene fuori quando meno te lo aspetti. Un successo conquistato da un piccolo film, che mi rende ottimista sul futuro di questa arte'.

di Beatrice Bertolucci

Fonte

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.


Accedi Ora
Accedi per seguire   
Seguaci 0