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Diablo

[LIBRI]Nella Biblioteca Di Un Diciottenne Dieci Libri Che Restano Nell

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Stilata in Inghilterra una lista di titoli da suggerire prima dei 18 anni. Ne ha proposta una per noi Paola Mastrocola, scrittrice e docente

Nella biblioteca di un diciottenne

dieci libri che restano nella pelle

di VERA SCHIAVAZZI

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Paola Mastrocola "Quello che si legge entro i 18 anni ci resta nel sangue. Dopo, è soltanto cultura". La battuta è di Paola Mastrocola, la scrittrice-professoressa italiana che dopo aver vinto il Campiello col suo "Una barca nel bosco" è diventata celebre per il suo pamphlet sull'educazione "La scuola raccontata al mio cane", ed ora con la fiaba "Ma che animale sei? Storia di una pennuta" (tutti editi Guanda). Ed è anche la risposta che prelude al suo personale elenco di "imperdibili", una risposta a distanza a quello appena diffuso dalla Royal Society of Literature inglese.

Che cosa e perché leggere prima di lasciare per sempre i banchi di scuola? Mastrocola sciorina i titoli senza esitazioni, seguendo quel personale filo rosso cheogni appassionato lettore ha nell'anima: l'Odissea di Omero, il Piccolo Principe di Saint-Exupéry, Guerra e Pace di Tolstoj, Ossi di seppia di Montale, Tonio Kroger di Mann, i Sonetti di Orfeo di Rilke, il Canzoniere di Petrarca (il poeta che Mastrocola non manca mai di citare quando vuole sottolineare la crisi di un sistema scolastico che non vuole più insegnare ciò che non è immediatamente "utile"), l'Orlando furioso di Ariosto, Le piccole virtù della Ginzburg, la Vita di un uomo di Ungaretti, Il barone rampante di Calvino, l'Enrico IV di Pirandello, il Re Lear di Shakespeare, l'Edipo Re di Sofocle, La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth, il Moby **** di Melville.

Perché tanta poesia e teatro, un tipo di lettura ritenuto ormai "difficile" anche dagli adulti? "Perché i ragazzi, al contrario, sanno apprezzarla ed è un vero delitto espellerla dalle loro letture. Occorre invece una forte battaglia culturale perché questo patrimonio resti nelle nostre scuole e nelle nostre case, perché apprezzare i versi resti quella cosa bella e normale che è stata per le generazioni precedenti". E l'autrice ribadisce: "Ciò che si legge fino alla fine del liceo scava nel profondo, contribuisce a costruire la personalità e viene ricordato per sempre, ci segue per tutta la nostra vita. Dopo, si può continuare a leggere molto e bene, e ciò andrà ad arricchire la nostra cultura, ma non sarà più la stessa cosa.

(31 gennaio 2006)

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