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cheyenne

In Italia I Timori Sulla Sicurezza Frenano L’e-commerce

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Secondo una ricerca InSintesi/TNS Infratest i più diffidenti sono proprio gli utenti più “evoluti”.

Quando si parla di e-commerce, la sicurezza è sempre all’ordine del giorno. Lo confermano alcuni dati di un’indagine telefonica realizzata recentemente da InSintesi e Tns Infratest su un campione di 1.023 individui, rappresentativo della popolazione italiana. In particolare, dall’analisi dei risultati emerge che, in Italia, sono ancora molti gli utenti di Internet che rinunciano a fare “shopping online” perché considerano la Rete poco sicura, e i più diffidenti sembrano essere proprio gli utenti più “evoluti”.

L’indagine InSintesi e Tns Infratest è stata realizzata lo scorso dicembre. Agli intervistati era stato chiesto, tra l’altro, se avessero intenzione di acquistare, in occasione del Natale, regali tecnologici per sé o altri. Solo il 3% di quanti avevano risposto positivamente (pari al 21% degli intervistati) avrebbe effettuato l’acquisto online. Tra i motivi del mancato utilizzo di Internet spicca la preoccupazione per la sicurezza della Rete. In pratica, ben il 24% dei regali tecnologici non acquistati online, sarebbe stato acquistato attraverso altri canali proprio per mancanza di fiducia nella sicurezza di Internet.

Abbastanza sorprendente l’identikit dei “preoccupati” per la sicurezza: sono in prevalenza uomini, hanno un’istruzione superiore e vivono al nord. Identikit che corrisponde al profilo di chi si collega a Internet più volte al giorno e al profilo di chi aveva già fatto acquisti online. Quindi, se ne ricava l’impressione che la diffidenza verso lo shopping online e la domanda di una maggiore sicurezza provenga proprio da quella tipologia di utenti che, per caratteristiche personali e stili di vita, dovrebbero dare maggiore impulso allo sviluppo dell’e-commerce.

“Di fronte a questi dati, che indicano solo una tendenza, resta da chiedersi se i timori manifestati siano fondati o non si tratti piuttosto di preoccupazioni irrazionali”, ha commentato Massimo Pizzo amministratore di InSintesi.

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