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Diablo

Due Nuove Date Italiane Per I Depeche Mode

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Tutto esaurito per gli appuntamenti milanesi

Due nuove date italiane per i Depeche Mode

Una delle band di culto del pianeta rock torna in Italia: concerti a Milano (18 e 19 febbraio), Imola (16 giugno) e Roma (17 luglio)

MILANO - Ventiduemila e passa biglietti bruciati in poche ore, due date esaurite, anzi esauritissime, al Forum di Milano per confermare che dopo più di vent’anni di carriera i Depeche Mode sono ancora una delle band più amate e di culto del pianeta rock, e non solo. Si avvicinano le due date italiane del terzetto inglese (18 e 19 febbraio), e chi non è ancora riuscito a procurarsi i preziosi tagliandi per i concerti può solo sperare molto italianamente negli amici degli amici, oppure affidarsi ai bagarini che, miracoli delle vendite on line, si presenteranno all’esterno del palasport milanese con pacchi di biglietti tra le mani da vendere, nel migliore dei casi, al doppio o al triplo del prezzo originario.

ALTRE DATE - Ma i fan delusi possono provare a consolarsi con almeno un paio di notizie: la prima, che il mastodontico (e tutto esaurito) tour europeo dei Depeche Mode si è arricchito di numerose date estive; la seconda, e più importante, è che fra queste date sono inserite una tappa a Imola, all’Heineken Jammin’ Festival (il 16 giugno), e una a Roma, addirittura allo Stadio Olimpico (il 17 luglio), un ritorno dopo dodici lunghi anni di assenza. Le notizie sono confermate dal sito dei fan italiani, fonte inesauribile di informazioni per fan più o meno accesi di David Gahan e soci. Sul sito, tra le altre cose, alcuni forum di discussione per scambi di biglietti a prezzi per così dire “equo-solidali”, per evitare la trappola del bagarinaggio on line e “live”. Ma sul sito dei fan italiani c’è molto di più: per esempio la chicca che, per la probabile gioia degli spettatori del Forum, secondo la rivista Rolling Stone nel corso delle esibizioni milanesi la scaletta del concerto verrà drasticamente variata per ospitare alcuni tra i brani apparsi su “Speak And Spell”, il primissimo album del gruppo. “Vi sembrerà come se i Beatles si riunissero e cercassero di mettere a confronto Love Me Do con una delle ultime canzoni di Lennon”, ha dichiarato il cantante del gruppo David Gahan. Ascoltarli sarà un’emozione. Sempre che si abbia il biglietto, naturalmente… Roberto De Ponti

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DEPECHE MODE Concerto domani e domenica, 24 mila fan Biglietti introvabili, attese più di 20 mila persone da tutt'Italia. Milano unica tappa italiana. La band tornerà a giugno.

img163210.jpg MILANO, 17 febbraio 2006 - I Depeche Mode saranno a Milano per i due concerti di domani e domenica al Forum di Assago, uniche date del tour europeo della band: in Italia torneranno solo a giugno per l'Heineken Jammin' Festival di Imola e forse a luglio allo Stadio Olimpico di Roma.

Biglietti introvabili da mesi (gli spettatori arrivano da tutta Italia), bagarini che sparano cifre assurde (anche 2-300 euro) e ticket che vengono venduti on line alle stesse cifre. I contorni sono quelli di un 'evento storico' nel panorama musicale milanese. E nella due giorni i Depeche Mode, maestri dell'elettro-pop, sono chiamati a non deludere qualcosa come 22 mila o addirittura 24 mila spettatori (dipendera' dal posizionamento delle strutture e dall'utilizzo delle intere gradinate).

E d'altro canto le aspettative sono positive visto che l'ultimo album, 'Playing The Angel' e' stato a lungo in cima alle classifiche mondiali e la precedente raccolta di versioni dance, 'Remixes 81.04', aveva incontrato i favori dei vecchi e dei nuovi fan. Insomma, 25 anni di musica con radici dark ed elettroniche, portate avanti coerentemente dal front-man e cantante del gruppo Dave Gahan, Martin Gore e Andy Fletcher, stanno per essere ripercorsi in un mix fra sonorita' primordiali e innovative e svolte tecnologiche e di tendenza.

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«Saremo gli Stones del Duemila» Entusiasma il lato oscuro del pop

Paolo Giordano

da Milano

E allora lui, Dave Gahan, si presenta così sul palco, quasi nascondendo gli occhi, vestito in giacca come sempre e come sempre very glamour, mentre le luci si infiammano e il pubblico lo afferra per trascinarlo muggendo fino al microfono. Buonasera, good evening Milan, ecco il nostro biglietto da visita: A pain that I'm used to, un dolore cui sono abituato (dal nuovo ciddì Playing the angel), e la voce si libera subito dalle grinfie della chitarra paranoide e muscolosa perché è il suono della sofferenza e le parole sono solo la medicina da prendere.

I Depeche Mode hanno venticinque anni tondi e chi può se li ricorda coi capelli cotonati e i faccini candidi e inglesi, mentre la musica era new romantic e bisognava sciogliersi nelle tastiere zuccherose, nei ritmi laccati, e mescolarsi all'ottimismo operaio per capire che c'era la new wave, cioè la nuova ondata che asfissiava il punk e l'onanismo progressive ormai pronti per Madame Tussaud's, per il museo delle cere. E qui stasera, in un Forum tutto straesaurito da mesi, si capisce perché Martin Gore, quello là alle tastiere con i capelli slavati e i gesti da maestrino, non ci pensò due volte in un localaccio di Basildon nell'Essex a prendersi sottobraccio Dave Gahan e tesserarlo seduta stante per la «moda prêt-à-porter», cioè per i Depeche Mode. Stava cantando, questo ragazzino sempre triste, una versione stralunata di Heroes di Bowie con un gruppetto di dopolavoristi e lo faceva con gli stessi guizzi oscuri di stasera, mentre incastra la nuova John the Revelator con la vecchia A question of time, e beati voi se sapete decifrarli. Dave Gahan è una star per virtù imponderabile, muove il bacino a tempo con il cuore del pubblico e neppure quando in Behind the wheel si blocca all'improvviso con l'asta del microfono in mano, il battito del concerto perde ritmo. È l'elettropop, signori, il miscuglio decadente tra chitarre asburgiche e marziali e tastiere liquide vestite a sera, ingioiellate. Ed è vivo ancor oggi (tra l'altro stasera i Depeche Mode registrano un dvd in uscita a ottobre) perché si è disseminato in tutte le direzioni senza cambiarsi i connotati e quando, nel boato dei dodicimila, sul palco che sembra un'astronave spunta anche una sfera volante, la canzone che l'accompagna potrebbe avere vent'anni o venti giorni: è «Precious», e solo per caso è nell'ultimo ciddì. Poi I feel you. Poi Personal Jesus. Ed Enjoy the silence, goditi il silenzio, che è la loro medicina disperata e mai presa. Servì, nel 1990, ai Depeche Mode per sdoganarsi negli Stati Uniti e a Dave Gahan per inciampare nella depressione tossica. Il suo cuore si è fermato due volte, a prima davanti a tutti, dopo un concerto del '93 a New Orleans, e la seconda solo davanti alla coscienza, nel '96, dopo una devastante overdose di eroina e cocaina che avrebbe ucciso, dissero i medici, anche un cavallo. E allora ecco perché lui, il cantante dei Depeche Mode che vogliono essere «i Rolling Stones del Duemila», è una popstar pur non facendo nulla per esserlo se non indossar vestiti aderenti e occhiali panoramici. Ha sofferto, ecco, si è rotolato nelle angosce, nei crepacci esistenziali che in Walking in my shoes - stasera strepitosa - lui riassume dicendo «prima di tirare qualsiasi conclusione provate a camminare nelle mie scarpe». Il Forum lo fa, eccome, guardando i sei megaschermi illuminarsi in un rito che ha i colori della festa, le nuances della nostalgia, e il ritmo che non puoi star fermo. In Behind the wheel c'è il brivido, in World my eyes il sospiro quasi techno. E poi quando il palco traballa fino a scoppiare con Never let me down e Good night lovers le note sono quelle alte delle congratulazioni reciproche, mentre Andy Flecther e Martin Gore suonano compassati e Dave Gahan se ne va a torso nudo soddisfatto e lento perché lui e il pubblico, un'altra volta ancora dopo un quarto di secolo, stanno camminando nelle stesse scarpe.

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Depeche Mode, Franz Ferdinand special guest a Roma

MILANO - Gli scozzesi Franz Ferdinand saranno special guest al prossimo concerto italiano dei Depeche Mode, il 17 luglio a Roma. La band inglese, che ha gia' tenuto due esibizioni a Milano il 18 e 19 febbraio andate sold out, suonera' prima di questa data all'Heineken Jammin Festival a Imola il 16 giugno, ovvero nella prima delle due giornate della nona edizione del grande evento di musica live. Si chiama "Playing the angel" l'ultimo lavoro in studio dei Depeche Mode, famosi per successi come "Personal Jesus", "Just Can't Get Enough", "Never Let Me Down" e "Enjoy The Silence". (Agr)

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