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Diablo

[ARCHEOLOGIA]Tesori Bulgari

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ARCHEOLOGIA

Tesori bulgari

Statue e gioielli, armature e maschere d'oro. Corredi intatti di tombe reali della Tracia scoperte solo due anni fa e che vanno in mostra al Palazzo del Quirinale a Roma. Un repertorio di 55 pezzi dal neolitico al medioevo

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Roma - Il profilo con il naso aquilino è il suo tratto distintivo. E' la stessa curvatura irregolare che l'ha immortalato su numerose monete. La contornano fluenti ciocche scolpite, i cui riccioli appaiono incisi con cura come la fitta barba e i baffi spavaldi. In questa virile cascata, le labbra emergono piccole ma ben delineate, e gli occhi concedono un'espressività autorevole con una fitta di cinismo. Sono un gioco di dettagli: il bulbo oculare è in marmo, l'iride in pietra dura marrone, circondata da un anello di pasta vitrea verde, mentre la pupilla in pasta vitrea nera, e le ciglia in lamina di rame. Così appare Seute III, il più longevo dei re traci, protagonista indiscusso del primo ellenismo, regnante dalla seconda metà del IV all'inizio del III secolo a. C da quel baluardo che fu la sua capitale, Seutopoli, che oggi giace sul fondo del lago artificiale Koprinka, a pochi chilometri di Kazanlak. Nella sua Tracia, il vasto territorio del nord per gli antichi greci da cui soffiavano venti violenti, incastonato tra il Danubio, Mar Egeo, il Mar Nero e il Mar di Marmara, non altro che l'attuale Bulgaria.

La sua testa-ritratto, che da un punto di vista iconografico ricorda tanto quella dei filosofi greci e che apparteneva ad una statua bronzea di altezza naturale di circa 175 centimetri, è una delle preziose sculture che si possono ammirare nella piccola grande mostra "Tesori dalla Bulgaria. Dal Neolitico al Medioevo", ospitata eccezionalmente per un mese, dal 15 febbraio al 15 marzo, dal Palazzo del Quirinale, nella sala delle bandiere. Una preziosa e attraente rassegna nata da una collaborazione amichevole e fruttuosa tra l'Italia e la Bulgaria. Perché la decisione di aprire la sede della massima magistratura dello stato ai tesori della civiltà tracia fu presa nell'aprile del 2005, durante la visita di stato a Sofia del presidente Ciampi. In quell'occasione incontrò il presidente bulgaro Georgi Parvanov per un sopralluogo ai nuovi ritrovamenti della "valle dei re traci" in parte restaurati dall'Italia, rinvenuti durante le recenti campagne di scavo condotte tra il 2004 e il 2005 da un gruppo di archeologi bulgari.

"Durante la visita di stato in Bulgaria di Ciampi - racconta il consigliere per la conservazione del patrimonio artistico della presidenza della repubblica Louis Godart - si è focalizzato con il presidente un dato essenziale, vale a dire l'appartenenza della cultura del sud-est dei Balcani alla civiltà europea e il ruolo che, attraverso i millenni, le terre della Tracia, e quindi dell'odierna Bulgaria, hanno giocato nel messaggio civilizzatore di Atene e Roma. La mostra, dunque, mette in evidenza come sin dall'antichità, dal neolitico appunto, le terre della Bulgaria abbiano fatto parte di una koinè culturale che abbraccia il Mediterraneo continentale e il medio oriente". E in virtù di questo sodalizio presidenziale, i re "traci" sbarcano al Quirinale. Protagonista, la millenaria storia della Bulgaria che dall'epoca della lontana preistoria all'età del bronzo, al periodo classico, a quello romano e fino ai nostri giorni, si è rivelata luogo privilegiato per il confronto di popoli e realtà nuovi, pronti a subire il fascino della cultura classica. Vanno in scena cinquantacinque prestigiosi pezzi, che dal V millennio al III secolo a. C. documentano una vertiginosa evoluzione storica.

Si parte dal sistema religioso-mitologico degli antichi agricoltori dei Balcani orientali, devoti all'idea della dea Madre, testimoniata in mostra dalla statuetta femminile antropomorfa in terracotta della seconda metà del V millennio, al vaso zoomorfo di terracotta, rapresentante un grosso quadrupede, decorato a graffiti, idealmente ricollegato a un toro, sposo della dea Madre (seconda metà V millennio), al modellino di abitazione sempre in terracotta. Ma a colpire l'immaginazione del pubblico è lo stuolo di tesori di preziosa e raffinata arte orafa, i capolavori inediti rinvenuti nella campagne di scavo che hanno svelato tumuli funerari intatti di illustri nobili e sovrani traci, dai prestigiosi corredi.

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"La mostra consente di aprire una nuova pagina del libro dell'archeologia tracia - dichiara Godart - Qui sfilano i corredi straordinari di tombe imperiali rimaste intatte, frutto di una campagna di scavo condotta da archeologi bulgari che ha coinvolto una valle poco indagata. Oggetti preziosi di grande fattura artigiana, maschere, corazze e armi, anelli e vasellame vario." Un repertorio di sontuosi corredi di tombe mai profanate che hanno restituito gioielli, ma anche corazze in bronzo dorato, pettorali d'oro massiccio, anelli-sigilli in oro e cristallo di rocca, armature complete di quindici ornamenti preziosi: "Una vera miniera di tesori - sottolinea Godart - Evidentemente i loro tombaroli sono meno numerosi rispetto all'Egitto, alla Grecia e alla nostra Italia".

Ecco una maschera funeraria in oro 23 carati, del peso complessivo di 673 grammi, dai tratti maschili, con incisi a sbalzo barba e baffi. E' il capolavoro di cesellerai che spicca nel corredo del complesso sepolcrale di "Svetitsa", innalzato nella "valle dei re traci" a sud-est della città di Shipka (Stara Zagora) nella prima metà del V secolo a. C., tomba, scoperta il 19 agosto del 2004, dove venne sepolto un nobile tracio di circa 40 anni, forse seguace di Orfeo perché, come l'eroe mitico smembrato e sepolto in luoghi diversi, anche il corpo dell'aristocratico tracio è stato fatto a pezzi. Sfarzoso anche il corredo del tumulo Goliama Kosmatka, a circa 500 metri a sud di Shipka, sepolcro-mausoleo di Seute III, dove è stata ritrovata la testa ritratto di bronzo. Tra le più significative tra quelle finora rinvenute in Tracia, è databile alla seconda metà del IV inizi III secolo a. C. Qui spiccano i finimenti equestri, un elmo con applicazioni d'argento dorato raffigurante Atena, una corazza in pelle con applicazioni d'oro, due schinieri di bronzo con teste di dee, una spada di ferro e oro, insieme ad uno stuolo di vasellame prezioso con un vaso a forma di conchiglia in argento e oro.

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Di grande suggestione anche il corredo della tomba "Goljama mogia" di un sovrano tracio (metà del IV a. C.), scoperta il 23 luglio del 2005 tra i villaggi di Malomirovo e Zlatinitsa nei pressi di Jambol. Se ne può ammirare la corona d'oro a foglie e bacche d'ulivo con piastrina centrale su cui è raffigurata una Nike, un anello d'oro massiccio con una scena figurata legata al mito della dea Madre, e un'interna armatura tra le più ricche rinvenute nel territorio. L'analisi stilistica di questi esemplari non lascia alcun dubbio sul ruolo essenziale che artisti ed orafi greci hanno avuto nella realizzazione di questi capolavori.

di LAURA LARCAN

Notizie utili - "Tesori della Bulgaria. Dal Neolitico al Medioevo", dal 15 febbraio al 15 marzo 2006, Palazzo del Quirinale, Sale delle Bandiere.

Orari: lunedì-sabato, dalle 9 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 19; domenica 8:30-12.

Ingresso: libero.

Catalogo: FMR spa/Gruppo Art'E'

(14 febbraio 2006)

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