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[ARTE]L'arte Con Il Cuore

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ANNIVERSARI

L'arte con il cuore

Il ministero dei beni culturali lancia un'iniziativa per San Valentino. Il 14 febbraio, le coppie possono visitare musei e siti con un biglietto gratis. Ecco una guida agli itinerari più "passionali"

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Roma - A San Valentino, tutti più "Innamoràti dell'arte". E' proprio questo lo slogan messo a punto dal ministero per i beni culturali che lancia un'iniziativa per la festa dell'amore. Le coppie che visiteranno musei, aree archeologiche e siti culturali statali riceveranno un biglietto d'ingresso gratuito - su due biglietti interi uno sarà omaggio. Così, il prossimo martedì 14 febbraio, giorno feriale ma tutto da festeggiare, può diventare l'occasione per godersi "in due" un tour dell'arte ispirata all'amore. Con qualche suggerimento. A Roma, per esempio, si possono infuocare i cuori con gli amori raccontati alla Galleria Borghese, dove spicca la superba "Danae" del Correggio che racconta uno dei quattro "amori di Giove" tratto dalle storie delle Metamorfosi ovidiane. Il signore dell'Olimpo, infatti, sotto mentite spoglie, tramutato in pioggia d'oro viene accolto dal ventre di una sensuale Danae che giace nuda nella sua alcova.

O, ancora, si può ammirare il capolavoro di Tiziano, "Amor sacro e amor profano", dove compare la candida sposa vicina ad Amore ed assistita da Venere in persona. Un'opera concepita dal grande pittore come dono di nozze per un facoltoso veneziano e tutta ispirata ai precetti neoplatonici dell'esaltazione dell'amore nella sua forma terrestre e celeste. Amore coniugale, quasi un manifesto promozionale alle virtù del matrimonio, lo offre lo straordinario "Sarcofago degli sposi" (520 a. C.), esposto al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, destinato a contenere "per sempre insieme" le ceneri dei due coniugi, immortalati nelle due figure stese, caratterizzate, nello stile arcaico, dal sorriso etrusco "sospeso", privo di un risvolto psicologico e dall'accuratezza delle pettinature, eleganti e sofisticate.

Perché non curiosare, poi, tra gli amori di Raffaello, tanto chiacchierati all'epoca dell'artista e riportati dal quel cronista mondano per eccellenza che fu Giorgio Vasari. Basta fare una capatina nell'amena Villa Farnesina, su via della Lungara, a godersi la spettacolare loggia di Amore e Psiche, che l'urbinate realizzò per il committente, il potentissimo banchiere senese Agostino Chigi, detto il Magnifico dai contemporanei per quella indefessa smania di circondarsi di artisti e letterati. E per lui, Raffaello trasformò la sala in un illusorio pergolato con festoni e fiori in cui vengono narrate le vicende dei due amanti, tratte dall'intrigante favola di Apuleio nelle Metamorfosi. E il buon Vasari racconta che per terminare i lavori, il Chigi consentì all'artista, che non riusciva a lavorare perché troppo rapito d'amore per una donna, di dipingere alla presenza dell'amata, probabilmente Margherita Luti, meglio nota come la Fornarina. E per conoscere da vicino il volto della bella dama, basta fare un salto a Palazzo Barberini, dove il suo ritratto, conturbante col seno appena coperto da un velo, realizzato sempre da Raffaello, è una delle perle della galleria nazionale d'arte antica.

E di "Baci" appassionati a creare la giusta atmosfera, l'arte italiana ne ha tanti. C'è l'imbarazzo della scelta. Ci si può lasciar sedurre, per esempio, dal "Bacio" di Francesco Hayez, conservato a Milano presso la pinacoteca di Brera, quintessenza del sentimentalismo romantico, dove i due innamorati avvinti dall'impeto, la dama e il cavaliere, vestono abiti medievali a richiamare molti di quei grandi amori tramandati da novellieri e drammaturghi, anche se non sempre felici, da Paolo e Francesca a Giulietta e Romeo. Ancora, "Il bacio di Ginevra e Lancillotto" di Domenico Morelli, conservato al Museo San Martino di Napoli, dove l'artista si diletta a cogliere tutte le sfumature sentimentali dei personaggi, la fidanzata di Lancillotto che, sporgendo da un parapetto, scopre l'amato a sedurre Ginevra, e i due clandestini amanti rapiti dall'estasi delle labbra congiunte. Il tutto è reso ancora più teatrale dall stesura pittorica veloce, giocata su vibranti effetti di luce.

este_949928_09580.jpg C'è anche "Il Bacio" di Amos Cassioli (1832-1891) del Museo Medioevale e Moderno di Arezzo che immortala, ed è forse l'immagine più nota, l'amore drammatico e intenso, tanto decantato da Dante, di Paolo e Francesca. Amore che si è tristemente consumato nella suggestiva Rocca di Gradara (Rimini) nel settembre del 1289, dove si potrebbe approfittare per una gita fuori città. Per conoscere da vicino antichi amori consumati tra divinità e umani, Firenze offre lo splendido saggio di "Amore e Psiche" della Galleria degli Uffizi, copia romana di originale ellenistico di inedita sensualità fisica. Mentre al Museo del Bargello spicca "L'assalto al castello d'amore", raffinata scena di amor cortese scolpita su una valva di specchio d'avorio.

A Napoli, chi visita il museo archeologico nazionale, si può godere ancora la liason tra "Amore e Psiche", tratta dalla favola di Apuleio, o scene di amori conviviali dipinte su vasi greci, mentre al museo nazionale Capodimonte spicca "Adone e Venere", l'elegante statuetta di porcellana creata da Filippo Tagliolini. Se una delicata statuetta votiva in terracotta del III sec. a. C. ci regala "Il Bacio" di Cansano tra Demetra e Core (visite presso la soprintendenza archeologica d'Abruzzo allo 0871 331668), il museo archeologico di Taranto sfodera una pinax con l'intensa ed erotica "Persefone rapita da un di oscuro".

Per amori più cortesi, è consigliabile una visita alla Camera degli sposi, preziosa sala al piano nobile della torre settentrionale del Castello di San Giorgio a Mantova, decorata interamente con affreschi da Andrea Mantegna tra 1465 e 1474, per il marchese Ludovico Gonzaga. E per amori più contemplativi, c'è la Certosa di Padula (Salerno), fondata nel 1306, riconosciuta dall'Unesco patrimonio dell'umanità, che ispira amore con i suoi oltre 50 mila metri quadrati tra spazi coperti, chiostri ed aree verdi, tutti restaurati e mantenuti. "Innamorati dell'arte" anche sul lago di Como, dove il 14 febbraio, alle 17.30 presso il Museo Paolo Giovio si apre al pubblico un'esposizione di gemme, vasi greci, affreschi, dove il protagonista assoluto non può che essere il dio dell'amore.

LAURA LARCAN

(13 febbraio 2006)

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