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Diablo

Basic Instinct 2, Trailer-scandalo

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Il videoclip che anticipa alcune sequenze 'bollenti' del film

amplessi furiosi, lunghe sequenze saffiche e sesso a tre

Basic Instinct 2, trailer-scandalo

Sharon Stone più sexy che mai

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ARRIVA Basic Instinct 2, preparate i fazzoletti. No, no per le lacrime, ma per detergervi il sudore dalla fronte. Perché se a distanza di 14 anni dal primo film avete ancora il sonno disturbato dalla conturbante bellezza di Sharon Stone e soprattutto dalla stracelebre sequenza dell'accavallamento di gambe, ecco, sappiate che questo sequel, il sonno, rischia di togliervelo del tutto. Basta dare un'occhiata al videoclip "non ufficiale" che anticipa alcune scene del film. E che vi proponiamo in maniera "edulcorata", visto il contenuto davvero molto hot delle sequenze.

Sharon Stone - più bella e sexy di allora - si cimenta in una serie di scene di sesso ad altissimo tasso erotico. Intanto, perché dispensa attenzioni al protagonista maschile, ma anche e soprattutto perché si dedica con particolare partecipazione anche alla coprotagonista femminile, che a sua volta pare gradire parecchio.

E così, la vediamo esercitarsi in evoluzioni saffiche sul divano di uno splendido loft, davanti a un camino, dentro una Jacuzzi, di fronte agli occhi di un partner ipnotizzato. Poi, prodursi con il partner medesimo in amplessi furiosi (che, come nel primo film, rischiano di finire non nel modo tradizionale) su letti, pavimenti e scrivanie, salvo coinvolgere anche la sua amica e inscenare acrobazie a tre che ben poco lasciano all'immaginazione. Così come non ci vuole fantasia per capire che cosa accade mentre la Stone è in macchina e, sebbene stia guidando in modo spericolato, comunque non riesce a resistere al richiamo della passione.

Ah, a proposito: anche in questo film, la Stone dischiude le gambe. In verità qualcosa di più del semplice dischiudere. Ma stavolta l'effetto è "peggiore" che nel film precedente. Perché là si intravedeva parecchio, in penombra, qui invece si vede proprio tutto, solo velato da un body di tulle nero. Fate un po' voi.

(16 febbraio 2006)

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Esce il 31 marzo il seguito di "Basic Instinct": la protagonista

del film anticipa a "Repubblica" le sequenze più calde

Sharon: "Io, nuda a 50 anni

e vedrete che vi sbalordirò"

di SILVIA BIZIO

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Sharon Stone nel nuovo Basic Instinct

LOS ANGELES - Esce il 31 marzo, dopo 14 anni di attesa, il seguito del thriller Basic Instinct, il film del 1992 che ha lanciato Sharon Stone. La scena dell'interrogatorio con il mitico accavallamento di gambe è entrata negli annali della storia del cinema. Da alcune settimane circola su Internet un trailer piuttosto hard del film, diretto dall'inglese Michael Caton-Jones nei Pinewood Studios di Londra, ma per la versione finale numerose scene, quelle più spinte, sono state tagliate per evitare il divieto ai minori di 17 anni. La Stone, 47 anni, torna nei panni della provocante giallista Catherine Tramell, di nuovo sotto indagine per una serie di omicidi che ricalcano fedelmente quelli descritti nei suoi libri. A sospettarla è uno psichiatra legale interpretato da David Morrissey, che sostituisce il detective di Michael Douglas del primo Basic Instinct.

Completo pantalone nero Fendi, collana con doppio cuore Bulgari, capelli biondi lunghi e lisci, madre single di due figli adottivi, la Stone si presenta al nostro incontro al Four Seasons di Los Angeles - l'unico concesso prima della partenza per l'Europa - con un'ora di ritardo. "Sono stata presa in ostaggio dai truccatori", esordisce, "Ma almeno ora sono bella. Creda, non ero così quando mi sono svegliata".

Cosa è successo a Catherine Tramell in questi anni?

"Mi sono inventata una storia per lei. Ho pensato che a San Francisco poteva aver avuto un esaurimento nervoso, del resto succede a molti (è chiaro che si riferisce al suo matrimonio fallito con il giornalista Phil Bronstein, ndr), e deve andarsene prima di far fuori troppe persone, e anche questo potrebbe capitare a molti. Ho pensato: è andata in Arizona o in Colorado in un ranch con i cowboy, è diventata brava a pescare, cacciare e vivere di notte con gli animali, ma non si diverte. Allora, forse, è andata a vivere in Germania. Ma anche lì è rimasta delusa, immaginava Berlino più interessante e dark di quanto non sia. Così è finita a Londra, che è diventata quello che una volta era Parigi: una vita metropolitana vivacissima, in cui lo studio dello psichiatra ha sostituito la discoteca come provocante luogo d'incontri. E in questo viaggio s'accorge che mentre il suo primo istinto 'basic' era la sopravvivenza, il secondo è la corruzione degli animi: la gente sollecita il peggio negli altri, ma poi rifiuta di assumersene la responsabilità. Un fenomeno molto comune".

Cioè?

"Guardi la politica, il sistema scolastico, il mondo del lavoro. Prenda il giornalismo: se hai tre fonti puoi pubblicare la storia, anche se sai che sono false. Oggi la verità nel giornalismo è un'anomalia. È una cosa che spezza il cuore".

Basic Instinct 2 provocherà lo stesso scandalo del primo?

"Sappiamo che il primo film fece molto scalpore per il modo esplicito in cui parlava di sesso. Già all'epoca trovai un fatto positivo che si parlasse di temi anche scomodi. Succederà anche con il seguito. Trovo fantastico che un film di cassetta spinga a discutere".

Quel film fece scandalo soprattutto per la scena in cui lei accavallava le gambe. C'è qualcosa di simile nel secondo?

"Quando uscì il film mia madre e mio padre vivevano in una piccola città e tutti telefonavano pieni di curiosità: come ti senti con tua figlia che fa la lesbica, che si presenta nuda... e mia madre, calma, rispondeva: 'Sono molto più preoccupata che mia figlia faccia la parte di una killer psicopatica, ma grazie per la telefonata!'. Mia madre, che è donna di buon senso, aveva colto il nodo centrale. Sì, ci sono sequenze piene di sesso anche nel secondo film. Immagini che faranno sentire a disagio lo spettatore. E' curioso, ma alcune delle scene più audaci sono sopravvissute ai tagli. Se fossi in voi non arriverei in ritardo alla proiezione: nei primi quattro minuti ci sono cose molto interessanti. Ho rischiato la vita girando quei primi quattro minuti, sono le scene più impegnative che io abbia mai girato".

Cosa intende?

"Beh, pagate il biglietto e lo saprete. Dico solo che per realizzare quella sequenza ci abbiamo messo quattro giorni. Giravamo a Londra nei giorni dell'attentato. Eravamo tutti stressatissimi, avevamo incubi la notte, anche se io cercavo di essere forte e coraggiosa. Ma la mattina dopo aver finito non riuscivo a vestirmi, singhiozzavo nel bagno. Poi mi hanno detto che c'era stato l'attacco terrorista. Era troppo. Sono tornata a casa, ho portato il bambino al sicuro, abbiamo messo da parte acqua e viveri, poi sono andata sul set e alla fine della giornata non potevamo nemmeno tornare a casa per via delle bombe. Ho rimandato il bambino a Los Angeles: io ero a pezzi".

Che rapporto ha con sesso e potere?

"Catherine Tramell dà l'impressione di comportarsi come un uomo. Ma non è un comportamento che consiglierei alle donne. Noi abbiamo tanto da offrire al mondo, non credo sia necessario usare il sesso per ottenere successo e potere".

Come avete scelto le scene di nudo e sesso?

"Mi sono interrogata a lungo su come avremmo affrontato la questione. Di certo, il pubblico si aspetta scene provocanti. Ma ho pensato che sarebbe stato un errore esporre tutto e subito. E che se fosse stato necessario il nudo totale, avrebbe dovuto essere così sbalorditivo da risultare disturbante e minaccioso. Quando il film arriverà in sala io avrò compiuto 48 anni, rappresento Dior nella linea bellezza per la pelle, e tanto di cappello a un marchio che sceglie me, una donna matura. Ho pensato: sarebbe intrigante presentare la mia nudità in modo sfacciato. Mi creda se dico che sono stata io a spingere per mettere più sesso nel film".

Quanto "sfacciato"?

"La scena che troverete forse più intrigante è quella nell'idromassaggio in cui ho fatto assumere a Catherine comportamenti simili a quelli che potrebbe avere un mafioso. Ha presente quando certi uomini parlano d'affari chiusi in una sauna? Hanno quel modo di usare la nudità come fosse un'arma. Oppure quando nel pieno di una riunione cominciano a toccarsi dappertutto? Ecco, Catherine è un po' così. Dice: sì, sono nuda, e vieni qui se ne hai il coraggio. La gente penserà: 'guarda che sfacciata, è nuda, e dire che non ha 20 anni'. Nel cinema è del tutto inusuale: ma volevo che la gente vedesse che aspetto ha una cinquantenne nuda".

(23 febbraio 2006)

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Roma, la visione in anteprima del film riserva qualche sorpresa

dopo la spasmodica attesa creata con il trailer su Internet

"Basic Instinct 2", sesso e omicidi

ma le sequenze "hot" spariscono

Parla Sharon Stone: "Noi quarantenni siamo più sexy delle ventenni

Anche se rivedendomi nel primo film mi sembra di guardare mia figlia..."

di CLAUDIA MORGOGLIONE

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Sharon Stone a Roma

ROMA - "Perché sostengo che una donna quarantenne è più sexy di una ventenne?". Seduta al tavolo della conferenza stampa, bellissima nel suo abito bianco e nero e nella sua acconciatura anni Sessanta, Sharon Stone ripete la domanda di una cronista. Poi dice: "Adesso mi alzo in piedi"... e la platea di giornalisti, vedendola stagliarsi in tutta il suo splendore, per un attimo trattiene il fiato. Allora lei, ben consapevole dell'effetto ottenuto, si risiede e spiega: "E' questo ciò che abbiamo in più".

Si dirà: è facile sentirsi ancora desiderabili, a un'età non più giovanissima, se sei Sharon Stone. Eppure nelle parole della diva - in Italia per l'anteprima dell'attesissimo Basic Instinct 2, in cui riprende il personaggio della sexy serial killer Catherine Tramell - c'è un messaggio per tutte le donne: credete in voi stesse. "Rispetto a quando ho girato il primo Basic Instinct, 14 anni fa - racconta infatti l'attrice - sono più calma, più felice, ho due bambini favolosi, mi sento più a mio agio con la recitazione". Ma senza nascondersi che il tempo passa: "Quando mi rivedo nel primo film - scherza - mi sembra proprio di guardare mia figlia...".

Insomma, da parte della Stone, il solito sfoggio di intelligenza e ironia. Ma stavolta, al centro dell'attenzione dei cronisti italiani, non c'è solo l'attrice, ma anche il film. Dato che la visione della pellicola riserva indubbiamente qualche sorpresa, rispetto alla sapiente campagna promozionale orchestrata da produttori, distributori e dalla stessa attrice. E così, a fronte di annunci di nudi integrali e sorprendenti acrobazie sessuali, nel film c'è molto meno: un fugace seno della diva, una scena di un'orgia in cui non si vede quasi nulla, una sequenza di sesso tra la protagonista e il suo partner sullo schermo, l'attore britannico David Morrissey. Ma siamo molto lontani dal quasi porno, come alcuni si aspettavano.

E dunque niente gambe che si aprono senza mutandine e niente danze saffiche, tanto per citare alcune parti "hot" del primo Basic. Sparita anche la sequenza di un rapporto a tre fatta circolare ad arte, nei giorni scorsi, su Internet, ma che è stata cancellata dalla versione definitiva, per non incappare in divieti eccessivi. Circostanze che la Stone conferma: "Nel primo montaggio - racconta - era stato tolto parecchio, poi io stessa ho chiesto di reinserirlo. Alcune scene, però, alla fine sono state tolte di nuovo, per evitare la censura".

Un atteggiamento moralistico che però la diva afferma di non condividere: "Ci sono comportamenti abbastanza strani - dichiara - sul tema del sesso nei film: tutto il discutere intorno alla nudità, quando poi nella nostra vita non è che sia questa gran cosa. Vedere una sequenza in cui una donna si tiene ben stretto l'asciugamani, per coprirsi il seno... non è affatto naturale. Tutto dipende, purtroppo, dalla paura e dalla vergogna".

Queste le dichiarazioni della star. E poi, naturalmente, c'è il film, diretto da Michael Caton-Jones, nelle nostre sale dal 31 marzo, e accolto con molte, molte perplessità all'anteprima di oggi per la stampa. La storia, ambientata a Londra, comincia con una corsa in auto in cui Catherine Tramell e il suo amante, imbottiti di droga, si lanciano in attività erotiche: ma la vettura finisce fuori strada, l'uomo muore, lei si salva.

Sospettata di omicidio, la donna viene visitata da uno psichiatra al servizio della polizia (David Morrissey): e tra loro due, manco a dirlo, comincia una relazione pericolosa. Lui, va detto, tenta di resisterle; ma con quell'aria un po' imbambolata, l'espressione attonita, si capisce fin dal primo istante che non ha nemmeno una possibilità di salvarsi. Catherine infatti lo intrappola in una rete di delitti, situazioni estreme, finte richieste di aiuto. E alla fine, dopo l'ennesimo colpo di scena, arriva la conclusione. Non proprio imprevedibile.

Interpellata su cosa l'ha spinta a reinterpretare un ruolo così torbido, Sharon sostiene che l'interesse del personaggio è tutto "nel suo spingere la gente a rivelare il proprio lato oscuro, lei non ha la minima pietà... e per me, che considero la compassione come la qualità più alta dell'essere umano, calarmi in Catherine ha voluto dire lasciare da parte un pezzo di me. In questo sequel, poi, la protagonista è diventata più acuta, più lucida, più distaccata. E, di conseguenza, più disperata, più bisognosa d'amore".

Quanto al primo Basic Instinct, la Stone gli rivendica un merito "storico": "Con quel film, all'inizio degli anni Novanta, abbiamo dato la stura a una serie di opere che hanno trattato apertamente il tema di una sessualità anche di tipo pericoloso: come Crash di David Cronenberg, tanto per fare un esempio. Argomenti che da allora sono stati affrontati anche in pellicole popolari". A lei, invece, Catherine Tramell "ha dato tanto, la sicurezza in me, e tolto tanto: la privacy".

Infine, inevitabile l'accenno all'impegno sociale della diva. "Sono appena stata in Israele, ospite della Fondazione di Simon Peres, a parlare di pace. E poi non bisogna dimenticare la battaglia contro l'aids, malattia che fa una vittima al minuto: il che vuol dire che, dall'inizio di questa nostra chiacchierata, sono morte 45 persone. Non possiamo più accettarlo tacitamente". E, inevitabile, scatta l'applauso.

(17 marzo 2006)

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Con qualche taglio di censura "Basic Instinct 2, Risk Addiction"

Sharon Stone

la tentazione fatale

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QUATTORDICI anni dopo la prima avventura, che si svolgeva a San Francisco, la bella molto spregiudicata e pericolosa autrice di libri gialli di successo Catherine Tramell si trova nuovamente al centro di una rete di sospetti, ma a Londra. Quel che è certo è che nella prima scena la vediamo guidare ad altissima velocità un'auto sportiva con accanto un uomo che sotto l'effetto di qualche droga la, diciamo così, stimola manualmente: l'auto va fuori strada e finisce nel fiume, lei salva se stessa e lascia che l'uomo anneghi.

Di qui in poi una catena di morti ammazzati che sempre hanno a che fare con lei e con le sue prodezze sessuali. Non poi così tante come il battage e il trailer generosamente malizioso avevano promesso: le forbici della censura ci hanno privati di qualche nudo integrale, di qualche evoluzione in amplessi che vediamo purgati, di variazioni lesbiche e di gruppo. Ma questo non impedisce di prendere atto del torbido appeal di Catherine-Sharon.

Impegnata la prima nel rinnovare la sua filosofia di vita affidata agli istinti primari, alla "dipendenza da rischio" (Basic Instinct 2, Risk Addiction, questo il titolo del seguito) e al delirio di onnipotenza, come diagnostica subito lo psicanalista e perito del tribunale destinato a diventare la sua principale vittima.

E impegnata la seconda, Stone, nell'esibire al mondo l'avvenenza, la sicurezza e il potere di una donna entrata nel conto alla rovescia per i 50. Il film ruota assolutamente tutto intorno a lei, è interamente al suo servizio.

Più personale era la regia del primo, di Paul Verhoeven, più di servizio appunto è questa di Michael Caton-Jones. Più autorevole era il suo primo partner Michael Douglas, poliziotto dai trascorsi non troppo trasparenti irretito dall'inevitabile e fatale attrazione per la bionda anima nera, bamboccione è qui David Morrisey, psichiatra da barzelletta che sbava allo spettacolo comprensibilmente tentatore della mantide seduta a gambe divaricate mentre gli soffia in faccia: "So che stai pensando a come scoparmi".

Ce ne sono state altre prima di Sharon Stone di fulgide, potentissime star del cinema che in realtà, a conti fatti, non ci hanno dato poi così tante interpretazioni di qualità memorabile (quante occasioni davvero importanti hanno avuto Sean Connery o Sophia Loren?). Ma nel caso di Sharon la sproporzione è particolarmente notevole: a parte Casino di Scorsese che cosa rimane impresso nella memoria della sua carriera di attrice? La star, invece, occupa già un posto forse pari a quello di Marilyn Monroe. (p.d.a.)

BASIC INSTINCT 2 RISK ADDICTION

Regia di M. CATON-JONES

Con S. STONE, DAVID MORRISSEY

(31 marzo 2006)

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