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Diablo

Il Caimano Di Nanni Moretti

42 messaggi in questa discussione

Silvio Orlando è l'alter ego del regista nella pellicola che uscirà

nelle sale il 24 marzo. E da oggi nei cinema il trailer di 82 secondi

Il Caimano di Nanni Moretti

"Un film complicato ma riderete"

di PAOLO D'AGOSTINI

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Elio De Capitani potrebbe essere il Caimano

ROMA - Alla domanda - Nanni Moretti c'è o non c'è dentro al suo nuovo film Il caimano? - non c'è risposta ufficiale. Va ricordato che unico documento esistente è l'intervista data da Moretti all'Espresso il 18 agosto scorso, preceduto da la Repubblica del 20 ottobre 2004 che ufficiosamente, ma mai smentita, dette la prima notizia: Il caimano è Silvio Berlusconi e il titolo proviene da un articolo uscito sempre su Repubblica l'11 aprile 2004 in cui Franco Cordero coniò la definizione. Di ufficiale dunque c'è solo che Nanni non è il protagonista del film e che Silvio Orlando lo è "al suo posto". Ma siamo pronti a scommettere, quello che vi pare, che Moretti al suo affezionato pubblico riserverà una sorpresa.

Da ieri pomeriggio in tutti i cinema d'Italia circolano gli 82 secondi del trailer. Sfilano in galleria i primi piani di tutti gli attori (non Moretti) con sotto un brano "rai" intitolato Ya Rayah cantato da Khaled, Rachid Taha e Faudel, lo stesso che fece la chiusura alla manifestazione dei Girotondi in piazza San Giovanni a Roma il 14 settembre 2002 e dello stesso genere che accompagnava Moretti dondolante in Vespa in Caro diario. Sfilano Silvio Orlando e Margherita Buy che, alla guida, si sorridono in campo-controcampo da un'automobile all'altra, Jasmine Trinca, Michele Placido, Carlo Mazzacurati in divisa da cameriere, Giuliano Montaldo, Tony Bertorelli, Jerzy Stuhr, Valerio Mastandrea in divisa da finanziere, Cecilia Dazzi, Anna Bonaiuto in toga (giudice?), Dario Cantarelli, Luisa De Santis, Elio De Capitani che esulta e si sbraccia (attenzione: a chi somiglia un po'? È il quarto ad apparire e su di lui compare per la prima volta il titolo, Il caimano. È un segnale). Scritta finale: "Un film di Nanni Moretti - Il caimano - dal 24 marzo al cinema". Stop.

Silvio Orlando è al telefono da Trento, in tournée con la commedia di Eduardo Questi fantasmi. Eroico nel pronunciarsi, è il primo, dopo che i colleghi Placido e Trinca, intervistati, hanno opposto una secca autocensura. Con fine acrobazia (elusiva rispetto alla trama e ai personaggi) fa l'elenco delle cose per lui piacevoli dell'esperienza, delle cose per lui importanti del film. Uno: "Il mio provino. Nanni mi ha fatto leggere il copione davanti a una telecamera: non so perché, che esperimento fosse, né cosa ne abbia fatto delle mie reazioni".

Due: "L'impressione positiva che sia riuscito a sfuggire al tono indignato che forse ci si potrebbe immaginare vista l'aria che tira e conoscendo l'impegno politico di Nanni. Il cipiglio non c'è". Tre: "È un film complicato, con tanti strati e livelli, ma è molto comico e io per primo mi sono fatto un sacco di risate leggendo la sceneggiatura. Mi ha riempito di gioia, erano anni che aspettavo una commedia, diciamo pure una farsa, che avesse come questa anche uno spessore drammatico".

Quattro: "L'elemento politico ovviamente c'è e nella prima fase probabilmente prevarrà, ma non è solo uno strumento per rilanciare il dibattito". Cinque: "Importantissimo è l'elemento privato nei personaggi, ed è il più bello, tocca corde vere. Al di là della "denuncia": del resto cose nuove da dire su Berlusconi non ce ne sono, già detto tutto. A meno di novità nel prossimo mese".

Sei: "È anche un film sul cinema, sulla sua meravigliosa ossessione e necessità. Un messaggio lanciato attraverso il cinema acquista forza immensamente superiore a quella di un saggio o di un articolo. Lo dice la mia esperienza precedente con Nanni, Il portaborse: diceva cose che erano già sulla bocca di tutti ma aveva un altro impatto vederle vivere da veri esseri umani. Forse è una parola grossa ma la dico: la poesia vince su tutto".

Sette, sulle indiscrezioni uscite (grazie a una talpa in zona Palazzo di Giustizia, dove sono state girate alcune scene, su La Stampa del 3 febbraio: Jasmine Trinca è una regista che fa un film su Berlusconi ma non riesce a trovare l'attore che voglia interpretarlo): "Brandelli. Svelata solo una parte, resta ancora molto da scoprire". Omaggio finale, se non si fosse capito che il film, per tutti coloro che lo hanno fatto, vola molto più alto delle contingenze politico elettorali, e che non solo vuole ma riesce a restituire alla politica emozione e umanità: "Nel cinema italiano del 2006 resterà la testimonianza di un intellettuale, Moretti, che prende posizione in piena libertà, in modo generoso e pieno".

Ma non risparmia all'amico regista e alla soffocante tutela cui i mesi di lavoro con lui lo hanno sottoposto un "meno male che adesso ho il teatro, altrimenti l'ansia mi avrebbe ammazzato".

24 marzo, oltre trecento copie, musica di Franco Piersanti che non firmava film di Moretti dai tempi di Bianca (dopo, con La messa è finita, gli è subentrato Piovani), già venduto a oltre dieci mercati esteri a scatola chiusa, senza mostrarlo, scritto da Moretti con Heidrun Schleef, Francesco Piccolo, Federica Pontremoli, nessun finanziamento televisivo Rai e tantomeno Mediaset. Le immagini che illustrano questa pagina sono pubblicate per la prima volta.

(25 febbraio 2006)

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Applausi (ma non eccessivi) all'anteprima stampa del film di Moretti Storia di un produttore (Orlando) e delle difficoltà a fare un film sul premier

"Il Caimano" anti-berlusconiano "Ma quei soldi da dove vengono?"

Una trama complessa, con personaggi a tutto tondo, lontanissima dal militante "Aprile". E un finale cupo e noir

di CLAUDIA MORGOGLIONE

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ROMA - La curiosità più grande, per gli appassionati di cinema (o di politica), era questa: l'attesissimo Il Caimano - presentato oggi alla stampa, e da domani nelle sale - è, o non è, un film antiberlusconiano? Ebbene, la visione in anteprima della pellicola non lascia spazio a dubbi: l'ultima fatica di Nanni Moretti è un'opera decisamente, volutamente, potentemente anti-Cavaliere.

Un atto d'accusa tanto più forte perché non inserito in un contesto da pamphlet - in uno stile alla Michael Moore, tanto per intenderci, o come l'Aprile del regista romano - ma in un film-film, con una storia complessa e personaggi a tutto tondo. E in cui il ritratto feroce del presidente del Consiglio, e dell'Italia che lo ha portato a Palazzo Chigi, è solo uno degli elementi forti della vicenda. Caratterizzata - anche e soprattutto - da un secondo aspetto: un messaggio d'amore senza riserve per la magia del cinema, incarnato dal personaggio principale.

Protagonista è infatti Bruno (Silvio Orlando), sposato e quasi separato da Paola (Margherita Buy), due figli, ex produttore di b-movie trash all'italiana, dai titoli improbabili. Come Cateratte, film nel film che apre la pellicola di Moretti, in cui, in un contesto anni Settanta, vediamo la Buy nei panni di Aidra, supereroina che infilza con una bandiera rossa la pancia del promesso sposo maoista Paolo Sorrentino.

Ma queste opere minori, decisamente trash e spesso splatter, sono il passato, per il nostro eroe. Ora costretto a campare affittando il suo studio di posa alle televendite. Ma, proprio quando insieme al suo socio (Giuliano Montaldo) riesce a interessare la Rai a un suo progetto su Cristoforo Colombo, gli capita tra le mani una sceneggiatura scritta da una ragazza, Teresa (Jasmine Trinca). Intitolata, appunto, Il Caimano (come il libro di Franco Cordero sul premier): un ritratto al vetriolo di Berlusconi e dell'Italia berlusconiana. Con tanto di domanda tormentone sull'origine delle sue fortune: "Ma tutti questi soldi, in realtà, da dove vengono?".

Avendo letto solo le primissime pagine, Bruno non capisce che si tratta della storia del premier, la scambia per un thriller politico di finzione: decide perciò di produrre il film. E quando scopre che il protagonista, in realtà, è il presidente del Consiglio, affiancato dal meglio delle teorie antiberlusconiane (dalla corruzione dei finanzieri alla discesa in politica perché pressato dai debiti), è ormai troppo tardi per tornare indietro.

A questo punto, la parte centrale della pellicola di Moretti racconta l'odissea di Bruno: quella privata, con la presa di coscienza che con l'amatissima moglie è davvero finita; e quella professionale, con le ovvie difficoltà nel girare un film su Berlusconi. La Rai gli dice subito no. Poi, dopo che un attore di grido (Michele Placido, ironico e perfetto in un ruolo viscido come non mai) accetta di impersonare il Cavaliere, finalmente arrivano i soldi. Sganciati da un suo vecchio amico polacco (interpretato dal cineasta Jerzy Stuhr).

Il tutto inframmezzato da immagini dell'ipotetico film (sequenze in cui a interpretare il Caimano è Elio De Capitani), e da due spezzoni con Berlusconi in carne e ossa: il primo con gli insulti al capo delegazione dell'Spd all'Europarlamento, a cui il premier disse che avrebbe potuto fare il kapò in un campo di concentramento nazista; il secondo con una sua apparizione in tribunale, per uno dei processi che l'hanno coinvolto.

Ma a dare il tono potentemente anti-berlusconiano all'opera è la chiusa. Rimasto quasi solo, senza soldi, il personaggio di Orlando ha uno scatto d'orgoglio, e decide comunque di girare almeno una scena, quella finale, del Caimano. Sequenza con cui terminano sia il film che il film nel film, e in cui, a sorpresa, appare Nanni Moretti nei panni del Cavaliere (in un altro momento della pellicola Bruno e Teresa gli avevano offerto il ruolo, ma lui aveva rifiutato).

Pochi minuti di cinema forte, in cui si alternano immagini del Caimano in auto con la scorta a quelle della sentenza su di lui, in Tribunale. E in cui un livoroso, eppure carismatico, premier (col volto e la voce del regista) se la prende con la sinistra e coi suoi alleati. Le ultimissime immagini, poi, sono cupe come non mai. E dimostrano come l'autore di tanti successi da grande schermo, nonché ex leader dei Girotondi, sia preoccupato per la tenuta democratica dell' Italia.

Questa la sua ultima fatica. Accolta dall'affollata platea di addetti ai lavori, al termine dell'anteprima stampa al cinema Barberini di Roma, con applausi, sì, ma non troppo prolungati. Una cosa, comunque, è certa: polemiche e reazioni politiche non mancheranno.

(23 marzo 2006)

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Il direttore del "Foglio" recensisce il film di Moretti per conto di Repubblica Il premier è un prim'attore senza rivali, non un Caimano ma un Cavaliere

Io, uno dei berluscones vi spiego perché mi è piaciuto

di GIULIANO FERRARA

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Una scena del Caimano

CARO direttore, chiedi a me, uno dei berluscones, l'expertise o perizia di parte sul film di Moretti. Eccoti servito. Moretti è un vero talento e una persona perbene. Il Caimano lo dimostra. Avrebbe potuto solleticare il pubblico "de sinistra" alla vigilia della Liberazione, lasciargli in bocca il gusto di un'imminente vittoria. Invece nella bottiglia ha infilato un messaggio malinconico, che per noi foglianti è da tempo un'allegra constatazione: vinca o perda le elezioni, Berlusconi ha cambiato l'Italia, è il re della nostra epoca e in trent'anni ci ha fatto sognare o vedere i sorci verdi, a seconda di come la vogliamo prendere.

Come la prende Moretti, si sa. E' come il suo eroe Silvio Orlando (bravissimo) un vero conservatore, anche un po' bigotto, un familista teneramente orripilato dal turismo procreativo e dalle coppie gay, è un ritrattista di buoni sentimenti, bambini spaesati per la separazione dei genitori, adulti-bambini che sanno combinare soltanto cosine sfigate come il film "Cataratte", che vorrebbero vivere per sempre in un paese fermo ai miti della propria infanzia, in città dove gli indirizzi e le abitudini non cambiano mai, dove il denaro si nasconde nella clamorosa bellezza lirica della povertà, del continuo e frustrato tentativo di sfangarla.

Nella sua poetica del borghesuccio di Monteverde, dell'artista d'essai che non realizza il risultato per non essere volgare, Moretti inserisce stavolta qualcosa dell'autoironia cervantina di Pedro Almodóvar, e vistosamente si colorisce, si migliora, smette di prendersi troppo sul serio. Sul suo piccolo mondo antico si stagliano ben tre Berlusconi, successive incarnazioni del Caimano, del predatore sociale e politico moderno, un mostro di populismo autoritario e manipolatore.

Il primo Berlusconi del film è Cochi & Renato, con i soldi della mafia che cadono dal cielo in borsone enormi e gli fioccano intorno come coriandoli, in un tripudio di business televisivo, rincoglionimento del popolo, rivendita catodica di culetti danzanti.

Il secondo (Michele Placido) è un'altra figurina appena appesantita di un fumetto del potere, che crolla su se stessa quando l'attore, che non vuole grane, rinuncia al contratto e fa fallire il film affondando la missione impegnata. E fin qui la morale è che "è sempre il momento di fare la commedia", e il berlusconismo è sospeso tra le gag e le gaffe.

Infine entra in scena Moretti in persona, versione Orson Welles e Citizen Kane, tutto diventa triste, forte, terminale e solenne: Berlusconi-Moretti-Kane è condannato in tribunale, esce dichiarando che è finita la democrazia, sale in una grande auto nera e se ne va mentre alle sue spalle i fuochi dell'insurrezione berlusconiana travolgono i suoi giudici presi a pesci in faccia e aggrediti a colpi di molotov sulla scalinata della Corte di giustizia.

Un gran finale pedagogico in cui Moretti non dissimula, come sempre, il suo grandioso narcisismo, la sua identificazione piena con il vilain, con l'eroe negativo che letteralmente lo ha soggiogato, gli ha comprato e rivenduto l'anima occupando per intero la sua fantasia, la sua nevrosi d'artista, la sua ossessione. Ma il tutto in cartoon, con un tratto leggero e cinefilo, tra una citazione e l'altra, senza cupo moralismo.

Un contributo robusto alla riuscita del film lo dà Berlusconi in persona, nei materiali di repertorio visti in tv dai piccoli italiani che lo subiscono quando parla al Parlamento europeo e quando racconta in tribunale spillette e girocollo in diamanti che regala ai suoi amici per Natale. Lì si vedono due cose: che Berlusconi è il prim'attore senza rivali, e che non è un Caimano, è un Cavaliere.

(24 marzo 2006)

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23/03/2006 19.51.00

Cinema: Mazza, Tg2 non puo' parlare del Caimano

[Notizie dall´Italia]

(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Il Tg2 non parlera' stasera del film di cui tutti parlano, Il Caimano di Nanni Moretti. Il direttore Mauro Mazza spiega in un editoriale che, se lo facesse rischierebbe un nuovo richiamo dall'autorita' per violazione della par condicio, visto che il film e' zeppo di citazioni di Berlusconi e non c'e' un altro film che parli di Prodi che possa riequilibrare.

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autocensura?? :)

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quando esce qualche film di Moretti non posso non andarlo a vedere.

e quindi ci andrò.

però farlo uscire proprio pochi giorni prima delle elezioni è un colpo basso... <_<

il film e' zeppo di citazioni di Berlusconi e non c'e' un altro film che parli di Prodi che possa riequilibrare.

:):P:P

rido per non piangere.

questi sono cavilli che nulla hanno a che fare con lo spirito della legge.

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Il problema è che la legge sulla par condicio è un cavillo unico.

Quanto al fatto di far uscire il film prima delle elezioni mi sembra logico: visto che evidentemente Moretti detesta Berlusconi, screditarlo in un fim viene meglio se lo fai in periodo pre-elettorale.

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Il problema è che la legge sulla par condicio è un cavillo unico.

secondo me è fatta con i piedi e non dico altro ..... dopo le elezioni vi manderò qualche chicca di sproloqui grammaticali che fanno intendere tutto e niente :locked: di una incongruenza unica :locked:

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..... dopo le elezioni vi manderò qualche chicca di sproloqui grammaticali che fanno intendere tuto e niente :locked: di una incongruenza unica :locked:

dopo le elezioni ?.... autocensura ? :)

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vivo a londra......l'Italia si ricorda di me solo quando ci sono le elezioni :)

di solito erano quelle europee e arrivava solo la cartolina, con queste ogni giorno sta' arrivando 3~4 lettere da tutti i partiti e piu' di una volta.... forse hanno paura che la posta qui funzioni come in Italia ? :ranting2:

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vivo a londra......l'Italia si ricorda di me solo quando ci sono le elezioni :P

di solito erano quelle europee e arrivava solo la cartolina, con queste ogni giorno sta' arrivando 3~4 lettere da tutti i partiti e piu' di una volta.... forse hanno paura che la posta qui funzioni come in Italia ? :ranting2:

Lo possiedi un camino? Sì? Allora, ecco cosa puoi fare di tutta la carta in arrivo... :dia: :dia: :dia:

:)

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No Lorenz, non si dicono queste cose.

La carta va riciclata.

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No Lorenz, non si dicono queste cose.

La carta va riciclata.

E' vero, hai ragione... :P:P:wub::)

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dopo le elezioni ?.... autocensura ? :P

piaccia o non piaccia , per ora , questa è la legge :)

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ELEZIONI: MORETTI, MI FA TENEREZZA GOVERNO CHE TEME ''IL CAIMANO''IL REGISTA, QUANDO HO VOLUTO FARE POLITICA NON HO USATO IL CINEMA

Milano, 25 mar. - (Adnkronos) - ''Un governo con una maggioranza cosi' netta e che ha paura di un film, mi fa un po' tenerezza''. Nanni Moretti, dopo la proiezione de 'Il Caimano' allo spazio cinema Anteo a Milano, si dice stupito delle polemiche sulla scelta di fare uscire il film nelle sale a pochi giorni dalle elezioni politiche.

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ELEZIONI: MORETTI, MI FA TENEREZZA GOVERNO CHE TEME ''IL CAIMANO''IL REGISTA, QUANDO HO VOLUTO FARE POLITICA NON HO USATO IL CINEMA

Milano, 25 mar. - (Adnkronos) - ''Un governo con una maggioranza cosi' netta

ma ... beve ? dove la vede la maggioranza così netta ?

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ma ... beve ? dove la vede la maggioranza così netta ?

Credo si riferisca all'attuale maggioranza parlamentare. :P:)

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Credo si riferisca all'attuale maggioranza parlamentare. :P:)

lo penso anch'io :P i numeri son numeri e consentono all'attuale maggioranza di governare :regole: cosa del tutto ovvia in un Parlamento composto da maggioranza e minoranza.

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ma ... beve ? dove la vede la maggioranza così netta ?

secondo me non si riferisce all'attuale maggioranza ma, con molta ironia, al vantaggio che lo schieramento di centro-destra dice di avere in occasione delle prossime elezioni.

btw, ho visto il film proprio ieri è devo dire che non è una semplice tirata anti-berlusconiana, il film è molto ricco di contenuti: è un film su Berlusconi, sulla politica, sul mondo del cinema, sui problemi delle famiglie in crisi e separate con i figli da tirare un po' con lui e un po' con lei, sulle coppie omosessuali. o, per citare il film stesso, sulla "italietta".

più che denuncia mi sembra che ci sia amara constatazione della realtà.

amarezza espressa dalla battuta "Berlusconi ha già vinto", nel senso che ha importato nel nostro Paese un certo modello di vita consumistica e disimpegnata.

PS. concordo sulla critica alla nostra società.

non credo però che tutta la colpa sia del Berlusca.

:)

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debbo confessare che mi interessava molto una recensione del film (da spettatore) grazie :)

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Recensione da spettatore.

Ormai è passata più di una settimana dalla mia visione del film,ma ancora si parla molto del film e nel bene o nel male,gli ottimi riscontri di pubblico giocano a favore del cinema italiano.

Il film "Il Caimano",come più volte è stato detto,è una riflessione sul cinema,sull'Italia,sulla famiglia,sui figli..C'è molta carne alla brace,che però disgusterà coloro che si aspettano una grigliata mista di carni berlusconiane.

Ci sono molte strizzatine d'occhio al cinema d'autore,e addirittura recitano molti registi che hanno fatto la storia del cinema nel nostro paese.

Ho apprezzato molto 3\4 di film,che mi hanno divertito e fatto riflettere,mentre prendo le distanze da un finale già svelato nelle autorevoli recensioni precedentemente postate che ritengo troppo carico di emozioni indotte,quindi un po' superficiale.

Riconosco l'ottima fattura del film e la sua portata contenutistica,ma da adorabile politicamente scorretto, mi aspettavo qualcosa di più sostanzioso! Una riflessione su come il premier ha cambiato la storia,la cultura,il cinema,la televisione,lo spettacolo,la politica,il modo di pensare del nostro Paese. Non che ascriva a lui tutti i mali del mondo,ma come diceva giustamente Ferrara sopra,è innegabile che abbia cambiato la storia....e ancora nessuno si è occupato di ciò!

A mio avviso ci sono molte cose che un regista impegnato può dire in questo momento,argomenti appena sfiorati da Moretti che avrei voluto vedere proiettati,a riprova che non sono un pazzo invasato.

Ma mi è capitato più volte di non trovarmi daccordo con le sue realizzazioni,quindi sono inevitabilmente un po' prevenuto.

In 3 righe:"Il Caimano" è un film divertente,in cui abbiamo il piacere di vedere straordinari attori italiani,e che offre la possibilità di riflettere su un "presente contemporaneo" che rende il tutto molto interessante.E' un film che lancia degli spunti su cui riflettere,ma non per fare propaganda!

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.E' un film che lancia degli spunti su cui riflettere,ma non per fare propaganda!

il termine "propaganda", gli è stato attribuito, ahimè :o

non credo che fosse nelle intenzioni del grande Moretti :)

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io Moretti non lo reggo, non l'ho mai retto, non capisco mai se fa politica, se fa sociale o se fa umorismo. l'unico film suo che mi è "abbastanza" piaciuto è "la stanza del figlio", ma è pesante... pesante...

per me il cinema, cosi come la musica, la pittura, la poesia, è evasione, non denuncia. per l'impegno ci sono gia, IMHO, abbastanza giornali, rotocalchi, tribune politiche, dibattiti... se vado a vedere un film voglio divertirmi, svagarmi, rilassarmi.

il tutto IMHO (se non si fosse capito :) )

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se fossimo tutti uguali ...... saremmo dei robot e non degli uomini :P

quindi ben vengano le diverse opinioni ;-)

:):P

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Bhè ci sono molti modi di fare il cinema...e l'Italia con il neorealismo ha insegnato al mondo cosa significa girare un film che si occupa della società e della politica. Il cinema impegnato è una minoranza talmente tanto relativa che di sicuro non minaccia il tuo ingresso al cinema.

Ma scrivo,ricollegandomi a ciò che dice cheyenne,per sottolineare che il Premier ha appena finito di dire che in Italia ,addirittura,è stato girato un film orrendo che mira a criminalizzarlo....sicuramente non l'ha visto,come non l'hanno visto coloro che lo hanno definito propagandistico....ma svela la portata morale e intellettuale di quest'uomo...(questa si che è propaganda!!!!)

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Ma scrivo,ricollegandomi a ciò che dice cheyenne
io non ho fatto riferimenti a poltici, e con questo credo che il discorso sia chiuso. :regole:

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