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Guest Mr. HiTech

Tommy Sarai Sempre Nei Nostri Cuori

203 messaggi in questa discussione

i tempi si stanno maledettamente allungando...

...speriamo bene!

LIBERATELO!

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Presentimenti sempre più brutti, povero piccino innocente!

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Parma, i pm indagano sul conto della sorella di Onofri Sotto accusa un passaggio da 190 milioni di vecchie lire

Bimbo rapito, sotto sequestro documenti bancari del padre

PARMA - La procura della Repubblica di Parma avrebbe posto sotto sequestro la documentazione relativa alle movimentazione bancarie di Paolo Onofri. Risulta poco chiaro un passaggio di denaro sul conto della sorella di lui, pari a circa 190 milioni di vecchie lire. Il trasferimento sarebbe stato giustificato come parte di eredità ricevuta da una zia.

Sono ore di angoscia nella cascina di Casalbaroncolo. Al diciottesimo giorno dal sequestro del piccolo Tommaso, le indagini proseguono su diversi fronti e impegnano senza sosta gli inquirenti. Per il fine settimana si attende l'esito delle perizie condotte dai Ris di Parma nella casa degli Onofri.

(20 marzo 2006)

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Parma, 20:18

BIMBO RAPITO: TOMMASO SAREBBE VIVO

Tommaso sarebbe vivo e si troverebbe in una zona vicino a Parma, tra la campagna della citta' Emiliana, Reggio Emilia e Mantova. E' quanto dicono alcuni investigatori che considerano questa tesi piu' di una semplice speranza. Se quindi, il pm Pietro Errede aveva negato, in mattinata che vi fossero reali novita', le forze dell'ordine battono invece senza sosta la zona tra Parma, il Reggiano e il Mantovano alla ricerca del piccolo scomparso da casa il 2 marzo scorso. E intanto, gli inquirenti passano al setaccio i conti bancari della famiglia Onofri: e' stata acquisita dai magistrati una vasta documentazione su movimenti e operazioni finanziarie. A tenere banco, infatti, e' sempre la pista dei soldi. Si scava nel passato e nel presente degli Onofri per trovare una traccia che porti a Tommaso. Negano invece qualsiasi coinvolgimento i due artigiani, sentiti a lungo come testi, che hanno lavorato in passato nella casa di Casalbaroncolo, dove fu rapito Tommaso. I due artigiani, pero' continuano ed essere tenuti d'occhio. Uno di loro, tra l'altro, a quanto si apprende ha pure un procedimento in corso per violenza sessuale.

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Da quel che so, le forze dell'ordine stanno perlustrando anche le zone della bassa reggiana (come detto anche nell'articolo), a pochi chilometri rispetto a dove abito io... sapere che questo povero bimbo potrebbe anche essere tenuto nascosto da queste parti mi dà sentimenti di rabbia e impotenza... :):P:P

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riserbo, ma per i magistrati si troverebbe nelle campagne emiliane Indagine su un passaggio di denaro a favore della sorella di Onofri

Tommaso, gli inquirenti: "E' vivo" Presi documenti bancari del padre

Appello di Paolo Onofri in tv: "Rapitori, prendete me"

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PARMA - Il piccolo Tommaso sarebbe vivo e potrebbe trovarsi non lontano da Parma: più o meno nelle campagne fra la città emiliana, Reggio Emilia e Mantova. E' la "robusta ipotesi" degli inquirenti, sulla quale però si mantiene un rigoroso riserbo. Per il fine settimana si attende l'esito delle perizie condotte dai Ris di Parma nella casa degli Onofri. Da qualche giorno comunque, girano diverse pattuglie delle forze dell'ordine nella zona e, nella giornata di oggi, sono stati segnalati anche alcuni posti di controllo.

Gli appelli di maghi e cartomanti che sostengono di conoscere il luogo in cui Tommaso è recluso si avvicendano sul numero di cellulare messo a disposizione dal comitato per la liberazione del bambino, ma dopo il recente exploit negativo che ha portato a dragare il fiume Magra, restano senza ascolto. Tante anche le telefonate di solidarietà ricevute dalla famiglia da privati cittadini.

La pista che la procura della Repubblica di Parma ha deciso di seguire è l'acquisizione della documentazione relativa alle movimentazioni bancarie di Paolo Onofri. Risulta poco chiaro un passaggio di denaro sul conto della sorella di lui, pari a circa 190 milioni di vecchie lire. Il trasferimento sarebbe stato giustificato come parte di eredità ricevuta da una zia. "Non c'è stato alcun sequestro di conti correnti", sottolineano gli inquirenti, "altrimenti sarebbe impossibile per la famiglia qualsiasi transazione, e questo non è il caso". Si continua comunque ad indagare sul passato degli Onofri nella speranza di scovare qualche traccia utile.

Paolo Onofri, intervistato da Enrico Mentana nella puntata di Matrix, si è rivolto ai rapitori offrendosi come ostaggio in cambio del figlio: "Io credo che chi tiene Tommaso, se ha una coscienza, se ha un cuore, debba capire che Tommaso deve tornare dalla sua mamma. Se si facessero vivi, se dicessero qualcosa, sono anche disposto a sostituirmi a lui, a prendere il suo posto".

Lei teme di essere indagato?, ha chiesto l'intervistatrice. "Se questa è la strada da seguire, ripeto, sono disposto ad accettare qualunque cosa", ha detto il padre di Tommy. "Io ritengo di aver detto tutto quello che so. Penso al mio 'fagottino', a quando giocavamo alla sera, a quando lo cambiavo, a quando si metteva a urlare perché non si sentiva considerato, voleva attirare l' attenzione, a quando mi si arrampicava addosso perché voleva andare ad accendere il lume sul divano". Quando Tommaso è stato sequestrato, ha concluso il padre, parlando in terza persona, "il signor Onofri era legato. Fino a quel momento il signor Onofri pensava a una rapina. Io non vado a rischiare un proiettile o una coltellata per 150 euro. C'è una grossa rabbia da parte mia, perché non mi sono sentito padre nei confronti di mio figlio".

(20 marzo 2006)

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Ormai è meglio astenersi da commenti ....gli investigatori lasciando filtrare notizie per i giornalisti (di cui una buona parte ha molto dello sciacallo nel DNA !!!!) hanno già dato troppo spazio a troppe presunte piste.......bisogna solo aspettare e basta...... :regole: :giu:

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Parma, 18:19

BIMBO RAPITO: 19/MO GIORNO, MASSIMO RISERBO INQUIRENTI

I magistrati della Dda di Bologna Lucia Musti e Silverio Piro lavorano e tacciono; il pm di Parma Pietro Errede lavora e tace; pressato dai giornalisti, si limita a dire: "Ci auguriamo che il bimbo sia vivo. E' un momento delicato delle indagini". Polizia e carabinieri, dal canto loro, proseguono con grande impegno nella ricerca di un movente credibile, di indizi, prove, riscontri, elementi di confronto, verifiche, attraverso interrogatori, perquisizioni, rastrellamenti, utilizzando uomini a piedi, pattuglie in auto e un elicottero. Ma allo scadere del diciannovesimo giorno dal rapimento di Tommaso Onofri, 18 mesi, portato via la sera del 2 marzo dalla sua casa di Casalbaroncolo, a Parma, non c'e' ancora la tanto attesa svolta nelle indagini. L'ottimismo si alterna alla cautela. C'e' la speranza che il bimbo sia vivo e che si trovi, magari, ancora in zona, assistito da chi lo ha rapito o da qualche fiduciario. I genitori, con il passare dei giorni, continuano a lanciare appelli attraverso giornali, radio e tv, fornendo particolari sulle modalita' del sequestro e chiedendo ai rapitori "un segnale che il bambino sta bene". Paolo Onofri e Paola Pellinghelli stanno intensificando in queste ore la loro presenza davanti alle telecamere: a "Chi l'ha visto?", a "Matrix", a "La vita in diretta", "per tenere alta l'attenzione degli italiani" - ha spiegato lo stesso Paolo Onofri - e nella speranza che i rapitori che hanno in mano loro il bambino gli facciano vedere la tv, affinche' capisca che i suoi genitori "ci sono". "Tommy, sono qua, prima o poi ci rincontreremo e torneremo a giocare insieme", ha concluso Paolo Onofri, commosso, intervistato nel pomeriggio da "La vita in diretta", rivolgendosi direttamente al suo bambino.

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Tommy, dai Ris dubbi sul racconto degli Onofri

Il nastro, le impronte, un’orma di troppo: per gli investigatori la dinamica del rapimento «non è andata come hanno raccontato»

Andrea Acquarone

Il Giornale

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Il legale della famiglia: "Non mi risultano richieste di riscatto" Setacciato il triangolo tra Parma, Reggio Emilia e Mantova

Il capo dei Ris su Tommaso "Ottimisti, ma la fase è delicata"

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Il colonnello Garofano con la madre di Tommy

PARMA - "Siamo ottimisti". Ha detto così, riaccendendo la speranza di poter ritrovare presto il piccolo Tommaso, Luciano Garofano, il comandante dei Ris. Il colonnello, che oggi ha tenuto una conferenza in una scuola di Parma dove ha incontrato gli studenti, ha rilasciato poche dichiarazioni ai cronisti. Sottolineando come questo, nella vicenda del rapimento del bimbo, "sia un momento delicato".

Insomma: ottimismo sì, "ma - aggiunge Garofano - non facciamo tempistiche su quando saremo pronti a consegnare gli esiti definitivi delle nostre analisi".

Nel frattempo, le forze dell'ordine stanno ancora setacciando il triangolo compreso tra Parma, Reggio e Mantova: si pensa che il piccolo, 17 mesi, possa essere stato rapito da una banda locale, criminali comuni. Nuove ricerche anche sul casco indossato da uno dei due sequestratori, forse una donna: il modello sembra essere stato personalizzato artigianalmente.

Quanto a Paolo Onofri, il padre di Tommy - interrogato più e più volte, nei giorni successivi al rapimento, dagli inquirenti - ha detto di aver fatto "alcune ipotesi" sul sequestro, e che è pronto a "sospettare di tutti". Sembra perciò che l'uomo abbia altri numerosi nomi agli inquirenti: gente cha incontrato nel corso della sua vita, ma che non è detto abbia qualcosa a che vedere con il rapimento del piccolo Tommy.

E intanto il legale della famiglia Onofri, Claudia Pezzoni, oggi ha dichiarato che, in base alle sue conoscenze, "non c'è stata nessuna richiesta di riscatto".

Domani, poi, è in programma un'altra veglia per la liberazione di Tommaso, mentre su internet i forum creati dagli amici degli Onofri continuano a ricevere senza sosta messaggi di solidarietà.

(22 marzo 2006)

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Forum - Tommasolibero

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Parma, 20:40

BIMBO RAPITO: RITROVATO VIVO IL CANE DI TOMMASO

E' stato ritrovato vivo il cane della famiglia Onofri, scomparso dalla casa di Casalbaroncolo sei giorni prima del rapimento del piccolo Tommaso, avvenuto lo scorso 2 marzo. Il cane, un meticcio di nome Toby, e' stato rintracciato nel comune di Sissa, 20 chilometri circa dalla casa degli Onofri. L'animale e' stato avvistato e avvicinato dall'abitante di un casolare: il controllo del cip dell'anagrafe canina ha confermato che si tratta proprio del cane degli Onofri. L'animale si allontanava abitualmente ma non passava lontano da casa piu' di uno o due giorni. gli inquirenti avevano pensato che i rapitori lo avessero fatto sparire per poi entrare in azione senza alcun disturbo. Alla notizia del ritrovamento, sono accorsi verso Sissa numerose pattuglie della polizia e dei carabinieri. Ma di Tommaso, per ora, ancora nessuna traccia.

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Il procuratore di Bologna annuncia: "Dissequestrata la casa degli Onofri" Le indagini si concentrano nel paese dove ieri è stato trovato il cane del bambino.

Tommy, finito il lavoro dei Ris Di Nicola: "Ottimista se troverò il bimbo"

Il papà ammette: "I file pedopornografici sono un errore di cui mi pento" "Locali di lap dance? Non ho mai toccato una donna con meno di 18 anni"

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Il procuratore capo di Bologna Enrico Di Nicola

PARMA - "La casa di Tommaso può essere restituita ai genitori: i carabinieri del Ris hanno ultimato i prelievi di tutto ciò che poteva servire". Il procuratore capo di Bologna Enrico Di Nicola parla del sequestro di Casalbaroncolo a 21 giorni dalla scomparsa del bambino di 18 mesi.

Il procuratore: "Piedi di piombo". Ieri, il comandante del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri si era lasciato andare ad un giudizio positivo sulla conclusione delle indagini: "Siamo ottimisti" aveva detto il colonnello Luciano Garofano dopo una conferenza in una scuola di Parma. Il procuratore Di Nicola oggi è stato più prudente: "Ho 50 anni di servizio e di manifestazioni di ottimismo e pessimismo ne ho viste tante. Per essere ottimista devo trovare il bambino. Bisogna procedere con i piedi di piombo".

Il cane Tody. Oggi le indagini si concentrano nell'area di Sissa, la località ad una ventina di chilometri da Casalbaroncolo dove ieri è stato trovato il cane degli Onofri. Era scomparso sei giorni prima del rapimento di Tommaso. Anche se il papà del bambino ha sempre detto che era abitudine di Tody lasciare la cuccia per qualche giorno, gli inquirenti sospettano che l'animale sia stato rapito per evitare che il giorno del sequestro potesse creare ostacoli.

Il veterinario Andrea Ragazzini ieri ha visitato l'animale: "Era ben nutrito, non aveva ferite. Non credo che possa aver fatto da solo tutta quella strada". L'ipotesi quindi resta quella avanzata da alcuni investigatori: la sparizione del cane rientrava nel piano dei sequestratori. L'hanno rapito e abbandonato lontano da casa per togliere di mezzo un potenziale intoppo al sequestro.

Il papà: "Mi pento delle foto pedofile". "Speriamo che il ritrovamento di Tody sia un buon segno", ha commentato il papà di Tommaso. Parlando con un giornalista di Panorama qualcosa Paolo Onofri ha detto pure dei file pedopornografici trovati sul suo computer e delle frequentazioni di un locale notturno della zona. "Non ho niente da nascondere" ha confidato il papà di Tommaso. "I file proibiti, quelli per cui sono indagato, non sono 400 ma una trentina. Comunque è stato uno sbaglio di cui mi sono pentito".

"I sequestratori avevano dei basisti". "I sequestratori di mio figlio Tommaso? Ci conoscono bene. L'ho già detto agli investigatori e ora lo scriverò pure nel mio memoriale difensivo". Fa nomi e cognomi Paolo Onofri e ripete dubbi e sospetti. In particolare parla degli operai che hanno partecipato alla ristrutturazione del casolare e avanza l'ipotesi che i sequestratori avessero dei basisti: "I due rapitori si muovevano come se fossero a casa loro".

"Mai toccato una bambina". Parla pure della sua vita privata e dei locali di lap dance che frequentava con gli amici: "Là non si fa sesso, i buttafuori ti controllano. Ma nessuna bambina: giuro, non ho mai toccato una donna con meno di 18 anni. Quello delle lolite era un mondo rinchiuso nella mia fantasia. E questo non credo sia un peccato".

(23 marzo 2006)

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Gli investigatori si lasciano sfuggire dichiarazioni ottimiste Ventidue giorni dopo il sequestro ci sono "importanti novità nell'indagine"

Tommy, sospetti su una coppia "Sarebbero legati alla 'Ndrangheta"

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Il padre di Tommaso toglie i sigilli alla sua casa dissequestrata

PARMA - Due giorni fa il comandante dei Ris aveva detto: "Siamo ottimisti". Oggi, altri investigatori hanno annunciato "importanti novità nell'indagine". Attorno al casale di Casalbaroncolo c'è aria di fermento: ventidue giorni dopo il sequestro di Tommaso, forse si intravede una soluzione all'orizzonte. Da ambienti vicini alle indagini è filtrato che le indagini sono concentrate su una coppia di malviventi, un uomo e una donna, legati alla 'ndrangheta calabrese.

Le ricerche del bambino di 18 mesi sono concentrate nella zona vicino a Brescello, nella bassa reggiana, venti chilometri da Parma, paese dove la malavita organizzata da tempo ha affondato le sue radici.

Che uno dei due rapinatori fosse una donna era un'impressione che avevano avuto da subito i coniugi Onofri: aveva il viso completamente nascosto da un casco intergrale, ma la dolcezza con cui aveva accarezzato il viso del piccolo Tommaso prima di trascinarlo via, aveva fatto supporre che il rapitore non potesse essere un uomo.

Numerosi sono i posti di blocco ancora istituiti dalle forze dell'ordine nella pianura tra Parma, Reggio Emilia e, soprattutto, a Brescello, due passi dal Po.

(24 marzo 2006)

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Parma, 18:56

BIMBO RAPITO: INDAGINI SERRATE, 22 GIORNI SENZA TOMMASO

Le indagini vanno avanti a ritmo serrato. Centinaia di ore di interrogatori al vaglio di tre magistrati, scatoloni di materiale asportato dalla casa e dalla cantina degli Onofri, ma del piccolo Tommaso, quando ormai sono trascorsi 22 giorni dalla sua scomparsa, non c'e' ancora traccia. "La speranza non e' mai mancata", ha detto ancora oggi Paolo Onofri, papa' di Tommaso, che continua ad andare e venire tra la questura, la casa dei cognati di cui e' ospite in questi giorni e la sua cascina di Casalbaroncolo, dissequestrata ieri dopo la conclusione dei rilievi del Ris, che da un giorno all'altro dovrebbero presentare la relazione conclusiva dei loro accertamenti. Oggi si e' parlato di accertamenti su un frammento di guanto ritrovato su del nastro adesivo; di una impronta digitale sottoposta a verifiche, di un frammento di capello. Tutto viene analizzato, tutto viene vagliato. Si studiano le telefonate che nei giorni del sequestro hanno interessato i ripetitori della zona intorno alla casa di Paolo Onofri; si confrontano i racconti delle tante persone interrogate, mentre polizia e carabinieri, in forze, continuano il rastrellamento delle aree in cui potrebbe essere tenuto il piccolo Tommso. Nelle ultime ore l'attenzione sembra essersi concentrata sulla comunita' calabrese di Brescello, una comunita' di onesti lavoratori edili al cui interno potrebbe esserci qualche mela marcia. Le indagini punterebbero sui movimenti di un uomo e una donna, ma niente di piu' si sa e niente di particolare, a questo punto, sarebbe emerso, considerato che non risulta a carico dei due, ne' di altri, alcun provvedimento.

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Quando sento Queste cose il mio pensiero e rivolto a mia figlia , penso se un giorno capitasse a me impazzirei :) come si puo' essere cosi crudeli mi unisco al dolore di Questa famiglia e che il piccolo TOMMASO possa ritornare presto a casa :P

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Bimbo rapito

Caccia a due uomini: sono padre e figlio

Sabato 25.03.2006 16:00

Sviluppi nelle indagini per trovare Tommaso Onofri, il bimbo di 18 mesi rapito a Casalbaroncolo lo scorso 2 marzo. Si cercano due persone: una, a quanto sembra, è più piccola e minuta, con i capelli lunghi. L'altro, un adulto dalla corporatura più grande. Sarebbero padre e figlio, di origine calabrese, residenti nella zona di Brescello.

Infatti, i due uomini potrebbero sapere o conoscere particolari importanti sul rapimento del bimbo di 18 mesi. La coppia non si troverebbe però più nella bassa reggiana da diversi giorni: questo non significa che siano scappati. Sarebbero infatti persone abituate ad assentarsi per lavoro.

Gli inquirenti li stanno cercando, in attesa di arrivare a qualcosa di concreto che li metta sulle tracce di Tommaso. E mentre ancora si studiano i misteri e la lunga fuga di Tody, il cane degli Onofri, i Ris sembrano essere arrivati a determinare che l'impronta ritrovata nella cascina di Casalbaroncolo sia quella di uno dei rapitori.

E intanto, nelle chiese di Parma si continua a pregare per Tommaso: oggi pomeriggio, all'Annunziata, si svolgerà la tradizionale benedizione dei bambini che quest'anno assumerà un significato particolare. I bimbi infatti saranno invitati a pregare per la liberazione del piccolo Tommy.

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Casalbaroncolo un messaggio inquientante indirizzato al padre del bimbo rapito Sul nastro adesivo usato dai sequestratori isolata l'impronta di un bandito

Un messaggio: "Ne hai abbastanza?" La veggente: "Tommy è vivo"

Il papà: "Se vogliono qualcosa devono farmelo sapere. Sono pronto a qualsiasi cosa"

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Paolo Onofri, papà di Tommaso, mostra la foto del figlio rapito

PARMA - Questa notte qualcuno ha scritto su un muro vicino alla cascina di Tommy: "Ne hai avuto abbastanza?" Un messaggio fin troppo chiaro indirizzato al padre del bambino rapito 24 giorni fa a Casalbaroncolo. Ma chi ha scritto era un mitomane o si tratta di un un sequestratore? Il papà di Tommaso ha un'idea su chi possa aver scritto la frase: "L'autore di questo gesto aberrante è stato plagiato da chi ha rapito mio figlio. Se vogliono qualcosa, me lo devono fare sapere, perché sono pronto a qualsiasi cosa". Gli inquirenti restano muti. Solo un commento scontato: "Indagheremo anche su quella scritta". Nulla di più.

L'impronta del bandito. Un risultato però le indagini lo hanno fornito: l'impronta rilevata sul nastro adesivo utilizzato dai banditi per legare le mani ai genitori e del fratellino di Tommaso è di un sequestratore. Una persona, però, ancora senza nome.

Ricercata una coppia. Nessun riscatto è stato mai chiesto. Continua la caccia alla coppia che saprebbe qualcosa del sequestro. Si tratta di un un uomo calabrese e una donna siciliana, forse marito e moglie che vivono in una cascina a Brescello, una ventina di chilometri dalla cascina di Casalbaroncolo. Lui è un pregiudicato che non ha un lavoro ma vive bene lo stesso. Dal giorno del sequestro sono scomparsi.

Ritorna la veggente: "Tommy è vivo". La medium Maria Rosa Busi, la sensitiva di Brescia che l'11 settembre scorso fece ritrovare in fondo al lago di Como il corpo di Chiara Bariffi, ieri è entrata nella casa di Tommy: "E' vivo. Lo sento. Lo accudisce una donna ed è a lei che mi rivolgo: lascialo tornare a casa. Tommaso non ha nessuna colpa. E' un innocente che ha bisogno della sua mamma". Dopo le percezioni di un'altra medium che aveva indotto le forze dell'ordine a cercare il bambino in fondo al fiume Magra, i genitori di Tommaso tornano a chiedere aiuto ad una veggente.

Ieri pomeriggio la sensitiva bresciana è entrata nella cascina di Casalbaroncolo con Paolo Onofri e la moglie Paola Pellinghelli. Ci è rimasta due ore. Ha toccato il seggiolone di Tommaso, ha controllato le stanze e si è concentrata accarezzando e stringendo gli oggetti del bimbo. Si è soffermata a lungo sulle foto di Tommaso e poi avrebbe detto che è vivo. Rivolgendosi a Paola ha detto: "Stai tranquilla, tuo figlio sta bene".

(26 marzo 2006)

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Parma, 16:07

BIMBO RAPITO: IMPRONTA SUL TAVOLO E ALIBI CHE NON REGGE

Un'impronta sul tavolo e un alibi che non regge: sono queste le due ultime piste su cui stanno lavorando gli inquirenti che si occupano del rapimento di Tommaso Onofri, il bimbo di Casalbaroncolo che manca ormai da casa da 25 giorni. L'impronta e' quella ritrovata sulla tavola apparecchiata nella casa degli Onofri: l'avrebbe lasciata uno dei rapitori prima di portare via il bambino. L'impronta sarebbe rimasta impressa su uno degli oggetti che si trovavano sopra la tavola: quale? il riserbo degli investigatori in questo senso e' assoluto. Tutti gli oggetti, comunque, dal coltello, all'accendino sino alle candele, sono sotto esame. Ma a quanto emerge l'impronta non apparterrebbe a un pregiudicato: infatti, la comparazione con quelle delle persone fotosegnalate non avrebbe dato esito. Nel frattempo, invece, si lavora anche per controllare nel dettaglio l'alibi di uno dei due manovali che avevano lavorato nella casa di Casalbaroncolo: l'uomo, sentito a lungo nei giorni scorsi, aveva raccontato di trovarsi all'ora del sequestro in un bar. Ma a quanto sembra, la titolare non ha confermato la sua deposizione. E intanto, oggi, i Ris sono attualmente al lavoro sulla scritta lasciata a Casalbaroncolo, a poche decine di metri, dall'abitazione degli Onofri. I carabinieri stanno attualmente compiendo i rilievi su quel messaggio inquietante - "ne hai abbastanza?" - lasciato nella notte da qualcuno. Qualcuno che non ha ancora un nome. L'ennesimo mistero di un giallo che dura da piu' di tre settimane.

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Parma, 20:11

BIMBO RAPITO: INDAGATO UN MURATORE DI ORIGINE SICILIANA

Uno dei muratori che hanno lavorato nella casa di Casalbaroncolo dove e' stato rapito il piccolo Tommaso Onofri e' stato iscritto nel registro degli indagati: a quanto pare, gli inquirenti gli contesterebbero la falsa testimonianza. L'uomo, che sarebbe originario della Sicilia, non avrebbe a quanto pare un alibi per la sera del rapimento. Infatti, il manovale aveva raccontato agli investigatori di essere andato in un bar la serata del 2 marzo, quando Tommaso venne rapito ma la titolare del bar non avrebbe confermato la sua versione. Resta da capire se per questo motivo gli inquirenti lo hanno indagato o se nei suoi confronti c'e' qualcosa di piu'. L'uomo, peraltro, avrebbe anche un processo in corso, in Sicilia, per stupro, non ancora arrivato a sentenza. E intanto, le ricerche dei Ris sulle impronte trovate nella casa degli Onofri sembrano far puntare l'attenzione degli inquirenti verso una pista calabrese. Una banda di sequestratori di cui farebbe parte anche una donna.

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Bimbo rapito: compare scritta "ne hai abbastanza?"

PARMA - Una scritta inquietante: ''Ne hai abbastanza?'' e' stata trovata sulla strada a 200 metri dalla casa dei genitori di Tommaso, il bambino rapito il 2 marzo scorso a Casalbaroncolo, alle porte di Parma. Non e' ancora chiaro se il messaggio, scritto con uno spay bianco, sia opera dei rapitori del piccolo o di un mitomane. (Agr)

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L'uomo nei mesi passati aveva lavorato alla ristrutturazione del casolare L'alibi fornito agli inquirenti si sarebbe rivelato fasullo, indagini forse a una svolta

Rapimento Tommy, l'operaio indagato per concorso in sequestro

Una seconda scritta, forse opera di un mitomane, vicino la casa dell'avvocato

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Il casolare dove è stato rapito il piccolo Tommaso

PARMA - E' indagato, con l'ipotesi di concorso nel sequestro del piccolo Tommaso Onofri, uno dei manovali - M. A., 44 anni, di origine siciliana - che fece alcuni lavori di ristrutturazione, insieme ad altri operai, nella casa di Casalbaroncolo, alle porte di Parma, dove il piccolo di 18 mesi fu rapito lo scorso due marzo. Lo hanno confermato il legale dell'uomo e alcune fonti investigative.

L'uomo, che abita in una piccola frazione di Sorbolo, in provincia della città emiliana, era stato ascoltato più volte dagli investigatori nei giorni successivi al rapimento. Aveva respinto ogni accusa, indicando pure un alibi per la sera del sequestro: ero al bar, avrebbe detto. Un alibi che però, secondo gli inquirenti, non sarebbe stato confermato da altri testimoni.

La decisione di iscriverlo sul registro degli indagati, dopo che era sembrato un supertestimone, sarebbe stata decisa dalla Procura due giorni fa. Una sera venne interrogato fino alle 22:30, quasi a confronto con Paolo Onofri, il papà di Tommy, per poi uscire su un'auto della Squadra mobile con il viso coperto dalla felpa.

"Del sequestro di Tommaso non so niente, io ho svolto solo il mio lavoro", si era poi difeso in alcune interviste.

Le indagini potrebbero subire un'accelerazione anche per il ritrovamento di un'impronta digitale all'interno dell'abitazione degli Onofri: un'impronta che non apparterebbe al manovale, ma a una persona ora sotto la lente degli investigatori.

Intanto, dopo la scritta "Ne hai abbastanza?" comparsa ieri sulla strada vicino alla casa degli Onofri, oggi un graffito è apparso anche nei pressi dell'abitazione del loro legale, l'avvocato Claudia Pezzoni, alla periferia di Parma. Si tratta di una scritta in corsivo con la parola "Tau" tracciata in maniera tenue, forse con un grosso pastello. Il "tau" è la croce di legno francescana che Paolo Onofri, il papà di Tommaso, ha spesso mostrato appesa al collo nei giorni successivi al sequestro. La scritta è stata oggetto dei rilievi della polizia scientifica e dei carabinieri, ma la prima impressone è che si tratti del gesto di un mitomane, o soltanto di uno scherzo di dubbio gusto.

(27 marzo 2006)

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Ricercato in tutta Italia il bandito che ha sequestrato Tommaso Evidenziata un'altra impronta digitale su un utensile da cucina

Bambino rapito, caccia all'uomo si cerca pregiudicato trentaduenne

La Finanza fa accertamenti patrimoniali sulle persone coinvolte

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Il papà di Tommaso, Paolo Onofri

PARMA - Trentadue anni, pregiudicato d'origine siciliana, alto un metro e 80, indossava giubbotto e pantaloni neri: è scomparso da casa dal 2 marzo, il giorno del sequestro di Tommaso Onofri. E' l'identikit del bandito che avrebbe rapito il bambino di Casalbaroncolo. Ha compiuto un errore: legando con lo scotch le mani dei genitori e del fratello di Tommy, ha lasciato l'impronta del suo polpastrello sulla colla del nastro adesivo.

Venduto ad un'altra banda? E' lui che ha trascinato via il bambino di diciotto mesi malato di epilessia; lui insieme al suo complice, forse una donna. Un'ipotesi è che il piccolo possa essere stato venduto ad un'altra banda più organizzata. Nessuno sa più niente di Tommaso da 26 giorni ma l'inchiesta non batte più il passo. Sembra aver imboccato una pista, quella dei siciliani. Siciliano è il pregiudicato che ha lasciato l'impronta sul nastro adesivo come pure siciliano è il manovale che è indagato per concorso nel sequestro.

Gli accertamenti patrimoniali. Sui sospetti sono iniziati gli accertamenti patrimoniali: la Guardia di Finanza di Parma è stata incaricata dal giudice di spulciare i conti bancari delle persone coinvolte nelle indagini. Il colonnello Massino Prisco, comandante provinciale della GdF di Parma, si è incontrato con il procuratore Pietro Errede per stilare insieme un programma di lavoro.

Evidenziata un'altra impronta. Ma c'è da fare anche per i Ris. E' trapelato che i carabinieri della scientifica hanno evidenziato un'altra impronta digitale su uno degli utensili della cucina nel casale di Casalbaroncolo. Nulla di più è stato detto e nulla di più trapelerà dalla Procura dove i magistrati hanno mostrato ancora una volta il loro disappunto per lo stillicidio di notizie che, sostengono i giudici, "può non favorire le indagini".

Il manovale inquisito: "Sono innocente". Mario Alessi, il manovale indagato per concorso nel sequestro, continua a dichiararsi innocente. "Ho fatto solo qualche lavoro di ristrutturazione nella casa degli Onofri, nulla di più. Sono estraneo ai fatti", ha ripetuto. Quarantaquattro anni, Mario Alessi ha in corso un procedimento per stupro e sequestro di persona avvenuto qualche anno fa in Calabria. Ma questo non c'entra con il sequestro di Tommaso: "Con Onofri avevamo rapporti solo di lavoro e basta", ha detto Alessi. "Per me Paolo Onofri è una persona cara".

(28 marzo 2006)

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Parma, 17:19

BIMBO RAPITO: 26ESIMO GIORNO, ORA INDAGA ANCHE LA GDF

Tre magistrati, con il coordinamento di un quarto; decine di carabinieri e poliziotti con le piu' sofisticate tecnologie e con il supporto degli specialisti del RIS e dello SCO; ed ora anche la Guardia di Finanza, chiamata per alcuni accertamenti patrimoniali che potrebbero fornire nuove indicazioni utili alle indagini sul sequestro del piccolo Tommaso Onofri, portato via dalla sua casa il 2 marzo scorso, all'ora di cena, e del quale finora non si hanno notizie. Il comandante provinciale delle Fiamme Gialle di Parma, Massimo prisco, e' stato questa mattina in procura a Parma ed ha incontrato il pm Pietro Errede, a quanto si e' appreso proprio per l'avvio di accertamenti di carattere finanziario da portare avanti nell'ambito del sequestro. Com'e' noto, da qualche giorno nelle indagini - che seguono la pista del sequestro di persona a scopo di estorsione - e' entrato come indagato un manovale, Mario Alessi, che prese parte ai lavoratori di ristrutturazione della cascina degli Onofri e che non avrebbe un alibi per la sera del rapimento, mentre si cerca un'altra persona, pregiudicata, la cui impronta e' stata trovata sul nastro adesivo con il quale e' stato legato Paolo Onofri, il papa' di Tommaso, la sera del sequestro. La loro posizione viene vagliata con attenzione, ma non si conoscono i particolari del loro supposto coinvolgimento. I magistrati in questi giorni non aprono bocca, ne' a Parma ne' alla DDA di Bologna. Le indagini proseguono a tutto campo, con le ricerche nei casolari delle campagne tra Parma, Reggio Emilia e Mantova, con i controlli di decine di utenze telefoniche, con i riscontri incrociati di dati ed elementi emersi in questi 25 giorni di indagini. Questo, mentre resta viva negli Onofri la speranza che il piccolo Tommaso possa tornare presto a casa. Magari, grazie all'aiuto di qualche sensitivo.

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Sequestro Tommaso: in sei nel commando

di Giacomo Amadori e Matteo Durante

28/3/2006

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Il disegno dei due rapitori, secondo la ricostruzione dei genitori di Tommaso, mostrata a "Chi l'ha visto

E' caccia all'uomo che il due marzo avrebbe rapito il piccolo Tommaso Onofri. Si tratta di un pregiudicato di origini siciliane di 32 anni scomparso da casa dal giorno del sequestro. Gli inquirenti sono risaliti a lui attraverso un'impronta sul nastro adesivo usato dai rapitori. Controlli patrimoniali in corso su tutte le sei persone coinvolte nelle indagini » Comitato "Tommaso Libero"

Nessuno sa più niente di Tommaso Onofri da 26 giorni ma ora l'indagine non sembra più brancolare nel buio.

Una pista c'è e sembra valida: quella dei siciliani.

Perché infatti è siciliano il pregiudicato che ha lasciato l'impronta sul nastro adesivo come pure siciliano è il manovale che è indagato per concorso nel sequestro. Una pista che potrebbe illuminare, anche solo di poco, il buio che si è inghiottito il piccolo Tommy, sparito dalla cascina di Casalbaroncolo, lo scorso due marzo.

6 I COMPONENTI DEL GRUPPO DEL SEQUESTRO

In totale, stando a quanto dicono gli investigatori, sarebbero sei le persone conivolte nel sequestro di Tommy.

Uno è il muratore siciliano che ha lasciato l'impronta sul nastro adesivo usato per imprigionare i genitori di Tommy.

L'altro è il complice che era con lui la sera del rapimento (probabilmente una donna). E poi c'è la coppia legata alla criminalità organizzata che abitava fino al giorno del sequestro a Brescello, vicino Parma: è scomparsa ma i carabinieri conoscono la loro identità.

Il quinto rapitore, nell'ipotesi degli investigatori, sarebbe Mario Alessi, l'unico finora indagato di cui è stato reso pubblico nome e cognome.

E infine c'è il mandante del rapimento.

L'esistenza di un cervello distinto dagli esecutori materiali del rapimento è ipotesi avanzata dallo stesso Paolo Onofri. Lo ha ripetuto più di una volta il papà di Tommaso: "Gli esecutori di questo aberrante gesto sono stati plagiati da chi l'ha organizzato".

Così come è ormai accertato che chi quella sera penetrò nella cascina di Casalbaroncolo lo ha fatto proprio per portarsi via il bambino, e non per una "semplice rapina" dagli esiti incalcolati.

L'IDENTIKIT

Di uno di questi sei rapitori, gli investigatori hanno poi stilato l'identikit.

Eccolo: trentadue anni, pregiudicato d'origine siciliana, alto un metro e 80.

Indossava giubbotto e pantaloni neri: è scomparso da casa dal 2 marzo, lo stesso maledetto giorno del sequestro di Tommy.

Un abbigliamento che combacia clamorosamente con quello dell'uomo che, stando alla ricostruzione di Paolo Onofri e Paola Pellinghelli, i genitori di Tommaso, avrebbe preso il bimbo.

Per non farsi riconoscere, l'uomo portava un casco integrale, nero con bande laterali gialle e rosse.

Ma quella sera l'uomo ha commesso un errore: si è tolto i guanti per legare con lo scotch le mani dei genitori e del fratello di Tommy, lasciando così l'impronta del suo polpastrello sulla colla del nastro adesivo.

Dal confronto con la sua "traccia" con quelle inserite nello schedario dei pregiudicati, gli inquirenti sono poi risaliti alla sua identità.

ACCERTAMENTI PATRIMONIALI

E che il cerchio si stia stringendo sul gruppo lo dimostrano anche gli accertamenti patrimoniali aperti sui sei sospetti: la Guardia di Finanza di Parma è stata infatti incaricata di svolgere alcuni controlli su persone coinvolte nell'inchiesta.

Proprio in relazione a questo incarico, il comandante provinciale delle Fiamme Gialle, il colonnello Massimo Prisco, ha incontrato in mattinata il Pm di Parma Pietro Errede, che coordina insieme ai Pm della Dda di Bologna l'indagine sul sequestro. Uscendo dalla Procura l'ufficiale della Guardia di Finanza non ha comunque fatto dichiarazioni.

Al momento non si è appreso che tipo di accertamenti sono stati chiesti dalla magistratura ma è certo che verranno passati al setaccio i patrimoni di diverse persone, per tentare di scovare qualche informazione utile anche sui possibili motivi del rapimento del piccolo.

Nei giorni successivi al sequestro, gli investigatori avevano già fatto diversi accertamenti bancari, acquisendo anche la documentazione di diversi conti correnti della famiglia Onofri.

LA DIFESA DI ALESSI

Nel frattempo, sentendosi sotto tiro, Mario Alessi, il manovale indagato per concorso nel sequestro, continua a difendersi e a dichiararsi innocente.

E offre la stessa versione che fornì ai carabinieri la sera che venne interrogato fino alle 22,30, quasi a confronto con Paolo Onofri, il papà di Tommy, per poi uscire su un'auto della Squadra Mobile con il viso coperto dalla felpa.

Da allora lo chiamano "l'incappucciato".

"Del sequestro di Tommaso non so niente, io ho svolto solo il mio lavoro", si è difeso in alcune interviste.

Certo, il suo bagaglio giudiziario e il suo passato siciliano (una condanna a 5 anni per stupro ai danni di una ragazzina di 16 anni, avvenuta in provincia di Agrigento nel 2000) ne fanno un "sospetto coi fiocchi".

A Sorbolo, paese a pochi km da Casalbaroncolo, sembra essersi rifatto una vita, scontando la sua pena agli arresti domiciliari e vivendo con una donna di vent'anni, dopo aver lasciato moglie e figli in Sicilia.

Il manovale ha scelto la sua linea difensiva, spalleggiato dal suo legale di fiducia, Laura Serraboschi: sfruttare le televisioni, locali e nazionali (dicono anche con ritorni economici) per rilasciare dichiarazioni in cui ribadisce, con una certa decisione, la "sua totale estraneità" ai fatti.

Lunedì sera ha partecipato, collegato dall'ufficio parmense del suo avvocato, la puntata di Chi l'ha visto, su Rai Tre.

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Paolo Onofri, il papà del piccolo Tommaso sparito il 2 marzo, mostra la foto del figlio E mentre, accompagnato dalla compagna, si infilava in ascensore: "Con Onofri avevamo rapporti solo di lavoro e basta. Per me Onofri è una persona cara".

Che cosa si sente di dire? "Forza e coraggio".

Ovviamente, l'accusa di sequestro è per lui un pugno nello stomaco: "L'ho presa malissimo".

La faccenda, resta maledettamente complicata: "E' una cosa molto strana", sussurra la donna.

A rendere delicata la sua situazione è anche quell'alibi che non quadra e non convince.

Lui dice che, la maledetta sera del sequestro, aveva trascorso "un'oretta in un bar". La barista lo ha smentito, lui s'è corretto: "Solo cinque minuti, per un caffè". Altra smentita.

Ma l'avvocato ha precisato: "Sfido chiunque di noi a ricordare con precisione cosa si fa in una sera qualunque. Non è vero che Alessi non abbia un alibi. Che bisogno aveva di memorizzare qualche particolare, tanto da costituirsi un alibi? Fa un racconto credibile e non ci sono contraddizioni".

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