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Guest Mr. HiTech

Tommy Sarai Sempre Nei Nostri Cuori

203 messaggi in questa discussione

che bestie :) :o

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Il discorso del vescovo Bonicelli: "Degrado etico molto grave" "E' stato compiuto il delitto più odioso, si scuotano le coscienze"

Il testo integrale dell'omelia "Tommy strappato da un orco"

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Il feretro entra nel Duomo

PARMA - Queste le parole del vescovo Cesare Bonicelli per i funerali di Tommaso Onofri nel duomo di Parma.

"Saluto e accolgo tutti. Questo è un funerale che non avrei mai voluto celebrare. Io sono sconvolto e angosciato come voi, sconvolto per l'uccisione del piccolo Tommaso, angosciato per la mancanza di cuore e per la cattiveria degli assassini. Per un mese abbiamo trepidato e sperato e pregato: invece il più odioso dei delitti, l'uccisione di un bambino piccolo, malato, è stato compiuto. In queste settimane Tommy è entrato nelle nostre case, è diventato un pò anche nostro figlio, per questo la sua morte ha toccato così tanto tutti noi, e tutti abbiamo sentito affetto per lui e per i suoi. è stata espressa tanta solidarietà, dai grandi, come il Papa e il presidente Ciampi, ai piccoli. Il Papa per mezzo del Card. Segretario di Stato ha mandato questo messaggio: 'Adesso tutti ci sentiamo sconfitti, pieni di dolore. Ora noi lo consegniamo a Dio Padre. Celebriamo la S. Messa con i paramenti di colore bianco come per i giorni di festa, perche' presentiamo a Dio un bambino senza peccato. Un anno fa aveva ricevuto col Battesimo la vita e la santità di Cristo, era diventato tempio di Dio Trinità. Ora è accolto tra gli angeli in Paradiso, in comunione con Dio creatore. La presenza di tante persone a questo funerale dice che qui accade qualcosa che riguarda l'uomo come tale. Noi facciamo il funerale del piccolo Tommaso, ucciso, ma lui è il vincitore e gli uccisori sono gli sconfitti perchè hanno ucciso in sè la propria umanità. Molti non riescono a provare pietà per gli assassini, non riescono a perdonare, alcuni chiedono vendetta.

Gesù ha pregato per quelli che lo mettevano in croce. Solo il bene sconfigge il male, solo l'amore vince la cattiveria. In questa Messa, ora, noi, siamo vicini ai genitori e ai familiari di Tommy, vogliamo sostenerli, confortarli, ridare a loro vita e sorriso, speranza, futuro, e ringraziamo tutti quelli che si sono impegnati a favore di Tommy e dei suoi, in particolare le forze dell'ordine. Quella sera del 2 marzo, Tommy, strappato dal caldo e dalla luce della sua casa, non poteva far altro che piangere, piangere la sua angoscia e la sua paura; c'era buio; l'orco cattivo era venuto e l'aveva portato via e lui era solo; poi l'orco l'ha ucciso, Tommy cercava un abbraccio e invece è stato ucciso. Come è stato possibile questo? I bambini, gli innocenti quante volte sono calpestati, negati! In tante parti del mondo sono costretti a lavorare o a usare armi contro i fratelli; tanti bambini e bambine sono abbandonati dopo la nascita, altri sono usati per procurarsi piaceri sessuali. Oggi pensiamo a tutti i bambini che vengono calpestati nei loro diritti. Gesù ha detto parole di fuoco contro chi fa del male ai bambini, ha detto che sarebbe meglio per lui se gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare (cf. Mc 9,42) In questo momento tutti siamo molto provati, questo è un momento nel quale, come ci ha detto la prima lettura, "è bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore". Poco fa è stato letto il brano del Vangelo della morte e della risurrezione di Gesù, un brano che riguarda anche Tommy. Gesù non è morto, ma è stato ucciso: la differenza è enorme. Non è stato ucciso per incidente, ma proprio per quello che era. Gesù nella via della passione fu solo, con una solitudine vasta come il mondo. Il suo "forte grido" che risuonò come disperata impotenza di fronte alla morte fu il grido della nuova creazione che stava per nascere, al suo grido si squarciò il velo del tempio e la gloria di Dio apparve per la prima volta sulla terra. L'esclamazione del centurione romano davanti a Gesù crocifisso: "Veramente quest' uomo era Figlio di Dio" è il vertice di tutto il Vangelo di Marco, riassume in sè tutto: Dio è il crocifisso. Nel corpo crocifisso di Gesù il centurione (simbolo di ogni discepolo) riconosce Gesù come Figlio di Dio. Solo lì si riconosce il nostro unico Signore.

Gesù fu poi messo nel sepolcro, fu restituito come ogni vivente al grembo della terra. Il corpo di Gesù deposto nel sepolcro esprime il fallimento totale, l'uomo senza salvezza. Poi c'è il silenzio del sabato, il momento estremo quando l'uomo è fallito e Dio tace, il momento nel quale l'uomo è chiamato a sperare contro ogni speranza, a essere come Maria la Madre di Gesù. Il primo giorno della settimana l'angelo annuncia alle donne la bella notizia che Gesù ha sconfitto la morte: "non è qui" dice, il sepolcro è vuoto. è risorto, vive la vita che non muore più. Adesso bisogna tornare in Galilea e vivere la vita del discepolo, vivere con Gesù, come Gesù e per Gesù. E noi siamo qui, nella nostra Galilea, a vivere questo momento così drammatico.

Quel che è accaduto a Parma poteva accadere da tante altre parti, ma è accaduto qui, e questo che cosa ci dice? Che il degrado etico nel nostro mondo è molto grave; che la vita è banalizzata, usata, strumentalizzata, profanata; che è tempo che Parma ritorni a essere luogo da dove vengono solo notizie belle e di vita; che la cultura edonista e individualista produce morte; che non è vero che la via della felicità sia soddisfare i propri desideri; che non è vero che tutti i desideri siano buoni e nobili; che, al contrario, è vero che la libertà, questo grande valore, può essere usato bene o male, che la molla del vivere non deve essere il successo a ogni costo, ma deve essere il fare della propria vita un dono, il vivere la solidarietà, la dignità incondizionata di ogni persona, la radicale uguaglianza di tutti e il rispetto di tutti. Siamo al mondo per vivere una vita buona; per i cristiani la vita buona è la vita vissuta da Gesù Cristo, una vita tutta fatta di amore, di dono e di perdono. Si tratta di vivere non solo secondo i propri sentimenti, che possono essere anche cattivi, ma anche e soprattutto secondo la prospettiva di Gesù. Quel che conta è amare, volere e fare il bene: chi si sbarazza dell'amore si sbarazza dell'uomo come uomo.

Di fronte a eventi come questi torna la domanda: se Dio esiste, come è possibile che permetta questo? perchè non interviene? Domanda antica e seria, domanda che si è posto anche Gesù in croce quando rivolgendosi al Padre gli ha gridato:"Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato?" Perchè Dio non intervenga lo sa solo Lui: forse non interviene perché ha scelto di puntare tutto sulla dignità e sulla libertà dell'uomo, e poi sa che dalla croce del Figlio Gesù, come da ogni croce d'uomo, anche di quella del piccolo Tommy, anche dalle nostre, viene del bene. Noi diciamo a Gesù di darci la fede del centurione romano, di credere che lui è il Signore e che il piccolo Tommy ora vive con lui. La sua morte serva a far riflettere la coscienza degli uomini e a far capire che l'uomo, la donna, il bambino, l'anziano, tutti sono sacri, che la vita è sacra.

Quel che è accaduto a Tommy e, ricordiamo, anche nei giorni scorsi alla giovane Virginia e al taxista Andrea, è la passione di Gesù che continua, è una pesantissima croce. Per questo io dico a Parma: Parma, nobile e cara terra, scompaia da te la violenza, fiorisca in te solo l'amore.

Carissimi, fra pochi istanti attraverso i segni sacramentali saremo presenti al sacrificio di Cristo, vittima innocente di tutte le nostre ingiustizie. In Lui l'umanità disperata ritrovi la sua vera vita , Tommy sia accolto nella gioia del cielo, e, unito a noi per la partecipazione a questo grande mistero della Messa, ci ridoni per la intercessione di Maria, Madre di Cristo, speranza e forza per non rassegnarci mai al male, preghi per la mamma e per il papà, per il fratello, per i suoi cari, preghi perchè nel mondo nasca e cresca il bene in tutti, anche in quelli che l'hanno ucciso".

(8 aprile 2006)

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Inviato (modificato)

Io vorrei riportare il testo di una canzone che è stata cantata oggi alla funzione, e che mi ha fatto venire la pelle d'oca con le sue parole e la sua melodia:

Su Ali D'Aquila

E TI RIALZERA', TI SOLLEVERA',

SU ALI D'AQUILA TI REGGERA',

SULLA BREZZA DELL'ALBA

TI FARA' BRILLAR COME IL SOLE,

COSI' NELLE SUE MANI VIVRAI.

Dal laccio del cacciatore ti libererà e dalla carestia che distrugge.

Poi ti coprirà con le sue ali e rifugio troverai.

Rit.

Non devi temere i terrori della notte né freccia che vola di giorno

mille cadranno al tuo fianco ma nulla ti colpirà.

Rit.

Perché ai suoi angeli ha dato un comando di preservarti in tutte le tue vie

ti porteranno sulle loro mani contro la pietra non inciamperai.

Rit.

E TI RIALZERO', TI SOLLEVERO',

SU ALI D'AQUILA TI REGGERO',

SULLA BREZZA DELL'ALBA

TI FARO' BRILLAR COME IL SOLE,

COSI' NELLE MIE MANI VIVRAI.

Ciao Tommy.

Micol.

Modificato da 3MM3

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Onofri all'indomani dei funerali: "Grande emozione e angoscia" Caccia all'immagine del bimbo distribuita ieri a Parma

Il papà di Tommy: "Grazie a tutti Un sacrificio che non sarà inutile"

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Paolo Onofri, accanto alla moglie,

mostra la fotografia di suo figlio

PARMA - "Alle 50.000 persone che sono venute ai funerali di Tommy dico grazie. Spero che il sacrificio di mio figlio non sia stato inutile: la vita umana è sacra". Paolo Onofri parla il giorno dopo i funerali del piccolo Tommaso, sequestrato e ucciso il 2 marzo.

"Ho provato profonda emozione e angoscia uscendo dal duomo", ha detto il papà di Tommy ricordando le emozioni vissute ieri davanti alla folla che si era raccolta nella piazza davanti alla chiesa. Dopo quasi due ore nel duomo, la luce del sole ha fatto uno strano effetto a Paolo Onofri: "Sembrava un grande sogno ma forse è il più grande incubo".

"Al termine delle esequie - ha detto ancora il papà di Tommaso - io e mia moglie ci siamo sentiti male. C'era un sacco di gente anche a Casalbaroncolo: tutta la montagna era scesa".

Davanti all'abitazione degli zii del piccolo Tommaso a Martorano, dove dai giorni successivi al rapimento sono andati a vivere i genitori, una distesa di fiori bianchi, rose, margherite e lilium, quasi nasconde l'ingresso al giardino.

La gente chiede ancora la foto di Tommy, quella distribuita ieri durante i funerali, con il primo piano del bambino che indossava il pigiamino azzurro e le riproduzioni dei volti di Papa Giovanni Paolo II e Padre Pio. Ieri ne sono state distribuite quasi quarantamila, ma non erano sufficienti per tutti e quell'immagine è diventata un'icona del dolore e della pietà.

(9 aprile 2006)

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I verbali dell'orrore: Tommaso ucciso perché era meglio chiedere i soldi senza un ostaggio da sorvegliare

"Altri due complici nella banda" i muratori in cella fanno i nomi

dall'inviato LUIGI SPEZIA

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PARMA - Non hanno ucciso Tommy per un incidente o una follia del momento. "Era un bambino bellissimo e stava buono anche dopo che lo abbiamo portato via", ha rievocato ieri in carcere Salvatore Raimondi con la sua avvocatessa Francesca Uggeri. "Quando ho saputo da Mario Alessi che l'aveva ucciso, mi sono sentito mancare e gli ho detto basta, non ci sto più, non voglio più continuare con questa storia. Avevamo stabilito un rapimento che doveva durare un giorno solo, non di eliminare un bambino". Un omicidio che non è stato concepito per un pianto incontrollabile o per l'apparire di un lampeggiante della polizia, ma perché il muratore siciliano Mario Alessi ha deciso di sopprimere Tommaso con la precisa idea che era meno complicato chiedere i soldi del riscatto a Paolo Onofri senza un ostaggio da sorvegliare.

"Alessi sceglie di rapire Tommaso - scrive il gip Armando Mammone nella ordinanza di custodia per Raimondi, Alessi e la sua compagna Antonella Conserva, tutti con "una assoluta mancanza di morale" - perché più facilmente occultabile. Sceglie di ucciderlo perché cosa più sicura e meno rischiosa che tenerlo ostaggio in un casale, senza però perdere l'intenzione di estorcere denaro agli Onofri". Un omicidio preordinato: lo dimostra "il possesso di una o due vanghe: potevano servire a scavare la fossa nella quale celare il corpicino". Un omicidio così brutale che i magistrati dell'Antimafia di Bologna, dopo le proteste dei detenuti, hanno già concesso il trasferimento di Alessi al carcere di Bologna, dove forse saranno rinchiusi anche i suoi complici.

Le indagini non sono finite. Alessi ha parlato di un complice durante i sopralluoghi (persona già sentita come testimone) e Raimondi ha fatto il nome di un uomo (che deve essere ancora sentito) al quale Alessi aveva chiesto a metà febbraio di partecipare al sequestro. Anche Pasquale Barbera, il capomastro indagato per favoreggiamento sarà di nuovo interrogato. L'ordinanza conferma che la svolta nell'inchiesta è opera dei carabinieri del Ris, scopritori dell'impronta di Raimondi sullo scotch utilizzato per legare le vittime. Alessi ha convinto Raimondi favoleggiando di "un bunker immenso stracolmo di soldi" alle Poste, di cui gli avrebbe parlato Onofri.

In un primo momento Alessi voleva rapire insieme al piccolo anche la madre Paola. Quattro i tentativi andati a vuoto di rapire madre e figlio, dal 17 febbraio al primo marzo. La sera del 2 marzo l'azione è riuscita prendendo solo Tommy. Dopo il rapimento, Raimondi sostiene "di essersi cambiato, lasciando Alessi con il bambino vivo e vegeto e portandosi dietro gli abiti - poi bruciati - la pistola e il coltello, gettati nel fiume". Il giorno dopo Alessi ha confermato a Raimondi l'intenzione di continuare pur avendo ucciso il bambino: "Adesso lasciare sarebbe da idioti". Raimondi ha replicato: "Adesso continuare sarebbe da idioti". Sulle modalità delle morte, il gip propone ("semplice supposizione") anche quella che il bambino sia stato preso a calci da Alessi. Mentre Raimondi accusa Antonella Conserva, "sempre presente e attiva nella fase di ideazione e esecuzione". Vari i riscontri, come la telefonata delle 20.17 del 2 marzo, con la quale Raimondi ha chiamato la donna "perché andasse a prendere il bambino (e Alessi) con le coperte e il pane".

(9 aprile 2006)

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:)

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Mi chiedo se Raimondi, Alessi e la sua compagna provino un minimo di vergogna... Non credo proprio :)

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Palermo, 12:19

TOMMY: CASO ALESSI, DOMANI ISPETTORI MINISTERO IN SICILIA

E' stata rinviata a domani la visita degli ispettori del ministero della giustizia in Sicilia per verificare eventuali irregolarita' nella vicenda processuale che aveva coinvolto sei anni fa Mario Alessi, uno dei carnefici del piccolo Tommaso Onofri. Gli inviati del ministero erano attesi oggi nei palazzi di giustizia di Palermo e di Agrigento, ma si e' appreso che il loro arrivo e' slittato a domani. Gli ispettori dovranno in particolare compiere accertamenti sulla scarcerazione di Alessi, disposta per decorrenza dei termini dopo quasi nove mesi di detenzione (sei mesi in carcere e tre ai domiciliari) nel 2000 quando venne arrestato a San Biagio Platani (Agrigento) con l'accusa di aver violentato una minorenne dopo aver immobilizzato il suo fidanzato. Per questi fatti Alessi e' stato condannato a sei anni di reclusione sia in primo sia in secondo grado. Alessi ha fatto ricorso in Cassazione e la pronuncia e' attesa per la fine di giugno. Con lui e' stato condannato alla stessa pena Gianluca Bongiovanni, che non ha fatto ricorso alla Suprema Corte. Bongovanni non era stato mai in carcere ed e' stato arrestato venerdi' scorso per scontare la pena. Il presidente della Corte di Appello di Palermo, Carlo Rotolo, ha stamani parlando con i giornalisti ha puntualizzato che la durata media dei processi di sua competenza e' piu' chye fisiologica: "Siamo pronti ad accogliere gli ispettori. Comunque - ha affermato il magistrato - questa Corte ha un record di rapidita' nella trattazione delle cause. Nel 2004 la media era di 244 giorni, scesa a 210 nel 2005".

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Palermo, 15:40

TOMMY: VIA ISPEZIONE MINISTERO IN SICILIA SU CASO ALESSI

Sono giunti oggi nella tarda mattinata in Sicilia gli ispettori del ministero della Giustizia incaricati di verificare eventuali irregolarita' nella vicenda processuale che aveva coinvolto sei anni fa Mario Alessi, uno dei carnefici del piccolo Tommaso Onofri, e che si era snodata tra Agrigento e Palermo.

Gli ispettori dovranno in particolare compiere accertamenti sulla scarcerazione di Alessi, disposta per decorrenza dei termini dopo quasi nove mesi di detenzione (sei mesi in carcere e tre ai domiciliari) nel 2000 quando venne arrestato a San Biagio Platani (Agrigento) con l'accusa di aver violentato una minorenne dopo averne immobilizzato il fidanzato. Per questi fatti Alessi e' stato condannato a sei anni di reclusione sia in primo dal Tribunale di Agrigento sia in secondo grado dalla Corte di Appello di Palermo. Alessi ha fatto ricorso in Cassazione e la pronuncia e' attesa per la fine di giugno. Con lui e' stato condannato alla stessa pena Gianluca Bongiovanni, che non ha fatto ricorso alla Suprema Corte e non era stato mai in carcere ma e' stato arrestato venerdi' scorso per scontare la pena.

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Tommaso, indagato il fratello di Raimondi

PARMA - Concorso in sequestro di persona: è questa l'accusa che gli inquirenti imputano a Giacomo Raimondi, il fratello di Salvatore, una delle persone già in carcere per il rapimento e l'omicidio del piccolo Tommaso Onofri. Venticinque anni, indagato a piede libero, Giacomo Raimondi è stato 'incastrato' da Mario Alessi, che lo ha indicato come uno dei complici attivi nella fase preparatoria del sequestro. Secondo Alessi, infatti, Raimondi, insieme a lui e al fratello, avrebbe partecipato ai sopralluoghi e ai tentativi di rapimento del 17 e del 19 febbraio, quando ancora i rapitori miravano a sequestrare sia Tommaso che sua madre. Gli inquirenti vogliono però capire se Giacomo Raimondi - che nega in maniera categorica ogni coinvolgimento - sia davvero implicato nella vicenda o se invece sia in realtà una vittima della vendetta di Mario Alessi, che lo avrebbe tirato in ballo dopo che Salvatore Raimondi, fratello maggiore di Giacomo, ha fatto il nome, accusandola pesantemente, di Antonella Conserva, compagna dello stesso Alessi. Nel mirino, ora, ci sarebbe anche un amico di Raimondi: un imbianchino di Parma che i pm ipotizzano possa in qualche modo avere favorito i rapitori.

(12-04-2006)

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Bologna 16:20, 16:20

TOMMY: BARBERA CONFERMA RACCONTO RICICLAGGIO DENARO

Si e' appena concluso l'interrogatorio, iniziato in tarda mattinata, di Pasquale Barbera, il capomastro titolare della piccola impresa edile per la quale lavorava Mario Alessi, indagato per favoreggiamento nel sequestro del piccolo Tommaso. Barbera e' stato ascoltato a Bologna dal procuratore aggiunto della Dda felsinea Silverio Piro e dal pm di Parma Pietro Errede. A quanto si apprende dal suo legale Paolo Mingori, Barbera avrebbe confermato agli inquirenti la sua versione sul riciclaggio di denaro sporco proveniente dalla vendita di barili di petrolio. Vicenda per la quale - come racconto' lo stesso Barbera in un interrogatorio precedente - fu contattato da Mario Alessi per fare da prestanome e aprire conti correnti a San Marino con l'obiettivo di ripulare il denaro illegale. Questo racconto fu poi smentito dallo stesso Barbera che pero' oggi, stando a quanto afferma il suo avvocato Paolo Mingori, avrebbe confermato la prima versione.

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speriamo che sia fatta giustizia

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Mancano ancora gli accertamenti sulla tempistica delle lesioni Serve la comparazione tra le ferite e gli oggetti che lo hanno colpito

Tommy forse ucciso da un'asfissia il patologo: "conclusione possibile"

L'artigiano Giuseppe Barbera indagato per concorso in sequestro

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Il piccolo Tommaso Onofri

PARMA - L'ipotesi che Tommaso Onofri, il bimbo di 17 mesi trovato senza vita la sera del primo aprile alle porte di Parma, abbia subito un'asfissia è ritenuta probabile. Lo ha riferito Guglielmo Masotti, direttore dell'Istituto di medicina legale incaricato dell'autopsia sul corpo del bimbo. Il patologo, in tutti i casi, ha voluto ricordare che manca ancora la causa certa della morte, la tempistica e la successione delle lesioni: non è ancora stato completato, infatti, l'esame dei campioni polmonari, né c'è stata ancora la comparazione tra le ferite trovate sul corpo del bimbo e i possibili oggetti contusivi (tra cui figurano anche le due vanghette - in custodia al Ris - recuperate sul greto del fiume Enza).

"Abbiamo fatto prelievi polmonari per vedere se si sia trattato di una morte asfittica - ha spiegato - e abbiamo anche altri dati. Pensiamo di arrivare a una conclusione in questo senso, la riteniamo possibile". Il medico, però, non ha voluto rivelare se si stia lavorando all'ipotesi di uno strangolamento o di un soffocamento: "Questo - ha detto - lo dirò ai Pm".

Per quanto riguarda l'oggetto con il quale è stato colpito il bimbo, Masotti non si sbilancia: il compito primario, spiega, sarà ora quello di stabilire causa, tempi e cronologia della morte. Sarà la successione delle lesioni ad aiutare gli specialisti a capire se il piccolo Tommaso possa essere stato vittima di un'asfissia e poi eventualmente colpito da ciò che gli ha provocato lesioni, come la profonda ferita al capo citata nell'ordinanza di custodia cautelare per Mario Alessi, Antonella Conserva e Salvatore Raimondi.

Il direttore dell'Istituto di medicina legale se l'è poi presa con la stampa: "È stato scritto - ha detto - che Tommy è stato strangolato, colpito con una vanga, preso a calci in faccia, ucciso dopo 20 minuti dal rapimento", ma si tratta solamente di "fantasie". Il medico, insieme al collaboratore Nicola Cuccurachi, ha 60 giorni a disposizione per depositare la relazione conclusiva sulla perizia. Non è escluso, in tutti i casi, che per la consulenza alla Procura vengano chiesti altri trenta giorni di proroga.

Sul fronte delle indagini, intanto, è confermata l'iscrizione nel registro degli indagati per Pasquale Giuseppe Barbera, l'artigiano amico del papà Paolo Onofri. Barbera era stato interrogato mercoledì dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bologna per quattro ore, durante le quali avrebbe ribadito il progetto di un riciclaggio da 70 milioni di dollari che aveva coinvolto lui e Mario Alessi, il manovale siciliano in carcere con l'accusa del rapimento e dell'omicidio del bambino. Il capomastro, ora indagato per concorso in sequestro, avrebbe anche riferito che Onofri gli aveva consegnato una cifra ingente per partecipare all'operazione di cui Barbera gli aveva parlato.

Il difensore del papà di Tommy smentisce però questo scambio di denaro: Paolo Onofri, spiega l'avvocato Claudia Pezzoni, ha versato denaro a Barbera solo in relazione ai lavori di ristrutturazione eseguiti nell'abitazione di Casalbaroncolo e nella cantina di Parma. "Per il momento preferiamo stare in silenzio e aspettare", si è limitato a dire Paolo Onofri, avvicinato dai giornalisti a Martonaro, dove vive da più di un mese con la famiglia, ospite dei cognati.

(14 aprile 2006)

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Sempre più orribile :)

non ci sono parole per eventi come questi! :o

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Il padre del piccolo Tommaso replica alla lettera scritta da uno dei rapitori "Discorso prematuro, siamo ancora molto lontani, non me la sento"

Paolo Onofri risponde a Raimondi "Impossibile parlare ora di perdono"

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Paolo Onofri

ROMA - Per il momento niente perdono. Paolo Onofri, il papà del piccolo Tommaso, torna a ribadire che per il momento parlare di perdono per i rapitori e gli assassini di suo figlio è assolutamente prematuro. "Siamo ancora molto, molto, molto lontani. Credo - ha spiegato Onofri - che, al di là di quelle che saranno le specifiche responsabilità che gli inquirenti stabiliranno, parlare di perdono oltre ad essere estremamente prematuro è anche quasi impossibile. La cosa è di una dimensione tale per cui non me la sento, sinceramente".

A sollecitare parole di riconciliazione da parte del papà di Tommaso era stato Salvatore Raimondi, una delle persone finite in carcere con l'accusa del sequestro e della morte del bambino. Un perdono chiesto con una brevissima missiva in cui l'uomo ha chiesto scusa per aver rapito il piccolo, ma in cui ha ribadito la sua estraneità all'uccisione. "Io Salvatore Raimondi - ha scritto il 27enne dalla sua cella nella lettera pubblicata oggi da Corriere della sera e Quotidiano Nazionale - chiedo a Paolo e Paola Onofri di perdonarmi per il fatto successo, per aver preso il piccolo Tommaso ai familiari. Però questo doveva durare lo spazio di una notte. Da quanto avvenuto successivamente io mi dissocio".

"Salvatore ha voluto liberarsi di una accusa grave, non solo quella di aver partecipato al sequestro ma di aver preso parte all'uccisione del bambino - ha spiegato l'avvocato di Salvatore Raimondi, Franca Uggeri - Lui è sinceramente pentito di quello che ha fatto, ma vuole ribadire che non c'entra niente con la morte del bambino". Fin dalla sua prima confessione Raimondi aveva spiegato agli inquirenti di aver rapito con Mario Alessi il bambino, ma Raimondi aveva spiegato che, quando poco dopo aveva lasciato Alessi all'appuntamento concordato con Antonella Conserva, il piccolo era ancora vivo. Della sua morte, aveva raccontato, aveva saputo solo il giorno dopo da Alessi, che gli aveva spiegato di averlo ucciso.

(15 aprile 2006)

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Auguri Tommy piccolo Angioletto di tutti gli Italiani Bendicici dall'alto, Tommy sei nei nostri cuori non ti scorderemo mai! Noi tutti ti vogliamo bene.

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Bologna, 14:54

TOMMY: GIP BOLOGNA CONVALIDA ARRESTI PER I TRE IN CARCERE

Il gip di Bologna Marinella De Simone ha convalidato la misura cautelare in carcere per Mario Alessi, Salvatore Raimondi e Antonella Conserva, i tre in carcere come indagati per il sequestro e l'omicidio (solo i primi due) del piccolo Tommaso Onofri. La custodia in carcere per i tre era stata decisa in via provvisoria dal gip di Parma Armando Mammone ed e' stata confermata, dunque, dal gip felsineo competente per l'area distrettuale di Bologna. Intanto questa mattina il Tribunale del Riesame del capoluogo emiliano ha ricevuto, dalla DDA di Bologna, gli atti dell'inchiesta sull'omicidio di Tommaso. Nei giorni scorsi, i legali di Alessi, Raimondi e Conserva avevano presentato ricorso contro la misura di custodia cautelare in carcere per i tre loro assistiti. Il tribunale del Riesame avra' cinque giorni di tempo, a partire da oggi, per fissare l'udienza.

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Il vero amore deve sempre fare male.

Deve essere doloroso amare qualcuno,

doloroso lasciare qualcuno. ...

Solo allora si ama sinceramente.

(Madre Teresa di Calcutta)

Micol.

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E pensare che c'è gente che si è andata a far fotografare col telefonico dove hanno trovato il bambino.

Mi viene da vomitare.

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E pensare che c'è gente che si è andata a far fotografare col telefonico dove hanno trovato il bambino.

Mi viene da vomitare.

Purtroppo :):P

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E pensare che c'è gente che si è andata a far fotografare col telefonico dove hanno trovato il bambino.

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