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Guest Mr. HiTech

Tommy Sarai Sempre Nei Nostri Cuori

203 messaggi in questa discussione

E pensare che c'è gente che si è andata a far fotografare col telefonico dove hanno trovato il bambino.

Mi viene da vomitare.

che gente pero' :)

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E pensare che c'è gente che si è andata a far fotografare col telefonico dove hanno trovato il bambino.

Mi viene da vomitare.

non esiste un freno alla bestialità umana di fronte a simili tragedie, certe volte penso che le bestie siano meglio degli uomini, almeno uccidono solo per fame o per difendersi.

Assistiamo pure al flash fatto nel luogo dove a quel povero piccolo si è tolto il sorriso, Basta !! :locked:

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quad_news.gifTommy: Raimondi respinge accuse

Davanti al gip, ho saputo morte bimbo solo il giorno dopo (ANSA) - BOLOGNA, 20 APR - Salvatore Raimondi respinge le accuse di Mario Alessi su un suo coinvolgimento nell'omicidio del piccolo Tommaso Onofri. In lacrime, davanti al gip, uno dei rapitori ha spiegato di avere saputo dell'uccisione del piccolo soltanto il giorno dopo. Il suo legale ha detto che Raimondi non era sul luogo del delitto ma ando' via subito dopo il sequestro. E dal carcere si e' difesa anche la compagna di Alessi, Antonella Conserva, sostenendo che non sapeva nulla del sequestro.

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Anche Antonella Conserva nega di essere coinvolta nell'omicidio "Ho vissuto vicino a un uomo che non conoscevo fino in fondo"

Tommy, interrogati i rapitori Scambio di accuse tra le lacrime

Per Alessi, Raimondi ha picchiato con una 'vanghetta' il piccolo Movente ancora incerto. I legali: plausibile il sequestro per soldi

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Antonella Conserva

BOLOGNA - Alta tensione, davanti ai magistrati, tra Salvatore Raimondi e Mario Alessi: i due si accusano a vicenda dell'assassinio del piccolo Tommy, trovato senza vita alle porte di Parma il primo aprile. Il gip Marinella De Simone, nel carcere bolognese della Dozza, ha ascoltato anche Antonella Conserva, la compagna di Mario Alessi. Anche lei ha negato ogni responsabilità nella morte del bimbo.

Salvatore Raimondi. "Raimondi non era sul luogo del delitto, andò via subito dopo il sequestro e della morte di Tommaso seppe solo il giorno dopo da Alessi: gli disse che era morto soffocato". Con queste parole il difensore di Salvatore Raimondi ha riassunto la posizione del suo assistito al termine dell'interrogatorio di garanzia che si è svolto in mattinata.

Secondo quanto riferito dall'avvocato di Raimondi, Francesca Uggeri, il suo assistito sarebbe scoppiato in lacrime dopo essersi arrabbiato per le accuse del complice e avrebbe confermato la propria estraneità all'omicidio di Tommaso dichiarando ai magistrati di non essere stato presente sul luogo del delitto. "Lo tormenta la morte del bambino, non se lo aspettava", ha detto l'avvocato.

Nulla di chiaro pare invece essere emerso sui motivi del sequestro: il legale ha definito "plausibile", l'ipotesi del rapimento per soldi. Quanto a una possibile vendetta "non ne sappiamo nulla", ha ribattuto nuovamente il legale. Raimondi, parlando anche davanti al procuratore aggiunto di Bologna Silverio Piro, avrebbe inoltre scagionato il fratello Giacomo, indagato nell'inchiesta. L'avvocato Uggeri, intanto, mantiene qualche speranza: "Forse abbiamo dato una parvenza di attendibilità", ha detto riferendosi al fatto che gli inquirenti sembrano credere più alla versione di Raimondi che a quella di Alessi.

Antonella Conserva. Secondo quanto riferito dal legale di Antonella Conserva, Lorenzo Isoppo, la compagna di Mario Alessi, nel corso dell'interrogatorio avrebbe negato ogni coinvolgimento nella vicenda e avrebbe anche ricordato ai magistrati la frase che gli disse Alessi in questura quando fu arrestato sabato 1 aprile: "Perdonami, non ti ho detto la verità". "Ho vissuto vicino a una persona che non conoscevo fino in fondo", avrebbe detto la donna.

L'avvocato Isoppo non ha poi escluso che la sua assistita possa in futuro, forse con una lettera indirizzata alla famiglia Onofri, esprimere il dispiacere per quanto accaduto. Al momento, comunque, il pensiero ricorrente di Antonella Conserva è verso il figlio Giuseppe che proprio oggi compie sette anni, affidato alla nonna materna.

Mario Alessi. Nel pomeriggio, verso le 15.30 e dopo circa due ore e mezza, si è concluso anche l'interrogatorio di garanzia a Mario Alessi: secondo il suo legale Laura Ferraboschi, il muratore ha ribadito di non aver ucciso Tommy e di aver visto l'altro indagato Salvatore Raimondi picchiare con uno strumento, probabilmente una 'vanghetta', il bimbo.

Secondo il suo legale, Alessi avrebbe fatto "aggiunte ed integrazioni" alle sue precedenti dichiarazioni", fornendo "dettagli e particolari importanti che possono "cambiare il quadro dell' inchiesta". Per l'avvocato il movente dell'omicidio è stato "un punto discusso" e "secondo quanto riportato sull'ordinanza di custodia cautelare - ha detto il legale - l'omicidio sarebbe avvenuto per ragioni operative, per la difficoltà cioè di portare a termine il sequestro a causa della presenza di polizia o carabinieri". Secondo l'avvocato Ferraboschi ad ora l'ipotesi degli inquirenti più accreditata è quella dell'estorsione di denaro. "Ciò non esclude - ha detto - che si ci possano essere moventi diversi".

Mario Alessi e Salvatore Raimondi, ritenuti i due rapitori materiali del piccolo, sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione e di concorso in omicidio. Antonella Conserva, deve rispondere di concorso in sequestro di persona e, nuova accusa contestata dal Gip di Bologna, anche della morte del piccolo come conseguenza di altro reato.

(20 aprile 2006)

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Offerte per migliaia di euro, il sito vicino agli Onofri accusa gli imitatori

Pioggia di euro per Tommy, lite tra i comitati

Donazioni per sostenere iniziative a favore dei bambini. «Non si possono prendere soldi senza il consenso dei genitori»

.

Scontro sul web per la memoria del piccolo Tommy. Due siti Internet si contendono le iniziative per ricordare il bimbo rapito e ucciso la sera del 2 marzo scorso. Da un lato, il Comitato per la liberazione di Tommaso Onofri, voluto dalla famiglia sin dai primi giorni dopo il sequestro. Dall'altro, un gruppetto che agisce sotto lo slogan «Ricomincio da Tommy». Da settimane il Comitato ufficiale è sul piede di guerra. La diffida a intraprendere azioni non riconosciute dai genitori del piccolo è partita in maniera soft, con un avviso generico che campeggia nella homepage del sito tommasolibero.blogspot.com: «Non potete usare le foto di Tommaso, il suo nome, il sito, il blog, il forum o parte di questi, per prendere e pubblicizzare iniziative non autorizzate dalla famiglia Onofri e dal Comitato».

«Ricomincio da Tommy», invece, è già andato oltre. Nel nome di Tommaso gli adepti hanno appena adottato un bambino a distanza. Lo annuncia una scritta lampeggiante nella loro pagina web: «Attenzione, primo obiettivo raggiunto, adozione effettuata». E si preparano altri progetti: richiesta di pene più severe contro chi commette reati sui bambini, una campagna informativa per le donne incinte che vogliono rinunciare ai figli, aiuto a famiglie disagiate, supporto psicologico e legale online, raccolta di fondi.

Su quest'ultima voce si è accesa l'attenzione del Comitato: «Non è giusto prendere soldi per iniziative che la famiglia di Tommaso non autorizza — sottolinea il presidente Claudio Borghi —. Chi fa donazioni dovrebbe sapere se gli Onofri sono d'accordo. Quando si gioca sull'equivoco, non c'è trasparenza». «Ricomincio da Tommy» non affronta la questione. Le precisazioni riguardano come effettuare i versamenti mentre una lista di nomi, con tanto di cifre, descrive donazioni già avvenute: dai 5 ai 35 euro. Per un totale di 260 alla data del 9 aprile. «È attiva la nostra carta di credito Postepay» si legge nelle istruzioni.

Con l'indicazione di aggiungere un euro per coprire i costi dell'operazione. E una rassicurazione: «Invierò a ogni persona che ha contribuito un rapporto giornaliero sullo stato dei fondi». Un numero di cellulare consente di contattare la titolare, ma ieri il telefono trillava a vuoto. Il Comitato ufficiale non se ne sta a guardare: «Abbiamo già parlato con l'avvocato, provvederemo a fermare chi vuole speculare sulla tragedia di Tommaso».

E su tommasolibero.blogspot.com procede la «vera» raccolta di fondi. Donazioni, piccole e grandi, provenienti anche dall'estero: Francia, Spagna, Brasile. Forse decine di migliaia di euro. Vengono convogliati su due conti correnti della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, intestati al Comitato per la liberazione di Tommaso. Gli unici autorizzati dai genitori del piccolo. Con uno scopo: sostenere iniziative a favore dei bambini. Prima tra tutte la creazione di una fondazione. Gli estremi per i versamenti spiccano, sotto la voce «donazioni», nella homepage del blog: una volontà scaturita dal forum dedicato a Tommaso dove gli utenti appoggiano la fondazione, un'idea lanciata dagli Onofri.

Ma il medesimo forum ha partorito anche «Ricomincio da Tommy». Con un nuovo sito (utenti.lycos.it/ricominciodatommy/) che divide il web. Tocca a «cristiana58» dare spiegazioni: «Queste persone hanno raccolto sul nostro forum adesioni per fare una cosa che non era stata dibattuta dal Comitato. L'iniziativa adozione era giusta e noi avremmo aperto una sezione apposta, invece è stato aperto un forum a nostra insaputa usando l'immagine di Tommy, che è tutelata dalla famiglia. Qualsiasi cosa si faccia in suo nome deve essere approvata da loro». Un chiarimento seguito da avvertimenti diffusi in altri forum su Tommy. Rimasti senza effetto. Anzi. Forse è in arrivo addirittura un altro drappello di scissionisti, guidati da «laleonella». Che ci ha già provato: «Abbiamo un nostro sito, cerchiamo altre persone. Scrivetemi. Ciao Dany». Grazia Maria Mottola

24 aprile 2006

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l'ho sentito stamattina alla radio , che jene :locked:

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l'ho sentito stamattina alla radio , che jene :locked:

Già... :)

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Non esiste nessuna guerra tra COMITATI dal momento che l'unico Comitato esistente è quello autorizzato dalla Fam.Onofri ,precisato questo posto articolo del Corriere uscito questa mattina e a nostra conoscenza da ieri.

Offerte per migliaia di euro, il sito vicino agli Onofri accusa gli imitatori Pioggia di euro per Tommy, lite tra i comitati Donazioni per sostenere iniziative a favore dei bambini.

«Non si possono prendere soldi senza il consenso dei genitori»

Scontro sul web per la memoria del piccolo Tommy. Due siti Internet si contendono le iniziative per ricordare il bimbo rapito e ucciso la sera del 2 marzo scorso. Da un lato, il Comitato per la liberazione di Tommaso Onofri, voluto dalla famiglia sin dai primi giorni dopo il sequestro. Dall'altro, un gruppetto che agisce sotto lo slogan «Ricomincio da Tommy». Da settimane il Comitato ufficiale è sul piede di guerra. La diffida a intraprendere azioni non riconosciute dai genitori del piccolo è partita in maniera soft, con un avviso generico che campeggia nella homepage del sito tommasolibero.blogspot.com: «Non potete usare le foto di Tommaso, il suo nome, il sito, il blog, il forum o parte di questi, per prendere e pubblicizzare iniziative non autorizzate dalla famiglia Onofri e dal Comitato».

«Ricomincio da Tommy», invece, è già andato oltre. Nel nome di Tommaso gli adepti hanno appena adottato un bambino a distanza. Lo annuncia una scritta lampeggiante nella loro pagina web: «Attenzione, primo obiettivo raggiunto, adozione effettuata». E si preparano altri progetti: richiesta di pene più severe contro chi commette reati sui bambini, una campagna informativa per le donne incinte che vogliono rinunciare ai figli, aiuto a famiglie disagiate, supporto psicologico e legale online, raccolta di fondi.

Su quest'ultima voce si è accesa l'attenzione del Comitato: «Non è giusto prendere soldi per iniziative che la famiglia di Tommaso non autorizza — sottolinea il presidente Claudio Borghi —. Chi fa donazioni dovrebbe sapere se gli Onofri sono d'accordo. Quando si gioca sull'equivoco, non c'è trasparenza». «Ricomincio da Tommy» non affronta la questione. Le precisazioni riguardano come effettuare i versamenti mentre una lista di nomi, con tanto di cifre, descrive donazioni già avvenute: dai 5 ai 35 euro. Per un totale di 260 alla data del 9 aprile. «È attiva la nostra carta di credito Postepay» si legge nelle istruzioni.

Con l'indicazione di aggiungere un euro per coprire i costi dell'operazione. E una rassicurazione: «Invierò a ogni persona che ha contribuito un rapporto giornaliero sullo stato dei fondi». Un numero di cellulare consente di contattare la titolare, ma ieri il telefono trillava a vuoto. Il Comitato ufficiale non se ne sta a guardare: «Abbiamo già parlato con l'avvocato, provvederemo a fermare chi vuole speculare sulla tragedia di Tommaso».

E su tommasolibero.blogspot.com procede la «vera» raccolta di fondi. Donazioni, piccole e grandi, provenienti anche dall'estero: Francia, Spagna, Brasile. Forse decine di migliaia di euro. Vengono convogliati su due conti correnti della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, intestati al Comitato per la liberazione di Tommaso. Gli unici autorizzati dai genitori del piccolo. Con uno scopo: sostenere iniziative a favore dei bambini. Prima tra tutte la creazione di una fondazione. Gli estremi per i versamenti spiccano, sotto la voce «donazioni», nella homepage del blog: una volontà scaturita dal forum dedicato a Tommaso dove gli utenti appoggiano la fondazione, un'idea lanciata dagli Onofri.

Ma il medesimo forum ha partorito anche «Ricomincio da Tommy». Con un nuovo sito (utenti.lycos.it/ricominciodatommy/) che divide il web. Tocca a «cristiana58» dare spiegazioni: «Queste persone hanno raccolto sul nostro forum adesioni per fare una cosa che non era stata dibattuta dal Comitato. L'iniziativa adozione era giusta e noi avremmo aperto una sezione apposta, invece è stato aperto un forum a nostra insaputa usando l'immagine di Tommy, che è tutelata dalla famiglia. Qualsiasi cosa si faccia in suo nome deve essere approvata da loro». Un chiarimento seguito da avvertimenti diffusi in altri forum su Tommy. Rimasti senza effetto. Anzi. Forse è in arrivo addirittura un altro drappello di scissionisti, guidati da «laleonella». Che ci ha già provato: «Abbiamo un nostro sito, cerchiamo altre persone. Scrivetemi. Ciao Dany».

Grazia Maria Mottola

gmottola@corriere.it

24 aprile 2006

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Inviato (modificato)

Non esiste nessuna guerra tra COMITATI dal momento che l'unico Comitato esistente è quello autorizzato dalla Fam.Onofri ,precisato questo posto articolo del Corriere uscito questa mattina e a nostra conoscenza da ieri.

:) povero Angioletto

Modificato da cheyenne

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Allucinante pensare che la morte terrificante di un Angioletto possa creare ... :locked: :giu: :giu: :giu:

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Cronaca. E' stato Alessi a uccidere il piccolo Tommaso

Parma, 14 maggio 2006

Sarebbe stato solo Mario Alessi, senza il concorso di Salvatore Raimondi, a uccidere il piccolo Tommaso Onofri, il bimbo di 17 mesi rapito il 2 marzo a Casalbaroncolo e trovato morto lungo le sponde del torrente Enza la sera del primo aprile.

E' quanto emerge dall'ordinanza del Tribunale del Riesame di Bologna, secondo cui fu Alessi da solo a uccidere il bimbo la sera del sequestro. Soltanto al manovale siciliano, infatti, rimane l'accusa di aver "provocato la morte del sequestrato" (terzo comma dell'articolo 630), un'accusa per cui e' previsto l'ergastolo. Migliora, invece, la posizione di Salvatore Raimondi, per cui e' stata esclusa l'aggravante del terzo comma, ma resta quella della "morte" del sequestrato come "conseguenza non voluta dal reo" (secondo comma dell'articolo 630). Aggravante contestata anche a Antonella Conserva, la compagna di Mario Alessi, e per cui e' prevista una pena fino a 30 anni.

I tre arrestati, ha stabilito il Riesame, rimangono in carcere.

Soddisfazione dal legale di Raimondi, l'avvocato Francesca Uggeri: "siamo gli unici a cui il presidente del Tribunale del Riesame ha creduto, adesso continueremo a collaborare per avere un'attenuazione anche sul secondo comma". La versione di Raimondi, insomma, resta la piu' plausibile: dopo il sequestro Alessi rimase da solo in via del Traglione, per aspettare Antonella Conserva, e uccise il bimbo quando Raimondi si era gia' allontanato.

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Bologna, 19:55

TOMMY: RAIMONDI INTERROGATO PER 4 ORE CONFERMA VERSIONE

E' durato circa 4 ore l'interrogatorio di Salvatore Raimondi questo pomeriggio davanti ai magistrati della Dda di Bologna che indagano sul sequestro e sull'omicidio del piccolo Tommaso Onofri: "Ritengo che si sia trattato di un interrogatorio di conferma" ha commentato all'uscita il legale di Raimondi, Franca Uggeri, che ha spiegato che Raimondi ha appreso solo oggi che il Tribunale del Riesame di Bologna nei suoi confronti aveva ritenuto insussistente l'accusa piu' grave rispetto alla morte di Tommaso, contestando all'uomo la morte del bambino come conseguenza non voluta del sequestro (art. 630 secondo comma): circostanza che allontana Raimondi dal rischio di condanna all'ergastolo, facendolo passare a 30 anni di carcere. Raimondi - che oggi ha incontrato la madre e la sorella nel carcere di Ferrara - si e' limitato a ringraziare il difensore. Nessuna nuova domanda sul movente del sequestro, sul quale il legale ha detto: e' stata ribadita la versione gia' resa dall'uomo. Qualche piccola novita', ha aggiunto il legale, riguarda i tempi del fatto, sui quali sono emerse differenze solo di alcuni minuti.

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Tre persone sono in carcere per l'omicidio

I medici legali: Tommy morì per asfissia

Nuove rivelazioni sulla morte del bambino rapito il 2 marzo dalla sua casa di Casalbaroncolo. Picchiato con uno strumento piatto

PARMA - È morto per asfissia Tommaso Onofri, il bambino rapito il 2 marzo a Casalbaroncolo nel parmense e poi ucciso dai rapitori. È il risultato della consulenza compiuta dai medici legali Guglielmo Masotti e Nicola Cucurachi, che indicano l'asfissia come la causa più probabile di morte del bambino. Su Tommy vennero compiuti atti di violenza, probabilmente con una vanghetta o un piccolo badile, comunque qualcosa con una superficie piana. Non viene specificato se gli atti di violenza vennero compiuti prima o dopo la morte. La consulenza considera anche l'ipotesi che Tommaso possa essere stato seppellito ancora vivo dopo che l'assassino aveva procurato l'asfissia, non letale, ma non sono state trovate tracce di terra nei polmoni e l'ipotesi viene definita dai consulenti poco probabile.

LA DINAMICA - Tommaso, 18 mesi, venne rapito la sera del 2 marzo dall'abitazione della sua famiglia a Casalbaroncolo, alle porte di Parma. L'omicidio venne commesso la sera stessa (l'ora non è stata stabilita dall'autopsia), ma il corpo venne ritrovato solo un mese dopo, l'1 aprile, vicino al fiume Enza. Per il sequestro e l'omicidio sono in carcere Mario Alessi, il manovale siciliano con un precedente per violenza sessuale che secondo l'accusa avrebbe materialmente ucciso il bambino, Salvatore Raimondi e la compagna di Alessi, Antonella Conserva. Gli ultimi due sono accusati del sequestro e della morte dell'ostaggio quale conseguenza non voluta.

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CASSAZIONE: MARIO ALESSI CONDANNATO DEFINITIVAMENTE PER VIOLENZA SESSUALERESPINTO IL RICORSO DEL MURATORE IN CARCERE PER LA MORTE DEL PICCOLO TOMMY

Roma, 23 giu. (Adnkronos) - Mario Alessi, il muratore recluso nel carcere di Parma per il sequestro e la morte del piccolo Tommaso Onofri, è stato condannato definitivamente per violenza sessuale. E' l'effetto della decisione della terza sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Alessi.

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:up1:

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PARMA: DIRETTORE CARCERE, ALESSI TRASFERITO PER MOTIVI DI GIUSTIZIA

Parma, 29 giu. - (Adnkronos) - ''Non corrisponde assolutamente al vero''. Con queste parole il direttore del penitenziario di Parma Silvio Di Gregorio nega che Mario Alessi sia stato trasferito nel penitenziario di Viterbo per motivi di sicurezza dopo aver subito un pestaggio da parte degli altri detenuti. Di Gregorio poi spiega che ''Alessi e' stato trasferito per motivi di giustizia alla fine della scorsa settimana e che e' uscito dal carcere di Parma integro sia dal punto di vista fisico sia psichico''. ''Da noi Alessi e' stato detenuto per tre mesi -ha detto- e non ci sono mai state lamentele del detenuto o dell'autorita' giudiziaria''.

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non mi meraviglierebbe il contrario di ciò che ha affermato il direttore del carcere :)

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non mi meraviglierebbe il contrario di ciò che ha affermato il direttore del carcere :)

Infatti! <_<

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Parma, 13:38

PEDOPORNOGRAFIA: IL PADRE DI TOMMY PATTEGGIA 6 MESI

Ha patteggiato sei mesi con la sospensione condizionale della pena Paolo Onofri, il padre del piccolo Tommaso rapito e ucciso lo scorso marzo, per il possesso del materiale pedopornografico che venne trovato dagli inquirenti durante un controllo ai suoi computer. Il patteggiamento, gia' deciso da alcune settimane, e' stato sancito oggi dal gup di Parma Pietro Rogato. Onofri doveva rispondere del possesso di alcune centinaia di file che avevano per oggetto minorenni: fotografie soprattutto, ma anche qualche filmato. L'accordo sulla pena era stato raggiunto dal pm Pietro Errede, lo stesso che si occupo' insieme ai magistrati della dda del sequestro del piccolo Tommy, e dall'ex avvocato di Onofri Claudia Pezzoni, poi sostituita dall'attuale legale del funzionario delle Poste Donata Giorgia Cappelluto. Per quanto riguarda la vicenda di Tommaso Onofri, orrendamente ucciso pochi minuti dopo il suo sequestro a Casalbaroncolo, i pm hanno recentemente inviato l'avviso di fine indagini: i suoi rapitori - Mario Alessi, Salvatore Raimondi, Antonella Conserva e Pasquale Barbera - rischiano condanne pesantissime, dai 25 anni di reclusione all'ergastolo. A quanto pare, Barbera e Raimondi affronteranno il processo in rito abbreviato, mentre Alessi e la Conserva hanno scelto il dibattimento. Stralciata invece la posizione di Giacomo Raimondi, il fratello di Salvatore per cui si va verso l'archiviazione.

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Bologna, 19:55

TOMMY: DDA BOLOGNA, CHIESTO RINVIO GIUDIZIO PER 4 IMPUTATI

La Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per Mario Alessi, Antonella Conserva, Salvatore Raimondi e Pasquale Barbera, coinvolti nell'indagine sul sequestro e l'omicidio di Tommaso Onofri, il bimbo di 17 mesi rapito e ucciso, a Casalbaroncolo, in provincia di Parma, il 2 marzo scorso. Per tutti il reato ipotizzato e' di concorso in sequestro di persona. L'accusa per Mario Alessi, il muratore siciliano, e' quella prevista dal comma 3 dell'articolo 630 del codice penale che prevede l'ergastolo se il colpevole cagiona la morte del sequestrato. Per Conserva (la compagna di Alessi) e Raimondi i magistrati hanno fatto riferimento al comma 2 dell'art. 630 che stabilisce la morte come conseguenza di altro reato. Alessi, l'uomo accusato di aver ucciso il piccolo Tommaso, deve rispondere anche di occultamento di cadavere. Sara' il gup di Bologna, Rita Zaccariello, a decidere la data dell'udienza preliminare che sara' fissata, probabilmente, all'inizio dell'anno prossimo.

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Dal magistrato i genitori del bambino rapito e ucciso a Parma

«Spariti i soldi raccolti sul Web per Tommy»

Fondazione mai costituita. La denuncia della madre. Chiuso il comitato. Gli Onofri: «Ora facciamo da soli»

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Il piccolo Tommy in una foto d'archivio

PARMA — «Che fine hanno fatto i soldi raccolti in nome del piccolo Tommy?». Non solo dolore e strazio dopo la perdita del figlioletto, rapito e ucciso a Parma la sera del 2 marzo scorso, ma anche il dubbio atroce che qualcuno abbia speculato sulla sua pelle. «Vogliamo sapere con precisione quanto danaro è arrivato via posta, o è stato versato sui conti indicati nel sito dedicato a nostro figlio» annuncia la madre del bimbo.

I DUBBI — Torna in scena Paola Onofri. Non più muta, in un angolo, ma con rinnovata grinta, disposta a difendere con le unghie la memoria di Tommy. Sono quasi le 20, nel casolare di Casalbaroncolo. Protetta da un nuovo cane e da telecamere di vigilanza, Paola riordina la cucina, la stessa dove nove mesi fa il muratore siciliano Mario Alessi e il suo complice Salvatore Raimondi, mascherati da rapinatori, le portarono via il bambino, dopo aver legato lei e il marito Paolo con del nastro adesivo. Il peggio è passato, ma la rabbia, ora, sembra quasi la stessa: «Non accuso nessuno — spiega —, ma i soldi sembrano spariti. Per questo ho chiesto un appuntamento con il magistrato per andare in fondo a questa storia».

Una storia che inizia qualche mese fa, in occasione di una partita di calcio, organizzata con la Nazionale cantanti per donare un'ambulanza pediatrica alla Croce Rossa di Parma. È allora che i genitori di Tommy cominciano a interessarsi delle attività in memoria del figlio gestite, sin dall'inizio, da un comitato sorto tra gli amici di famiglia. In prima linea Claudio Borghi, con la carica di presidente: conoscenza ventennale di Paolo Onofri, sindacalista, attivo nelle associazioni di volontariato. Il comitato si muove soprattutto attraverso Internet, grazie a un sito e a un blog, con centinaia di simpatizzanti. Sul web spuntano pure due conti correnti, uno alle Poste, l'altro in banca, finalizzati «per finanziare iniziative e progetti, tra i quali una fondazione in memoria del piccolo Tommy». Ma a settembre, sul punto di raccogliere i fondi per l'ambulanza, emerge che la fondazione non è stata costituita, e neppure un'associazione idonea a ricevere i soldi.

I genitori di Tommy cascano dalle nuvole, mentre l'organizzazione della Nazionale cantanti mette a disposizione il suo conto corrente per risolvere il problema. Ma solo temporaneamente. Il 20 settembre nasce l'associazione «Tommy nel cuore». Con uno scopo: chiudere il comitato e trasferirne i fondi. Ma i tempi si allungano. Il commercialista incaricato di mettere ordine dice di non avere gli strumenti per farlo. Mancherebbero «le pezze giustificative», ci sarebbero 17 mila euro da pagare per una fornitura di 5.000 magliette, ancora nessuna traccia, invece, di 10 mila euro ricavati dalla vendita di una parte di queste (duemila). Da un estratto conto, inoltre, risulterebbero, finora, solo ottomila euro. Forse è questione di tempo per avere i dettagli, ma Paola Onofri ha già deciso: «Basta con il vecchio comitato, di nostro figlio ci occuperemo direttamente noi».

LE INIZIATIVE — In attesa di prendere formalmente il posto di Claudio Borghi, la mamma di Tommy ha già un programma: un nuovo sito (presto in rete, www.tommynelcuore.it), dotato di blog, forum, galleria fotografica, eventi. Cambiano i moderatori, ma gli iscritti sono fedeli. Lo dimostra l'iniziativa, interamente gestita dagli Onofri, di vendere un libro via Internet, al prezzo di otto euro, scritto e stampato a spese di un artista locale: «Abbiamo già ricavato 2.400 euro, che invieremo a una bambina con una grave malformazione al cuore». E poi c'è un altro volumetto in arrivo: poesie e ritagli di giornale, pubblicati in rete durante i giorni del sequestro. Ci sono anche i disegni inviati dalle scuole di tutt'Italia: potrebbero diventare un album entro Natale.

Intanto si fa il bilancio degli ultimi nove mesi: pozzi d'acqua in Kenia e Somalia, due aule scolastiche in Etiopia. Finanziati con soldi raccolti tramite i PostePay intestati ai responsabili regionali che lavorano per il comitato: «per adesso le uniche certezze».

29 novembre 2006

FONTE

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