Accedi per seguire   
Seguaci 0
Diablo

Ben Harper: «canto Gli Errori Di Bush»

1 messaggio in questa discussione

Un nuovo doppio cd: ascolta 5 brani in anteprima e scrivi la recensione

Ben Harper: «Canto gli errori di Bush»

Esce questa settimana Both Sides of the Gun: un disco di rabbia e temi sociali, un altro dedicato a ballate d'amore e sentimenti

Uno che pubblica un album diviso in due dischi separati, anche se per la durata delle canzoni uno solo sarebbe sufficiente, è uno che ha da dire. E se ci mette qualcosa di tasca sua rinunciando a una quota dei suoi diritti per ripagare le maggiori spese è uno che ci crede. Questo è Ben Harper: uno che crede in quello che dice. La scelta di fare un doppio di Both Sides of the Gun, il suo nuovo lavoro che esce il 17 marzo, era obbligata, racconta: «Ho pensato anche a due dischi separati e pubblicati a un anno e mezzo di distanza. Il passato mi stava mettendo in un'angolo. Il disco uniforme, tutto gospel, che ho fatto con i Blind Boys of Alabama, mi ha dato l'imbeccata: separare».

IL DRAMMA DI NEW ORLEANS - La divisione ha portato a un primo disco pieno di ritmo, energia, con una forte impostazione black e testi impegnati. Il secondo è una raccolta di ballad che puntano sulle emozioni, personali e intime. Nel primo c'è anche Black Rain, rabbiosa denuncia degli errori di Bush nell'emergenza post uragano Katrina: «Li avete lasciati nuotare per salvarsi le vite/ lì a New Orleans... Non ci vorrà molto prima che la gente inondi le strade/ e vi destituisca». Canzone che Ben aveva pubblicato su Internet in quegli stessi giorni: «Erano cose da dire proprio in quel momento. Quando sei arrabbiato non spacchi un piatto tre giorni dopo». Gather 'round the Stone parla di «vecchi che mandano i giovani a morire invano». «È la mia canzone più dura. Nasce da una storia vera: una famiglia di conservatori favorevoli alla guerra che cambia atteggiamento». Il secondo disco riflette il suo mondo interiore. Di Picture in a Frame non vuole dire a chi è dedicata («Troppo personale») ma se deve citare una personalità della quale vorrebbe tenere la foto in casa allora questa è Gandhi: «Merita di essere incorniciato».

ben2--180x175.jpg Ben Harper

L'AMORE E L'ITALIA - Happy Everafter in Your Eyes, invece, è stata definita la canzone perfetta per un matrimonio. «Sono felice che qualcuno lo abbia detto. Suonata da un quartetto d'archi, ha accompagnato l'ingresso di mia moglie al nostro recente matrimonio». La signora Harper è l'attrice Laura Dern: musica e cinema possono convivere? «Sono strettamente interconnessi e mi piacerebbe fare una colonna sonora per un film di Spielberg o Scorsese. Il primo per come riesce a dominare le emozioni sullo schermo; il secondo per come sceglie le inquadrature». Il legame di Ben con il nostro Paese è sempre più stretto. Non solo perché qui da noi finisce sempre più spesso al numero uno in classifica. Spesso lo si sente canticchiare in italiano e lui confessa che proprio a Milano ha avuto l'ispirazione per iniziare a lavorare su una canzone che si chiama Italian Tango Dancers. Poi, cita i Negrita: «Degli amici mi hanno passato un loro disco e li ho trovati incredibili, pieni di sentimento, con uno stile rock, una vera potenza».

I GUSTI - Per spiare i suoi gusti musicali si può sfogliare l'elenco di canzoni che Ben consiglia di acquistare su iTunes. Ci sono big come Wilco, Paul Simon o i Pearl Jam dei quali, confessa, avrebbe voluto scrivere Wishlist. Altri capolavori che vorrebbe fossero usciti dalla sua penna? «Hallelujah di Leonard Cohen, Get Up Stand Up e No Woman, No Cry di Bob Marley, My Father's House di Springsteen, Yesterday dei Beatles, Mona Lisa di Nat King Cole...». In lista anche emergenti come il suo pupillo Jack Johnson che lui ha contribuito a lanciare. Una volta era Ben la stella emergente. E i big per i quali apriva le serate si chiamavano Ray Charles e Wilson Pickett. «Di Ray ricordo l'incredibile forza della voce: potevi spegnere il microfono e continuavi a sentirla. Di Pickett, partito dalle chiese del Sud dove si cantava il vero gospel, era pazzesco pensare che fosse arrivato prima del rock e fosse ancora lì».

Andrea Laffranchi

Fonte

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.


Accedi Ora
Accedi per seguire   
Seguaci 0