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Pioggia Rosso Acciaio, Il Ritorno Dei Delta V

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Pioggia Rosso Acciaio, il ritorno dei Delta V

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I Delta V festeggiano i propri 10 anni di carriera discografica con una sorpresa e una riconferma. [...]

La sorpresa è quella che segna il ritorno nell’organico della band di Francesca Tourè, prima cantante del gruppo ai tempi dell’album “Spazio”: sua era la voce del primo successo discografico dei Delta V, quella cover di “Se telefonando” che nel 1998 li aveva messi in mostra come uno dei più suggestivi e originali gruppi della “nuova” musica italiana.

Il suo ritorno al fianco di Carlo Bertotti e Flavio Ferri, i due fondatori del gruppo, porta in dote alla formazione un timbro e un’immagine inconfondibile, oltre alla duttilità e sensibilità di cui le nuove canzoni avevano bisogno. E sembra ricollegare questo album al primo dei Delta V, quasi si trattasse di una nuova ripartenza, di un nuovo percorso da seguire.

Se questa è la sorpresa, la riconferma che offre l'album è quella di una band che fa maledettamente sul serio.

Se “Le cose cambiano”, il loro precedente lavoro, aveva dimostrato la profondità e lo spessore della band, il nuovo disco dei Delta V conferma la grande sensibilità del gruppo nello sviluppare ulteriormente certe tematiche e riferimenti, aggiungendo in più un grande lavoro di affinamento delle proprie sonorità.

Alla produzione è stato chiamato Carlo U. Rossi, uno dei produttori “pop” più illuminati della scena italiana (Jovanotti, Caparezza, Baustelle, solo per citare i primi nomi che vengono in mente), che ha lavorato con il gruppo nel suo studio Transeuropa, sulle colline di campagna non molto distanti da Torino, città natale di Carlo.

Lì i Delta V si sono ritrovati per registrare le canzoni scritte nell’ultimo anno con una line up d’eccezione, che comprendeva - oltre a Fefo Forconi (chitarre) e Ugo Nativi (batteria), già in forza ai Malfunk e al fianco di Carlo e Flavio dal precedente album – anche Pierfunk, il bassista dei Motel Connection ex-Subsonica.

Proprio il suo innesto, insieme al guitarsound portato da Fefo, sono state le due rivelazioni che hanno guidato il nuovo suono della band, asciutto e nervoso, molto più “chitarristico” che in passato.

D’altra parte, invece, il lavoro agli archi di Fabio Gurian (Subsonica, Banda Osiris) ha garantito al suono quei riferimenti raffinati e cinematici che da sempre sono il marchio di fabbrica della band.

Scritto in buona parte da Carlo Bertotti con la complicità di Flavio e Fefo e la collaborazione ai testi, in un paio di episodi, di Simone Lenzi dei Virginiana Miller (“L’assedio” e “Le cose che so di noi”), Pioggia Rosso Acciaio è un lavoro che si snoda come una sorta di diario privato, da leggere rigorosamente da soli. Se il precedente lavoro, “Le cose cambiano”, sembrava mettere sotto la propria lente d’ingrandimento l’aspetto “relazionale” dell’esistenza, visto nei molteplici rapporti tra il singolo individuo e gli altri, Pioggia rosso acciaio ruota attorno a sentimenti che esulano dal rapporto a due per investire l’individuo nel suo rapporto con il tempo e lo spazio che lo circonda.

E’ Pioggia che inonda ma purifica, è Rosso come la passione che reclami e il sangue che ti costa il viverla, è Acciaio come la volontà che vorresti e le lame che ti sfiorano e ti attraversano ogni singolo giorno.

Il sito ufficiale dei Delta V

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