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Solo Un Risarcimento Per Gli Eredi Del "leone Addormentato"

3 messaggi in questa discussione

Il celebre brano composto nel '39 da un sudafricano morto povero. Si è conclusa la lunga battaglia degli eredi, ma non è un lieto fine

Solo un risarcimento per gli eredi

del "Leone addormentato"

di PAOLO MENZIONE

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Solomon Linda

Il motivetto, anche se allegramente storpiato ogni volta in forme sempre più fantasiose, lo sappiamo canticchiare tutti. Tanto più ora che spopola come suoneria per cellulari e in tv, nello spot Happy Hippo della Kinder, con l'ippopotamo animato Pat e il cagnolino Stanley che se la ballano di gusto intonandone le note. La canzone conosciuta come "The Lion Sleeps Tonight", quella che ha fatto ridere generazioni di bambini e che farebbe tornare il sorriso anche a un depresso cronico, suona come una simpatica ninnananna. Eppure, dietro la sua lunga storia, c'è tutto fuorché una bella favola. Una vicenda - come scrive il New York Times - che solo oggi ha trovato, se non proprio un lieto fine, almeno una forma di giustizia, a oltre quarant'anni dalla morte in disgrazia dell'inventore del brano.

Il sudafricano Solomon Linda la incide con la sua band, gli Original Evening Birds, nel 1939. Nato nel 1909, Linda non sapeva né leggere né scrivere, ma per lui parlava la sua musica. Tre accordi, qualche voce baritonale in sottofondo e due parole da alternare, mbube ('leone') e zimba ('stop'). Niente di più semplice: intitolato 'Mbube', divertente e orecchiabile, il brano diventa la più grande hit sudafricana prima di prendere il volo verso l'estero. Nei primi anni '50 l'americano Pete Seeger ne incide una versione folk in cui trasforma la parola 'mbubè in un più onomatopeico 'wimoweh'. Ne seguono poi molte altre, fino alla rielaborazione nel 1961 di George Weiss, autore del testo in inglese, "In the jungle, the mighty jungle..".

"The lion sleeps tonight" - questo il nuovo titolo - cantata dai Tokens, scala le classifiche di tutto il mondo, viene tradotta nelle lingue più disparate e diventa il classico brano da film (se ne contano tredici). Un successo inesorabile che avrebbe potuto rendere milionario chi l'ha inventata. Solomon Linda, dopo aver ceduto nel 1952 i diritti per meno dell'equivalente di un euro, se ne muore invece povero nel 1962, con ventidue dollari di oggi in banca. Negli anni, i discendenti hanno ricevuto delle royalties, cifre irrisorie rispetto al profitto generato dalla canzone. Soprattutto dopo il "Il Re Leone" (1994): un exploit, quello per il cartoon Disney, assicurato anche dal celebre brano, qui cantato e ballato in simpatia da un facocero e da un suricato. La famiglia Linda si sveglia solo nel 2004, con richieste di risarcimenti per un milione e mezzo di dollari. Una posizione difficile però da sostenere: soprattutto perché dopo Solomon, pure sua moglie, anche lei analfabeta, aveva siglato trent'anni dopo una nuova cessione dei diritti.

Ma come nelle sue favole migliori, per assicurare un lieto fine tardivo alla vicenda, è intervenuta la Disney. Dopo aver liquidato gli attacchi dei Linda, sostenendo di aver pagato i diritti della canzone, ha corretto poi il tiro, forse per il timore del danno di immagine che avrebbe provocato alla grande fabbrica dei sogni per bambini uno scontro con una famiglia indigente di Johannesburg. La mediazione della major ha convinto Abilene Music, la detentrice dei diritti, a trovare una forma di risarcimento. Un accordo economico, arrivato solo il mese scorso, che ha soddisfatto i pochi eredi di Solomon Linda rimasti in vita.

(23 marzo 2006)

FONTE

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io ascolto sempre la bellissima interpretazione dei Platters ......

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