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Domini .eu Disponibili Per Tutti

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Domini .eu disponibili per tutti

Chi prima arriva meglio alloggia: concluso il Sunrise Period la registrazione dei domini europei sarà ora aperta a tutti coloro che sono residenti all'interno della UE

Bruxelles - I domini.eu attivi sono poco più di 24mila, le richieste di registrazione sono invece molto più numerose, ma questi numeri potrebbero presto subire un balzo in avanti: da questo venerdì, infatti, tutti i residenti nel territorio dell'Unione Europea potranno procedere alla registrazione di un dominio europeo.

A ricordarlo è una nota diffusa dal consorzio EURid, che gestisce i nuovi domini e che spiega di attendersi per venerdì, dalle 11 in poi, un flusso notevolissimo di nuove richieste. A vedersi assegnare i domini.eu saranno "i primi arrivati": le regole di registrazione sono infatti basate sull'ormai notissimo principio del first come first served, che dinanzi a due richieste uguali premia quella giunta per prima all'ente di registrazione.

Fino a questo momento, come noto, hanno potuto chiedere la registrazione dei domini.eu soltanto i cosiddetti "titolari dei diritti prioritari", quelli cioè che avevano titoli per chiedere domini corrispondenti, ad esempio, a marchi commerciali.

"Nessuno sa esattamente quante registrazioni di nuovi nomi a dominio ci sono da aspettarsi per venerdì, ma l´interesse fino ad ora è stato consistente. Credo quindi che vedremo centinaia di migliaia di orgogliosi titolari di nomi a dominio.eu nuovi di zecca da venerdì in poi", ha dichiarato Marc Van Wesemael, amministratore delegato di EURid.

Per registrare un dominio.eu è sufficiente rivolgersi ad uno degli oltre mille registrar.eu accreditati presso EURid.

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Il dominio «.eu» apre al grande pubblico

Da domani, 7 aprile, il dominio Internet «.eu» sarà aperto al grande pubblico dell'Unione: tutti i privati potranno così registrare sul Web un sito con il nuovo suffisso europeo. Unico vincolo, l'obbligo di residenza nell'Ue.

Si tratta dell'ultima fase prevista dalla Commissione europea per l'assegnazione dei nomi con questo dominio. Un periodo iniziale (cosiddetto «sunrise») di quattro mesi, infatti, ha già consentito di chiedere la registrazione ai titolari di diritti preesistenti (come le aziende), sempre residenti nell'Unione europea.

In particolare, dal 7 dicembre 2005 al 6 febbraio 2006 hanno chiesto la registrazione i titolari di marchi commerciali registrati e gli enti pubblici. In seguito, dal 7 febbraio al 6 aprile 2006, è stata la volta dei titolari di altri 'diritti preesistentì, come i nomi di imprese.

Infine, da venerdì prossimo tutti coloro che risiedono nell'Unione europea potranno chiedere la registrazione di un nome di dominio «.eu».

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Il nuovo suffiso europeo di internet

Domini .EU, al via le registrazioni

Da oggi privati e aziende dell'Unione Europea possono registrare il proprio nome con il nuovo suffisso comunitario. Tante prenotazioni

eu--180x140.jpg Logo associazione Eurid (internet)

Milano - Ha preso il via oggi alle ore 11 il cosiddetto «land rush period», ovvero la finestra temporale nella quale tutte le persone fisiche residenti nell'Unione Europea e tutte le imprese ed organizzazioni con sede legale o di affari principale nel territorio dell'UE potranno registrare il proprio nome con l'estensione .EU in tempo reale. Ciò significa che chi invierà per primo la sua richiesta si vedrà assegnare di diritto il dominio .EU, purché esso sia ancora disponibile. Decisamente positiva l'aspettativa di richieste per Register.it, la società del Gruppo DADA accreditata per la registrazione dei domini .EU, che ha già raccolto 20mila prenotazioni gratuite per i nuovi domini europei.

Introdotti lo scorso dicembre, i domini .EU hanno riscosso notevole interesse soprattutto da parte delle aziende titolari di marchi registrati, che nelle scorse settimane hanno presentato le richieste di pre-registrazione per i propri domini durante il "sunrise period" appena conclusosi. Register.it, in particolare, ha ricevuto e processato in questi mesi oltre 8mila richieste di protezione del proprio nome con il .EU: di queste, la quasi totalità era rappresentato da aziende di medie e grandi dimensioni.

Eurid (www.eurid.org), l'associazione senza scopo di lucro scelta dalla Commissione europea per provvedere all'assegnazione dei domini .EU, si è dimostrata particolarmente ottimista in proposito parlando, in un comunicato diffuso alla stampa nei giorni scorsi, di alcune centinaia di migliaia di richieste attese

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Domini ".eu ", al via da oggi le registrazioni libere venerdì, 7 aprile 2006 3.55 spacer.gif

BRUXELLES (Reuters) - Centinaia di migliaia di persone hanno aderito in massa oggi alla possibilità di registrare propri nomi di dominio con suffisso "eu", nel primo giorno aperto ai privati, cittadini e imprese, residenti nell'Unione europea.

"Le richieste dei cittadini e delle imprese europee mostreranno se credono nell'Europa", ha detto ai giornalisti il Commissario per l'informazione e la società Viviane Reding.

Reding ha detto che 300.000 persone hanno inviato la loro richiesta per il suffisso ".eu" dopo la prima ora di attivazione.

I residenti nell'Unione possono collegarsi ai "registrar", le società autorizzate per registrare i domini, elencate sul sito www.eurid.org, ha detto la Commissione.

Imprese e organizzazioni potevano registrare i loro nomi di dominio già da dicembre: su oltre 300.000 registrazioni, 54.000 sono state approvate.

La Commissione prevede che EURiD registri circa 240.000 compagnie e organizzazioni entro la fine dell'anno.

Una stima comunque limitata se paragonata ai 40 milioni di nomi di dominio con suffisso ".com", ai circa 10 milioni con suffisso ".de" in Germania o ai 7 milioni di nomi che terminano in ".net", ha aggiunto l'esecutivo Ue.

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".eu": il nuovo dominio Ue è ormai aperto a tutti

Le domande saranno soddisfatte in base al principio "chi prima arriva meglio alloggia"

Dalle 11.00 di oggi tutti i residenti nell'Unione europea possono ormai chiedere di registrare un nome nel dominio di primo livello (il cosiddetto Top Level Domain) .eu, in base all'ordine di presentazione della domanda. A tal fine non è necessario avere la nazionalità di uno Stato membro dell'Ue. La giornata di oggi vede anche il termine del cosiddetto periodo "sunrise", nel corso del quale i detentori di marchi depositati, gli enti pubblici e i detentori di altri diritti pregressi come marchi non registrati, identificatori di impresa o titoli distintivi di diritto d'autore, hanno presentato 320.000 domande per ottenere l'estensione .eu. Le istituzioni e i funzionari dell'Ue passeranno tutti all'estensione .eu il 9 maggio 2006, la giornata dell'Europa.

"Oggi la società della conoscenza competitiva che è l'Europa diventa particolarmente visibile agli occhi del mondo su internet", ha commentato la commissaria per la società dell'informazione e i media, Viviane Reding. "L'Europa e i suoi cittadini possono ora proiettare la propria identità sul web, sotto la tutela delle norme Ue. Mi aspetto che nelle prime ore di apertura delle registrazioni vengano presentate migliaia di domande, che riescano a rendere il dominio ".eu" un nome importante alla stregua del ".com"."

I cittadini che desiderano registrare un nome a dominio ".eu" devono rivolgersi a una delle imprese accreditate (i cosiddetti "registrar") indicate su questa lista: http://list.eurid.eu/registrars/ListRegistrars.htm?lang=en

Il nome a dominio ".eu" dovrebbe essere attivato nel giro di poche ore. I costi di registrazione variano all'interno dell'Ue e le tariffe totali applicate (dal registrar e dal registro) partono da appena 12 €. Le imprese accreditate a registrare i nomi in un regime di concorrenza sono centinaia e i consumatori dovrebbero consultarne varie per trovare le offerte migliori a livello di prezzo, qualità e servizi offerti.

Le domande presentate nella fase di apertura (nota anche come "landrush") saranno soddisfatte in base al principio "chi prima arriva meglio alloggia": in altri termini, se due richiedenti presentano domanda per lo stesso nome a dominio, il registro .eu registrerà la domanda arrivata per prima. A differenza delle domande presentate nel periodo "sunrise" quelle trasmesse durante la fase "landrush" saranno registrate automaticamente, senza ulteriori formalità, nel giro di poche ore.

L'intero sito web delle istituzioni Ue (il sito individuale più grande d'Europa) e tutti gli indirizzi di posta elettronica dei funzionari europei passeranno all'estensione ".eu" il 9 maggio, la giornata dell'Europa. Gli indirizzi vecchi e quelli nuovi continueranno a coesistere per almeno un anno; dopodiché saranno validi solo i nomi con il dominio ".eu". I preparativi all'interno della Commissione in vista di questo evento sono stati organizzati sotto la responsabilità del vicepresidente Sim Kallas, che propugna il passaggio ad una eCommissione.

Contesto

Il 7 dicembre 2005 EURid, l'organizzazione senza fini di lucro che la Commissione ha incaricato, previo bando di gara, di gestire la registrazione dei nomi a dominio, ha iniziato le attività di registrazione. In un primo tempo (dal 7 dicembre 2005 al 7 febbraio 2006) solo i detentori di marchi depositati e gli enti pubblici potevano chiedere la registrazione di nomi ".eu"; successivamente (dal 7 febbraio al 7 aprile 2006) la stessa possibilità è stata data ai detentori di altri "diritti pregressi", come i nomi commerciali o gli identificatori di impresa. Infine, da oggi alle 11.00 chiunque risieda o sia stabilito nell'Unione europea può registrare un nome a dominio ".eu".

7 aprile 2006

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Internet, boom di richieste per suffisso "eu", poche dall'Italia sabato, 8 aprile 2006 1.15 spacer.gif

MILANO (Reuters) - Hanno superato quota 800.000 le richieste per poter disporre di un domini europeo Internet con suffisso ".eu", che da ieri fa concorrenza agli altri suffissi celebri del web, come ".com" e ".org".

E' quanto ha annunciato, dopo quattro mesi di registrazioni riservate ai titolari di marchi registrati, il consorzio Eurid - fondato dal Centro Nazionale delle Ricerche, attraverso l'Istituto di Informatica e Telematica di Pisa, assieme ai registri Internet di Belgio e Svezia, che da ieri ha spalancato le porte consentendo a tutti i cittadini maggiorenni residenti nell'Ue di registrare un numero illimitato di siti web o indirizzi di posta a targa ".eu".

Circa 346mila domande, ricorda il Cnr in una nota, erano state raccolte durante la fase "sunrise" (dicembre 2005-aprile 2006) che riconosceva diritti di priorità ad aziende, enti pubblici e titolari di altri marchi tutelati come, ad esempio, lo stesso cognome.

Ad essi si sono aggiunte ieri, in meno di cinque ore, quasi 500mila richieste che hanno portato il totale parziale delle domande a quota 833.026.

Ulteriore testimonianza dell'interesse riservato dai navigatori europei ai nomi ".eu", anche il numero di contatti ricevuti dal sito www.eurid.eu, che ha superato ieri quota un milione.

Ma in un quadro continentale abbastanza confortante, sembra fare eccezione l'Italia che, nonostante la partnership del Cnr nel consorzio Eurid, non ha certo brillato per numero di registrazioni.

Nella classifica degli stati europei più attivi, rileva il Cnr, c'è infatti la Gran Bretagna (213.264 richieste) seguita da Germania (177.117), Olanda (117.434), dal sorprendente Cipro (67.400) e dalla Svezia (56.529).

L'Italia a oggi ne conta solo 24.835.

Anche se non sono ancora disponibili statistiche recenti sui nomi a dominio più richiesti, l'ultimo dato ufficiale vede in testa l'ambitissimo "sex.eu" con 281 domande solamente nella fase "sunrise".

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Domini .eu: la Commissione applaude

Secondo il commissario Reding la corsa agli .eu indica il grado di aspettative di imprese e cittadini verso l'Europa. Ma se nel Regno Unito crescono le polemiche, qualche blogger accusa: tutto il sistema è fallato

Roma - I responsabili dell'EURid, il consorzio incaricato della gestione del giovane dominio europeo, vedono confermate le loro previsioni riguardanti le registrazioni di domini.eu, prima riservati solamente a coloro che erano titolari di marchi registrati. Infatti quattro ore dopo l'apertura al pubblico, stabilita per venerdì 7 aprile, erano stati assegnati ben 702.684 nuovi domini negli stati facenti parte dell'Unione Europea.

Gli oltre mille registrar accreditati hanno incominciato scaldarsi fin dalla prima ora di apertura quando le richieste arrivavano con la frequenza di una ogni 76 secondi. La nazione da cui queste richieste sono partite in maggior numero risulta essere la Gran Bretagna con 176.668 richieste approvate, seguita in ordine da Germania (138.085) e Olanda (100.445).

Ma, nonostante il primato, in Inghilterra l'avvento del dominio.eu sembra essere stato avvertito da parte della classe politica come una ulteriore richiesta di adeguamento agli standard europei, i quali non sono mai stati accolti con gioia, e ciò ha diviso le tre maggiori forze politiche d'oltremanica: il "Liberal Democrats Party", il "Labour Party" e il "Conservatives Party".

I liberali, nella figura del portavoce Mark Pack, non sembrano avere interesse nell'acquisire un proprio dominio europeo in quanto sostengono che "alcune lettere alla fine di un domain name non sono rilevanti ai fini della politica e che non interessa agli elettori inglesi che il proprio partito abbia un dominio europeo". Una posizione simile è quella del partito laburista, che però non ha precisato le proprie intenzioni riguardo la volontà o no di attivare un dominio.eu. Di diverso avviso è il partito conservatore, che sta tentando a tutti i costi di registrare un dominio europeo, dopo aver fallito l'acquisizione di due riferimenti, i quali erano stati già assegnati ad altri utenti. I conservatori annunciano battaglia, sostenendo di aver diritto ad un proprio dominio poiché il loro partito non ha emuli nel resto d'Europa.

Un'altra situazione particolare è quella dell'Italia che ha totalizzato (per ora) solo 24.885 registrazioni: meno della metà degli utenti ciprioti (67.400). Considerando che nel sunrise period erano stati solo 6.200 i domini registrati su circa mezzo milione di marchi italiani riconosciuti, non si è verificata quell'affluenza enorme che ha invece caratterizzato molti grandi stati europei.

Benché le aspettative fossero maggiori, i dati pervenuti dall'Italia non dovrebbero inficiare il raggiungimento dell'obiettivo di un milione di registrazioni nel primo anno di attività che EURid si era posto a dicembre, quando il neonato.eu muoveva i suoi primi passi nel web europeo. Dunque grazie anche ad.eu e al suo brillante esordio, la UE compie un ulteriore passo nell'abbattimento delle barriere nazionali. Non a caso la Commissione ha espresso apprezzamento per l'interesse degli europei verso i nuovi domini. E la commissaria alla Società dell'Informazione, Viviane Reding, ha ammonito: "La domanda da parte di cittadini e imprese europee mostrerà se credono o no all'Europa".

Tutto bene dunque? Non proprio, a leggere certe cronache</EM> sulla gestione delle registrazioni dei nuovi domini vengono i brividi. Vengono sollevate questioni, sull'effettiva titolarità dei domini agli europei, sui quali senza dubbio eurID dovrà far luce.

Giorgio Pontico

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