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«Bookstock», La Cultura A Torino Diventa Un Rave

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«Bookstock», la cultura a Torino diventa un rave

di Giovanna Favro

TORINO. Ultimi preparativi al PalaIsozaki di Torino per la doppia notte letterario-musicale che nel weekend alza il sipario su «Torino capitale mondiale del libro con Roma», palinsesto forte di oltre 300 eventi che punteggeranno per un anno il più esteso e trasversale cartellone culturale mai messo in piedi in Italia. Si comincia sabato alle 21 con un grande «rave» di note e di libri aperto da Alessandro Baricco (che leggerà La paga del sabato di Beppe Fenoglio) e si chiude domenica notte al ritmo dei Subsonica con Volumi all'idrogeno; tra le due serate, Torino sarà «Città da sfogliare», con decine di volti noti, piemontesi d'origine o d'adozione, a invadere librerie, caffè storici, teatri. L'intronizzazione da parte dell'Unesco della capitale subalpina come vetrina mondiale del libro non è che l'ennesima conferma del crescente ruolo di alfiere culturale di un territorio che proprio ieri ha svelato un'altra novità mai vista, nel mondo delle fondazioni d'opera: un palinsesto lirico assai particolare, creato ad hoc per le città piemontesi dal teatro Regio.

Per la notte inaugurale di «Bookstock», in poche ore si sono esauriti i 4 mila biglietti disponibili, con 2 mila persone in lista d'attesa: tanto che s'è deciso di dedicare agli esclusi un maxi-schermo. Gabriele Vacis, che con Roberto Tarasco è regista dell'evento trasmesso in diretta su Radio2 (per l'occasione rinasce la coppia Ferrentino & Cirri), prepara una gigantesca sorpresa: «Gli spettatori non avranno sedie, e dovranno portare un sacco a pelo e il libro che più amano. L'architettura di Isozaki, che ha posto nel foyer un gigantesco specchio, consente un perfetto uso teatrale della struttura olimpica: chi leggerà i testi dal palco si troverà non di fronte, ma dentro a un enorme schermo, tra musica e proiezioni di immagini». Gli ospiti mescoleranno generi e stili, in una grande jam session di parole e note: sono attesi, con Baricco, Moni Ovadia, Marco Paolini, Natalino Balasso, Luciana Littizzetto, Alessandro Bergonzoni, Michele Serra e Massimo Gramellini, e musicisti come Gianmaria Testa, Ludovico Einaudi, Vinicio Capossela o Rita Marcotulli.

I Subsonica saranno impegnati in un dj set, in una liaison che collega le notti di sabato e domenica anche grazie agli scrittori di «Bookstock», protagonisti, con colleghi come Giuseppe Culicchia o Dario Voltolini, anche dei «Volumi all'idrogeno». L'happening rock aperto a 12 mila ragazzi è diretto dai Subsonica, affiancati da Africa Unite, Mau Mau, Linea 77, Lalli, Marlene Kuntz, Perturbazione, Gatto ciliegia e Wu Ming: «Abbiamo realizzato con Baricco - ha spiegato Max Casacci - un pezzo inedito legato al XXIII capitolo di Moby ****, ma tutto ciò che avverrà sul palco sarà qualcosa che non si vedrà mai più, dagli scrittori in dialogo con le canzoni al tributo del rock alla letteratura».

Se «Bookstock» durerà fino all'alba, domenica mattina inizierà la festa nella «Città da sfogliare», con librerie aperte, jazz e letture nei caffè ed incontri con volti noti come Piero Angela, Davide Ferrario, Gianluca Cascioli, Elena Loewenthal, Lidia Ravera o Nico Orengo. Non ultimi, il via delle celebrazioni per gli anniversari di Giuseppe Giacosa, Primo Levi, Lalla Romano e Mario Soldati, e lo spettacolo dello Stabile In forma di parole.

D'altro segno, ma parimenti innovativa e coraggiosa, la novità annunciata ieri al teatro Regio per bocca del sovrintendente Walter Vergnano, del direttore Marco Tutino e dell'assessore regionale alla Cultura Gianni Oliva, che ha stanziato nell'iniziativa un milione. Per la prima volta la lirica del Regio circuiterà nelle città del Piemonte con opere ripensate ad hoc - anche affidando a compositori la revisione delle partiture - per teatri più piccini. S'inizia a novembre con Le nozze di Figaro (regia di Valter Malosti, con la bacchetta di Giuseppe Grazioli) a Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli; si prosegue l'estate 2007 con un Barbiere di Siviglia en plein air, seguito da Don Pasquale. Filosofia del progetto, accrescere l'offerta culturale «alta» in aree non metropolitane, e proporre allestimenti mai visti che accrescano il pubblico dell'opera.

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La città nel 2006 è, insieme a Roma, capitale del libro

Stasera al via le iniziative con una notte di letture e contaminazioni

Torino, Woodstock della scrittura

con Baricco al via il rave letterario

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Il pubblico davanti

ai maxischermi

TORINO - Oltre quattromila persone pronte a trascorrere una notte insonne in un grande rave di letture, musica e contaminazioni artistiche: "Bookstock" prometteva, e così è, un'abbuffata di cultura. E' un happening letterario, una "Woodstock della scrittura" a dare il via all'anno di Torino capitale mondiale del libro, con Roma. In molti già nel pomeriggio hanno bivaccato davanti alle transenne che circondano il PalaIsozaki, zaini in spalla e sacco a pelo, soprattutto giovani. Ma non mancavano gli anziani che, una volta entrati, si sono adattati a sdraiarsi sul pavimento, su cui erano disseminati cuscini e coperte di pile azzurri.

Gabriele Vacis, regista del rave con Roberto Tarasco, in compagna del comico di Zelig Natalino Balasso ha aperto la serata, promettendo ore e ore di intrattenimento. Applausi a scena aperta per Rolando Picchioni, presidente della Fondazione del libro, quando ha ricordato che "è Torino la vera capitale mondiale, Roma si è aggiunta dopo". Il sindaco della città, Sergio Chiamparino, ha aperto ufficialmente l'anno di celebrazioni e ha ringraziato il pubblico: "Siete una fotografia straordinaria dell'Italia che vorremmo vedere, tutti uniti dalla cultura, di cui il libro resta l'elemento simbolico più forte".

Poi, sono iniziate le letture. Il primo a salire sul palco è stato Alessandro Baricco, che ha letto brani di La paga del sabato di Beppe Fenoglio: "Ho pensato che sarebbe stato bello iniziare questa serata leggendo uno scrittore di questa terra, con accento marcatamente piemontese. Ma - ha subito precisato - non per spirito leghista".

Evidenti i rimandi alle atmosfere del fortunato programma televisivo Totem, che ha dato celebrità allo scrittore torinese, "sono contento di tornare per una sera a lavorare con Vacis e Tarasco" ha detto. Poi, guardando il pubblico adagiato sui guanciali, ha detto: "La visione di quei cuscini mi preoccupa. Ma anche se vi annoiate, e vi appisolate, non vi dovete sentire in colpa. Ascoltare qualcuno che legge a tratti annoia, è normale".

Ma il pubblico non si è annoiato, anzi lo ha ascoltato in religioso silenzio. E con la stessa attenzione ha seguito anche l'attore Michele Di Mauro, accompagnato dal compositore Ludovico Einaudi, impegnato in un pezzo di Raymond Carver. A seguire Luciana Litizzetto vestita da Cappuccetto Rosso con Evelina Christillin, la 'Signora Olimpiadi', trasformata in Lupo ha rievocato i fratelli Grimm. Ma la notte è lunga, il gran finale con Vinicio Capossela, previsto alle 5,30, sembra lontanissimo e per il pubblico di Bookstock è una fortuna.

(22 aprile 2006)

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TORINO CAPITALE MONDIALE DEL LIBRO: UNA NON STOP LUNGA TRENTA ORE

Concerti e reading: il popolo

dei lettori conquista la città

In dodicimila al rave del PalaIsozaki

Incontri con gli scrittori in teatri e caffè

24/4/2006 Giovanna Favro

In dodicimila hanno ballato e cantato fino a notte fonda al PalaIsozaki per il tributo del rock alla letteratura in occasione dell'inaugurazione di «Torino capitale mondiale del libro»: più di quattro ore di «Volumi all'idrogeno», rave di suoni, parole e proiezioni chiuso da Alessandro Baricco, sul palco con i Subsonica nel nome di «Moby ****» tra luci blu ed effetti marini. E' stato il botto finale di trenta ore di festa, dopo la notte di «Bookstock» e al termine di una domenica speciale: decine di romanzieri, poeti, storici, scienziati, attori e musicisti hanno invaso caffè storici, spazi istituzionali e teatri, ma anche luoghi lontanissimi dagli scrigni letterari: negozi d'abbigliamento, tram, e persino un coiffeur, «Stile Liberty», in cui Anna Berra, Stefania Bertola e Alessandra Montrucchio hanno animato un autoironico trio al femminile.

Dopo la «lectio» che ha celebrato a Palazzo Lascaris Primo Levi, Lalla Romano, Mario Soldati e Giuseppe Giacosa, «Torino città da sfogliare» ha pervaso il centro indagando i sottintesi della pagina scritta e i confini tra letteratura, musica ed arti visive. Nonché la scienza, con Piero Angela, Piero Bianucci, Lorenzo Silengo, Tullio Regge ed Alberto Piazza al Piccolo Regio, e senza mancare la storia e la fanta-storia. Due «napoleonici» premi Strega, Ernesto Ferrero e Alessandro Barbero, si sono interrogati, duettando alla Galleria Subalpina, con domande tipo: «Cosa sarebbe accaduto se Napoleone fosse sbarcato, come avrebbe voluto, in America?». «Per me - ha detto Ferrero - sarebbe andato molto ad Ovest: giunto in California avrebbe preso il Messico, dove avrebbe fondato un impero latino». E Barbero: «Sarebbe diventato ricchissimo, scoprendo il petrolio in Texas».

Non per caso, vista che quella di ieri è stata tutta una giornata di incontri, intrecci e contaminazioni, a un certo punto sono spuntati in Galleria da un lato Carlo Grande (che al «Torino» aveva ragionato del suo «Padri. Avventure di maschi perplessi») e dall'altro Margherita Oggero e Gianni Farinetti, che con Alessandro Perissinotto e Piero Soria avevano appena finito di parlare di gialli al Piccolo Regio. «Nel mio ultimo libro avrei voluto un delitto sul metrò - ha detto la Oggero -. Ma a Torino non c'era ancora, così mi sono accontentata del tram numero 4». Farinetti scrive polizieschi «anche perché da piccolo avevo paura della polizia», Perissinotto indaga i delitti come «momento violento in cui una persona, come nelle grandi tragedie, si mette a nudo». Soria ha rivelato gli spunti che trae dalla realtà: «Ho scoperto un monastero di suore che non fanno marmellate, ma vino. Ma in grande, per il Vaticano. Divertente, mi dico. Ci vado. Arrivo nei giorni del Conclave, e vedo un camion carico di vino uscire dal convento. "Vado a Roma", m'ha detto il camionista. "Cui là, a beivu". Quando m'hanno detto che il parroco del paese era un bracconiere, ho deciso di farci un libro».

Nel pomeriggio è stato sold out alla Cavallerizza con i «Perturbazione», in mattinata al Conservatorio s'è esibito Gianluca Cascioli, seguito dal violoncello di Enrico Dindo. La mattina c'era ressa per ascoltare Giuseppe Culicchia, Dario Voltolini e Hamid Ziarati da Fiorio, e nel pomeriggio sono scrosciati applausi per il jazz di Furio Di Castri, Gianluca Petrella ed Enrico Rava. Non c'era un posto libero alla Cavallerizza manco per ascoltare Davide Ferrario raccontare, con Steve Della Casa, l'origine del suo romanzo «Dissolvenza al nero», da cui sarà tratto un film: «Quando, nell'aprile del '48, si tennero le prime libere elezioni, il re dei mistificatori di cinema, Orson Welles, girava a Roma "Cagliostro", che fu il più grosso mistificatore della storia. Fu pure un momento di suprema mistificazione della storia italiana, dominato dalle follie della propaganda».

Lo snocciolarsi degli incontri che hanno sgranato la giornata ha poi accompagnato, a sera, il pubblico più adulto alle letture dantesche di Sanguineti, e i più giovani davanti al grande palco a forma di libro aperto del PalaIsozaki, su cui sono saliti, con i Subsonica nel loro unico concerto previsto nel 2006, Wu Ming, gli Africa Unite, Linea 77, Marlene Kuntz, Mau Mau, Lalli, Perturbazione e Gatto Ciliegia, con una pattuglia di scrittori in video. Presentatrice della serata è stata Zoe, che ha 10 anni, e appartiene alla famiglia di Davide Ferrario. Ha duettato con uno dei due asini che il cinesta possiede, cui ha dato la voce il regista della serata Michele Di Mauro.

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