SemPliceMenteAnna

Poesie E Poeti

490 messaggi in questa discussione

Dimmi se questo è vero, amore mio,

dimmi se questo è tutto vero.

Quando questi occhi scagliano i loro lampi

le oscure nubi nel tuo petto

danno risposte tempestose.

E' vero che le mie labbra son dolci

come il boccio del primo amore?

Che le memorie di mesi svaniti

di maggio indugiano nelle mie membra?

Che la terra, come un'arpa, vibra

di canzoni al tocco dei miei piedi?

E' poi vero che gocce di rugiada

cadono dagli occhi della notte

al mio apparire e la luce del giorno

è felice quando avvolge il mio corpo?

E' vero, è vero che il tuo amore viaggiò

per ere e mondi in cerca di me?

Che quando finalmente mi trovasti

il tuo secolare desiderio

trovò una pace perfetta

nel mio gentile parlare

nei miei occhi e nelle mie labbra

e nei miei capelli fluenti?

E dimmi infine se è proprio vero

che il mistero dell'infinito

è scritto sulla mia piccola fronte.

Dimmi, amor mio, se tutto questo è vero.

Rabindranath Tagore

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Tra un fiore colto e l'altro donato

l'inesprimibile nulla

G. Ungaretti

Cara Anna: questo è un sito ricco di poesia e di poesie. :P

:)

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molto bello Anna :up1:

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Ho fame della tua bocca

Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli

e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,

non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,

cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.

Sono affamato del tuo riso che scorre,

delle tue mani color di furioso granaio,

ho fame della pallida pietra delle tue unghie,

voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.

Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,

il naso sovrano dell'aitante volto,

voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia

e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,

cercandoti, cercando il tuo cuore caldo

come un puma nella solitudine di Quitratúe.

Pablo Neruda

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questa l'ho già inserita altrove... ma è la mia preferita... e qui ci sta benone!!

ciao a tutti....

I tuoi occhi m'interrogano tristi

vorrebbero sapere i miei pensieri

come la luna che scandaglia il mare.

Dal principio alla fine ho denudato

la mia vita davanti ai tuoi occhi,

senza nulla celarti o trattenere.

Ed è per questo che non mi conosci.

Se fosse soltanto una gemma,

la romperei in cento pezzi

e con essi farei una catena

da mettere attorno al tuo collo.

Se fosse soltanto un fiore,

rotondo e piccolo e dolce,

lo coglierei dallo stelo

per metterlo nei tuoi capelli.

Ma è il mio cuore mia diletta.

Dove sono le sue spiagge e il suo fondo?

Di questo regno tu ignori i confini

e tuttavia sei la sua regina,

se fosse solo un momento di gioia

fiorirebbe in un facile sorriso,

lo potresti capire in un momento.

Se fosse soltanto un dolore

si scioglierebbe in limpide lacrime,

rivelando il suo più intimo segreto

senza dire una sola parola.

Ma è il mio cuore, amore mio.

Le sue gioie e i suoi dolori

sono sconfinati, e infiniti

i suoi desideri e le sue ricchezze.

Ti è vicina come la tua stessa vita,

ma non puoi conoscerlo interamente.

(Rabindranath Tagore)

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Uccello prigioniero

(Tagore)

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L'uccello prigioniero nella gabbia,

l'uccello libero nella foresta:

quando venne il tempo s'incontrarono,

questo era il decreto del destino.

L'uccello libero grida al compagno:

« Amore mio, voliarno nel bosco! »

L'uccello prigioniero gli sussurra:

« Vieni, viviamo entrambi nella gabbia ».

Dice l'uccello libero.- « Tra sbarre,

dove c'è spazio per stendere l'ali? »

Ahimé », grida l'uccello nella gabbia,

Non so dove appollaiarmi nel cielo ».

L'uccello libero grida:

« Amore mio, canta le canzoni delle foreste ».

L'uccello in gabbia dice:

« Siedi al mio fianco,

t'insegnerò il linguaggio dei sapienti ».

L'uccello libero grida: « No, oh no!

I canti non si possono insegnare ».

L'uccello nella gabbia dice: « Ahimé,

non conosco i canti delle foreste ».

Il loro amore è intenso e struggente,

ma non possono mai volare assieme.

Attraverso le sbarre della gabbia

si guardano e si guardano, ma è vano

il loro desiderio di conoscersi.

Scuotono ansiosamente le ali e cantano:

« Vieni vicino a me, amore mio! ».

L'uccello libero grida:

« E' impossibile, temo le porte chiuse della gabbia ».

L'uccello in gabbia sussurra.- « Ahimé,

le mie ali sono morte e impotenti ».

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Ciao Anna :ciao1:

Bellissima anche questa :up1:

forse sarebbe meglio aprire un thread chiamato poesie o quello che vuoi tu e postare tutte le poesie lì :)

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Pablo Neruda

XVII sonetto

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio

o freccia di garofani che propagano il fuoco:

t'amo come si amano certe cose oscure,

segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca

dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;

grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo

il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,

t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:

così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,

così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,

così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

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Qui stanno il pane, il vino, la tavola, la dimora:

il bisogno dell'uomo, la donna e la vita:

a questo luogo correva la pace vertiginosa,

per questa luce arse la comune bruciatura.

Onore alle tue mani che volan preparando

i bianchì risultati del canto e della cucina,

salve! L'integrità dei tuoi piedi corritori

viva! Ballerina che balli con la scopa.

Quei bruschi fiumi con acque e minacce,

quel tormentato stendardo della spuma,

quegl'incendiari favi e scogliere

son oggi questo riposo del tuo sangue nel mio,

quest'alveo stellato e azzurro come la notte,

questa semplicità senza fine della tenerezza.

sonetto Pablo Neruda .(dimenticai ..acc ...)

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XLVIII sonetto

Due amanti felici fanno un solo pane,

una sola goccia di luna nell'erba,

lascian camminando due ombre che s'unisco,

lasciano un solo sole vuoto in un letto.

Di tutte le verità scelsero il giorno:

non s'uccisero con fili, ma con un aroma

e non spezzarono la pace né le parole.

E' la felicità una torre trasparente.

L'aria, il vino vanno coi due amanti,

gli regala la notte i suoi petali felici,

hanno diritto a tutti i garofani.

Due amanti felici non hanno fine né morte,

nascono e muoiono più volte vivendo,

hanno l'eternità della natura.

(ovviamente sempre di PABLO NERUDA ) :)

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Chiedo venia: non avevo letto il nome dell'autore...

(però ho visto che sei riuscita a far funzionare il tasto modifica).

:)

:ciao1:

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Si tratta sicuramente di un errore di digitazione, ma correggiamo se possibile il titolo di questa discussione perchè

non è tanto "poetico": o sbaglio ?

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:)

si è un'evidente errore di digitazione

meno male te ne sei accorto :P

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magari se mi permetti cancelliamo il misfatto :)

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ssssssssshhhhhh!!!!

nessuno sappia niente, oppure Anna mi strozza :)

:P:P

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Permesso accordato ben volentieri.

Cancella pure :cin:

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Il più bello dei mari

è quello che non navigammo.

Il più bello dei nostri figli

non è ancora cresciuto.

I più belli dei nostri giorni

non li abbiamo ancora vissuti.

E quello

che vorrei dirti di più bello

non te l'ho ancora detto.

(1942 - Nazim Hikmet)

pensate riusciva a scrivere queste cose dal carcere

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L’addio

L’uomo dice alla donna

t’amo

e come:

come se stringessi tra le palme

il mio cuore, simile a scheggia di vetro

che m’insanguina i diti

quando lo spezzo

follemente.

L’uomo dice alla donna

t’amo

e come:

con la profondità dei chilometri

con l’immensità dei chilometri

cento per cento

mille per cento

cento volte l’infinitamente cento.

La donna dice all’uomo

ho guardato

con le mie labbra

con la mia testa col mio cuore

con amore con terrore, curvandomi

sulle tue labbra

sul tuo cuore

sulla tua testa.

E quello che dico adesso

l’ho imparato da te

come un mormorio nelle tenebre

e oggi so

che la terra

come una madre

dal viso di sole

allatta la sua creatura più bella.

Ma che fare?

I miei capelli sono impigliati ai diti di ciò che muore

non posso strapparne la testa

devi partire

guardando gli occhi del nuovo nato

devi abbandonarmi.

La donna ha taciuto

si sono baciati

un libro è caduto sul pavimento

una finestra si è chiusa.

È così che si sono lasciati.

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Ti amo come se mangiassi il pane

Ti amo come se mangiassi il pane

spruzzandolo di sale

come se alzandomi la notte bruciante di febbre

bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto

ti amo come guardo il pesante sacco della posta

non so che cosa contenga e da chi pieno di gioia

pieno di sospetto agitato

ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo

ti amo come qualche cosa che si muove in me quando il

crepuscolo scende su Istanbul poco a poco

ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.

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NAZIM HIKMET

Prima che bruci Parigi

Finchè ancora tempo,mio amore

e prima che bruci Parigi

finchè ancora tempo, mio amore

finchè il mio cuore è sul suo ramo

vorrei una notte di maggio

una di queste notti

sul lungosenna Voltaire

baciarti sulla bocca

e andando poi a Notre-Dame

contempleremmo il suo rosone

e a un tratto serrandoti a me

di gioia paura stupore

piangeresti silenziosamente

e le stelle piangerebbero

mischiate alla pioggia fine.

Finchè ancora tempo, mio amore

e prima che bruci Parigi

finchè ancora tempo, mio amore

finchè il mio cuore è sul suo ramo

in questa notte di maggio sul lungosenna

sotto i salici, mia rosa, con te

sotto i salici piangenti molli di pioggia

ti direi due parole le più ripetute a Parigi

le più ripetute, le più sincere

scoppierei di felicità

fischietterei una canzone

e crederemmo negli uomini.

In alto, le case di pietra

senza incavi nè gobbe

appiccicate

coi loro muri al chiar di luna

e le loro finestre diritte che dormono in piedi

e sulla riva di fronte il Louvre

illuminato dai proiettori

illuminato da noi due

il nostro splendido palazzo

di cristallo.

Finchè ancora tempo, mio amore

e prima che bruci Parigi

finchè ancora tempo, mio amore

finchè il mio cuore è sul suo ramo

in questa notte di maggio, lungo la Senna, nei depositi

ci siederemmo sui barili rossi

di fronte al fiume scuro nella notte

per salutare la chiatta dalla cabina gialla che passa

- verso il Belgio o verso l'Olanda? -

davanti alla cabina una donna

con un grembiule bianco

sorride dolcemente.

Finchè ancora tempo, mio amore

e prima che bruci Parigi

finchè ancora tempo, mio amore.

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