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Torino 20 maggio - 4 giugno 2006: Olimpiadi di Scacchi

42 messaggi in questa discussione

Olimpiadi di scacchi, il calendario delle manifestazioni

Dall'8 maggio all'8 giugno una lunga serie di appuntamenti

8 MAGGIO

· Ore 21.00: Unione Industriale, 1° serata conferenza "La mente e gli scacchi".

15 MAGGIO

· Ore 21.00: Fonderie Teatrali Limone(Moncalieri) Alice nella casa dello specchio,

Il Teatro della Tosse.

· Ore 21.00: Unione Industriale, 2° serata conferenza "La mente e gli scacchi".

16 MAGGIO

· Ore 10.00: Fonderie Teatrali Limone (Moncalieri), Alice nella casa dello specchio, Il Teatro della Tosse.

· Ore 14.00: rassegna off Biblioteche Civiche - Biblioteca Cesare Pavese; Incontro con gli attori del Teatro della Tosse.

· Ore 17.00: rassegna off Biblioteche Civiche - Biblioteca Cesare Pavese; Incontro con gli attori del Teatro della Tosse.

· Ore 21.00: Fonderie Teatrali Limone (Moncalieri), Alice nella casa dello specchio, Il Teatro della Tosse.

17 MAGGIO

· Ore 10.00: Fonderie Teatrali Limone (Moncalieri), Alice nella casa dello specchio, Il Teatro della Tosse.

· Ore 21.00: Fonderie Teatrali Limone (Moncalieri), Alice nella casa dello specchio, Il Teatro della Tosse.

18 MAGGIO

· Ore 10.00: Fonderie Teatrali Limone (Moncalieri), Alice nella casa dello specchio, Il Teatro della Tosse

19 MAGGIO

· Ore 21.00: Teatro Carignano; Alice nella casa dello specchio, Il Teatro della Tosse.

20 MAGGIO

· Fino ore 22.00: Musei della Regione Piemonte, Notte bianca- Incontri sul tema degli scacchi.

· Ore 21.00: Auditorium del Lingotto, Cerimonia di apertura.

21 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Primo turno.

22 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Secondo turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open A- Primo turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open B,C,D- Primo turno.

· Ore 21.00: Unione Industriale, 3° serata conferenza "La mente e gli scacchi".

· Ore 21.00: rassegna off Teatro Juvarra;Via Barbaroux, quasi un film, Anna Cuculo Group. ·

23 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Terzo turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open A- Secondo turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open B,C,D- Secondo turno.

· Ore 21.00: rassegna off Teatro Juvarra;Via Barbaroux, quasi un film, Anna Cuculo Group.

· Ore 21.00: Oratorio San Filippo; Concerto Jazz, Kevin Corren.

24 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Quarto turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open A- Terzo turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open B,C,D- Terzo turno

· Ore Politecnico di Torino – Istituto Boella, 1° serata conferenza "Computer Games", 'La cognizione degli scacchi' – Giuseppe O Longo

· Ora da definire 21.00: rassegna off Teatro Juvarra;Via Barbaroux, quasi un film, Anna Cuculo Group

25 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Quinto turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open A- Quarto turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open B,C,D- Quarto turno.

· Ore 21.00: rassegna off Teatro Juvarra;Via Barbaroux, quasi un film, Anna Cuculo Group.

26 MAGGIO

· Ore 13.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open A- Quinto turno.

· Ore 15.00-19.00: Sermig, Sala del Dialogo; Gens una sumus, incontro coi giovani su "dialogo e pace tra le nazioni". Ingresso: libero.

· Ora da definire Politecnico di Torino – Istituto Boella, 2° serata conferenza "Computer Games",

'Scacchi e innovazione scientifico-tecnologica', Paolo Ciancarini

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open B,C,D- Quinto turno.

· Ore 19.30: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open A- Sesto turno.

27 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Sesto turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open A- Settimo turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open B,C,D- Sesto turno.

28 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Settimo turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open A- Ottavo turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open B,C,D- Settimo turno.

29 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Ottavo turno.

· Ore 18.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Open A- Nono turno.

30 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Nono turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Active Chess A, B, C- Turni 1, 2, 3, 4

31 MAGGIO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Decimo turno.

· Ore 19.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Active Chess A, B, C- Turni 5, 6, 7.

1 GIUGNO

· Ora da definire : Miao, esibizioni e conferenze.

· Ore 18.00: Oval Lingotto, Tornei collaterali, Torneo lampo 11 turni.

· Ore 21.00: Cinema Massimo, Inaugurazione La Cinematografia- bianco e nero, a colori- Il Museo del Cinema: Il Grande dittatore, C.S. Chaplin con presentazione di David Robinson.

2 GIUGNO

· Ore 10.30-15.30: rassegna off Fondazione Accorsi; Scacchi ad arte- le Olimpiadi degli Scacchi al Museo Accorsi. · Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Undicesimo turno.

· Ore 16.30: Cinema Massimo, Il Museo del Cinema: Il settimo sigillo, I. Bergman.

· Ore 18.15: Cinema Massimo, Il Museo del Cinema: Il caso Thomas Crown, N. Jewison.

· Ore 20.30: Cinema Massimo, Il Museo del Cinema: La signora di Shanghai, O. Welles.

· Ore 22.15: Cinema Massimo, Il Museo del Cinema: Mosse pericolose, R. Denbo.

3 GIUGNO

· Ore 15.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Dodicesimo turno.

· Ore 16.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: La signora di Shanghai, O. Welles.

· Ore 18.15: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Mosse pericolose, R. Denbo.

· Ore 20.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Il settimo sigillo, I. Bergman.

· Ore 22.15: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Il caso Thomas Crown, N. Jewison.

4 GIUGNO

· Ore 10.00: Oval Lingotto, Olimpiadi degli scacchi- Tredicesimo turno.

· Ore 16.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Il settimo sigillo, I. Bergman.

· Ore 18.15: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Decalogo1, K. Kieslowski.

· Ore 20.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: La signora di Shanghai, O. Welles.

· Ore 20.30: Sala Oval Lingotto; Serata premiazioni.

· Ore 22.15: Cinema MassimoIl Museo del Cinema: In cerca di Bobby Fischer/ Sotto scacco, S. Zaillian.

5 GIUGNO

· Ore 16.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: In cerca di Bobby Fischer/ Sotto scacco, S. Zaillian.

· Ore 18.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: La partita- la difesa di Luzhin, M. Gorris.

· Ore 20.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Decalogo1, K. Kieslowski.

· Ore 22.15: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Scacco mortale, C. Schenkel.

6 GIUGNO

· Ore 16.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Scacco mortale, C. Schenkel.

· Ore 18.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: La regina degli scacchi, C. Florio.

· Ore 20.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: La partita- la difesa di Luzhin, M. Gorris.

· Ore 22.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: La terza stella, A. Ferrari.

· Ora da definire Politecnico di Torino – Istituto Boella, 3° serata conferenza "Computer Games", 'Scacco alla Regina delle scienze', Piergiorgio Odifreddi

7 GIUGNO

· Ore 16.30: Cinema Massimo; Il M

useo del Cinema: La terza stella, A. Ferrari.

· Ore 18.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Le creature, A. Varda.

· Ore 20.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: La regina degli scacchi, C. Florio.

· Ore 22.15: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Zatoichi e il maestro di scacchi, K. Misumi.

8 GIUGNO

· Ore 16.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Zatoichi e il maestro di scacchi, K. Misumi.

· Ore 20.30: Cinema Massimo; Il Museo del Cinema: Le creature, A. Varda.

INDIRIZZI

Biblioteca Cesare Pavese, via Candiolo 79, Torino.

Centro scienze, Unione Industriale, via Fanti 17, Torino.

Cinema Massimo, via Verdi 18, Torino.

Fondazione Accorsi, via Po 55, Torino.

Fonderie Limone, via Pastrengo 84, Moncalieri.

Hiroshima Mon Amour, via Bossoli 83, Torino.

Miao, via Maria Vittoria 5, Torino.

Oval Lingotto, via Passo Buole, Torino.

Politecnico, c.so Duca degli Abruzzi 24, Torino.

Sermig, Sala del Dialogo, p.zza Borgo Dora 61, Torino.

Teatro Juvarra, via Juvarra 15, Torino.

Università di Torino, Aula magna, via Po 17, Torino.

INGRESSO

Fonderie Teatrali Limone – Ingresso per le scuole €1 (mattine). Ingresso serale €14

Teatro Carignano - Ingresso da definire

Cinema Massimo – Ingresso interno €5. Ingresso ridotto €3.5-2.5

Teatro Juvarra – Ingresso €10. Ingresso ridotto €8

FONTE

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Napoleone: grande condottiero, mediocre scacchista

Il grande imperatore di Francia giocava impulsivamente e si arrabbiava quando perdeva. Si tramanda anche di una partita contro un automa...

5/5/2006

Numerosi sono i personaggi storici che hanno avuto l'hobby degli scacchi. Tra questi Napoleone, che tuttavia fu uno scacchista assai mediocre, contrariamente a quanto si crede normalmente. Testimoni dell'epoca riferiscono che quando giocava al Cafè de La Regence muoveva i pezzi impulsivamente e soprattutto si arrabbiava quando perdeva; agli scacchi preferiva il gioco della dama (attenzione: in Francia si giocava sulla damiera di 100 caselle, 10 x 10, in quella che allora era conosciuta come "dama polacca" e oggi è nota come "dama internazionale"), tatticamente più semplice. Comunque gli scacchi restarono il suo passatempo preferito sia in Egitto sia poi a Sant'Elena.

Qualche anno dopo la sua morte cominciarono ad apparire a Parigi, sull'onda di una intensa attività scacchistica di tutta la Francia, alcune partite abbastanza brillanti attribuite a Napoleone: da ciò la falsa immagine che fosse un valente giocatore, che pure già circolava quando era imperatore. Scrisse per esempio Madame De Stael nel suo "Considerazioni sui principali avvenimenti della Rivoluzione Francese": "Egli considera una creatura umana come un fatto o come una cosa, non certo come un suo simile. Come non ama così non odia: per lui non c'è che lui. Tutte le rimanenti creature non sono che cifre. La forza della sua volontà consiste nell'imperturbabile calcolo del suo egoismo; è un abile giocatore di scacchi, la cui parte avversa è il genere umano, cui egli si propone di dare scacco matto."

Napoleone, nato nel 1769 ad Ajaccio in Corsica, aveva imparato a giocare molto probabilmente durante gli studi alla scuola militare di Parigi, verso il 1784. Di Napoleone scacchista ci dà notizie, ed anche una partita, l'Epistolario di Madame Claire, Elisabeth Gravier de Vergennes, contessa di Remusat (Parigi 1780-1821), dama d'onore dell'imperatrice Giuseppina, più nota come autrice delle "Memories" sulla vita della corte napoleonica dal 1802 al 1808. Un'altra testimonianza viene da uno storico che scrisse: la sera del 20 marzo 1804 Napoleone a Malmaison giocava a scacchi per rilassarsi. Si tratta di una sera famosa, poiché quella notte venne rapito e fucilato per tradimento il duca Luigi di Enghien, fuoriuscito nel Baden.

Quanto alle partite che ci sono state tramandate, al 99% sono tutte apocrife. Napoleone - Bertrand secondo la tradizione fu giocata durante l'esilio a Sant'Elena, nel 1820, ovvero pochi mesi prima della morte, avvenuta l'anno seguente:

1. e4,e5; 2. Cf3,Cc6; 3. d4,C:d4; 4. C:d4,e:d4; 5. Ac4,Ac5; 6. c3,De7; 7. 0-0,De5; 8. f4,d:c3; 9. Rh1,c:b2; 10. A:f7, Rd8; 11. f:e5,b:a1=D; 12. A:g8,Ae7; 13. Db3,a5; 14. Tf8,A:f8; 15. Ag5,Ae7; 16. A:e7,R:e7; 17. Df7,Rd8; 18. Df8 matto.

Napoleone - Automa venne invece giocata nel Castello di Schoenbrunn, presso Vienna, nel 1809. L'Automa non era una vera macchina, poiché in realtà nascondeva all'interno un uomo. E' provato che Napoleone ci giocò davvero e perse, ma non è sicuro che questa sia stata la vera partita:

1. e4,e5; 2. Df3,Cc6; 3. Ac4,Cf6; 4. Ce2,Ac5; 5. a3,d6; 6. 0-0,Ag4; 7. Dd3,Ch5; 8. h3,A:e2; 9. D:e2,Cf4; 10. De1,Cd4; 11. Ab3,C:h3; 12. Rh2,Dh4; 13. g3,Cf3; 14. Rg2,C:e1; 15. T:e1,Dg4; 16. d3,A:f2; 17. Th1,D:g3; 18. Rf1,Ad4; 19. Rg2, De2; 20. Rd1,D:h1; 21. Rd2,Dg2; 22. Re1,Cg1; 23. Cc3,A:c3; 24. b:c3,De2 matto.

Contessa di Remusat - Napoleone fu disputata secondo la tradizione nel periodo dei Cento Giorni; da notare che in realta' Napoleone aveva i pezzi bianchi, pur muovendo per secondo, dato che all'epoca si pensava che il nero fosse il colore fortunato; la partita è stata pubblicata per la prima volta nel 1845 dalla rivista scacchistica 'Palamede':

1. e4,e5; 2. d3,Cf6; 3. f4,Cc6; 4. f:e5,C:e5; 5. Cc3,Cfg4; 6. d4,Dh4; 7. g3,Df6; 8. Ch3,Cf3; 9. Re2,C:d4; 10. Rd3,Ce5; 11. R:d4,Ac5; 12. R:c5,Db6; 13. Rd5,Dd6 matto.

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OLIMPIADI SCACCHI 2006

Quando il computer gioca a scacchi

Dall'Automa al primo campionato informatico, in attesa del mondiale per computer di Torino

12/5/2006

TORINO. Quando nel 1982 la rivista 'Time' designò il computer "uomo dell'anno", innescò anche una spirale di interesse attorno all'informatica e di riflesso attorno agli scacchi giocati con il computer. Chi conosce poco il gioco degli scacchi in genere pensa che per il computer il problema di condurre a termine una partita si ponga in termini esclusivamente quantitativi: basta che il programma abbia la capacità di analizzare le conseguenze di tutte le mosse possibili in un tempo accettabile e il gioco è fatto: il computer vincerà sempre.

Teoricamente il ragionamento è corretto, ma nella pratica non funziona. Alex G.Bell, uno studioso di intelligenza artificiale, ha calcolato che se anche esistesse una macchina in grado di giocare una partita in un nanosecondo, il che significa un miliardo di partite al secondo, e se anche un milione di simili macchine lavorasse a tempo pieno dall' inizio del sistema solare, solo un milionesimo delle partite sensate possibili sarebbe stato esaminato....

Dunque la strada per realizzare lo scacchista computerizzato non può essere questa ed infatti gli attuali programmi prevedono la memorizzazione di posizioni chiave cui la macchina deve tendere ad arrivare nel corso della partita. Ci si può chiedere che senso abbia per eminenti scienziati e per impegnati programmatori occuparsi di un gioco, invece che di argomenti più importanti. In realtà l'informatica scacchistica, nell'ambito degli studi sull' intelligenza artificiale, permette molte e diverse utilizzazioni pratiche in altri settori (telefonia, ricerche spaziali, psicologia, ecc) nei quali la ricerca diretta non sempre è possibile o economica ed è quindi richiesta oppure preferibile una simulazione.

Va detto che il desiderio di realizzare una macchina che gioca a scacchi non è una moderna conseguenza della realizzazione dei computer, ma è un desiderio che ha radici profonde, la cui scintilla scoccò nel Settecento, quando ci fu quella grande esplosione scientifica e tecnica che pose le basi della "Rivoluzione Industriale". Il momento culminante sembrò raggiunto quando venne messa a punto la macchina capace di giocare a scacchi, considerati anche allora il più complesso ed intellettuale dei giochi.

"La più meravigliosa invenzione dell'Uomo" la definì Edgard Allan Poe. Il giocatore meccanico di scacchi venne battezzato subito "l'Automa" con la A maiuscola. L'Automa fece il suo debutto nel 1770. Era stato costruito dal fisico ungherese barone Wolfgang von Kempelen (23.1.1734 -26.3.1804), consigliere delle finanze dell'imperatore, direttore delle saline d'Ungheria, referendario della Cancelleria ungherese a Vienna, studioso di idraulica e di meccanica. Sembra che il barone lo abbia costruito per soddisfare un capriccio dell'imperatrice Maria Teresa.

L'Automa aveva grandezza d'uomo; rappresentava un turco, seduto su una grande cassa, con il braccio destro appoggiato al piano sul quale era fissata la scacchiera e il braccio sinistro alzato, con una pipa in mano. Prima di iniziare la partita venivano aperti gli sportelli della cassa entro la quale si vedevano numerosi ingranaggi e congegni; veniva anche mostrato l'interno del corpo del Turco, pieno di rotelle e fili. All'inizio della partita al Turco veniva tolta la pipa, cosi che la sinistra potesse muovere i pezzi. Se l'avversario faceva una mossa irregolare, il Turco rifiutava di proseguire.

Dopo la prima esibizione, l'Automa fu relegato in una soffitta per una decina d'anni. Poi, in occasione di una visita a Vienna del Granduca Paolo di Russia, venne riesumato. Il successo riscosso e le finanze dissestate del von Kempelen, che aveva dilapidato il proprio patrimonio in esperimenti di fisica, indussero il barone a sfruttare economicamente il Turco, che dal 1783 fu esibito un pò in tutta Europa. Da Lipsia a Dresda, da Parigi a Londra, dove fu ammirato da centinaia di persone.

Alla morte di von Kempelen, l'Automa fu acquistato da Leonard Maelzel, fratello dell'inventore del metronomo e pure valente meccanico. Nel 1809 fu mostrato a Napoleone nel castello di Schoenbrunn e l'imperatore fu sconfitto; si dice che quando il Turco gli diede matto si sia arrabbiato molto e che abbia lasciato la sala, stizzito, dopo aver buttato a terra tutti i pezzi. Tra il 1818 e il 1822 Maelzel lo esibì a Parigi, Londra e Amsterdam, quindi dal 1826 in varie città dell'America tra le quali New York, e infine nel 1836 all'Avana.

Qualche anno dopo trovò sistemazione in un museo cinese a Philadelphia, dove un incendio lo distrusse il 5 luglio 1854. L'apertura della cassa e del corpo del Turco prima delle partite era fatta per escludere che all'interno si potesse nascondere un essere umano. Ma in realtà era questo il vero grande segreto dell'Automa e ci volle la grande acutezza e capacità analitica proprio di Edgard Allan Poe, che dedicò alla questione un lungo scritto, per dimostrare che questa era la sola spiegazione possibile della abilità della macchina.

L'Automa dunque nascondeva al suo interno un uomo, spesso un nano o comunque una persona di piccola statura, a volte anche un noto scacchista dell'epoca; è provato che al suo interno si alternarono, tra gli altri giocatori come Allgaier, Williams, Saint Amant e Gunsberg. Un falso, quindi. Un falso che ingannò per più di mezzo secolo pubblico e scienziati dell'epoca. Fatto questo che oggi può apparire incredibile, se non si considera pienamente quanto allora fosse entusiasmante l'idea per l'uomo di 'creare' un androide a sua immagine e somiglianza.

Del resto il pubblico continuò a pagare per vedere l'Automa anche quando il trucco fu svelato e questo dimostra quanto all'epoca fosse profondamente desiderata una macchina intelligente capace di giocare a scacchi. Dovevano passare due secoli perché il sogno di costruire la macchina capace di giocare a scacchi si realizzasse, grazie soprattutto all'evoluzione dei calcolatori e successivamente alla miniaturizzazione e alla realizzazione dei circuiti integrati. Precursore fu Charles Babbage, matematico inglese (1792 - 1841) che dedicò trentasette anni di vita allo studio delle macchine calcolatrici.

Nel 1840, dopo aver progettato il "motore analitico", decise di dimostrare che esso era capace di 'cose intelligentì scegliendo per test gli scacchi e indicando le regole che la macchina automatica avrebbe dovuto seguire per giocare la partita. Nel 1890 le idee di Babbage trovarono una prima applicazione pratica nella macchina dello spagnolo Leonardo Torres y Quevedo (1852 - 1939), capace di giocare un semplice finale e ancor oggi funzionante al Museo Politecnico di Madrid; Torres era un inventore: costruì anche un dirigibile, l'Astra-Torres, che venne usato dalla Francia durante la Prima Guerra Mondiale. La sua macchina per giocare a scacchi si limita a giocare il finale di Re e Torre contro Re solo, muovendo i pezzi bianchi fino ad arrivare allo scacco matto.

La prima descrizione completa di come possa essere programmato un computer per giocare a scacchi fu uno studio teorico effettuato nel 1949 dal matematico Claude Shannon, allora impiegato presso i Laboratori Telefonici Bell degli Stati Uniti. Shannon riprese e approfondì studi fatti anni prima dal connazionale Alan Turing e ideò la 'struttura ad alberò che è alla base dei moderni programmi. Turing dal canto suo nel 1946 aveva elaborato una programma abbastanza complicato: dapprima esso considerava tutte le mosse lecite del Bianco e le possibili risposte del Nero.

Se si verificava una sequenza di prese avanzava fino al termine della sequenza e calcolava la validità o meno della mossa in base al calcolo del materiale, dando ai pezzi un valore convenzionale; se invece nessun pezzo era in presa calcolava la posizione derivante da una mossa come 'aumentò di mobilità dei pezzi a seguito della mossa stessa. A questo calcolo, con riferimento alla posizione del Bianco, contribuivano tutti i pezzi bianchi e il Re nero. Un simile algoritmo aveva però vari difetti: oltre a essere rigido, favoriva le mosse di presa se non davano svantaggio e calcolava il valore posizionale in modo troppo rozzo. Da Turing si passa ai programmi attuali attraverso l'opera di Shannon.

L'interesse di Shannon era, come già detto, più teorico che pratico: egli partiva da un presupposto comune, che per giocare a scacchi occorra una notevole profondità di pensiero. Per questo se un automatismo può giocare a scacchi o si ridefinisce la funzione 'pensare' oppure si ammette che la macchina pensa. Il lavoro di Shannon, pietra miliare nella storia dell'informatica scacchistica, trovò la sua prima applicazione per così dire "pratica" alla fine del 1950, grazie ad Alex Bernstein, che impostò un programma per giocare a scacchi su un elaboratore IBM. Bernstein elaborò il programma in modo che ogni volta fosse in grado di scegliere tra sette diverse possibilità, calcolando per ciascuna sette risposte, poi ancora sette risposte per ogni risposta e quindi altre sette risposte. In totale, dunque, 7 elevato alla quarta potenza, cioè 2401 mosse diverse ogni volta. Per effettuare una mossa l'elaboratore impiegava circa 8 minuti ed il suo livello di gioco era pari a quello di un modesto principiante. Ma tuttavia giocava!

Nel 1968 Edimburgo in Scozia ospitò la prima conferenza internazionale sui programmi di scacchi per computer. In quell'occasione, il maestro internazionale David Levy scosse l'ambiente con una singolare scommessa: scommise infatti 250 sterline, somma che poi venne aumentata a 1250 sterline per l'intervento di altri scommettitori, che nei successivi dieci anni nessun programma sarebbe riuscito a batterlo in un match con partite di gioco da torneo, ovvero con il classico tempo di riflessione di 40 mosse in due ore e mezza. La sfida fu raccolta da Dave Slate e Larry Atkin, autori del programma Chess 4; un primo incontro venne giocato da Chess 4.5 (ovvero la quinta versione del programma) nell'aprile del 1977 alla Carnegie-Mellon University di Pittsburgh.

Era previsto sulla distanza di due partite, ma dopo la facile vittoria di Levy nella prima venne interrotto. Più serio il secondo incontro, nell'agosto 1978, a Toronto, sulla distanza di 6 partite. Il programma era stato migliorato, tanto che l'anno precedente, con la versione Chess 4.6 si era imposto nel campionato del mondo per elaboratori. Levy affrontò la nuova versione del programma, Chess 4.7. La prima partita finì in parità, sebbene Chess 4 si fosse portato in vantaggio con un abile sacrificio di Cavallo. La seconda e la terza partita furono vinte facilmente da Levy, mentre la quarta venne vinta dal programma. Levy vinse poi la quinta, chiudendo il match sul punteggio di 3.5 a 1.5.

Nel frattempo erano stati organizzati tornei per soli elaboratori. Il primo venne giocato nel 1970 a New York in occasione dell'annuale incontro della Association for Computing Machine: sei i programmi al via, tre i turni di gioco, vinse programma Chess 3.0, precursore di Chess 4, elaborato alla Northwestern University, Evanston, Illinois. L'interesse suscitato dalla manifestazione fece sì che il torneo diventasse un appuntamento annuale, sempre più atteso e sempre più seguito: otto programmi in gara a Chicago 1971 e a Boston 1972, dodici ad Atlanta 1973 (ma all'inizio se ne erano iscritti diciannove) con i turni di gioco portati a quattro. Chess 3.0 vinse le prime tre edizioni vincendo anche tutte le partite; ad Atlanta, la nuova versione Chess 4.0 vinse ma concedendo una patta.

Nell'agosto del 1974 lo stesso David Levy, insieme allo statunitense Ben Mittman, organizzò a Stoccolma il primo campionato del mondo per programmi di scacchi su computer, con ben tredici partecipanti. Il primo mondiale fu vinto dal programma sovietico Kaissa dell'Istituto di Controllo Scientifico di Mosca, elaborato da Arlazaroff e Donskoy, con 4 punti su 4. Secondo fu Chess 4.0 con 3 punti, alla pari con il canadese Ridbit. Tre anni dopo, nel 1977, la seconda edizione del mondiale; Kaissa deve cedere il titolo a Chess 4.6, che a sua volta nel 1980 a Linz verrà spodestato da Belle, un programma dei Laboratori Bell del New Jersey, realizzato da Joe Condon e Ken Thompson, quest'ultimo il creatore del ben noto sistema operativo Unix.

FONTE

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Piero Angela farà la prima mossa olimpica

Il popolare presentatore sarà presente all'inaugurazione del torneo

17/5/2006

TORINO. L'inno delle Olimpiadi degli Scacchi, appositamente musicato da Ennio Morricone, avrà un ascoltatore di eccezione nella serata inaugurale: Piero Angela, che con la sua troupe sta preparando un paio di puntate di SuperQuark interamente dedicate agli Scacchi. Piero Angela sarà poi presente al momento ufficiale dell'inizio del torneo e insieme alle Autorità politiche locali - il sindaco Chiamparino, il presidente della provincia Saitta, il presidente della Regione, sig.a Bresso – effettuerà la prima mossa sulle scacchiere dei campioni in carica (Ucraina per il maschile e Cina per il femminile) e sulle scacchiere delle nazionali italiane maschili e femminili.

Mogranzini emulo di Valentino Rossi

Grande entusiasmo in Umbria, le regione di cui è originario, per l'inserimento nella nazionale di "Italia 3-Provincia di Torino" di Roberto Mogranzini, che nella città piemontese sta perfezionando i suoi studi. Giornali e tv locali si sono scatenati, trattando il bravo Roberto alla stregua di una star del pallone o della musica. Il grande interesse suscitato attorno agli scacchi gli ha procurato anche due ulteriori sponsor, Liomatic (una azienda di caffè che collabora con Lavazza ) ed Ecomet (porte blindate e serramenti). Mogranzini sembra così destinato ad essere il primo scacchista che giocherà con i marchi degli sponsor cuciti sugli abiti!

Portofino: inaugurato lo "spazio scacchi" in Piazzetta

Portofino, il centro ligure noto in tutto il mondo, ha dedicato un angolo della celeberrima Piazzetta ai giocatori di scacchi. Domenica 14 maggio, in concomitanza con le regate del Trofeo Zegna e come conclusione del tradizionale torneo di scacchi riservato ai "vip", disputato sabato e domenica, è stato inaugurato uno spazio (sulla sinistra, guardando il mare, delimitato da bellissimi vasi di fiori) che sarà d'ora in avanti riservato agli appassionati del gioco. Promotori dell'iniziativa il sindaco Giorgio Devoto, a cui la coppa di questa edizione del Trofeo scacchistico è stata dedicata, l'industriale Giordano Zucchi e Paolo Fresco, l'ex presidente della Fiat e attuale Presidente del Comitato Organizzatore delle Olimpiadi degli Scacchi.

Reggio Emilia: mostra di pittura con scacchi

Sabato 13 maggio è stata inaugurata alla Galleria Metamorfosi di Reggio Emilia la mostra personale dl pittore Paolo Prampolini. La mostra ha l'intrigante titolo "Un gioco che, quando riesce, è poesia" ed è una panoramica dell'opera omnia del pittore reggiano, che è anche un appassionato di scacchi. Forse per questo sia per la copertina del catalogo sia per la locandina promozionale della mostra è stato scelto il quadro intitolato "Il gioco degli scacchi", che l'artista ha voluto dedicare alla memoria di Enrico Paoli. La mostra prosegue fino al 27 maggio

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OLIMPIADI. AL VIA DOMANI SERA A TORINO LA PIU' IMPORTANTE SFIDA DELL'ANNO. DUEMILA I GIOCATORI

Scacco matto ai nonni, i nuovi re sono under 15

19/5/2006 di Claudio Giacchino

TORINO. Una cosa grande. Grandissima. E storica. Perchè mai è avvenuta in Italia. Eccovi le Olimpiadi degli scacchi. S'inaugurano domani sera a Torino e da domenica, per due settimane, faranno della città sabauda la capitale mondiale dell'antico gioco-sport-scienza-arte. Un evento che porterà sotto la Mole oltre duemila giocatori e giocatrici arrivati da ogni angolo del globo e farà gareggiare fianco a fianco nazioni che hanno rapporti diplomatici tesi quando inesistenti o che sono nemiche: nello stesso arena, l'avveniristica struttura dell'Oval che a febbraio aveva ospitato le gare olimpiche del pattinaggio, giocheranno israeliani e iraniani, iracheni e americani, thailandesi e birmani. Davvero, le Olimpiadi di Torri, Cavalli, Re e Regine, radunano l'universo, nessuna competizione vede in lizza così tanti paesi: a Torino le quadre maschili sono quasi centocinquanta, le femminili più di cento. Un record, mai le precedenti edizioni della kermesse avevano ottenuto una simile, colossale partecipazione, in sintonia perfetta con il motto «Gens una sumus» (Siamo una sola gente) della Fide, la federazione internazionale.

Dici scacchi e pensi subito a Bobby Fischer, Boris Spasski, Anatoli Karpov, Garry Kasparov. Fischer vive in Islanda, non frequenta più dal 1972, dall'epoca della memorabile sfida con Spasski a Reykiavik, l'agone scacchisitico. Spassky continua a girare i continenti sulle ali della sua vecchia gloria senza però gareggiare, almeno ad alto livello. Karpov combatte ancora, ma il tempo dei trionfi è trascorso. Kasparov si è dedicato alla politica in opposizione a Putin, a Torino verrà solo la prossima settimana, per il congresso della Fide.

Oggi, l'olimpo di questo sport della mente, ma anche del fisico perchè reggere alla tensione e alla fatica di partite che durano anche otto ore comporta una preparazione da vero atleta, è regno di giovani e giovanissimi e uno dei più forti campioni, Wishwanathan Anand, indiano quasi quarantenne, è considerato un veterano che comincia a difendersi a fatica dall'assalto dei nuovi centurioni dello scacco matto.

Tra i quali spiccano alcuni baby terribili: l'ucraino Kariakin, il norvegese Carlsen che a quattordici anni sta scalando le classifiche mondiali. Con loro, russi, azeri, vietnamiti, cinesi: un'orda di sedicenni, diciottenni che già fanno tremare il moscotiva Vladimir Kramnik e il bulgaro Veselin Topalov, i padroni dell'olimpo delle 64 caselle, a casa loro assediati da folle di fans, vezzeggiati dagli sponsor, blanditi dai politici, vere glorie nazionali, come da noi Totti, Del Piero, Toni.

Oltre ai campioni e alle campionesse, in primis Judith Polgar, l'ungherese che è giunta sino alla top ten maschile, le Olimpiadi metteranno in scena uno show unico che affascinerà anche chi degli scacchi sa poco o nulla: che spettacolo vedere la sofferenza dei giocatori nel momento di fare la mossa, il momento dell'angoscioso domandarsi «Sarà la mossa giusta?», il giocatore dilettante dello Zimbabwe dinanzi al celebrato asso che salta da un aereo all'altro per prendere parte a tornei con in palio ricchi premi, le giocatrici arabe avvolte nel burka dinanzi ad avversarie in jeans, top, minigonne.

All'Oval, per la prima volta nella storia delle Olimpiadi, gli spettatori potranno vedere da vicino i campioni, girare tra le scacchiere durante le partite. Mentre schiere sterminate di appassionati seguiranno sul web le partite, in diretta. Due anni fa (queste Olimpiadi hanno cadenza biennale) la kermesse si svolse in Spagna, a Maiorca, straordinario il numero di contatti, decine di milioni. Spettacolo nello spettacolo, l'area dell'Oval dove si svolgerà il campionato iridato del computer: macchine in lotta tra loro. Visione e ambiente quasi fantascientifici.

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LE OLIMPIADI DOPO LA CERIMONIA INAUGURALE DI IERI SERA AL LINGOTTO, DA OGGI SI ENTRA NEL VIVO DELLE GARE NELLO SCENARIO SUGGESTIVO DELL'OVAL

A tutto Scacchi

21/5/2006 Silvia Francia

TORINO. Le note dell'inno composto da Ennio Morricone, eseguite dall'orchestra Suzuki hanno fatto da colonna sonora per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi degli Scacchi, ieri sera, nell'Auditorium del Lingotto. Centoquartantuno bandiere in sfilata, a rappresentare le nazioni coinvolte in questa 37ª edizione, la prima con sede italiana. Un evento che ieri è stato celebrato da una platea stracolma di olimpionici e fans illustri della scacchiera, come Piero Angela, che è «testimonial» della manifestazione e Paolo Fresco, presidente del comitato organizzatore.

Da oggi, si scende in campo, nella sede dell'Oval: 21 mila metri quadrati che accoglieranno i 2300 scacchisti e tecnici delle 240 squadre, provenienti da tutto il mondo, pronte a sfidarsi al ritmo di 450 partire al giorno. Alle 15, lo start con il rito della «prima mossa», che avrà cerimonieri d'eccezione: Paolo Fresco per l'Ucraina e Renato Montabone per la Cina, ovvero le due formazioni, maschile e femminile, in testa alle classifiche mondiali. E ancora, Antonio Saitta per Italia 3, squadra promossa dalla Provincia di Torino, mentre Piero Angela farà la prima mossa per Italia 2 femminile, il team di Marina Brunello, che con i suoi 11 anni e 8 mesi è la più giovane rappresentante della nostra nazionale ma non dell'Olimpiade, dal momento che per Cina-Taipei gareggia un'altra «enfant-prodige» di 11 anni e 6 mesi. E' Marina, comunque, la piccola star del Villaggio Olimpico che in questi giorni ospita la maggior parte degli «atleti» della scacchiera (solo i supervip stanno al «Meridien»).

L'atmosfera che si respira nel campus di via Giordano Bruno è pressappoco quella del precedente evento a 5 cerchi: una Babele di lingue, gran via via di gente d'ogni provenienza e un effetto «melting pot» che cattura soprattutto nel dettaglio. C'è la giocatrice islamica in burqa e l'indiano con il turbante di rito, la squadra del Brunei in divisa sontuosa e la Colombia in tuta sportiva giallo-blu. Ma c'è pure il primo schacchista italiano «sponsorizzato», Roberto Mogranzini, che gareggia con la giacca targata «Liomatic» e «Ecomet». Ieri, giornata di arrivi in massa, tra bagagli e coda per l'accredito, lo spettacolo era accattivante come il ritrovo di una grande famiglia che ha gli scacchi nel Dna. Nel festoso pigia-pigia c'era il capo degli arbitri, Gijssen e il giocatore russo Morozovich,la mamma di Marina Brunello che, da Bergamo, ha accompagnato alla gara i tre figli: oltre alla «piccolina», anche Sabino di 17 anni, responsabile del contagio scacchistico familiare e Roberta di 15, che gioca come riserva nella squadra femminile disabili della Russi. La delegazione svizzera stretta attorno al «grande vecchio» Viktor Kortschnoi, campione russo d'origine ma svizzero d'adozione che dichiara convinto «Chess is my life». Gli scacchi «sono» la vita anche per LLambi Qenaro, avvocato albanese che vive a Milano, insegnando regole e strategie del «nobile gioco». «Chess is my life» potrebbe essere anche il motto di tanti altri, al villaggio olimpico: dal torinese Alberto Pulito, 19 anni, che studia al Politecnico e maneggia pedine e re da quando aveva 4 anni al veneziano Antonio Rosino, storico degli scacchi, che s'infervora raccontando le origini e i significati simbolici di torri e alfieri nei secoli o l'infanzia da bambino prodigio di Bobby Fischer. Un pronostico sui vincitori? Al villaggio non hanno dubbi: Ucraina.

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LE OLIMPIADI: AL LINGOTTO ANCHE LA SQUADRA SPONSORIZZATA DALLA PROVINCIA DI TORINO. DAL LIECHTENSTEIN UN «ATLETA» DI OTTANT'ANNI

Prime mosse sulla scacchiera Oval

Record di iscritti alle gare: quasi mille giocatori tra uomini e donne

22/5/2006 Giorgio Ballario

TORINO. A prima vista sembra quasi di stare in un gigantesco acquario, delimitato dalle grandi vetrate che s'affacciano sul Lingotto e sull'arco olimpico. Vedi la gente muoversi con circospezione sulla moquette, non si sente volare una mosca: proibito l'uso dei cellulari, vietato scattare foto con il flash, obbligatorio parlare a bassa voce, come all'interno di una chiesa.

Nell'immenso padiglione dell'Oval, teatro dei più importanti trionfi azzurri ai recenti Giochi invernali, è di nuovo tempo di Olimpiadi. Questa volta a darsi battaglia nel silenzio ovattato dell'impianto del Lingotto non sono i campioni del ghiaccio ma i maestri della scacchiera, accompagnati a malapena dai parenti più stretti e da qualche incrollabile appassionato. È forse l'unica competizione sportiva al mondo dove gli atleti sono più numerosi degli spettatori.

Gli organizzatori della 37ª Olimpiade degli Scacchi, tra i quali figura anche la gloriosa Società scacchistica torinese, sono al settimo cielo. «Polverizzati tutti i record precedenti», annunciano nel comunicato stampa di metà pomeriggio. I numeri parlano chiaro: 150 compagini maschili e 108 femminili, in rappresentanza di 145 nazioni di tutto il mondo. Dal colosso russo agli Stati Uniti, dal Brasile al Venezuela, dal Botswana al Vietnam.

L'Italia scende in campo con due squadre femminili e addirittura tre maschili, una delle quali sponsorizzata dalla Provincia di Torino. Non è un caso che a muovere i primi pedoni, per la gioia di fotografi e operatori televisivi (poi cacciati dal recinto di gioco) ci fosse anche il presidente Antonio Saitta. Con lui hanno dato il «via» alla manifestazione scacchistica il presidente del comitato organizzatore Paolo Fresco, l'assessore regionale alla Cultura Gianni Oliva, l'assessore comunale allo sport Renato Montabone e naturalmente il presidente della federazione mondiale Kirsan Ilyumzhinov, che a Torino si gioca la rielezione alla guida del movimento scacchistico internazionale. Piero Angela, grande appassionato del «gioco dei Re», ha fatto la prima mossa per conto di Marina Brunello, l'azzurrina che contende alla cinese di Taiwan Elaine Lin il titolo di atleta più giovane delle Olimpiadi.

Marina compirà 12 anni il prossimo 16 giugno, un mese e mezzo prima della cinesina, che però non ha ancora giocato all'Oval. La mini-scacchista vive in provincia di Bergamo con i genitori e i fratelli Roberta e Sabino, di 15 e 16 anni, anche loro a Torino con la nazionale azzurra.

L'atleta più anziano iscritto ai Giochi è Kurt Studer del Liechtenstein, prossimo a compiere gli 80 anni. Ma il «grande vecchio» più famoso è senz'altro il russo Viktor Kortchnoj, che a 75 anni suonati è ancora in gara per difendere i colori della Svizzera, dove risiede da molti anni dopo essersi allontanato dall'allora Unione Sovietica. Tra i partecipanti meritano un cenno anche il croato Misho Cebalo e l'italiano Sergio Mariotti, che nei mesi scorsi per promuovere l'evento olimpico hanno giocato on-line, su Internet, una partita durata quattro mesi con giocatori d'ogni parte del mondo.

Fuori dal rettangolo di gara, una piccola folla di appassionati si aggira per gli stand dove si vendono libri, scacchiere e gadget d'ogni tipo, e le pubblicazioni di Karpov, Kasparov e dell'americano «eretico» Bobby Fischer vanno via come il pane. Molto richiesti, soprattutto dagli stranieri, anche il cappellino e la maglietta ufficiale delle Olimpiadi. Quanto alla parte agonistica, la grande favorita della vigilia è la Russia (quotata 1.32 dai bookmaker contro i 6 dell'India e i 7 di Armenia e Ucraina), mentre l'Italia affida le sue speranze alle donne: nella squadra A giocano due forti maestre di origine slava (Elena Sedina e Olga Zimina) naturalizzate italiane.

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Esordio positivo per le squadre italiane

Vincono le tre formazioni maschili e la squadra "A" femminile

22/5/2006

Giornata positiva quella di esordio per le squadre italiane: vincono le tre squadre maschili e la squadra maggiore femminile, perde solo la seconda squadra femminile che però giocava contro le fortissime olandesi.

Italia 1 ha battuto Montecarlo, mentre Italia 2 ha superato Cina Taipei. Vince anche "Italia 3-Provincia di Torino" che ha giocato con Haiti.

Italia 1 femminile ha sconfitto il Sud Africa, mentre Italia 2 ha perso con l'Olanda, che in prima scacchiera schierava la ex cinese Pen Zhao Qin, mentre Marianna Chierici si è arresa alla campionessa Tea Bosboom e la piccola undicenne Marina Brunello è stata sconfitta da Bianca Muhren, dopo una accanita resistenza; troppo netto il divario con le avversarie per poter sperare di strappare loro anche solo mezzo punto.

Degli altri incontri da segnalare il 4-0 inflitto dalla Russia al Kazakhstan, mentre l'India ha concesso due pareggi al Marocco. Quanto ai campioni in carica dell'Ucraina, hanno sconfitto la squadra dei "non vedenti", ma il forte Ivanchuk ha dovuto concedere il pari al campione mondiale dei ciechi Sergey Krylov.

Notevole l'afflusso di pubblico, sia nelle sale gioco sia nella sala attigua dove è possibile fare qualche partita e seguire gli incontri principali su maxi schermi.

Molto affollati anche gli stand degli espositori, tra i quali spicca quello di Fiat Auto, che offre un servizio gratuito di prova delle autovetture per il pubblico ed i giocatori.

Oggi la seconda giornata, inizio delle partite alle ore 15.

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OLIMPIADI DEGLI SCACCHI. GLI ORGANIZZATORI SODDISFATTI «UN SUCCESSO: L'OVAL E' VASTISSIMO MA QUI NON SI GIOCA A CALCIO. LA SEGNALETICA NON E' SUFFICIENTE»

Da tutto il mondo ma non da Torino

Sugli spalti appena 400 spettatori paganti mentre

il sito dei Giochi ha registrato 2 milioni di contatti

23/5/2006 di Claudio Giacchino

«Un milione e duecentomila collegamenti, e siamo solo alle 14». Marco Cassinera, guru dei computer delle Olimpiadi degli scacchi, è stupito e preoccupato. Lo stupore è figlio dello straordinario successo, sul web, della kermesse di Re e Regine inziatasi domenica all'Oval. La preoccupazione, che il sistema vada in tilt, che non regga all'assedio di appassionati e curiosi che da tutto il mondo contattano Torino elevando di nuovo, tre mesi dopo i giochi della neve, la città sabuada a regina di Internet.

Un mare di spettatori virtuali, domenica erano stati quasi due milioni, ma di spettatori reali possiamo parlare di gocce. Poche gocce. Ieri, quando è cominciato il secondo turno, alle 15, sulle gradinate c'erano tre signore e due pensionati. Più alcuni gruppetti di famigliari dei giocatori. Domenica, i paganti sono stati quasi 400. Una metà ha comperato il biglietto da 5 euro che consente l'accesso agli spalti e dai quali hai una veduta d'insieme dell'arena di questo sport fatto di meditazione, silenzi e tanta lentezza, per seguire la partite e osservare i giocatori o hai il binocolo oppure niente, non vedi nulla e capisci ancora meno.

L'altra metà ha sborsato 20 euro per poter calpestare il «red field», la passatoia rossa che serpeggia nell'oceano disegnato da oltre novecento scacchiere e permette di assistere da vicino alla battaglia di Re e Regine, di scorgere la gestualità nervosa dei contendenti, le loro fisionomie talvolta alterate dalla tensione, dalla fatica dato che le sfide durano dalle tre alle sei ore. Qui, sul «red field» si ha già una buona comprensione di che cosa sono gli scacchi, della loro nascosta violenza. Quattrocento spettatori nel giorno inaugurale, per giunta festivo. Molti o una miseria. Molti, per un'Olimpiade. «Sono un successone - dice Michele Cordara - deus ex machina della manifestazione -, teniamo conto della vastità dell'Oval che fa sembrare piccolo qualsiasi evento.

Gli scacchi sono sempre ospitati in sale e salette, è la prima volta che si giocano in un vero e proprio stadio e siamo soddisfatti di come stanno andando le cose». Parole felici anche sulle labbra di Claudio Selleri, titolare delle Due Torri di Bologna, il negozio di materiale scacchistico più grande d'Italia che al Lingotto gestisce uno stand tanto ampio quanto rifornito: «Domenica le vendite sono state buone, oggi vanno bene. Qui siamo nel mondo degli scacchi, mica del calcio». Un mondo difficile da capire, figurarsi quanto è arduo già avvicinarlo, dato che nulla guida chi vuole localizzarlo. Zero di zero, la segnaletica in via Nizza, attorno e dentro il Lingotto, non parliamo del resto di Torino o anche solo del centro. E, per raggiungere l'Oval bisogna percorrere, in auto, un labirinto attraverso i parcheggi dietro il centro commerciale, farsela a piedi significa camminare per chilometri.

Dinanzi all'inesistente guida e pubblicità del sito, 400 persone sono davvero mica poche e gli organizzatori gongolano dopo la lamentela contro il Comune: «Ci avevano garantito che avrebbero sistemato cartelloni e aperto l'ingresso da via Passo Buole. Pazienza». La stessa pazienza ostentata adesso dai cinesi dopo la grossa arrabbiatura di sabato sera quando, durante la cerimonia inaugurale, erano sobbalzati vedendo la propria bandiera sventolata dalla delegazione dei poco amati cugini di Taiwan: le scuse di Cordara, li hanno rabboniti.

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Terzo turno: vince solo Italia "C"

Quattro sconfitte su cinque per le compagini azzurre

23/5/2006

TORINO. Giornata negativa per le squadre italiane nel terzo turno delle Olimpiadi degli Scacchi.

Italia A perde con l'Albania (sconfitte di Garcia Palermo e Fabio Bellini, vittoria di Ennio Arlandi, patta di Daniel Contin) e purtroppo questo risultato compromette un po' l'avvio del torneo per gli azzurri.

I ragazzi di Italia B nulla hanno potuto con la forte Repubblica Ceca, che li ha travolti con un secco 4-0.

Invece vince Italia C- Provincia di Torino con il Botswana: successi per Sarno, Piscopo e Molina, sconfitta di Castaldo.

Quanto alle donne, Italia A perde con la Romania: sconfitte Sedina e Ambrosi, patta la Zimina.

Italia B perde pure con la forte Norvegia; pareggio per Arnetta e Goi, sconfitta per la piccola Marina Brunello.

Da segnalare la buona prova della Francia con la Cina, con le transalpine che pur perdendo l'incontro strappano alle campionesse in carica un punto individuale (due patte) mentre la dodicenne Hou Yifan bette la Milliet.

La Russia supera di misura la Germania, grazie alla vittoria di Kramnik e di Bareev, mentre perde Rublevski con Graf e Morozevich patta con Jussupov.

Risultato a sorpresa il pari tra Israele e Perù, 2 a 2 con due vittorie per parte.

San Marino (Ezio Righi, Daniele Volpinari, Enrico Grassi e Mauro Maccapani) coglie invece il primo successo di squadra ai danni di Montecarlo.

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La Bolivia sconfitta da un telefonino,

oggi sfida di vertice tra Russia e Cina

Cresce il numero degli spettatori all'Oval Lingotto,

ieri ben quattro ore di diretta su Rai Sport Sat

24/5/2006

Prima sconfitta per 'telefonino' alle Olimpiadi di Torino. E' successo nella terza giornata, nell'incontro tra Bolivia e Perù, ad una ragazza della Bolivia, alla quale alla terza mossa della partita è squillato il cellulare. In questi casi il regolamento prevede la squalifica e la vittoria a tavolino per l'avversario. La Bolivia ha poi perso 3-0.

Ieri ben quattro ore di diretta dall'Oval di Torino per le Olimpiadi degli

Scacchi, trasmesse da Rai Sport Sat (visibile anche sul digitale terrestre). Commento alle partite, interviste ai giocatori e alle giocatrici da tutto il mondo. Sono previste altre due giornate di questo tipo, ma la data è ancora da definire.

L'arrivo, finalmente, di tanti campioni, come Kramnik, Anand, Kamsky, ha acceso l'interesse degli spettatori, saliti intorno ai settecento, numero che per un giorno feriale è decisamente alto. Molti sostano all'interno dell'area gioco (biglietto 'golden'), molti preferiscono seguire le partite tramite i monitor giganti posti nella sala che offre scacchiere a disposizione di tutti; così tra un'occhiata e l'altra allo schermo si può fare una partita!

Sulle tribune, che servono soprattutto da separatore tra la sala olimpica e la sala per i tornei liberi, non ci sono quindi molti spettatori, ma uno dei più assidui è la moglie di Kortschnoj; la signora 75enne Petra si fa spesso notare per i suoi completi molto colorati e per i cappellini in tinta. Il "terribile Viktor" nel pomeriggio di sabato sarà ospite dello stand dell'editore Caissa Italia per autografare il suo nuovo libro.

LATO TECNICO

Tre in testa nel torneo maschile e nel quarto turno già una sfida di vertice, quella tra Cina e Russia, che sono in testa alla pari con l'Uzbekistan, che affronta i campioni in carica dell'Ucraina. I cinesi sono i grandi outsider del torneo e molti li pronosticano sul podio. Per ora alla pari con l'Ucraina anche Olanda e Grecia. Quanto agli azzurri, nel quarto turno di oggi, Italia 1 gioca con Singapore, Italia 2 con Malta e Italia 3 – Provincia di Torino con Algeria.

Nel femminile in testa la Lituani con mezza lunghezza di vantaggio sulla Russia: nel quarto turno l'incontro diretto. Di fronte poi Cina-Ucraina, USA-Romania e Bulgaria – Israele. Italia 1 gioca con la Svezia, Italia 2 con le ragazze non vedenti dell'IBCA.

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LA RUSSIA SI AGGIUDICA IL BIG MATCH CON LA CINA

Quarto turno: bene le squadre italiane

Quattro vittorie su cinque per le formazioni azzurre, trascinate dalle giovanissime Brunello e Chierici

24/5/2006

TORINO. Prima vittoria per l’11enne Marina Brunello che con l'altra giovanissima Marianna Chierici trascina Italia 2 al successo (2-1 il finale). Anche l’altra squadra femminile Italia 1 vince, sempre per 2-1.

Nel maschile: successo per Italia 1 (3.5 - 0.5) e per Italia 2 (4-0), mentre perde Italia 3 (1-3).

La Russia ha sconfitto 3-1 la Cina del match clou del quarto turno, ma è stata raggiunta al vertice della classifica dall'Armenia, che ha travolto (4-0) la Norvegia: le due squadre dell'ex Unione Sovietica sono ora appaiate al comando con 13 punti e mezzo.

La Cina, potenza emergente anche nella comunità scacchistica, alcuni mesi fa era andata molto vicino a vincere il Campionato mondiale: la Russia le soffiò la corona iridata proprio all'ultimo turno. A Torino ha destato sensazione il pareggio imposto dalla prima scacchiera, Bu Xiangzhi, alla star Vladimir Kramnik, campione del mondo per la federazione «alternativa» fondata da Garry Kasparov (il campione «ufficiale», Veselin Topalov, non è presente).

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LE OLIMPIADI ALL'OVAL

Il crudele gioco degli scacchi

25/5/2006 di Claudio Giacchino

Triin. Squilla il cellulare e la giocatrice boliviana precipitosamente lo spegne. Ma ormai il guaio è fatto. Piomba come un falco l'arbitro, la ragazza è squalificata, partita persa. Perché negli scacchi non si transige, durante i match è vietato tenere acceso il cellulare. E così le boliviane, che già soccombevano 2-0 contro le cugine peruviane, non hanno nemmeno la possibilità di fare il punticino della bandiera, se ne vanno con qualche lacrimuccia.

Pochi tavoli più in là, piange disperata la piccola Chen Peng Han, undicenne, tre le più giovani scacchiste delle Olimpiadi. Rappresenta Taiwan, stava affrontando l'italiana Marianna Chierici, era in una posizione non solo perdente ma disperata, eppure continuava. La sua capitana s'è avvicinata, le ha ordinato di abbandonare, che non era dignitoso ostinarsi ad andare avanti, Chen Peng Han ha obbedito scossa dai singhiozzi.

Sono i piccoli drammi della kermesse mondiale di Donne e Re che all'Oval è giunta al quarto giorno di gara. Non solo i mass media seguono questo evento che per l'Italia è una novità assoluta, non solo milioni di appassionati da ogni angolo del globo si collegano a ogni ora con Torino per seguire in diretta i match scegliendo tra gli oltre 900 che si disputano al pomeriggio: anche i torinesi cominciano a venire all'Oval. Centinaia di spettatori ieri, in un giorno feriale: molti per uno sport difficile come gli scacchi. E che l'interesse cresca, lo dimostra anche il successo degli scacchi in piazza San Carlo.

Un grosso premio per gli organizzatori: potrebbe essere maggiore se finalmente il Comune decidesse di piazzare cartelloni e totem attorno al Lingotto per indirizzare gli spettatori, o aprisse, come a febbraio, l'ingresso che dà su via Nizza. Diversamente, raggiungere l'arena in cui si danno silenziosa ma durissima battaglia 146 nazionali maschili e 106 femminili, sarà sempre una piccola impresa (per gli automobilisti) e una sfacchinata per chi s'avventura a piedi nel deserto alle spalle del Lingotto. Invece di pagare 5 euro per andare sugli spalti, da dove si vede poco e dove siede sempre, vestita in abiti dai colori sgargianti, Petra, la moglie di Viktor Korchnoj, la leggenda degli scacchi che gioca per la Svizzera, la maggior parte degli spettatori spende venti euro per vedere da vicino campioni e comprimari.

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Kosteniuk, la top model che trascina le russe

La ventiduenne Alexandra in Russia è straordinariamente popolare:

un connubio di bellezza e bravura con gli scacchi

25/5/2006

Basta ai pregiudizi sull'intelligenza e le belle donne. Alexandra Kosteniuk, modella ventiduenne di origine russa, è una fortissima giocatrice di scacchi, ed è la punta di diamante dello squadrone che sta dominando il torneo femminile alle Olimpiadi di Torino.

I milioni di scacchisti sparsi per il mondo la apprezzano per la qualità delle sue partite, e molte altre persone ne ammirano la silhouette e lo sguardo magnetico. Testate prestigiose come Times, Mirror, Spiegel, Bbc e Cnn le hanno dedicato servizi su servizi, e un paio di grosse aziende (una casa produttrice di telefonini e una di orologi) l'hanno ingaggiata per delle pubblicità.

In Russia, dove è straordinariamente popolare, ha recitato in un film che si è difeso bene al botteghino. Come ogni diva che si rispetti, Alexandra ha un sito internet dove mette in mostra se stessa (anche se è categorica: «posare nuda? mai») e i risultati del proprio lavoro alla scacchiera: gli scacchi, per lei, restano ancora la professione principale. Del resto è così brava da essere stata capace di conquistare il titolo di grande maestro maschile, cosa che in precedenza era riuscita soltanto ad altre nove donne.

Dopo avere scoperto che Alexandra è assai più fotogenica di personaggi come Garry Kasparov, gli organizzatori degli eventi scacchistici hanno cominciato a chiamarla a scopo promozionale: di queste Olimpiadi, giunte in Italia per la prima volta nella storia, è stata la testimonial numero uno. A Torino guida la nazionale russa femminile, che dopo soli quattro turni è largamente al comando e sembra non avere rivali. Al momento di incrociare i pezzi con le avversarie, però, dimentica di essere una modella: in sede di gioco si presenta in jeans, maglietta e berrettino, e non regala niente agli spettatori che si radunano dietro la sua scacchiera.

Per il pubblico (quello di sesso maschile) il torneo delle ragazze rimane una delle attrazioni principali dell'Oval: sono sempre numerosi gli occhi che si allungano verso le giocatrici alla ricerca di scollature e di trasparenze, e la classifica del fascino, almeno a sentire l' opinione prevalente, per adesso vede al comando Slovenia, Slovacchia e Bielorussia.

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[maschilismo mode ON] sarà anche brava ma non mi sembra questa grande bellezza.[maschilismo mode OFF]

:):P:P:wub::P

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L'INTELLIGENZA DEGLI SCACCHISTI

Come pensa un giocatore di scacchi.

Quali aree del cervello usa.

Anche gli scienziati mobilitati per i giochi olimpici torinesi.

Da domenica al 4 di giugno, migliaia di giocatori si affronteranno a Torino nelle olimpiadi degli scacchi.

Non è soltanto il più importante appuntamento agonistico dell'anno.

Gli scacchi, disciplina della mente per eccellenza, sono anche al centro delle attenzioni di scienziati, artisti, filosofi.

Gli scacchi - diceva il grande campione russo Michail Botvinnik - sono l'arte che illustra la bellezza della logica.

Era un ingegnere, restò al vertice per 30 anni senza mai abbandonare il lavoro.

I tempi sono cambiati, oggi conta soltanto il risultato, e i migliori giocatori sono professionisti con squadre di assistenti che usano i computer per preparare varianti capaci di sorprendere gli avversari.

Ma gli scacchi restano un mondo raffinato e complesso, dove la fortuna non conta e l'improvvisazione non paga.

E, in quanto disciplina della mente, sembrano fatti apposta per misurare quella particolare forma di intelligenza che è il "problem solving".

Carlo D'Amore, psichiatra e membro della squadra olimpica italiana.

(intervista Carlo D'Amore, maestro internazionale)

Interviste, test psicologici, e sofisticati strumenti diagnostici come le risonanze magnetiche hanno sondato nel corso degli anni la mente degli scacchisti per capirne i meccanismi.

Si è scoperto ad esempio che davanti alla stessa posizione sulla scacchiera un giocatore esperto attiva aree del cervello diverse da quelle di un principiante.

E anche la memoria si è dimostrata un fattore importante.

Garry Kasparov, il più forte scacchista di tutti i tempi, è notoriamente in grado di memorizzare migliaia di complesse varianti.

(intervista Carlo D'Amore, maestro internazionale)

Per chi vuole saperne di più, appuntamento a Torino, all'Oval del Lingotto, dove da domenica fino al 4 giugno scenderanno in campo le squadre olimpiche di 140 nazioni.

Non soltanto partite, ma anche mostre, convegni, proiezioni, per celebrare quello che nel 1600, seguendo l'esempio dei campioni italiani, tutti chiamavano il "nobile giuoco".

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Quinto turno negativo per le squadre italiane

Tre sconfitte e due pareggi per le compagini azzurre

26/5/2006

Giornata non positiva per le italiane alle Olimpiadi degli Scacchi; tre squadre hanno perso, solo Italia 3 – Provincia di Torino e Italia 1 femminile hanno pareggiato, quest'ultima comunque con le forti tedesche.

Ai vertici tutti pareggi , per cui la classifica resta praticamente immutata. Da notare il successo di Kramnik con Aronian nell'incontro Russia – Armenia. Dei pareggi ha sorprendentemente approfittato l'Iran, che si piazza al quinto posto ex aequo della classifica provvisoria.

Nel femminile Russia al comando incalzata dall'Ucraina. Positivo il pareggio di Italia 1.

Risultati torneo maschile

Italia 1 – Polonia 1.5 – 2.5

Italia 2 – Malesia 1 – 3

Italia 3 – Austria 2 – 2

Classifica maschile

Russia e Armenia 15.5

Olanda 15

Uzbekistan 14.5

Bulgaria, Ucraina, Spagna, Bielorussia, USA e Iran

Italia 1 punti 11.5, 48a ex aequo

Italia 2 punti 9.5, 77a ex aequo

Italia 3 punti 10, 74a ex aequo

Risultati torneo femminile

Italia 1 – Germania 1.5 – 1.5

Italia 2 – Filippine 2.5 – 0.5

Classifica femminile

Russia 12.5

Ucraina 12

Ungheria 11.5

Poi 8 squadre con 11 punti

Italia 1 punti 9.5, 20a ex aequo

Italia 2 punti 6.5, 69a ex aequo

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Sfida a trecento all'ora

Questa mattina l'azzurra Veronika Goi ha sfidato 16 giocatori contemporaneamente su un treno Eurostar ad alta velocità

26/5/2006

Sfida a scacchi a trecento chilometri l' ora questa mattina fra Torino e Milano: la giocatrice Veronika Goi, componente della nazionale azzurra alle Olimpiadi scacchistiche, si è esibita in simultanea (vale a dire giocando più avversari contemporaneamente) su un treno Eurostar ad alta velocità.

In un'ora e ventisette minuti, la Goi si è misurata con sedici giocatori (dilettanti assoluti ma di ottimo livello) vincendo dieci incontri, pareggiandone cinque e perdendo solo con il quattordicenne Matteo Patuelli, giunto dalla provincia di Venezia apposta per prendere parte a questa iniziativa.

Trenitalia è sponsor ufficiale delle Olimpiadi di scacchi, il campionato mondiale «open» per squadre nazionali che si sta svolgendo nel capoluogo piemontese. I partecipanti alla simultanea si sono prenotati sul sito internet dell'azienda.

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Mondiale computer, un italiano sfida i mostri sacri

Giancarlo Delli Colli, all'esordio in una competizione di questo livello, miete successi con il suo "Lion"

27/5/2006

Il Campionato del mondo dei computer entra oggi nel vivo con il quarto e il quinto degli undici turni previsti. Al comando, dopo tre partite, unici a punteggio pieno (3 punti su 3), si trovano "Junior" dell'israeliano Amir Ban, e "Shredder" del tedesco Stefan Meyer-Kahlen, inseguiti a mezza lunghezza dal campione del mondo in carica "Zappa", statunitense. Subito a ridosso dei primi, nel gruppetto che segue con 2 punti, anche un programma italiano, "Lion", di Giancarlo Delli Colli, al suo esordio agonistico ad alto livello.

Delli Colli è un appassionato romano che frequenta il circolo di Ladispoli dedicato alla memoria di Alvise Zichichi, noto maestro internazionale e presidente della Federazione, scomparso tre anni fa. Delli Colli, che è anche il top manager della società di software Axios, ha dichiarato: "Non gioco a livello agonistico,racconta, ma poiché sono appassionato sia di scacchi sia di informatica ho realizzato questo programma. Si chiama "Lion", che non vuol dire leone ma è praticamente un acronimo di "little onion" – piccola cipolla – dato che all'inizio lo chiamavamo 'cipollino'. Gira sul Pc ed è scritto in "linguaggio C".

Gli chiediamo se ha speranze di vittoria. "Forse di un piazzamento, risponde, ma vincere contro i mostri sacri che giocano qui è praticamente impossibile; basti pensare che il nostro programma gira su un normale Pc, mentre per esempio "Zappa" è collegato a distanza con un mega-computer grande e forte come era il celebre "Deep Blue" e probabilmente perfino più costoso. Comunque speriamo di toglierci almeno qualche piccola soddisfazione e di battere qualcuno dei favoriti."

Complessivamente sono 6 i programmi italiani in gara, un vero record.

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La curiosità: tre donne giocano in squadre maschili

Nelle nazionali maschili possono essere inserite anche le giocatrici: è il caso di Hong Kong, Bermuda e Principato di Monaco

27/5/2006

Tra le curiosità delle Olimpiadi degli Scacchi di Torino anche la presenza di alcune giocatrici nelle squadre del torneo cosiddetto "maschile" (al contrario, nel torneo femminile, gli uomini non possono giocare). Sono tre le nazionali che hanno inserito in squadra delle campionesse, e in un paio di casi addirittura sulla prima scacchiera, quella più forte e importante.

Si tratta di Hong Kong, Bermuda e Montecarlo. Nella squadra di Hong Kong è "prima scacchiera" la quindicenne Anya Corke (nata nel settembre 1990), una delle più forti giocatrici del mondo tra le Under 16. E' stata campione assoluto di Hong Kong (maschile e femminile) a soli 14 anni, diventando così il secondo più giovane campione nazionale di ogni tempo (il più giovane in assoluto è stato nientemeno che Capablanca, che ha vinto il titolo di campione cubano a soli 12 anni).

Nella squadra delle Bermuda è ancora "prima scacchiera" Zuzana Kovacova, che nelle prime cinque partite ha totalizzato ben 3 punti e mezzo (3 vittorie, un pari e una sconfitta).

Infine nella squadra di Montecarlo (Principato di Monaco) gioca sulla quarta scacchiera Julia Lebel-Arias.

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Mondiale computer: squalificato programma italiano

Accusato di plagio, "Lion" deve abbandonare la gara

28/5/2006

Il Mondiale computer non è ancora entrato nel vivo della competizione, ma già è scoppiato il primo "scandalo".

Il programma italiano Lion è stato infatti accusato di "plagio" e squalificato dalla gara.

La prima denuncia sembra essere partita da un concorrente straniero, che dopo la sconfitta ha informato gli arbitri che il programma azzurro non era originale. L'autore ha fornito il programma sorgente ed ha confermato di aver utilizzato la base di un altro programma già esistente; il regolamento permette questo ma richiede una esplicita autorizzazione da parte degli autori del programma originale che l'italiano non aveva richiesto.

La commissione d'appello, presideduta da David Levy, si è riunita per varie ore ed ha esaminato approfonditamente il programma italiano, ma poi non ha potuto che confermare la squalifica, anche se solo per la mancanza formale.

Peccato per i nostri colori, poiché le migliorie e le modifiche apportate dai softwaristi italiani avevano reso il programma davvero competitivo e in grado di lottare perfino per il podio.

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L'Olanda sorprende la Russia, l'Armenia balza in testa

Clamoroso successo degli "orange" contro i favoriti del torneo

28/5/2006

Una serie di risultati clamorosi ha caratterizzato il turno odierno delle Olimpiadi degli Scacchi: la sorpresa principale è stata la sconfitta della Russia con l'Olanda con il punteggio di 2.5 a 1.5 (tre partite pari e sconfitta di Rublevsky con Nijboer). Un risultato che non compromette le possibilità di vittoria dei russi, ma che rende il torneo molto incerto. Non approfitta della battuta d'arresto della Russia l'Ucraina, che batte l'Iran con il minimo scarto e anche questa è una sorpresa. Crolla anche la Spagna, contro la Bielorussia: gli iberici perdono per 3 a 1.

Della sconfitta russa ha invece approfittato l'Armenia (che ha vinto con l'Uzbekistan) per portarsi da sola al comando con 18 punti, inseguita dall'Olanda con 17.5. Poi Russia e Bierlorussia 17, Ucraina e USA 16.5.

Nel femminile invece la Russia con 14.5 mantiene il comando con mezza lunghezza sull'Ucraina. Seguono con 13 punti USA, Romania, India, Bulgaria.

Quanto alle squadre azzurre, Italia 1 perde di misura con la forte Lituania (da notare la patta in buona posizione di Michele Godena e la vittoria di Ennio Arlandi), Italia 2 travolge le Isole Faroe concedendo solo un pari, mentre Italia 3 – Provincia di Torino è stata superata con il minimo scarto dal Cile.

Tra le ragazze, Italia 1 pareggia con Cuba, causa la sconfitta "per il tempo" di Elena Sedina, mentre Italia 2 vince nettamente con l'Irlanda (patta di Maria Teresa Arnetta, vittorie di Marianna Chierici, 16 anni, e di Marina Brunello, la minicampionessa undicenne.

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RESSA ALLA BIGLIETTERIA DELL'OVAL DOVE SI SONO PRESENTATI ANCHE APPASSIONATI DA TUTTE LE REGIONI D'ITALIA

Scacchi, scoppia la curiosità

A ruba 300 biglietti, il massimo previsto per non disturbare gli sfidanti

28/5/2006 di Claudio Giacchino

Gran pienone alle Olimpiadi degli scacchi. Sin dalle 13,30 code al botteghino dell'Oval e centinaia di spettatori nell'arena. Prima dell'inizio delle partite è stato osservato un minuto di silenzio in omaggio alle vittime del terremoto in Indonesia.

Molte le famiglie, parecchi i turisti sono giunti da tutte le regioni per assistere a un evento mondiale che l'Italia non aveva mai ospitato. Tra la gente in fila, anche comitive marchigiane arrivate su due pullman «per capire com'è l'universo misterioso degli scacchi, noi sappiamo solo come si muovono i pezzi».

La maggior parte degli affascinati dalla magia di Re e Regine ha acquistato il ticket d'oro, venti euro il costo, che consente di accedere al red field, il serpentone rosso che si snoda a fianco dei tavoli sui quali si danno battaglia 146 squadre maschili e 108 femminili. In breve è stata esaurita la dotazione di 300 tagliandi al giorno stabilita dalla Federazione internazionale timorosa che un numero più alto disturbi i giocatori.

E' stata subito ressa davanti al tavolo 1, teatro del big match di giornata che nell'occasione era Olanda (terza in classifica) contro Russia (capolista). In un silenzio illuminato dal continuo crepitare dei flash delle macchine fotografiche, in un tripudio di telefonini che immortalavano sui display la seriosità di Vladimir Kramnik, la stella delle Olimpiadi, la folla ha assistito per tre ore alla battaglia che i quattro alfieri russi e i quattro olandesi combattevano sulle scacchiere. Foltissimo anche il grappolo di spettatori addossato alla ringhiera che separa dal tavolo 7 sul quale il campione azzurro Michele Godena e i suoi compagni Carlos Garcia Palermo, Fabio Bellini ed Ennio Arlandi cercavano di non uscire con le ossa rotte dalla sfida con la Lituania.

Tanta curiosità anche lungo la barriera oltre la quale giocano le donne, gran lavorio alle telecamerine hanno procurato le iraniane, le saudite, le algerine, tutte velate, la sarabanda colorata dei sari delle rappresentanti del Bangladesh, le bellezze d'ebano delle tre ragazze del Botswana. Mezz'ora prima dell'inizio, agli spettatori arrivati con previdente anticipo per limitare il tempo in coda una delle giocatrici del Botswana era comparsa all'Oval abbigliata come dovesse andare in piscina (top ridottissimo e un pantaloncino che assomigliava molto a un tanga), la voce s'è sparsa ed era un accorrere lì, «al tavolo 40 dove c'è una bellezza seminuda». Delusione: la scacchista africana intanto era andata a cambiarsi, è ricomparsa indossando un elegante e castigatissimo tailleur. Centinaia, poi, gli spettatori sulle gradinate, 5 euro il ticket.

Così tanta folla per gli scacchi non s'era mai vista: e non solo in Italia.

Commento stupito dei giornalisti stranieri, veterani delle Olimpiadi di Torri e Cavalli: «Solo in Russia c'era più gente, ma è normale, lì gli scacchi sono una religione. Nelle altre edizioni, dalle ultime a Maiorca, a Bled in Slovenia nel 2002, non c'era nemmeno la metà degli spettatori che ci sono qui».

Davvero un successone, ché gli scacchi sono storicamente uno sport che furoreggia sul web, ma dal vivo non ha mai richiamato che sparuti manipoli di appassionati. Torino, insomma, sta riscrivendo la storia olimpica. E, a proposito di storia, una lunga fila per oltre un'ora s'è coagulata davanti allo stand dell'editore Caissa-Italia: Viktor Korchnoi, la leggenda della scacchiera, il grande maestro che a 75 anni è ancora osso durissimo, presentava la sua biografia, l'assedio della gente per farsi autografare il volume ha fatto traballare il box nel quale sedeva Viktor il Terribile. Capannelli anche nello stand della Fsi, la federazione italiana, tutti con gli occhi fissi sui maxischermi che trasmettevano i match in diretta degli azzurri con il commento del grande maestro slavo Stefan Djuric. Radiosi gli espositori di libri, dvd e gadget .

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I controlli antidoping alle Olimpiadi degli Scacchi

28/5/2006

Gli scacchi sono riconosciuti come "sport" sia dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale) sia in Italia dal CONI, tanto che la Federazione Scacchistica Italiana è una disciplina sportiva associata del nostro Comitato Olimpico.

Tra le varie regole cui per questo gli scacchi devono sottostare c'è anche il controllo antidoping.

Era stata annunciata sin da prima dell'inizio delle Olimpiadi la possibilità che il CIO decidesse per l'effettuazione del controllo. Oggi la sede olimpica è stata visitata dal Responsabile della Commissione antidoping della Federazione Italiana e questo lascia presupporre che nei prossimi giorni possa essere effettuato il controllo.

Il controllo avviene dopo sorteggio dei giocatori: viene avvertito l'arbitro dell'incontro che solo al termine della partita (per non innervosire l'interessato durante l'incontro) affida il giocatore o la giocatrice ad un assistente del medico che accompagna l'atleta nell'apposita area attrezzata per il prelievo di sangue. Il controllo è sostanzialmente identico a quello che avviene per gli atleti di sport come calcio, ciclismo, sci, ecc...

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