nickca

Facciamo Un Gioco

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il quale si avventò

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il latte si avventò? :):P

:P:wub:

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Ricapitolando:

L'urlo squarciò il silenzio di quella maledetta notte piena di grida, mentre la luna osservava, pallida e silenziosa cosa, chiedendosi se a volte anche gli uomini pensano a quello che sarà.

La madre si voltò lasciando cadere il gelato sul tappeto di colore avorio e in silenzio raccolse le gocce di pistacchio, fragola e puffo.

Trovandosi di fronte ad un tizio mai visto, che piano piano ansimava l'unica parola che lei non avrebbe voluto sentire uscire dalla sua bocca, per un attimo si fermò, chiedendosi se stesse sognando. Tese una mano verso l'uomo, mano che gocciolava gelato, non era gelato, ma un ricordo lontano perso nei sentieri della felicità, riparato dalla brezza della vita...così cara al cuore tornò l'immagine di quell'urlo di quella maledetta notte fredda buia e poi improvvisamente si svegliò.

Turbata da quel sogno mentre cercava di svincolarsi dalle catene che la tenevano legata a un camioncino trasportante frutta che scendeva giù per la discesa a gran velocità perchè aveva molta fretta di finire dentro un burrone, lei guardò nel sole che si girò schifato e d'improvviso fu buio, le catene si dissolsero.

Quando riaprì gli occhi si guardò intorno per cercare indizi che rievocassero il suo passato, ma vide solo un gatto che aveva tanta fame fino al punto che gli versò del latte sul quale si avventò senza fare troppi complimenti

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L'urlo squarciò il silenzio di quella maledetta notte piena di grida, mentre la luna osservava, pallida e silenziosa cosa, chiedendosi se a volte anche gli uomini pensano a quello che sarà.

La madre si voltò lasciando cadere il gelato sul tappeto di colore avorio e in silenzio raccolse le gocce di pistacchio, fragola e puffo.

Trovandosi di fronte ad un tizio mai visto, che piano piano ansimava l'unica parola che lei non avrebbe voluto sentire uscire dalla sua bocca, per un attimo si fermò, chiedendosi se stesse sognando. Tese una mano verso l'uomo, mano che gocciolava gelato, non era gelato, ma un ricordo lontano perso nei sentieri della felicità, riparato dalla brezza della vita...così cara al cuore tornò l'immagine di quell'urlo di quella maledetta notte fredda buia e poi improvvisamente si svegliò.

Turbata da quel sogno mentre cercava di svincolarsi dalle catene che la tenevano legata a un camioncino trasportante frutta che scendeva giù per la discesa a gran velocità perchè aveva molta fretta di finire dentro un burrone, lei guardò nel sole che si girò schifato e d'improvviso fu buio, le catene si dissolsero.

Quando riaprì gli occhi si guardò intorno per cercare indizi che rievocassero il suo passato, ma vide solo un gatto che aveva tanta fame fino al punto che gli versò del latte sul quale si avventò senza fare troppi complimenti, perchè quella vita di

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:)

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gatto gli andava stretta

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proprio come quando si

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Inviato (modificato)

comprano dei pantaloni che

vedi in un negozio

e che puntualmente non

ti vanno mai bene

perchè non hanno la

misura che cercavi disperatamente.

Lo sò che mi sono un po' dilungato, però se notate sono sei pezzetti di quattro parole.

Modificato da eagleman

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L'urlo squarciò il silenzio di quella maledetta notte piena di grida, mentre la luna osservava, pallida e silenziosa cosa, chiedendosi se a volte anche gli uomini pensano a quello che sarà.

La madre si voltò lasciando cadere il gelato sul tappeto di colore avorio e in silenzio raccolse le gocce di pistacchio, fragola e puffo.

Trovandosi di fronte ad un tizio mai visto, che piano piano ansimava l'unica parola che lei non avrebbe voluto sentire uscire dalla sua bocca, per un attimo si fermò, chiedendosi se stesse sognando. Tese una mano verso l'uomo, mano che gocciolava gelato, non era gelato, ma un ricordo lontano perso nei sentieri della felicità, riparato dalla brezza della vita...così cara al cuore tornò l'immagine di quell'urlo di quella maledetta notte fredda buia e poi improvvisamente si svegliò.

Turbata da quel sogno mentre cercava di svincolarsi dalle catene che la tenevano legata a un camioncino trasportante frutta che scendeva giù per la discesa a gran velocità perchè aveva molta fretta di finire dentro un burrone, lei guardò nel sole che si girò schifato e d'improvviso fu buio, le catene si dissolsero.

Quando riaprì gli occhi si guardò intorno per cercare indizi che rievocassero il suo passato, ma vide solo un gatto che aveva tanta fame fino al punto che gli versò del latte sul quale si avventò senza fare troppi complimenti, perchè quella vita di gatto gli andava stretta proprio come quando si comprano dei pantaloni che

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hanno il cavallo stretto

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[ot] che bello che viene!!!

diventerà indubbiamente un best seller!!! :) [/ot]

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L'urlo squarciò il silenzio di quella maledetta notte piena di grida, mentre la luna osservava, pallida e silenziosa cosa, chiedendosi se a volte anche gli uomini pensano a quello che sarà.

La madre si voltò lasciando cadere il gelato sul tappeto di colore avorio e in silenzio raccolse le gocce di pistacchio, fragola e puffo.

Trovandosi di fronte ad un tizio mai visto, che piano piano ansimava l'unica parola che lei non avrebbe voluto sentire uscire dalla sua bocca, per un attimo si fermò, chiedendosi se stesse sognando. Tese una mano verso l'uomo, mano che gocciolava gelato, non era gelato, ma un ricordo lontano perso nei sentieri della felicità, riparato dalla brezza della vita...così cara al cuore tornò l'immagine di quell'urlo di quella maledetta notte fredda buia e poi improvvisamente si svegliò.

Turbata da quel sogno mentre cercava di svincolarsi dalle catene che la tenevano legata a un camioncino trasportante frutta che scendeva giù per la discesa a gran velocità perchè aveva molta fretta di finire dentro un burrone, lei guardò nel sole che si girò schifato e d'improvviso fu buio, le catene si dissolsero.

Quando riaprì gli occhi si guardò intorno per cercare indizi che rievocassero il suo passato, ma vide solo un gatto che aveva tanta fame fino al punto che gli versò del latte sul quale si avventò senza fare troppi complimenti, perchè quella vita di gatto gli andava stretta proprio come quando si comprano dei pantaloni che hanno il cavallo stretto, e vorresti urlare per

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liberarti dal tuo dolore.

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L'urlo squarciò il silenzio di quella maledetta notte piena di grida, mentre la luna osservava, pallida e silenziosa cosa, chiedendosi se a volte anche gli uomini pensano a quello che sarà.

La madre si voltò lasciando cadere il gelato sul tappeto di colore avorio e in silenzio raccolse le gocce di pistacchio, fragola e puffo.

Trovandosi di fronte ad un tizio mai visto, che piano piano ansimava l'unica parola che lei non avrebbe voluto sentire uscire dalla sua bocca, per un attimo si fermò, chiedendosi se stesse sognando. Tese una mano verso l'uomo, mano che gocciolava gelato, non era gelato, ma un ricordo lontano perso nei sentieri della felicità, riparato dalla brezza della vita...così cara al cuore tornò l'immagine di quell'urlo di quella maledetta notte fredda buia e poi improvvisamente si svegliò.

Turbata da quel sogno mentre cercava di svincolarsi dalle catene che la tenevano legata a un camioncino trasportante frutta che scendeva giù per la discesa a gran velocità perchè aveva molta fretta di finire dentro un burrone, lei guardò nel sole che si girò schifato e d'improvviso fu buio, le catene si dissolsero.

Quando riaprì gli occhi si guardò intorno per cercare indizi che rievocassero il suo passato, ma vide solo un gatto che aveva tanta fame fino al punto che gli versò del latte sul quale si avventò senza fare troppi complimenti, perchè quella vita di gatto gli andava stretta proprio come quando si comprano dei pantaloni che hanno il cavallo stretto, e vorresti urlare per liberarti dal tuo dolore, ma la stretta è

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Micol... pls... :regole:

un post ogni 4 ;-)

:)

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Micol... pls... :regole:

un post ogni 4 ;-)

:)

pardon.. :P c'hai ragion :P

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L'urlo squarciò il silenzio di quella maledetta notte piena di grida, mentre la luna osservava, pallida e silenziosa cosa, chiedendosi se a volte anche gli uomini pensano a quello che sarà.

La madre si voltò lasciando cadere il gelato sul tappeto di colore avorio e in silenzio raccolse le gocce di pistacchio, fragola e puffo.

Trovandosi di fronte ad un tizio mai visto, che piano piano ansimava l'unica parola che lei non avrebbe voluto sentire uscire dalla sua bocca, per un attimo si fermò, chiedendosi se stesse sognando. Tese una mano verso l'uomo, mano che gocciolava gelato, non era gelato, ma un ricordo lontano perso nei sentieri della felicità, riparato dalla brezza della vita...così cara al cuore tornò l'immagine di quell'urlo di quella maledetta notte fredda buia e poi improvvisamente si svegliò.

Turbata da quel sogno mentre cercava di svincolarsi dalle catene che la tenevano legata a un camioncino trasportante frutta che scendeva giù per la discesa a gran velocità perchè aveva molta fretta di finire dentro un burrone, lei guardò nel sole che si girò schifato e d'improvviso fu buio, le catene si dissolsero.

Quando riaprì gli occhi si guardò intorno per cercare indizi che rievocassero il suo passato, ma vide solo un gatto che aveva tanta fame fino al punto che gli versò del latte sul quale si avventò senza fare troppi complimenti, perchè quella vita di gatto gli andava stretta proprio come quando si comprano dei pantaloni che hanno il cavallo stretto, e vorresti urlare per liberarti dal tuo dolore, ma la stretta è possente e non riesci

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L'urlo squarciò il silenzio di quella maledetta notte piena di grida, mentre la luna osservava, pallida e silenziosa cosa, chiedendosi se a volte anche gli uomini pensano a quello che sarà.

La madre si voltò lasciando cadere il gelato sul tappeto di colore avorio e in silenzio raccolse le gocce di pistacchio, fragola e puffo.

Trovandosi di fronte ad un tizio mai visto, che piano piano ansimava l'unica parola che lei non avrebbe voluto sentire uscire dalla sua bocca, per un attimo si fermò, chiedendosi se stesse sognando. Tese una mano verso l'uomo, mano che gocciolava gelato, non era gelato, ma un ricordo lontano perso nei sentieri della felicità, riparato dalla brezza della vita...così cara al cuore tornò l'immagine di quell'urlo di quella maledetta notte fredda buia e poi improvvisamente si svegliò.

Turbata da quel sogno mentre cercava di svincolarsi dalle catene che la tenevano legata a un camioncino trasportante frutta che scendeva giù per la discesa a gran velocità perchè aveva molta fretta di finire dentro un burrone, lei guardò nel sole che si girò schifato e d'improvviso fu buio, le catene si dissolsero.

Quando riaprì gli occhi si guardò intorno per cercare indizi che rievocassero il suo passato, ma vide solo un gatto che aveva tanta fame fino al punto che gli versò del latte sul quale si avventò senza fare troppi complimenti, perchè quella vita di gatto gli andava stretta proprio come quando si comprano dei pantaloni che hanno il cavallo stretto, e vorresti urlare per liberarti dal tuo dolore, ma la stretta è possente e non riesci neanche a fare la

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minima mossa. All'improvviso

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si alzò e cominciò

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a camminare verso quel

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rigagnolo di fiume morente

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trasportata dalla brezza della

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notte piena di ricordi

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L'urlo squarciò il silenzio di quella maledetta notte piena di grida, mentre la luna osservava, pallida e silenziosa cosa, chiedendosi se a volte anche gli uomini pensano a quello che sarà.

La madre si voltò lasciando cadere il gelato sul tappeto di colore avorio e in silenzio raccolse le gocce di pistacchio, fragola e puffo.

Trovandosi di fronte ad un tizio mai visto, che piano piano ansimava l'unica parola che lei non avrebbe voluto sentire uscire dalla sua bocca, per un attimo si fermò, chiedendosi se stesse sognando. Tese una mano verso l'uomo, mano che gocciolava gelato, non era gelato, ma un ricordo lontano perso nei sentieri della felicità, riparato dalla brezza della vita...così cara al cuore tornò l'immagine di quell'urlo di quella maledetta notte fredda buia e poi improvvisamente si svegliò.

Turbata da quel sogno mentre cercava di svincolarsi dalle catene che la tenevano legata a un camioncino trasportante frutta che scendeva giù per la discesa a gran velocità perchè aveva molta fretta di finire dentro un burrone, lei guardò nel sole che si girò schifato e d'improvviso fu buio, le catene si dissolsero.

Quando riaprì gli occhi si guardò intorno per cercare indizi che rievocassero il suo passato, ma vide solo un gatto che aveva tanta fame fino al punto che gli versò del latte sul quale si avventò senza fare troppi complimenti, perchè quella vita di gatto gli andava stretta proprio come quando si comprano dei pantaloni che hanno il cavallo stretto, e vorresti urlare per liberarti dal tuo dolore, ma la stretta è possente e non riesci neanche a fare la minima mossa. All'improvviso si alzò e cominciò a camminare verso quel rigagnolo di fiume morente trasportata dalla brezza della notte piena di ricordi

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