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«preparatevi Alla Rivolta Dei Robot»

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«Preparatevi alla rivolta dei robot»

28/6/2006

di Gabriele Beccaria

Se il vostro nuovo amico dovesse odorare come un pallone nuovo, datevela a gambe».

E' sicuramente un robot e, allora, siete in pericolo, spiega Daniel Wilson, diventato famoso, tra l'altro, per sei consigli.

Primo: indossate un cappuccio. Secondo: tenete pronto un paio di occhiali da saldatore. Terzo: non dimenticate di portare nello zainetto una sbarra di ferro. Quarto: fornitevi di bussola. Quinto: andate a piedi o in bici. Sesto: meglio se vi infilate uno spolverino.

In parte è uno scherzo e in parte no. Gli americani che stanno leggendo «How to Survive a Robot Uprising» (come sopravvivere alla rivolta dei robot) prima ridono e poi pensano e si allarmano: Wilson è un giovane genialoide che ha studiato al Robotics Institute della Carnegie Mellon University e ha già lavorato come ragazzo prodigio alla Microsoft e alla Intel. Sa tutto di umanoidi e, spinto da un interrogativo che al momento nessuno dei colleghi condivide ufficialmente, si è chiesto: che cosa succederà quando le creature sintetiche si faranno prendere dalla mania di una rivoluzione globale e tenteranno di prendere il potere?

Metà pseudo-romanzo fantascientifico e metà saggio impegnato e futuribile, il libro aggiunge un nuovo terrore di inizio millennio e aggiorna il catalogo delle angosce collettive: fine del petrolio, effetto serra, terrorismo islamico, guerre civili nucleari e conflitti tra Stati per l'acqua e l'energia vengono un po' ridimensionate. Rischiamo - profetizza Wilson - uno scenario ancora peggiore, riversato per la prima volta sul grande pubblico dal mai dimenticato «Hal» di «Odissea nello Spazio» firmato da Stanley Kubrick: diventare schiavi e vittime dei robot, ormai esasperati dai nostri limiti intellettuali e dalle nostre contraddizioni morali.

«Dal tostapane intelligente al Terminator pensante, il rischio si annida ovunque», scrive Wilson: secondo lui, ci vorrebbe poco perché collassi il principio applicato dal suo Robotics Institute, «il principio del comportamento ragionevole» ispirato alle leggi anti-violenza di Isaac Asimov. Le macchine (che sono già decine e decine di prototipi funzionanti nei laboratori di Usa, Europa e Giappone) potrebbero impazzire come accade periodicamente ai pc casalinghi, inondati di virus e worm. E allora addio a industrie, a servizi e a Stati interi. E anche alla nostra incolumnità.

Ecco perché si rivelerebbero preziosi i sei consigli. Il cappuccio serve per sfuggire al riconoscimento facciale. Gli occhiali da saldatore per ingannare i sensori oculari. La sbarra per contrastare gli attacchi del mostro meccanico. La bussola per capire se l'interlocutore ha un'anima metallica. I piedi o la bici per scappare in luoghi accidentati. Lo spolverino per celare le proprie fattezze umane. E infine molto coraggio e dosi di humor: «Se foste disperati, correte in cantina e restateci, bloccando la porta con una pila di copie del mio libro».

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