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«canto Questo Schifo D’estate Ma Le Radio Mi Boicottano»

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L'ANNO DEI TORMENTONI MALEDUCATI: DOPO IL CASO FABRI FIBRA E «LA MIA PARTE INTOLLERANTE» DI CAPAREZZA, ECCO «OMBRELLONI»

Cristicchi choc

«Canto questo schifo d'estate ma le radio mi boicottano»

18/7/2006

di Luca Dondoni

MILANO. «L'ombrellone te lo ficco nel c../e il gelato te lo spiaccico in faccia/questa sabbia te la tiro negli occhi/e poi ti prendo a calci lungo la spiaggia/con la sdraio ti ci spezzo la schiena/e ci p... sulla tua abbronzatura/ora ingurgita crema solare/prima che ti affoghi in questo schifo di mare…» Se cercate il testo adatto per una canzone politically correct non prendete esempio dall'ultimo singolo di Simone Cristicchi Ombrelloni. La canzone, che raccoglie commenti entusiasti sui blog ma solo qualche radio privata con molto coraggio sta programmando a spron battuto, sta diventando il caso musicale dell'estate 2006. Ancor più delle hit a tinte forti firmate Fabri Fibra ormai sdoganate sulla copertina di Panorama, o del duro testo di Caparezza La mia parte intollerante dedicato agli adolescenti omologati, il brano di Simone Cristicchi sta spaccando in due il fronte discografico e un certo «modo educato» di scrivere canzoni. Addirittura Radio DeeJay, la più forte tra i network con oltre cinque milioni di ascoltatori al giorno, ha bandito Ombrelloni dalla programmazione perché ritenuta «troppo volgare».

L'autore del pezzo, il giovane riccioluto romano che ricorda un po' Rino Gaetano, la prende piuttosto allegramente. «Mi sono chiesto come mai DeeJay non capisse che la canzone è prima di tutto una provocazione lanciata ai direttori artistici di alcune radio (tra l'altro nel video c'è il Trio Medusa che lavora per la radio, ndr). Il brano è nato da una mia esperienza vissuta davvero qualche anno fa con il direttore artistico di un network che mi consigliò di scrivere una canzone per l'estate. Questa doveva contenere le parole magiche "spiaggia, sdraio, mare" e banalità di questo genere, rifacendosi un po' alle canzonette balneari alla Edoardo Vianello. Come se queste paroline autorizzassero il brano all'entrata nella hit parade. E' anche una provocazione lanciata ai produttori che cercano di ammansire il gusto popolare con canzoni scritte con la calcolatrice».

Tuttavia il testo non è certo da educande. «La parolaccia si può usare in due modi. Sia furbescamente come fa il marketing spesso e volentieri, oppure provocando. E' per questo che abbiamo spedito alle radio la canzone con i "bip" e senza. Nonostante questo, il divertimento del ritornello arriva lo stesso. Attenzione però, lungi da me l'idea di fare da cattivo esempio ai ragazzini. Mi piaceva che la rabbia e il senso di frustrazione dovuto ad anni di gavetta potessero esplodere anche con una parolaccia e io l'ho messa in musica». E se qualcuno si offende ritenendo il testo comunque troppo forte? «E' il rischio di una canzone fatta in questo modo. Bisogna mettere in conto che può essere equivocata come qualsiasi canzone che utilizzi l'ironia della parola».

L'equivoco, quando si usa l'arma dell'ironia accompagnata da una musichetta accattivante, è quasi inevitabile. Era successo anche l'anno scorso, quando Simone Cristicchi si era laureato re del tormentone 2005 con Vorrei cantare come Biagio Antonacci e i più lo avevano inteso come un omaggio a un idolo, «in realtà - spiegava lui - è tutt'altro. Parla della voglia di affermare la propria personalità e perseguire le proprie aspirazioni. È una sorta di grido d'aiuto. E poi è una critica verso tutti quelli che lavorano in questo ambiente e che vorrebbero importi cose che non vuoi fare. Ma come spiego nella canzone che dà il titolo al disco, io non sono un Fabbricante di canzoni, uno che scrive tenendo d'occhio l'orologio per assicurarsi che il ritornello parta a un minuto esatto dall'inizio del brano».

Brani molto diversi fra loro, se non per l'uso lieve ma tutt'altro che banale della musica, come diverse tra loro son le tante facce di Simone mostrate nel cd «Fabbricante di canzoni». Certo è buffo che, dopo il molto rumore scatenato da Ombrelloni, domani Cristicchi riceva dalle mani del cauto Fabrizio Frizzi il Premio Lunezia che i critici musicali assegnano ogni anno ai cantautori che si fanno notare per il valore letterario dei testi.

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