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Londra: Kandinsky: La Creazione Di Un Mondo Oltre Le Forme Esteriori

8 messaggi in questa discussione

Kandinsky: la creazione di un mondo oltre le forme esteriori

di Silvia Giuberti

"Il primo quadro veramente moderno nel famoso museo di Londra": così il pittore russo Wassily Kandinsky(1866-1944) commentò l'acquisto, nel 1938, del suo lavoro Cossacks (1910-11) da parte della Tate Gallery.

Ed è la Tate Modern, vecchia centrale elettrica convertita a spazio d'arte che –in mattoni e ciminiera- ben simboleggia l'energia pioniera e propositiva della creatività, ad ospitare sino all'1 ottobre 2006 la mostra "Kandinsky- The path to abstraction".

Sale candide -scenografate, oltre le vetrate, da una Londra maestosa e versatile- per un racconto di forme e colori che tracciò il primo cammino puntuale e meditato verso l'astrazione. Il dipinto che non riproduce più la realtà oggettiva ma diventa esso stesso realtà, mondo, "oggetto dell'espressione"con le sue leggi e il suo " intimo suono".

Colui che il critico dell'Hamburger Fremdenblatt Kurt Kuchler definì "un altro di questi sventurati monomaniaci che pretendono di essere araldi di una nuova forma di pittura" divenne uno dei più grandi artisti delle avanguardie e un teorico intenso e accorto che, nel timore di errate interpretazioni, considerò dovere dell'artista la spiegazione della propria opera.

Teoria e pratica accompagnano, dunque, in cornici e didascalia, il prezioso percorso della mostra. Un racconto di spiritualità a colori: "La pittura è lo scontro fragoroso di mondi diversi che nella lotta fra loro sono destinati a creare quel nuovo mondo che è l'opera d'arte. Ogni opera d'arte ha origine nello stesso modo in cui ebbe origine il cosmo".

Dalle nostalgiche e vibranti rappresentazioni ispirate a colori, costumi, fiabe e leggende della natia Russia e della sua arte folk, le tentazioni dell'astratto sono documentate dai numerosi paesaggi di Murnau, luogo di villeggiatura nelle Alpi Bavaresi dove Kandinsky soggiornò, a partire dall'estate del 1908, con la compagna Gabriele Munter. "Murnau- Paesaggio con casa verde", del 1909, rappresenta il primo lavoro di transizione. I paesaggi dipinti in questo periodo trasformano case, montagne e strade in triangoli e piramidi, semplificano l'uso del colore, nella suggestione di una pittura infantile che l'artista considerava espressione senza filtri della "vita profonda delle cose".

Nel 1911 Kandinsky pubblicò il trattato "Lo spirituale nell'arte", in cui delineò le tre "fonti originali" di una pittura moderna : le Impressioni, espressioni pittoriche della natura esteriore, le Improvvisazioni, espressioni spontanee della natura interiore, e le Composizioni, espressioni "esaminate e rielaborate a lungo in modo quasi pedantesco". Alle tre distinte categorie appartengono le più rivoluzionarie e coinvolgenti opere esposte nella mostra. In cui tracce figurative e drammatiche evocazioni degli imminenti scenari di guerra lasciano spazio a una visione sempre più filosofica e spirituale dell'arte. Un'evoluzione capillarmente testimoniata in Composizione VII (1913), frutto di due mesi di lavoro preliminare, dipinta in soli tre giorni, documentata fotograficamente dalla Munter nelle fasi di esecuzione, in cui i temi apocalittici del Diluvio, del Giudizio Finale, della Resurrezione e del Paradiso abdicano alla riconoscibilità, nel "cataclisma" di movimento e colore.

Attraverso rarità quali "Nudo" del 1911-l'artista raramente dipinse singole figure umane e ancor meno nudi-, analogie tra pittura e musica –galeotta fu l'innovativa teoria del compositore e amico Schoenberg- come in "Fuga" del 1914, omaggi nostalgici –"La Piazza Rossa di Mosca"(1916)- alla città considerata "sferza e balsamo" della sua ispirazione artistica, la mostra si chiude con alcune opere degli anni '20. Costretto a lasciare Monaco e a ritornare a Mosca nel 1914, Kandinsky lasciò definitivamente la natia Russia nel 1921 e insegnò sino al '33 al Bauhaus di Weimar e Dessau. E nello stile sempre più geometrizzante, nell'uso di forme senza più alcun riferimento alla realtà oggettiva, si conclude il percorso passionale e vibrante di quell'arte che Kandinsky, curiosamente, mai definì "astratta".

Kandinsky – The path to abstraction

Londra, Tate Modern sino all'1 ottobre 2006

Domenica-Giovedì 10.00 -18.00

Venerdì-Sabato 10.00 – 22.00

www.tate.org.uk

FONTE

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Inviato (modificato)

:artist: Wassilj Kandinskij, (1866-1944)avvocato non praticante moscovita, amante della musica che a 29 anni trovandosi di fronte a un "pagliaio" di Monet, confessa di non essere riuscito a riconoscere nel quadro l'oggetto "ma di essere rimasto sconvolto dalla forza incredibile della tavolozza del pittore francese".Da quella folgorante esperienza ha inizio una lunga evoluzione, che mescolata all'amore per la musica (suonava pianoforte e violoncello) dà inizio alla sua personale interpretazione pittorica.

Per Kandinskij, la pittura deve essere sempre più simile alla musica e i colori devono sempre più assimilarsi ai suoni. La musica, infatti, è pura espressione di esigenze interiori e non imita la natura: è astratta. Anche la pittura, secondo Kandinskij, deve essere astratta, abbandonando l'imitazione di un modello. Solamente una pittura astratta, cioè non figurativa, dove le forme non hanno attinenza con alcunché di riconoscibile, liberata dalla dipendenza con l'oggetto fisico, può dare vita alla spiritualità.

Così nasce l'astrattismo, inteso come astrazione dalla realtà, che nella sua creazione diventa invenzione, che vuole essere comunicazione di uno stato d'animo.

Quando ci troviamo di fronte ad un quadro astratto entra in gioco la psicologia gestaltica, in sostanza l'atto percettivo, affidandosi ad esperienze già possedute e a meccanismi di fondo, tende a interpretare le cose che vede indipendentemente da cosa esse rappresentino.

la psicologia gestaltica può spiegare il meccanismo per cui un'opera astratta può apparire bella o brutta, difficilmente può spiegare quale opera apparirà bella e quale brutta.Dipende dall'esperienza e dal gusto dell'individuo.

Per decifrare un opera di astrattismo è utile conoscere l'esperienza esistenziale da cui è nata la specifica opera. L'artista, come qualsiasi altra persona di questo mondo, vive la medesima realtà di tutti.

In questo modo l'opera acquista un significato storico oltre che ad una connotazione temporale. Assume valore storico-culturale proprio perché è il frutto di quella particolare storia e di quella particolare cultura.

:P quindi che dirvi... se il 1 ottobre siete a Londra provate a visitare la mostra, ne rimarrete piacevolmente stupiti... :)

@ctrl-alt-canc :"Blu di cielo" è molto bello. :up1:

Modificato da angelique

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:P dimenticavo.... questo è il mio Kandinskij preferito , si intitola "giallo- rosso-blu" :)

post-9554-1154127673_thumb.jpg

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:up1: :up1: :up1: :up1: :up1: veramente bello!!! :):P:P:wub:

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@ctrl-alt-canc :"Blu di cielo" è molto bello.

"Sky blue" è il quadro di Kandinskij che preferisco in effetti. Al "Centre Pompidou" di Parigi, oltre all'originale, all'esterno c'è una fontana che riproduce qualche particolare di quel quadro.

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Inviato (modificato)

"Sky blue" è il quadro di Kandinskij che preferisco in effetti. Al "Centre Pompidou" di Parigi, oltre all'originale, all'esterno c'è una fontana che riproduce qualche particolare di quel quadro.

:P questa non la sapevo, grazie ctrl-alt-canc :wub: , ho fatto una piccola ricerca su internet, :leggi:

ti riferisci a questa fontana... di " Niki de Saint Phalle." ?

ps. conto di andare a Parigi l'anno prossimo, impegni permettendo ( :) ).

:P

post-9554-1154183425_thumb.jpg

Modificato da angelique

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@ Angelique: Esattamente a quella. Ho delle foto da qualche parte, se le recupero le scannerizzo e le posto.

p.s. in bocca al lupo per impegni e viaggio a Parigi :P:)

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@ ctrl-alt-canc: :P mi farebbe molto piacere vederle....

grazie per gli auguri. :)

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