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Ma Oggi Ha Senso La Fantascienza?

4 messaggi in questa discussione

L'INCHIESTA REALIZZATA 24 ANNI FA DA TUTTOLIBRI TORNA D'ATTUALITÀ GRAZIE AL FORUM DI HAWKING. LE RISPOSTE DI FRUTTERO E LANSDALE

Ma oggi ha senso la Fantascienza?

14/8/2006

di Marco Belpoliti

Nel 1982 Tuttolibri chiese ad alcuni scrittori di fantascienza se il genere letterario da loro praticato poteva ancor inventare qualcosa, prevedere il futuro. Risposero Fruttero & Lucentini, allora direttori di Urania, Anthony Burgess, Primo Levi, James Ballard e Isaac Asimov. Tutti pessimisti sul genere letterario, ma anche sul futuro dell'umanità. Le risposte di Levi e Ballard, due scrittori così differenti ma anche con molti punti in comune (il tema della reclusione e dell'esperimento biologico-sociale incombe nei libri di entrambi), apparvero fianco a fianco. Ballard lamentava la scomparsa del futuro stesso e indicava nelle sinistre al governo il peggioramento della vita inglese: videocassette, televisione, macchine sporche e una morale sporca da tutte le parti. Levi, preciso e puntiglioso come sempre, ricordò le previsioni di avvenimenti scientifici e tecnologici previsti da Arthur Clarke nel 1960 e ciò che era effettivamente accaduto. La fantascienza è in grado di fare profezie? Probabilmente no; la domanda, scrisse, andava piuttosto girata a scienza e tecnica, due attività in cui, nonostante il suo pessimismo di fondo, il chimico torinese credeva ancora.

Oggi il gioco si è allargato e la domanda non la pone più un settimanale di libri alla cerchia degli scrittori e degli addetti ai lavori, ma uno scienziato, Stephen Hawking che scrive e parla direttamente al pubblico dei lettori trasformati, grazie a internet, alla interattività del web, in un pubblico di scrittori (si veda il nostro articolo apparso su La Stampa il 14 luglio). La domanda è: riuscirà a sopravvivere la razza umana nei prossimi cento anni? Le risposte arrivate nel sito http://answers.yahoo.com viaggiano verso il numero di 30 mila e ancora non si arrestano. Tutti vogliono dire la loro in un mondo in cui tutti, o quasi, leggono romanzi di fantascienza, s'informano sulle tecnologie, usano internet come un mezzo di ricerca e di documentazione, un mondo elettronico in cui molti sono abituati a dire la loro su tutto o quasi. Il quadro si divide quasi equamente tra pessimisti e ottimisti, tra spiritosi e seriosi, tra catastrofismi e amanti del futuro.

La domanda che La Stampa ha posto a due scrittori è ulteriore: la fantascienza è ancora capace di sogni? Joe R. Lansdale è pessimista, tuttavia pensa che sia ancora possibile. La letteratura fabbrica sogni, anche quando parla della realtà, anzi proprio allora. Carlo Fruttero è decisamente catastrofico: viaggiamo verso la fine. Medioevo prossimo venturo? Oppure apocalisse tecnologica? E se Levi potesse rispondere oggi alla medesima domanda, cosa direbbe? Crederebbe ancora al potere della letteratura di inventare il mondo? La risposta non è facile. Lo scrittore torinese è diviso a metà, è un centauro: in lui convivono convinzioni opposte, cosa che, invece di apparire un difetto, è proprio ciò che rende ancora oggi i suoi libri assolutamente indispensabili.

Nella risposta a Tuttolibri afferma che la fantascienza può e deve inventare tutto. Ma già solo un anno dopo conclude un intervento intitolato Il brutto potere con una frase apocalittica, seppur dotata di una qualche residua speranza: «Il mondo ci sembra avanzare verso una qualche rovina e ci limitiamo a sperare che l'avanzata sia lenta». Il suo timore, spiega nel breve saggio, è che noi non percepiamo più forze di richiamo, retroazioni e oméostasi (che è la condizione per cui in un organismo si mantiene l'equilibrio).

Forse è proprio per questo, per farci sentire il richiamo, che Hawking ha lanciato il suo interrogativo nel web. L'effetto, almeno per il momento, non sembra vano.

1982

S'inventa tutto, anzi nulla

Primo Levi

Secondo me la fantascienza può e deve inventare tutto. È la sua vocazione, e imporle limiti di verosimiglianza vorrebbe dirle tagliarle le ali. I soli limiti ammissibili non sono quelli della possibilità e realizzabilità delle sue invenzioni ma quelli della sua «forza comica». A titolo di confronto e anche di provocazione, proporrei di spostare la domanda e chiedere che cosa non la fantascienza, ma la scienza e la tecnica possano ancora inventare.

Isaac Asimov

Ogni nuova scoperta scientifica non fa che moltiplicare il numero dei futuri possibili. Tutto quanto abbiamo scoperto in questi anni sul conto di Marte, ad esempio, ci impedisce di contemplare un futuro che preveda un incontro con creature intlligenti su quel pianeta o una utilizzazione dei suoi canali.

Anthony Burgess

In generale noi non scorgiamo nella fantascienza nessuna visione del futuro: ogni romanzo di questo filone che io ho letto non è che un'immagine del presente, con variazioni fantastiche. C'è un solo autore che fa eccezione, Wells.

James Ballard

Ormai il futuro da noi, non esiste più. Si può mettere una moneta nella macchina elettronica e selezionare il futuro che vogliamo, che è già attorno a noi.

2006

Nuovi mondi per i nostri sogni

Joe R. Lansdale

C'È stato un tempo nel quale il mondo mi appariva monotono, fatta eccezione per i libri economici dai vividi colori esposti sugli scaffali girevoli dei drugstore di provincia. Qui, tra le copertine, e su queste magicamente rappresentati, si potevano trovare sogni in technicolor. Questi sogni ci erano regalati da Robert Heinlein, Philip K. ****, Isaac Asimov, Arthur C. Clarke, Philip Jose Farmer, Ray Bradbury e molti altri.

I loro sogni ed i miei erano fatti di marciapiedi scorrevoli, forni a cottura istantanea, piccoli ricetrasmettitori portatili, carte di credito, uomini e donne nello spazio, sulla Luna e in viaggio per Marte, automobili volanti e fasci di luce che potevano fondere il piombo. Tutti sogni impossibili, oggetto di derisione da parte della gente. Chiamavamo questi sogni Fantascienza. Ora, se si escludono le automobili che volano, li chiamiamo Realtà scientifica.

I nostri sogni ci sono atterrati addosso. Lo hanno fatto in modo così impercettibile, così preciso, che non ci siamo accorti del loro arrivo, né abbiamo udito il loro impatto. Sono venuti come alieni silenziosi, introducendosi con naturalezza, prendendo il controllo dall'interno. E adesso i miei sogni, i nostri sogni sono di nuovo monotoni. Roba di tutti i giorni, ordinaria, gelato alla crema. Non sappiamo neppure riconoscerli come Fantascienza.

I sognatori hanno vinto, ma la loro vittoria è irrancidita. Allora stiamo seduti qui in attesa di nuovi sognatori che coi sogni ci tengano svegli, che ci portino quelle macchine volanti e quei mondi nuovi ancora da sognare o da realizzare.

FONTE

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Volere è potere...nulla più ora è fantascienza.

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Volere è potere...nulla più ora è fantascienza.

Non sono d'accordo, secondo me la fantascienza avrebbe ancora tantissime cose da dire, i sogni non sono mai morti. :P:)

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Non sono d'accordo, secondo me la fantascienza avrebbe ancora tantissime cose da dire, i sogni non sono mai morti. :P:)

Si...la penso anc'io così!! :up1:

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