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Bishop

Iptv: L’xdsl Non Basta Più E Si Torna A Parlare Di Fibra

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Proprio quando nessuno se lo aspettava più, tra annunci di continui upgrading della tecnologia Dsl che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi ai 20 mega e con la prossima generazione addirittura ai 50 megabit al secondo, risorge la fibra ottica. Ebbene sì, proprio la prima tecnologia di rete a banda larga che sembrava esser finita definitivamente in pensione per manifesta incapacità di far da base ad dei piani di investimento in grado di garantire ritorni in tempi accettabili su immobilizzazioni finanziarie di un certo rilievo. Tanto che Fastweb, per esempio, da tempo ha sospeso i suoi cablaggi in fibra per affidarsi alla sola tecnologia Dsl. E che la stessa Telecom Italia a tal punto non ha più creduto nella fibra ottica da vendere proprio a Fastweb, ai tempi della bolla Internet, le sue reti metropolitane in fibra (ma ovviamente non le dorsali della rete di trasporto).

Adesso a sparigliare le certezze tecnologiche e di mercato è arrivato un annuncio shock dalla Francia. Free, il secondo operatore sul mercato transalpino dell’Adsl, con una quota di mercato di circa il 20% (France Telecom ha poco meno del 50%), e soprattutto primo operatore europeo di Iptv, con oltre 200 mila utenti che comprano programmi tv via Internet.

Martedì scorso Michel Boukobza, direttore generale di Iliad, il gruppo che controlla Free, ha annunciato un piano di investimento da oltre un miliardo di euro nei prossimi sei anni per realizzare un network in fibra ottica nelle maggiori città francesi. Praticamente Free investirà quasi 200 milioni l’anno di qui al 2012. Di più: Boukobza ha anche annunciato che il lancio commerciale delle prime connessioni in fibra avverrà già il prossimo anno e il prezzo sarà lo stesso delle attuali connessioni Adsl, intorno ai 30 euro. Il che significa meno della metà di quanto France Telecom fa pagare ai suoi utenti collegati in fibra nell’ambito di una sperimentazione avviata nove mesi fa.

La reazione dei mercati finanziari non si è fatta attendere e il titolo del gruppo Iliad ha perso in poche ore circa il 12%. Ma ha messo in subbuglio anche il resto del settore tlc perché ha gettato un’ombra non da poco conto su una delle poche certezze che i mercati avevano fin qui maturato: che l’Adsl fosse più che sufficiente a sviluppare la banda larga fino al miraggio dei 50 megabit di potenza. Insomma, se Iliad lancia Free in questa nuova avventura così d’improvviso a qualcuno inizia a venire il dubbio che le magnifiche sorti dell’Adsl non siano così splendenti. E in effetti Boukobza ha parlato della fibra come di una infrastruttura volte più potente dell’Adsl e che servirà per offrire tv ad alta definizione e film on demand (non semplici video ma film veri, ossia file da diverse centinaia di mega). Il fatto è che a questo doveva servire la tecnologia Xdsl che tutti dicono essere dietro l’angolo.

Boukobza ha provato a blandire gli analisti spiegando come una massiccia immissione di domanda di fibra dovrebbe far calare i prezzi della ‘materia prima’. E’ una cosa che diceva anche Silvio Scaglia sei anni fa: e in effetti risulta che il costo della fibra sia effettivamente sceso. Il problema sono i costi di installazione dei nuovi cavi nelle supertrafficate aree metropolitane.

La Ericsson vuole consolidare il suo primato nel mercato mondiale degli apparati di rete, fissa e mobile, rafforzando il suo settore ricerca e sviluppo. Il presidente e amministratore delegato del gruppo svedese, CarlHenric Svandberg ha infatti annunciato un piano di riorganizzazione che prevede l’assunzione di 500 nuovi ingegneri da mettere al lavoro per accelerare le ricerche nelle reti di nuova generazione e nelle nuove famiglie di applicativi, in primo luogo tutti quelli legati all’espansione dell’utilizzo del protocollo Ip. La riorganizzazione prevede anche una nuovo assetto degli assets interni. Il gruppo finirà così per essere organizzato lungo tre direttrici di attività: Reti, Global Services (in Italia per esempio già gestisce in outsourcing la rete mobile di H3g Italia) e Multimedia.

Il Segway, lo strano aggeggio elettrico a due ruote su cui si sta in equilibrio come un monopattino grazie ad un sistema elettronico e che si vede spesso anche in Italia (lo usano, per esempio, alcuni addetti di grandi stazioni come Termini, ha un problema. Dopo sei incidenti con relativi feriti, l’azienda sta richiamando circa 30 mila modelli venduti tra il 2002 ed oggi per revisionare il limitatore di velocità. I richiamo riguarda i modelli XT, GT e i2, ma non riguarda il nuovo modello X2 lanciato appena il mese scorso.

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Personalmente non sento tutto questo bisogno di IPTV... <_< <_<

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Personalmente non sento tutto questo bisogno di IPTV... <_< <_<

quoto. :) ..mi fa solo ridere questo voler creare attese che pio non rispacchiano la realtà delle "cose" :dia:

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