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Al Quirinale l'Europa si racconta attraverso cinque millenni d'arte

di Francesco Prisco

Ventotto capolavori prodotti in circa cinquemila anni di storia per celebrare l'anniversario dello storico "primo passo" verso l'Unione Europea. Si chiama "Capolavori dell'arte europea" la collettiva che si terrà nel Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale, a Roma, dal 24 marzo al 20 maggio.

L'esposizione è concepita come una sorta di "commento artistico" alla ricorrenza dei cinquant'anni dalla stipula dei Trattati di Roma che, nel mondo ancora diviso dalla Guerra Fredda, sancirono la nascita della Comunità economica europea e dell'Euratom. Oltre a manufatti provenienti dai sei Paesi che furono firmatari degli storici Trattati (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Olanda) ci sarà spazio anche per le opere giudicate più rappresentative dalle ventuno nazioni che nell'arco dell'ultimo cinquantennio hanno aderito all'accordo di unificazione del Vecchio Continente, fino a costituire l'odierna Unione Europea.

Ogni Paese ha infatti scelto un'opera ritenuta emblematica della propria storia e idea di Europa. Alle 27 opere prestate dai Paesi dell'Unione si aggiunge, come simbolo della comune appartenenza, un vaso del Quarto secolo a.C. recuperato dai carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale raffigurante il "Ratto di Europa", che sarà esposto accanto agli originali dei Trattati. La mostra copre uno spessore cronologico impressionante che va dal Terzo millennio avanti Cristo, con la Madre terra di Malta, al 1976, con il dipinto di Kirkeby "Profezia su Venezia", prestato dalla Danimarca. Tutte le grandi culture europee sono rappresentate attraverso i lavori esposti, in un allestimento speciale a cura di Louis Godart. Al termine di questo singolare viaggio, l'Europa appare allo spettatore come lo spazio privilegiato che ha saputo accogliere le spinte civilizzatrici provenienti da altri continenti e dove l'uomo, con le sue capacità intellettive e con la sua dignità, è diventato l'arbitro di quell'universo morale in cui sono nati i concetti di democrazia e di tolleranza. Si parte con la preistoria, rappresentata dalle preziose testimonianze lasciate dalla civiltà mediterranee, e si passa alle civiltà classiche. Il vaso di Paestum, in particolare, è espressione della brillante cultura importata dai coloni greci approdati sulle coste italiche del Primo millennio a.C. L'esperienza di coloro che la guerra, le rivalità tra città, la fame hanno spinto sulle rotte dell'esilio alla ricerca di nuove terre e nuovi orizzonti è così indissolubilmente legata alla storia del Mediterraneo e dell'Europa. Il mondo medievale e bizantino è poi rappresentato dalle opere di Bulgaria, Cipro e Romania. Dopo il tramonto delle civiltà classiche, il periodo medievale vede l'intera Europa abbracciare la fede cristiana. La diffusione del Cristianesimo è frutto dell'azione di due correnti di tradizioni, alle quali si aggiungono anche due diverse ma al tempo stesso profondamente complementari forme di cultura. La prima, dovuta a san Benedetto, si trova al centro di quella corrente che partendo da Roma, sede dei successori di Pietro, ha abbracciato principalmente l'Europa occidentale e centrale prima di giungere, mediante i centri benedettini, negli altri continenti. La seconda, promossa dai fratelli Cirillo e Metodio, mette in risalto il contributo dell'antica cultura greca e, in seguito, l'impatto della Chiesa di Costantinopoli sulla parte orientale del continente europeo. Occidente e Oriente insieme, insomma. I capolavori prestati da Italia, Germania, Spagna e Belgio appartengono a un periodo che va "Dal Rinascimento alla Repubblica delle Lettere", tra i più fertili della storia europea. Il dubbio comincia a scuotere il dogma che aveva sorretto la società medievale e il classico torna vittorioso. Per l'Italia c'è "L'uomo dagli occhi grigi", capolavoro di Tiziano appartenente alla collezione fiorentina di Palazzo Pitti. L'Ottocento è invece rappresentato da due dipinti ("La battaglia di Lützen" e "La Costituzione del Tre Maggio 1791"), rispettivamente prestati da Svezia e Polonia, che celebrano le lotte nazionali contro gli oppressori stranieri. Chiude il quadro il Novecento: quattordici i Paesi che hanno scelto di aderire all'iniziativa esponendo opere realizzate nel "Secolo breve". Tra questi la Francia che ha prestato il leggendario "Pensatore" di Auguste Rodin. Una particolarissima meditazione datata 1903 che tuttavia rende bene idea della riflessione in corso sulle sfide che dovrà affrontare il Vecchio Continente nel tempo del mondo globalizzato.

"Capolavori dell'arte europea"

Roma, Palazzo del Quirinale, Salone dei Corazzieri

Dal 24 marzo al 20 maggio 2007

A cura di Louis Gokart

Orari: dal lunedì al sabato, ore 9.30-13.30; 15.30-19.00. Domenica, 8.30-11.00

Ingresso: gratuito dal lunedì al sabato. Domenica, euro 5

Per informazioni: www.quirinale.it

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