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Nelle Caverne, 15 Mila Anni Fa Il Sogno Era Una Donna In Carne

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Il risultati nello studio su dozzine di figure scolpite da cacciatori polacchi all'interno di un loro rifugio. All'epoca del Magdaleniano

Nelle caverne, 15 mila anni fa il sogno era una donna in carne

di LUIGI BIGNAMI

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Alcuni disegni nelle caverne

FORSE a non tutti piacciono così, ma la moda, che dovrebbe rappresentare il senso comune della bellezza, vuole ancora donne magre sfilare lungo le passerelle, perché attirano di più l'occhio dell'uomo d'oggi, almeno quello della nostra società. Eppure il senso comune della bellezza era assai diverso all'incirca 15.000 anni fa, quando erano invece le donne grasse ad accendere la fantasia degli uomini e molto meno quelle filiformi e longilinee.

Questo modo così diverso di considerare "bella" una donna, in un tempo così lontano, lo si deduce da uno studio su dozzine di figure scolpite all'interno di una caverna da cacciatori polacchi. Essi si rifugiavano là dentro per riposarsi tra una battuta di caccia e l'altra durante il tardo autunno. Qui disegnavano donne che forse ricordavano le proprie compagne o quelle che avrebbero desiderato avere.

Sicuramente lo scolpire o il disegnare figure femminili doveva essere un passatempo di più persone, in anni diversi, tra un appostamento per catturare una volpe artica o un rinoceronte peloso. Secondo Romuald Schild, ricercatore presso l'Istituto di Archeologia e Etnologia dell'Accademia Polacca delle Scienze e co-autore della ricerca pubblicata su Antiquity, la scoperta permette di avere un importante "inventario culturale" di un periodo compreso tra 10.000 e 18.000 anni or sono, che dagli archeologi è chiamato Magdaleniano.

Nell'articolo Schild spiega che le figure femminili vennero intagliate nella roccia con pezzi di silice. Racconta il ricercatore: "Sono figure incredibilmente formose. La maggior parte delle donne stilizzate mostrano curve abbastanza sottili nell'area del seno, mentre le curve sono davvero esagerate là dove vengono indicate le natiche, la testa invece, è stilizzata con dimensioni davvero minuscole".

Lo stesso modo di rappresentare le donne era diffuso anche in molte altre parti d'Europa, ma non solo, in una ricerca di Dale Guthrie, dell'Istituto di Biologia Artica dell'Università dell'Alaska (Usa) i cui risultati sono stati pubblicati nel libro The Nature of Paleolithic Art le donne erano già così disegnate ben 35.000 anni fa. Sottolinea Guthrie: "Tra i dipinti di umani le figure di donna dominano in percentuale ed esse sono sempre rappresentate nude e formose".

L'insieme di questi dati fa pensare che a tracciare quelle figure fossero uomini giovani, anche se è troppo difficile ipotizzare cosa passasse nella testa di quelle persone durante le ore di riposo. "Ci si chiede perché disegnassero così tante donne, mentre mancano del tutto altri tipi di disegni. Perché, ad esempio, sono quasi del tutto assenti rappresentazioni di bambini, di animali molto colorati come le farfalle o certi uccelli che sarebbero potuti essere sicuramente fonte di ispirazione? Al momento è difficile dare una spiegazione". Ma quel che è certo è il fatto che le donne, per piacere agli uomini, dovevano possedere fianchi molto appariscenti.

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