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Usa, Un Premio Letterario A Soldato Usa

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In un blog ha raccontato la guerra in diretta e ne ha fatto un libro destinato al successo

I vertici militari gli avevano ordinato di staccarsi dalla rete, oggi annunciano pesanti restrizioni

Usa, un premio letterario a soldato Usa

In un libro-blog ha raccontato la guerra in Iraq

NEW YORK - Non ha vinto, ha trionfato. My War: Killing Time in Iraq (La mia guerra: come ammazzare il tempo in Iraq) giudicato il miglior libro basato su un blog si è aggiudicato un premio letterario di 10.000 dollari e sta portando al suo autore, Colby Buzzell, una fama planetaria.

Il Lulu Blooker Prize è il primo premio letterario destinato ad autori di "blooks", libri nati da un blog o da un sito web. Per l'edizione 2007 erano stati selezionati 110 partecipanti, di 15 diversi paesi del globo e la giuria, costituita da giornalisti, filosofi ed esperti della rete, ha incoronato blook dell'anno il diario di guerra di Colby, originario di San Francisco e, a 30 anni, già veterano dell'Iraq.

E' proprio da Mosul, nel nord del paese, dove era di stanza tra il 2003 e il 2004, che Colby ha iniziato a scrivere un blog: "Un modo come un altro per ammazzare il tempo - dice - per tenere un diario, per essere collegato con cose stupide e divertenti". Messaggi spediti da una tenda-internet, piantata in un campo del triangolo sunnita, dove Colby tornava dopo gli scontri: "Arrivavo che le orecchie mi ronzavano ancora per i combattimenti a fuoco, mi sedevo e ne scrivevo. Sono tornato da due anni. Se qualcuno mi dicesse di scrivere un libro sull'Iraq adesso, non saprei da dove cominciare."

Ne è nato un reportage di guerra fondato sulla rappresentazione immediata di esperienze, sensazioni e sentimenti. Ma anche informazioni su missioni e spostamenti, sul clima che si respira fra i soldati e sui sistemi dell'esercito: materiale che ha dato molto fastidio ai vertici militari che nel giro di sei settimane - il tempo che ci era voluto perchè il sito del soldato-scrittore diventasse uno dei più cliccati della rete - avevano ordinato a Colby di chiudere il blog.

Ma Colby ha continuato, dalla sua tenda, a scrivere l'abbrutimento della guerra: "A un certo punto ho visto un uomo, vestito di bianco, che non aveva armi, che correva e cercava di mettersi in salvo. Era proprio di fronte al nostro mezzo, allora ho puntato dritto contro di lui. Ho fallito per tre volte mentre altri gli sparavano addosso. Ma l'abbiamo perso e il ba*****o ce l'ha fatta a scappare".

Episodi che raccontano il lato oscuro dell'essere umano e che hanno catturato l'attenzione di lettori di tutto il mondo. Tra questi lo scomparso Kurt Vonnegut, l'autore di Mattatoio n. 5, che inviò a Colby una cartolina. Diceva: "Da uno scrittore veterano a un altro".

I vertici militari, intanto, fanno sapere che 13 tra i più frequentati siti-web che ospitano blogs (tra cui YouTube e Myspace) sono stati oscurati ai militari americani presenti sul territorio iracheno e che le comunicazioni via-blog saranno soggette a controlli di sicurezza.

Colby ha lasciato la periferia di San Francisco, vive a Los Angeles dove collabora con qualche rivista ed è tornato alla sua passione, lo skateboard. Ascolta hard rock, quegli stessi brani dei Cure e degli Smith che, registrati nel suo Ipod, hanno fatto da colonna sonora alla sua guerra.

FONTE

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