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luigi1986

I 10 Che Sconvolsero L'e-commerce

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I 10 che sconvolsero l'e-commerce

Roma - Software and Information Industry Association (SIIA) ha pubblicato la classifica dei "dieci eventi più importanti dello sviluppo del e-commerce negli ultimi 10 anni". La lista, compilata con l'ausilio di numerosi esperti del settore, spazia tra hardware e software e premia la natura di Internet che ha consentito alla "creatività e allo spirito imprenditoriale di fiorire".

"Il commercio elettronico è stato un importante motore per la crescita dell'economia globale e ha dato il là alla nascita di una moltitudine di prodotti e servizi innovativi" ha detto Ken Wasch, presidente SIIA: "La lista include molti strumenti che sono diventati talmente familiari che abbiamo scordato non esistessero dieci anni fa. WiFi, banda larga e standard aperti sono semplicemente fondamentali per l'e-commerce oggi".

Al primo posto si classifica Google, datato settembre 1998. Il motore di ricerca più importante ha contribuito più di tutti, a sentire SIIA, al cambiamento e allo sviluppo della rete delle reti nell'ultima decade. BigG si è poi evoluto, arrivando ad offrire servizi per posta, blog, mappe e pubblicità. Proprio in quest'ultimo ambito ricompare in quinta posizione, dove viene premiato AdWords: dal 2000 in poi, la crescita della piattaforma ha condotto Google verso la leadership del settore. Oggi AdWords detiene oltre il 40 percento del mercato pubblicitario online.

Si piazzano rispettivamente al secondo e al settimo posto banda larga e WiFi. La prima ha consentito l'evolversi degli strumenti per la vendita online, migliorando la comunicazione e la qualità dell'offerta. Le reti senza fili, da parte loro, consentono di tenere aperto un canale con Internet ovunque: e questo significa anche migliorare i servizi di gestione e trasporto della merce.

Sul podio non poteva mancare eBay (1997), che con le sue aste ha avviato un massiccio commercio di beni di consumo a livello nazionale ed internazionale: oggi c'è persino chi vive unicamente di quello che guadagna su eBay. Solo un gradino più sotto, ma fuori dalla zona medaglie, Amazon: per lungo tempo, e forse ancora oggi, il sito per la vendita di libri (e cd, elettronica, ormai quasi qualsiasi oggetto) è stato il punto di riferimento per tutte le attività di vendita in rete, mostrando la forza che il commercio elettronico avrebbe guadagnato negli anni a venire.

A metà classifica, sesto posto, si piazza l'HTML 4.0 (1997) e gli altri standard del World Wide Web Consortium: grazie alla loro natura aperta hanno permesso la creazione di un gran numero di opportunità per moltissimi imprenditori. Un po' a sorpresa, all'ottavo posto compare invece lo user generated content (UGC): impossibile, secondo gli esperti SIIA, stabilire oggi quale sarà l'impatto finale del citizen journalism e di tutti quei contenuti messi in rete quotidianamente dagli utenti. Ma il caso di YouTube dimostra come la rete diventerà sempre di più terreno di scontro e confronto tra produttori, detentori del copyright e consumatori.

Agli ultimi due posti della classifica si piazzano due aziende, da poco diventate concorrenti nel mondo della telefonia, con prodotti molto diversi: Apple e RIM. La prima ha rivoluzionato il mercato musicale con iTunes, stroncando arrecando un duro colpo al commercio di CD e promuovendo le tecnologie necessarie alla protezione del diritto d'autore. La seconda, con i suoi "uffici mobili" Blackberry ha cambiato i parametri della connettività: con la posta elettronica e il web disponibili dappertutto, operatori ed acquirenti possono portare l'e-commerce ovunque desiderino.

C'è da dire che il grande ottimismo sull'e-commerce ostentato dagli operatori del settore, a volte serve a superare con un sorriso numeri non sempre esaltanti, sebbene sempre in crescita. Mentre negli Stati Uniti il mercato digitale inizia a stagnare - sembrano lontane le percentuali di crescita del 25 percento all'anno che si registravano fino a pochi mesi fa - in Europa l'e-commerce sembra godere di un buon momento di salute. Cambiano peraltro gli acquisti e le modalità con questi avvengono, con l'Italia che come al solito stenta a raggiungere i livelli del resto del vecchio continente.

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