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jack1982

Firefox Conquista L'europa E Insidia Explorer

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Firefox conquista l'Europa e insidia Explorer

LUCA CASTELLI

Allarme rosso a Redmond, quartier generale di Microsoft. Il dominio di Internet Explorer, da dieci anni incontrastato sovrano nel mondo della navigazione online, viene seriamente messo a rischio da un piccolo e impertinente programma open source chiamato Firefox. La rivolta dal basso ha trovato nuova linfa soprattutto nelle colonie europee, dove – secondo i dati forniti dalla società francese XiTi Monitor - la diffusione di Firefox è salita fino a sfiorare il 28% dei computer.

Chi l’avrebbe mai detto che Internet Explorer avrebbe trovato un nuovo rivale? Dopo aver spazzato via Netscape nella famosa e famigerata “guerra dei browser”, il programma di Microsoft ha potuto godere per diversi anni di una leadership bulgara, con percentuali che nel 2002 sono arrivate a toccare il 95% a livello globale. Niente e nessuno sembrava in grado di scalfire questo dominio.

Poi è arrivato Firefox. Sviluppata dalla Mozilla Corporation e da centinaia di collaboratori sparsi per il pianeta, fedele alle regole dell’open source, delle licenze libere e del codice sorgente aperto a tutti, la “volpe di fuoco” ha visto la luce nel 2004, conquistando subito una robusta fetta di utenti. Prima tra i geek, i sostenitori dell’etica open source e i detrattori di Microsoft. Quindi, piuttosto rapidamente, tra la popolazione comune, che ha iniziato a preferirlo per condurre le proprie navigazioni sul Web.

Le cifre fornite da XiTi Monitor fanno riferimento alla prima settimana di luglio e mostrano un’Europa divisa ed eterogenea. In alcuni paesi, Slovenia e Finlandia su tutti, l’inseguimento di Firefox a Explorer è ormai stato portato a compimento: i due browser viaggiano più o meno alle stesse percentuali. In altri, tra cui Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Croazia e Irlanda, la soglia del 40% appare ormai dietro l’angolo.

Poi c’è il blocco che si assesta tra il venti e il trenta per cento. Infine ci sono i fanalini di coda, tra cui l’Italia. Nel nostro paese Internet Explorer può contare ancora su uno zoccolo durissimo di utilizzatori e Firefox non va oltre al 18,3 per cento (comunque circa il tre per cento in più rispetto alle rilevazioni dello scorso marzo). A differenza di altre classifiche high tech, in questo caso non siamo tuttavia gli unici esponenti “occidentali” a tirare il freno. La Gran Bretagna è ferma al 18,7 per cento, la Spagna al 19,1, la Norvegia al 18,6, mentre Danimarca e Olanda oscillano addirittura intorno al quindici per cento.

Nel complesso, la percentuale di penetrazione di Firefox nel Vecchio Continente è del 27,8 per cento. Internet Explorer rimane ancora distante, ma per la prima volta da tempo immemore scende sotto la soglia psicologica del settanta per cento, attestandosi al 66,5 (circa sette punti percentuali in meno rispetto a dodici mesi fa). Agli altri restano solo le briciole: Opera al 3,5 per cento, Apple Safari all’1,7, ciò che resta di Netscape allo 0,3.

E nel mondo, come vanno le cose? Assieme all’Europa, il traino per il successo di Firefox è l’Oceania, che ha raggiunto il 28,9 per cento. Vanno decisamente più piano tutti gli altri, a cominciare dalle Americhe (18,7 per cento il Nord, 15,5 il Sud) e proseguendo con Africa (14,7) e Asia (14,3). In tutti casi, comunque, il browser di Mozilla guadagna punti rispetto a marzo, con crescite che vanno dal dodici al trenta per cento sulla precedente quota di diffusione.

C’è un ulteriore dato che probabilmente non piacerà molto ai dirigenti di Microsoft. In un altro studio, XiTi Monitor rivela la lentezza con cui gli utenti di Explorer tendono a passare alla nuova versione del programma (la numero 7), soprattutto se messi a confronto con la rapidità con cui invece quelli di Firefox aggiornano il loro browser. Microsoft può ancora contare su un enorme vantaggio: il suo browser viene installato di default su praticamente qualsiasi computer in vendita. Un privilegio che tuttavia non sembra più sufficiente a garantire a Explorer la leadership eterna.

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C'è un ulteriore dato che probabilmente non piacerà molto ai dirigenti di Microsoft. In un altro studio, XiTi Monitor rivela la lentezza con cui gli utenti di Explorer tendono a passare alla nuova versione del programma (la numero 7), soprattutto se messi a confronto con la rapidità con cui invece quelli di Firefox aggiornano il loro browser. Microsoft può ancora contare su un enorme vantaggio: il suo browser viene installato di default su praticamente qualsiasi computer in vendita. Un privilegio che tuttavia non sembra più sufficiente a garantire a Explorer la leadership eterna.http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=2754&ID_sezione=38&sezione=News' target="_blank">

Questo probabilmente dipende anche dall'alta diffusione di Windows crackati.

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Firefox continua a volare in Europa

Mérignac (Francia) - La società francese XiTi ha pubblicato un nuovo aggiornamento sulle statistiche di diffusione dei browser web che, se raffrontate a quelle dello scorso aprile, mostrano un Firefox in continua ascesa in buona parte dei paesi del Vecchio Continente.

Lo studio, basato su un campione di quasi 100mila siti web, si riferisce a misurazioni effettuate nella settimana compresa fra il 2 e l'8 luglio scorsi. La media di diffusione di Firefox è stimata nel 27,8%, circa sette punti percentuali in più di quelli fatti registrare nello stesso periodo dello scorso anno (21,1%). La quota di Internet Explorer è invece pari al 66,5% mentre quella di Opera e Safari è stimata complessivamente intorno al 5,7%.

Gli stati dove Firefox va per la maggiore sono ancora una volta Slovenia e Finlandia, rispettivamente con il 47% e il 45%. In Italia la quota di Firefox si attesta sul 18,3%, con una crescita, rispetto allo scorso anno, del 2,8%.

Il rapporto completo, corredato di grafici e tabelle, è accessibile qui in lingua francese

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